Sono passati due anni dal lancio delle Google Pixel Buds Pro e questo è stato il tempo che Google si è presa per presentare il modello successivo, cioè le Google Pixel Buds Pro 2. Annunciate con i Pixel 9 nel mese di agosto, queste nuove cuffie sono un affinamento delle precedenti e combinano il meglio della generazione passata con delle modifiche qua e là, sia fisiche che software, che fanno sì che loro risultino un prodotto di straordinaria qualità e completezza. Le abbiamo usate per qualche tempo provandole con un Pixel 8, un MacBook Air M1 e un Pixel Tablet e oggi ve ne parliamo per raccontarvi quello che c’è da sapere sul loro conto insieme a qualche considerazione fatta in seguito all’uso quotidiano.
Design ed ergonomia
Le Google Pixel Buds Pro 2 sono le prime cuffie di Google che tagliano completamente con lo storico design dei modelli precedenti perché arrivano con aspetto del tutto rinnovato. E questo è evidente fin da subito perché loro si presentano con delle dimensioni minori, con la parte esterna maggiormente pronunciata e con, finalmente ci verrebbe da aggiungere, un piccolo archetto da inserire all’interno del padiglione auricolare. L’aspetto è quello di un confetto di forma schiacciata e allungata e questo gli dona alla vista un particolare appeal che le rende davvero belle, eleganti e minimali e in più è anche funzionale perché si adatta benissimo ai polpastrelli delle dita quando devono essere inserite e rimosse nelle orecchie.
L’archetto poi, insieme alla giusta misura dei gommini, garantisce loro una stabilità e un isolamento all’interno dei condotti uditivi senza eguali; chiariamo che entrambi erano già di alto livello col modello precedente, ma qui siamo su un livello ancora superiore. E lo stesso è per la qualità generale dei materiali e dell’assemblaggio perché riesce a essere migliore di quella già eccellente del modello precedente e ci riesce donando alle cuffie l’idea di essere realizzate in un solo blocco di un materiale duro, seppur siano pezzi di plastica, alluminio e gomma messi insieme. All’interno delle orecchie quasi spariscono per la loro leggerezza e comodità, a cui si aggiunge l’aspetto minimale, e si sporcano poco e niente nel tempo grazie alla loro finitura opaca e a una particolare rientranza all’interno dei gommini che impedisce, o quantomeno riduce notevolmente, allo sporco di arrivare fin sulla griglia degli altoparlanti. Dulcis in fundo, ma può essere quasi scontato dirlo, sono certificate IP54 così da essere resistenti alla polvere e agli schizzi d’acqua, per cui non temono lo sport e gli allenamenti.
Custodia di ricarica
La custodia di ricarica è esteticamente la stessa del modello precedente fatta eccezione per una piccola aggiunta che gli dà una funzione in più molto comoda. La forma, le dimensioni, l’apertura e i colori sono quelli del modello precedente ma questa delle Google Pixel Buds Pro 2 include un piccolo altoparlante nella parte inferiore utile per ritrovare la custodia tramite l’emissione di un suono inviato dall’applicazione o dal sito web Trova il mio dispositivo. Poi, così come quella della generazione precedente, supporta la ricarica a induzione tramite standard Qi e la ricarica via cavo tramite porta USB-C, presenta un LED capace di segnalare la carica residua e lo stato della ricarica sulla superficie anteriore, è certificata IPX4 e include un meccanismo di apertura e chiusura solido e stabile grazie a una cerniera di qualità e a dei forti magneti.
