Quest’oggi sottoponiamo alla vostra attenzione una notizia destinata a far discutere gli utenti di Telegram, che è emersa direttamente dall’analisi degli ultimi report di trasparenza della celebre app di messaggistica.
Nel corso del 2024, in particolare nell’ultimo trimestre, si è registrato un drastico aumento delle richieste di dati accolte da parte delle autorità statunitensi.
Telegram fa dietrofront sulla privacy: boom di dati condivisi con le autorità USA
I numeri parlano chiaro e mostrano una tendenza preoccupante per chi ha scelto Telegram proprio per la sua storica attenzione alla privacy. Se nei primi nove mesi del 2024 erano state accolte solo 14 richieste di dati riguardanti 108 utenti, il bilancio di fine anno ha visto un’impennata a 900 richieste per oltre 2.200 account.
Questo repentino cambio di direzione coincide con l’arresto del CEO Pavel Durov, accusato di non aver contrastato adeguatamente le attività illegali sulla piattaforma. Da quel momento, l’azienda ha modificato sostanzialmente la propria politica sulla privacy: non più una ferrea opposizione alla condivisione dei dati, ma una collaborazione attiva con le autorità attraverso la fornitura di indirizzi IP e numeri telefonici degli utenti sotto indagine.
Sul fronte della sicurezza delle comunicazioni, Telegram continua a difendere la validità del proprio sistema di crittografia TLS, certificato open source. Tuttavia, gli esperti del settore manifestano perplessità sulla reale efficacia del protocollo di cifratura utilizzato. L’unica garanzia di totale riservatezza rimane confinata alle cosiddette chat segrete, che però richiedono una configurazione specifica.
Telegram si è sempre distinta per un approccio unico alla privacy, caratteristica che ha attratto milioni di utenti in tutto il mondo. Ora, con questa inversione di tendenza, potrebbe perdere parte del suo appeal, specialmente tra gli utenti più attenti alla protezione dei propri dati.
Nonostante le funzionalità avanzate e l’efficienza nella gestione di gruppi e canali rimangano punti di forza indiscussi, questa svolta potrebbe spingere parte dell’utenza verso alternative più orientate alla privacy, come ad esempio Signal.
Continueremo a monitorare l’evoluzione di questa situazione, fornendo aggiornamenti tempestivi su ulteriori sviluppi che potrebbero emergere nei prossimi mesi, quindi il consiglio è quello di continuare a seguirci.
Vedi Post Originale: https://www.tuttoandroid.net/news/2025/01/09/telegram-incremento-condivisione-dati-autorita-usa-2024-1074697/
0 Comments