Frostpunk 2, sopravvivere al gelo con un pad in mano, recensione


Frostpunk 2, sviluppato da 11 bit studios, è il seguito dell’apprezzato Frostpunk (2018) e si conferma un gioco che non vuole coccolare il giocatore. Qui non si tratta solo di costruire una città per resistere al freddo, ma di entrare in una vera e propria arena politica e sociale dove ogni decisione pesa, come il ghiaccio che ricopre il mondo. L’impatto iniziale è quello di un sequel che non si limita a replicare la formula del primo capitolo, ma la espande in più direzioni, con nuove meccaniche che ci hanno costretto a ragionare in maniera completamente diversa.

Un anno fa il titolo ha debuttato su Steam ed Epic Games Store, e il nostro Claudio Pira ne ha parlato in maniera esaustiva nella sua videorecensione. Oggi però in quest’altra recensione tratteremo la recentissima versione console di Frostpunk 2, e più precisamente quella PS5. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dagli stessi sviluppatori, è dunque disponibile anche su Pc e Xbox Series X/S. Buona lettura.

IL GELO SULLA CONSOLE

Il cuore del gameplay resta identico: la nostra città non si costruisce più attorno a cerchi concentrici come nel primo capitolo, ma si sviluppa attraverso distretti. Ognuno di essi ha una funzione precisa, sia produttiva che sociale, e il posizionamento diventa un’arte strategica. Su PS5 il sistema mantiene tutta la sua profondità, ma richiede più precisione e pazienza con il controller.

Dove su Pc bastano pochi click per piazzare edifici e assegnare priorità, qui ci muoviamo con il joystick tra schede e cursori, perdendo qualche secondo prezioso. Nonostante ciò, la soddisfazione di vedere la città crescere e funzionare non perde nulla della sua forza. La grande novità, che ci aveva già colpito su Pc, è la dimensione politica.

Frostpunk 2 recensione

Non si tratta più soltanto di far sopravvivere i cittadini, ma di gestire fazioni, votazioni, leggi e compromessi. Il parlamento diventa il teatro principale delle decisioni, e ogni scelta ha conseguenze tangibili: un decreto impopolare può portare a rivolte, mentre un compromesso può salvare risorse ma incrinare la fiducia.

Su PS5 la complessità politica rimane intatta, anche se l’interfaccia rende più lenta la consultazione delle opzioni. Ci siamo spesso trovati a riflettere a lungo non solo sulle scelte, ma anche sul tempo necessario per navigare nei menu e prendere decisioni rapide in emergenza.

GENERATORE E RISORSE: UN EQUILIBRIO PRECARIO

Il generatore rimane il cuore pulsante della città. Abbiamo dovuto decidere costantemente quali strutture alimentare, quali spegnere e come bilanciare i consumi energetici con le poche risorse disponibili. Su PS5 la gestione delle risorse è dura come su Pc, e ci ha spinto a sacrifici dolorosi. L’unica differenza percepibile è che i cali di performance nei momenti più intensi, quando la città cresce e si moltiplicano le strutture, spezzano a volte il ritmo, rendendo meno immediata la nostra pianificazione.

Non sono blocchi invalidanti, ma abbastanza da ricordarci che stiamo giocando su console. Dal punto di vista grafico, Frostpunk 2 su PS5 è affascinante. La neve che ricopre la città, i bagliori del generatore, le tempeste che oscurano il cielo restituiscono un mondo ostile e crudele. Abbiamo notato che i dettagli delle texture e gli effetti di luce sono più che gradevoli, ma nei momenti di massimo carico la fluidità cala, con qualche scatto evidente.

FREDDO MA NON FREDDISSIMO

Non è mai un disastro, ma si percepisce. Inoltre, i caricamenti tra una sezione e l’altra, pur rapidi, risultano più presenti rispetto a un Pc performante. Un piccolo prezzo da pagare per giocare comodamente stravaccati sul divano, davanti alla TV. Giocare con il DualSense è stata un’esperienza particolare. All’inizio ci è sembrato scomodo: i menu sono tanti, le schede complesse, e il passaggio dal mouse al pad richiede adattamento.

Con il tempo però abbiamo iniziato ad apprezzare il feedback aptico che accompagna le notifiche di crisi, le vibrazioni che ci avvertono quando un distretto va in difficoltà, il suono direttamente dal pad che amplifica l’atmosfera cupa del gioco. Non è un controllo naturale come quello da Pc, ma aggiunge un livello sensoriale che rende l’esperienza quasi più immersiva.

DA AVERE SENZA RISERVE

Rispetto alla versione Pc quella su PS5 offre un’esperienza più completa a livello “sensoriale”, ma ci sono differenze che vanno sottolineate. L’interfaccia è meno rapida, i tempi di caricamento sono più percepibili, e la fluidità soffre nei momenti di massimo stress. In compenso l’impatto visivo resta notevole e la resa sonora ci ha colpito più di quanto ci aspettassimo. Le meccaniche di gioco sono identiche, e la sensazione di responsabilità morale, di lotta contro il tempo e contro il gelo, resta potentissima. Non abbiamo mai avuto la sensazione di giocare a un titolo “ridotto”, ma piuttosto di affrontare la stessa battaglia con strumenti diversi. Alla fine della nostra esperienza, possiamo affermare che Frostpunk 2 su PS5 rappresenta un adattamento di grande qualità. Ben fatto 11 bit studios.



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