Funzioni, software e applicazione
L’applicazione di gestione delle cuffie, chiamata banalmente Pixel Buds, è preinstallata nei dispositivi Pixel ed è scaricabile dal Google Play Store in tutti gli altri, con cui le cuffie funzionano in linea di massima completamente (a eccezione dell’audio spaziale e di qualche altra cosa minore). Una volta aperta, è sufficiente aprire il coperchio della custodia per abbinare le cuffie al dispositivo, grazie al Fast Pair e al Bluetooth, qui in versione 5.4, e incominciare così la personalizzazione delle impostazioni e delle varie funzioni. Nel complesso, le funzioni delle Google Pixel Buds Pro 2 sono quelle delle Google Pixel Buds Pro e questo è un bene perché possiedono solo ciò che davvero serve e diverse funzioni smart per semplificare il loro utilizzo, affinare l’audio e gestire il supporto dei dispositivi abbinati. Le impostazioni all’interno dell’applicazione sono divise per menù e ogni menù è accompagnato da una rapida descrizione su ciò che contiene, così da anticipare le opzioni di personalizzazione al suo interno:
- Assistente digitale: da questo menù è possibile impostare le opzioni per utilizzare Google Assistant/Gemini, l’attivazione vocale tramite hotword, la traduzione in tempo reale della voce con Google Traduttore, la lettura delle notifiche e dei messaggi e varie altre;
- Trova dispositivo: questa funzione consente di far suonare le cuffie, anche singolarmente, al massimo volume per localizzarle all’interno dell’ambiente circostante e di localizzarle all’interno di una mappa tramite tecnologia Ultra-Wide-Band utilizzando il servizio Trova il mio dispositivo di Google;
- Controlli touch: all’interno di questo menù si possono visualizzare e personalizzare le gesture swipe indietro e avanti, singolo, doppio e triplo tocco e pressione prolungata con azioni specifiche fra quelle proposte;
- Audio: è la schermata utile per attivare/disattivare e modificare l’equalizzatore dell’audio, per bilanciare e spostare il volume da una cuffia all’altra, per attivare l’audio in formato mono, per attivare e disattivare il rilevamento delle conversazioni e avviare una procedura che tramite alcuni test aiuta a capire se la misura dei gommini utilizzati è quella corretta;
- Benessere uditivo: in questo menù ci sono alcune voci per visualizzare i report sull’esposizione a volumi elevati e potenzialmente dannosi per, appunto, il benessere dell’udito e per attivare una notifica in caso di volume troppo elevato;
- Audio spaziale: anche qui il titolo del menù è perfettamente esplicativo e, infatti, include due voci per attivare e disattivare l’audio spaziale e il tracciamento dei movimenti della testa per personalizzare la provenienza della fonte audio;
- Altre impostazioni: all’interno di questa schermata è possibile visualizzare le informazioni generiche sulle cuffie e sui firmware, controllare gli aggiornamenti firmware, attivare/disattivare il Rilevamento in-ear, aggiungere un widget per le cuffie nella home, attivare/disattivare le notifiche audio per la ricarica completa, la batteria scarica e per altri eventi di sistema, attivare/disattivare la funzione per collegare le cuffie a due dispositivi contemporaneamente e poco altro;
- Cambio audio: qui è possibile attivare l’opzione per far sì che l’audio in riproduzione possa passare da una sorgente a un’altra a seconda di che cosa si sta facendo
Oltre a quelle contenute all’interno di questi menù, ci sono poi delle opzioni direttamente nella home dell’applicazione per far sì che si possa avere un accesso rapido all’attivazione e alla disattivazione delle funzioni che vengono più spesso personalizzate: troviamo le opzioni per gestire subito l’audio spaziale, il dispositivo di input, l’accesso alla cronologia delle chiamate e ai contatti e, soprattutto, per modificare il controllo del rumore e quindi scegliere fra cancellazione attiva del rumore, spento e la trasparenza.
Audio, chiamate e ANC
Partiamo prima con una breve lista della spesa, così da avere qualche caratteristica tecnica con cui farci subito un’idea approssimativa su ciò di cui loro sono capaci; anche perché, udite udite, sono al passo con i tempi lato hardware e questo è estremamente raro quando si parla di dispositivi di Google. Allora, le Google Pixel Buds Pro 2 sono dotate della connettività Bluetooth 5.4, UWB e audio LE, di tre microfoni, dei sensori accelerometro e giroscopio, di un sensore di prossimità a infrarossi, di un sensore capacitivo a sfioramento, di una copertura fisica antivento in retina, di un altoparlante con driver dinamico da 11 mm e, cosa molto bella, di un processore Tensor A1, capace di elaborare l’audio a una velocità di 90 volte quella del suono; e tutto questo non è lì tanto per esserci e per fare numero perché è sfruttato da funzioni software capaci di rendere le cuffie adattive, smart e precise nella riproduzione audio.
Ciò è evidente fin da quando si apre la custodia di ricarica perché le cuffie si collegano automaticamente al dispositivo a cui sono abbinate e questo senza che l’utente debba agire su alcunché; loro includono un processore Tensor e sono sviluppate da Google e questo basterebbe per far capire quanto siano smart e adattive secondo le abitudini dell’utente. Detto questo, passiamo alla sostanza vera e propria e cioè a come suonano e come funzionano lato audio da quello che abbiamo potuto vedere in queste settimane di utilizzo. Premesso che la qualità del loro suono dipende dalla personalizzazione delle opzioni, dal codec supportato dal dispositivo a cui sono abbinate, dal set audio selezionato nell’equalizzatore e dalla qualità dell’audio che gli viene inviato, è innegabile che loro offrano un audio fedele, nitido e avvolgente, soprattutto con l’opzione Audio spaziale attiva, in qualsiasi condizione vengano utilizzate: il loro suono è di fascia alta, premium, e riesce persino a dare qualcosina in più di quello del modello precedente, grazie al processore, a nuovi driver e ad altri accorgimenti fisici e software; le Google Pixel Buds Pro 2 sono impeccabili e garantiscono sempre un audio di qualità estrema perché riescono a bilanciare in maniera intelligente le frequenze basse, alte e medie e a riprodurre con fedeltà, pulizia e spazialità le canzoni, le telefonate, i film e in generale qualsiasi cosa debbano riprodurre.
