No Place Like Home, la nostra recensione - IlVideogioco.com


Da qualche giorno No Place Like Home è sbarcato in quel di Steam. Si tratta di un farming simulator con meccaniche esplorative, appena uscito da una lunga fase di accesso anticipato. Dietro allo sviluppo troviamo un sodalizio tra Awaken Realms e Chicken Launcher, due studi indipendenti che con la loro creatura ci spingeranno a entrare in contatto con la natura.

Dandoci nel contempo un’importante lezione sull’inquinamento e sull’importanza del riciclo. Di seguito la recensione di No Place Like Home, curata dal nostro Davide Immobile. Vi ricordiamo che il gioco, pubblicato da Realms Distribution, è disponibile esclusivamente su Pc. Buona lettura.

BENTORNATA A CASA

L’incipit di No Place Like Home rimanda fin da subito a un futuro estremamente verosimile. L’umanità è riuscita a fare passi da gigante a livello tecnologico, sfruttando le risorse del pianeta senza alcun ritegno. Fino a quando non è stata intrapresa la colonizzazione di Marte.

Questo in seguito all’abbandono della Terra, inquinata oltre ogni misura e ormai inadatta a ospitare la vita. L’avventura ha quindi inizio nel nostro pianeta natale con la protagonista, Ellen, che andrà alla ricerca di suo nonno. Rimasto a vivere sulla Terra, per l’appunto.

No Place Like Home

Tuttavia una volta arrivata alla fattoria di famiglia, la ragazza scopre che il nonno è scomparso e che tutta l’area risulta invasa da montagne e montagne di rifiuti. Ed è qui che inizia la partita vera e propria. Grazie agli strumenti in dotazione a Ellen potremo trivellare la spazzatura, per poi aspirarla all’interno del nostro zaino.

Questo ci permetterà di riciclarla, al fine di ottenere vari materiali per la nostra fattoria. L’obiettivo sarà quello di trovare il nonno scomparso, riportando nel contempo il villaggio e la fattoria di famiglia allo splendore di un tempo. Liberandola dai rifiuti e dall’inquinamento.

CONTADINI ATTENTI ALL’AMBIENTE

No Place Like Home

Il gameplay di No Place Like Home si compone di due fasi, che andranno a ripetersi continuamente. La prima è quella esplorativa, che ci spingerà a perlustrare vari scenari invasi dai rifiuti. Qui dovremo rimuovere tutta la spazzatura presente, per poi riciclarla. Talvolta tra i rifiuti si nasconderanno dei robot aggressivi, che andranno distrutti tramite colpi di trivella.

Oppure innaffandoli con la pompa dell’acqua (altro strumento in dotazione a Ellen ndr). Non mancheranno poi animali da liberare e valigette con materiali speciali da trovare. Con le risorse ottenute sarà possibile costruire vari edifici per la nostra fattoria, come quelli che ospiteranno gli animali dispersi. Sempre all’interno dei cumuli di rifiuti potremo trovare dei semi, necessari per la nostra piantagione.

No Place Like Home

Tutti i frutti del nostro duro lavoro da contadini ci porteranno ad avere nell’inventario mele, carote, patate, zucche ecc. Tutti vegetali che avranno tre utilizzi principali. Il primo è legato agli animali, in quanto ciascuno di essi si nutrirà con un alimento specifico. Una volta trovati e nutriti, essi si dirigeranno automaticamente all’edificio corrispondente nella fattoria.

Qui inizieranno a produrre a loro volta altri alimenti, necessari per la preparazione di ricette e la realizzazione di edifici più complessi. Il secondo utilizzo è legato appunto alle suddette ricette, poichè potremo cucinare varie pietanze che serviranno a ottenere dei potenziamenti temporanei. Il terzo e ultimo utilizzo dei vegetali riguarda infine l’acquisto delle ricette necessarie all’ottenimento, dai vari npc, di nuove tipologie di edifici.

REALIZZAZIONE A TRATTI INCERTA

No Place Like Home

L’altra faccia del gameplay di No Place Like Home riguarda invece il crafting e la raccolta dei materiali. Attività fondamentale poichè per proseguire nel gioco dovremo far evolvere sia il nostro equipaggiamento che le strutture della fattoria. Tutto per poter rimuovere e riciclare rifiuti più resistenti, oltre ad accogliere nuove tipologie di aniimali. Nel corso della fase esplorativa sarà possibile, dopo aver liberato un’area dalla spazzatura, incontrare vari npc. Essi ci forniranno quest e sapranno darci (in quanto suoi vicini e amici) informazioni su nostro nonno.

All’interno delle varie zone saranno inoltre disponibili dei mini-dungeon, anche in questo caso stracolmi di rifiuti da tritare e materiali speciali da ottenere. Il fatto che ogni nuova area vada prima liberata interamente dai rifiuti renderà la progressione alquanto ripetitiva, per quanto remunerativa in termini di risorse e materiali. Relativamente agli sparuti nemici possiamo dire che non costituiranno mai un problema, dal momento che basterà veramente poco per batterli. Tuttavia la loro presenza renderà un po’ più stimolante l’eliminazione dei rifiuti. A livello tecnico No Place Like Home presenta alcune sbavature.

No Place Like Home

Talvolta potrà capitare di vedere i rifiuti compenetrarsi con il terreno, senza contare alcuni errori di visualizzazioni durante le schermate di caricamento, nonostante una risoluzione molto alta (prima 2K e poi 4K). Sul fronte audio avremo invece dei brani rilassanti che accompagneranno in maniera piacevole la nostra opera di esplorazione da operatori ecologici. Abbiamo invece notato qualche problema con i comandi. Dopo aver cominciato a giocare con mouse e tastiera, a un certo punto abbiamo tentato di passare al pad.

Tuttavia il tutorial di gioco contiene indicazioni sui comandi solo per quanto riguarda mouse e tastiera. Va da sé che i comandi per il pad (che comunque, nel complesso, non sono ottimizzati bene su questo titolo) li abbiamo imparati andando per tentativi. Chiudiamo la recensione facendo presente che il gioco di Awaken Realms e Chicken Launcher è disponibile esclusivamente in inglese. Cosa che, comunque, non inficia la godibilità generale poichè tutti i vari menù risultano semplici e intuitivi.

No Place Like Home

POTREBBE DARE SODDISFAZIONI

No Place Like Home prova a dire la sua nell’ormai ricco insieme di videogiochi legati al farming, aggiungendo meccaniche legate all’esplorazione e in generale una decisa morale ecologista. Certo, passare buona parte del tempo a rimuovere i rifiuti non sarà proprio il massimo. Senza contare le varie imperfezioni legate al comparto grafico e all’utilizzo di una periferica come il pad, che comunque non minano l’esperienza nel complesso. In generale quello di Awaken Realms e Chicken Launcher è un gioco spensierato, da sperimentare in maniera rilassata al fine di passare il tempo con leggerezza.



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