Puntuali come un orologio svizzero arrivano i nuovi Redmi Note 14, la storica fascia media di Xiaomi che va a coprire un’ampia fascia di prezzo ed esigenze. Tanti telefoni dai 199 Euro ai 549 Euro, di cui il Redmi Note 14 Pro Plus rappresenta la punta di diamante, portando specifiche di buon livello e un design curato all’interno di un segmento di mercato in cui vanno a cadere le scelte di molti.
Purtroppo nel passaggio tra la versione cinese e quella europea si sono perse per strada diverse specifiche tecniche interessanti, primo fra tutti un comparto fotografico rinnovato, che invece sul modello destinato a noi è rimasto quello di Redmi Note 12 Pro Plus di due anni fa; assente anche la batteria al silicio carbonio che avrebbe fatto la differenza, peccato.
Design e qualità costruttiva
Redmi Note 14 Pro+ condivide un design molto curato con il Redmi Note 14 Pro ad eccezione del colore Frost Blue che è esclusivo del modello “plus”. A livello estetico Xiaomi ha fatto veramente le cose per bene, scegliendo materiali di qualità come alluminio per il bordo, vetro Gorilla Glass 7i per la parte posteriore e Gorilla Glass Victus 2 per la protezione del display. Parliamo dunque di una qualità costruttiva di livello superiore, normalmente destinata ai telefoni di fascia alta.
Lo smartphone è poi resistente all’acqua e alla polvere con certificazione IP68/IP69, sopporta quindi anche a getti di vapore da tutte le direzioni ad una temperatura di 80 °C.
La qualità percepita è davvero ottima e anche l’ergonomia è più che buona nonostante dimensioni importanti, merito senza dubbio della doppia curvatura, di display e back cover, che si accoppia bene con il palmo della mano. Proprio la curvatura morbida ma ben presente del display va a caratterizzare l’impatto estetico di Redmi Note 14 Pro+, donandogli un look ricercato ed elegante, mentre il rovescio della medaglia sono alcuni riflessi che si creano sui bordi dello schermo, che non a tutti piacciono e potrebbero dare un po’ fastidio nella visione di contenuti multimediali.
Display
Spendiamo qualche parola in più per il display di Redmi Note 14 Pro+ perché rappresenta senza dubbio uno dei suoi valori aggiunti. Si tratta di un’unità OLED da 6,67 pollici a risoluzione 1.5K con refresh rate fino a 120 Hz, HDR10+, Dolby Vision, lettore d’impronte digitali integrato e luminosità fino a 3000 nit. Le specifiche sono di ottimo livello ma a convincere è anche la resa nel quotidiano, con un’ottima leggibilità all’aperto e comfort visivo in notturna grazie al PWM dimming a 1920 Hz.
All’interno del software sono disponibili diverse opzioni per la regolazione automatica del punto di bianco, purtroppo le traduzioni e l’organizzazione dei menù è un po’ confusionaria per cui potrebbe anche passare inosservata. Per completezza di informazioni sappiate che bisogna attivare la “modalità lettura”, poi abilitare la voce “ciclo”.
Prestazioni
Una delle novità per la famiglia Redmi è l’adozione di un processore Qualcomm per il modello di punta Redmi 14 Pro+, troviamo infatti lo Snapdragon 7S Gen3, un recente SoC di fascia media realizzato a 4 nm nelle fonderie TSMC. Sulla carta si tratta di un’ottima piattaforma hardware, nella pratica abbiamo notato qualche rallentamento di troppo nell’interfaccia, sporadici lag e una fluidità non ottimale, come se lo smartphone fosse un po’ “legato”. La buona notizia è che nel gaming o quando vengono richieste risorse importanti, Redmi Note 14 Pro+ non cede e segue l’utente in tutte le richieste, il problema è quindi tutto da imputare agli ingranaggi del software, HyperOS, che devono essere ancora ben oliati. Confidiamo che con qualche aggiornamento le cose possano migliorare.
Su cui non ci sarà molto da fare sono le memorie, relativamente lente per uno smartphone del 2024, troviamo infatti 256 GB o 512 GB di spazio di archiviazione UFS 2.2, mentre la RAM a disposizione è di 8 o 12 GB LPDDR4X rispettivamente.
Usabilità
Nell’ utilizzo quotidiano Redmi Note 14 Pro+ non ci ha convinto del tutto, parleremo tra poco del software ma si aggiungono una serie di imperfezioni hardware su cui bisogna chiudere più di un occhio. Prima di tutto la ricezione del segnale che non è il massimo, abbiamo apprezzato il supporto eSIM oltre alle due nano SIM fisiche, però ci siamo trovati in alcune situazioni con poca ricezione laddove normalmente non ci sono difficoltà.
Il secondo aspetto migliorabile è senza dubbio il sensore di prossimità di tipo ultrasonico: non funziona bene, non spegne il display quando dovrebbe e lo riaccende con molta lentezza. Xiaomi ha una storicità negativa con questo componente così semplice e fondamentale, eppure persevera con gli errori, inspiegabile.
Il terzo componente poco convincente è il feedback aptico, un po’ debole e poco preciso. Si fa sentire la qualità mediocre, specialmente ora con la nuova HyperOS, molto ricca feedback di vibrazione.
Bene invece sul lettore di impronte digitali, ottico e integrato nel display, è velocissimo e preciso. Ci è piaciuto anche l’audio stereo in uscita dai due speaker, è corposo e potente.