A tutto questo si aggiunge che non ci sono ronzii, rumori metallici, fruscii, distorsioni e suoni strani all’inizio, alla fine e, soprattutto, durante la riproduzione audio, per cui può essere ascoltato tutto in maniera pulita, diretta, calda e coinvolgente; loro non hanno nulla da invidiare a nessun concorrente, nemmeno a quelli con il cavetto. In più l’audio spaziale e l’annesso tracciamento dei movimenti della testa funzionano così bene che loro riescono a far sentire l’ascoltatore al centro della scena (questo con video, film e simili) e a dargli quell’idea di essere lì presente e di ascoltare dal vivo i suoni nei dintorni. Come se non fosse sufficiente, della stessa enorme qualità sono i microfoni, che sono sensibili e molto ma molto fedeli, e la funzionalità di cancellazione dei rumori di fondo, che si avvale di componenti hardware, di funzioni software e di componenti fisici: e questo mix di cose, che è chiamato da Google col nome di Silent SealTM 2.0, riesce a garantire una eliminazione dei rumori di fondo pressoché totale e a isolare benissimo chi le indossa, anche in condizioni di rumori assordanti e forte vento, per far sì che possa ascoltare senza disagi e interferenze esterne l’audio in riproduzione e che possa, in caso di chiamate telefoniche, farsi capire dall’altro interlocutore in maniera chiara e immediata. Anche la modalità trasparenza funziona benissimo ed è dello stesso livello di quella della generazione precedente, perciò rileva sempre con estrema precisione e affidabilità le conversazioni per mettere in pausa la riproduzione audio e disattivare temporaneamente l’isolamento dall’ambiente circostante.
Autonomia e ricarica
Le Google Pixel Buds Pro 2, così il modello precedente di cuffie, sono ricaricabili all’interno della loro custodia, che a sua volta è ricaricabile tramite un cavetto USB-C e tramite induzione sfruttando la ricarica wireless. Una ricarica completa della custodia e anche quella delle cuffie richiede un paio d’ore scarse, minuto più o minuto meno a seconda della percentuale di carica residua di partenza. L’autonomia che loro garantiscono, sia direttamente che tramite la custodia, è di poco superiore a quella del modello precedente ed è questo un bel passo avanti, seppur non sia la migliore che attualmente si vede sul mercato. Premesso che è variabile da decine di fattori, in linea di massima quella sul campo trova abbondantemente riscontro con quella dichiarata da Google: parliamo di 12 ore buone con ANC disattivato e di un quasi 8 ore con ANC attivato, a cui si aggiungono le 48/30 ore aggiuntive garantite dalla custodia. Supportano anche la ricarica rapida così da garantire un’ora e mezza di ascolto con appena 5 minuti di ricarica all’interno della custodia.
Perché e dove comprarle
Allora, la conclusione di tutto questo discorso vien da sé: loro sono delle cuffie che funzionano benissimo, che sono stabili e che sono affidabili, anche in quei punti che non abbiamo menzionato, e tutto quello che includono è esattamente così come dovrebbe essere. Le Google Pixel Buds Pro 2 sono delle cuffie di altissimo livello e che non hanno da invidiare niente a nessuno e in più riescono a trasmettere quell’idea di semplicità, di prontezza e di cucito su misura che solo un dispositivo Pixel riesce a fare; e questo grazie a un software intelligente e capace di “ascoltare” e adattarsi alla situazione del momento. Non c’è alcun motivo per cui non consigliarle e comprarle, soprattutto se in possesso di uno smartphone o un altro dispositivo Pixel. Il prezzo è leggermente più alto del modello precedente, ma è giustificato e ci sta benissimo e comunque è più basso di quello di tanti diretti concorrenti, che in alcuni casi danno anche meno. Le Google Pixel Buds Pro 2 sono disponibili all’acquisto in grigio creta, grigio ardesia, verde matcha e rosa peonia su Amazon e Google Store al prezzo di 249 euro.
Pro:
- grafica dell’applicazione
- qualità audio generale
- funzioni smart e adattive
- cancellazione dei rumori di fondo
- design e dimensioni
L’esemplare per la prova è stato fornito da Google,
che non ha avuto un’anteprima del contenuto e alcuna influenza.
Vedi Post Originale: https://www.tuttoandroid.net/speciale/recensioni-accessori/google-pixel-buds-pro-2-1061046/
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