Funzionalità
Android 14 e HyperOS, purtroppo anche qui Xiaomi avrebbe dovuto quantomeno proporre Android 15, da qualche mese ormai la versione corrente di Android. Non proprio il massimo anche le patch di sicurezza che son ferme a novembre 2024. Lo smartphone verrà comunque supportato per 3 anni di aggiornamenti Android e 4 per le patch di sicurezza.
Il passaggio da MIUI a HyperOS è stato indolore tutto sommato, gli affezionati si ritroveranno in un ambiente software famigliare e senza particolari novità dal punto di vista dell’organizzazione dei menù e della grafica. All’interno delle impostazioni ci sono molte funzionalità, possibilità di personalizzazione e opzioni per regolare il comportamento dello smartphone, oltre ad una completa suite chiamata “interconnettività” che consente di gestire al meglio alcune automazioni tra i diversi dispositivi con HyperOS. Parallelamente troviamo anche diverse app preinstallate, di cui alcune un po’ invasive con notifiche indesiderate. Di primo acchito non siamo rimasti entusiasti dell’esperienza d’uso, con un po’ di tempo però si personalizzano tante piccole cose, si possono disinstallare le app superflue e tutto l’OS diventa più gradevole.
Rimangono alcuni problemini grafici qua e là, nelle notifiche ad esempio, che spesso vengono tagliate nell’anteprima con un effetto davvero poco curato, oppure rallentamenti nell’apertura delle diverse pagine di menù, come se a volte il telefono dovesse connettersi a internet per scaricare dati da visualizzare. Non mancano alcune funzioni di AI all’interno dell’app note, strumenti di editing di foto e video, trascrizione e traduzione delle clip audio registrate, sottotitoli automatici, traduzioni in real time e l’immancabile Circle to Search di Google.
Batteria
La batteria è da 5110 mAh e consente di arrivare ad un’autonomia più che buona, anche attivando la modalità prestazioni elevate siamo riusciti a coprire circa un giorno e mezzo di utilizzo intenso, attestandoci sulle 7 ore di display attivo. Non c’è la ricarica wireless mentre con cavo si arriva a ben 120 Watt, per una ricarica completa in poco più di 20 minuti. Nella confezione italiana, non c’è il caricabatterie, che andrà quindi eventualmente acquistato a parte.
Fotocamere
Il discorso sulle fotocamere si può esaurire rapidamente, su Remi Note 14 Pro+ troviamo infatti la stessa dotazione del modello precedente e di Redmi Note 12 Pro+. Come abbiamo già anticipato è un gran peccato vedere come sia stato peggiorato il comparto foto rispetto alla versione cinese, una scelta che fatichiamo a comprendere, perché avrebbe dato tutt’altro lustro al prodotto.
Foto discrete dunque con la fotocamera principale da 200 MP con OIS, c’è abbastanza dettaglio e la gestione dei colori è accurata, senza un’eccessiva saturazione come avviene per molti telefoni di fascia media e bassa. Il contrasto viene spinto un po’ per aumentare la chiarezza, non sarà comunque difficile diminuire leggermente l’effetto in post produzione. Valida l’opzione di scatto a piena risoluzione, le foto saranno molto dettagliate ma c’è bisogno di moltissima luce per evitare il rumore.
La fotocamera ultrawide offre un secondo punto di vista ma con una risoluzione bassa e pochissima nitidezza ai bordi, è utilizzabile solamente di giorno. Sulla macro da 2 MP ci siamo già espressi più volte in passato, fa numero ma nel quotidiano non vi sarà un granché utile. Discreti infine i selfie, 20 MP ma con un sensore veramente molto piccolo 1/4.0″.
I video arrivano fino al 4K a 30 fps, la qualità è buona ma la stabilizzazione non è particolarmente efficace alla massima risoluzione, molto meglio invece passando al FullHD.
In conclusione
Siamo alle battute finali della recensione di Redmi Note 14 Pro+, proposto a partire da 499 Euro per il taglio di memoria 8/256 GB, si sale a 549 Euro per la variante 12/512 GB. Complessivamente il giudizio è sufficiente, lo smartphone non ha grossi problemi e garantisce un’esperienza di utilizzo di buon livello. Non possiamo però ritenerci veramente soddisfatti: le imperfezioni sono diverse, ma soprattutto sono le stesse già rilevate lo scorso anno, denotando poca cura nella progettazione del telefono. A questo si aggiunge il rammarico per non vedere, nella versione global, le novità di peso introdotte con la variante cinese, tra cui un comparto fotografico finalmente rinnovato e la batteria con anodo al silicio carbonio.
Le alternative sono molte, anche in casa Xiaomi con i nuovi Poco X7 e X7 Pro, sicuramente da valutare anche gli altri elementi della famiglia Redmi Note 14, in particolare il 14 Pro, che a 399 Euro impone pochissime rinunce rispetto al modello “plus”.
Redmi Note 14 Pro+ sarà in vendita dal 15 gennaio
Pro:
- Design curato;
- Ottima qualità costruttiva;
- Ottimo display;
Contro:
- Mancano le novità della versione cinese;
- Comparto fotografico datato;
- Software non aggiornato e poco ottimizzato al lancio;
- Sensore di prossimità che funziona male;
- Ricezione sotto la media;
Vedi Post Originale: https://www.tuttoandroid.net/speciale/recensioni/redmi-note-14-pro-plus-1074859/
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