Main Assembly, la nostra Recensione - IlVideogioco.com


Dopo diversi mesi di accesso anticipato, qualche tempo fa Main Assembly ha esordito su Steam. Si tratta di un titolo sandbox nel quale sarà possibile progettare da zero un robot, al quale potremo dare qualunque forma e dimensione. Un’automobile, una barca, un aereo, un’astronave… Qualsiasi cosa, perfettamente funzionante. Certo, a patto di saperla realizzare.

Parlando invece di chi ha realizzato il gioco, dietro c’è lo studio indipendente Bad Yolk Games, formato da appena nove persone e avente base in Svezia. Un team capace, con diversi componenti che hanno avuto esperienza passate con franchise del calibro di Gears of War, Doom, Wolfenstein ecc. E con l’editore Team17 che è arrivato a voler dare fiducia al progetto, rilasciandolo sotto la propria etichetta.

Ma senza tergiversare ulteriormente vi lasciamo ora alla nostra recensione di Main Assembly, che ricordiamo essere disponibile esclusivamente su Pc. Buona lettura.

UN BULLONE TIRA L’ALTRO

Ci sono videogiochi che per caratteristiche o significato vanno obbligatoriamente considerati ben più che semplici svaghi. Nel caso dei simulatori poi, si può tranquillamente parlare di propedeuticità verso il corrispettivo reale dell’oggetto della simulazione. Questo per dire che i principi alla base delle meccaniche di Main Assembly sono assolutamente reali e scientifici.

Trattandosi principalmente di un sandbox, non abbiamo trame o campagne di sorta. Troveremo invece diverse modalità con cui sperimentare le nostre creazioni, partendo ovviamente dalle basi. Una serie di tutorial e sfide ci permetterà infatti di apprendere i rudimenti necessari, ma sfortunatamente senza andare troppo nello specifico.

Main Assembly
Nel gioco noi controlleremo un drone volante, che di fatto sarà il “cervello” dell’automa che andremo poi a realizzare

Al di là della mera pratica non ci sarà formalmente modo, per i principianti, di arrivare a comprendere le meccaniche e gli strumenti più avanzati. O almeno, non in-game. Questa inusuale scelta da parte di Bad Yolk Games sfocia in una serie di video-tutorial rinvenibili sul loro canale Youtube, che spaziano dalla costruzione (dalla A alla Z) di veicoli a tutto ciò che è relativo al world building.

Nella cosiddetta modalità “creativa” potremo infatti selezionare un mondo predefinito (da una pianura vuota e spoglia a un parco di divertimenti ecc). Qui non solo potremo realizzare e testare tutto ciò che ci passerà per la testa di realizzare… Ma anche creare o modificare il paesaggio, dando quindi forma allo spazio più congeniale ai nostri gusti o alle nostre esigenze.

IL LIMITE É LA FANTASIA.. E LA COMPETENZA

Main Assembly
Terra, acqua, aria…. Non ci sarà posto fuori dalla portata di ciò che costruiremo. A patto che sia funzionante

Finora abbiamo parlato dei tutorial e delle sfide, che ponendoci di fronte a obiettivi definiti (per esempio saltare oltre un burrone) ci costringeranno a mettere a frutto i ricchi strumenti a nostra disposizione. I veicoli e in generale gli automi che andremo a creare, tuttavia, non saranno solamente in grado di muoversi da un punto A a un punto B.

Difatti potremo applicarci delle armi (sia da fuoco che da “impatto”), da usare sia per svago nella modalità creativa che per necessità in quella di “scontro”. Alcuni ricorderanno di certo Robot Wars, uno show televisivo britannico (nato però in America)  che trattava i combattimenti tra robot radiocomandati amatoriali. In una maniera non dissimile nella modalità Bot Battle potremo anche affrontare altri giocatori, per decretare l’automa più forte.

Main Assembly
Maggiore sarà la complessità intrinseca del progetto, tanto più sarà vasta la tavola di programmazione

Soprattutto nel caso di veicoli con armi però bisognerà imparare bene non solo a realizzare i veicoli, ma anche a programmarne le funzioni. Manovrando le piastre, i giunti ecc potremo innanzitutto personalizzare l’aspetto del nostro automa. Ma l’estetica dovrà essere sempre subordinata all’efficienza, pena il non funzionamento del nostro progetto.

Un aereo con ali troppo grandi non spiccherà nemmeno il volo per via del peso, così come una macchina con forme bizzarre farà fatica a sterzare. Tra l’altro avremo la possibilità di salvare le nostre creazioni, che potranno poi essere “richiamate” in qualsiasi momento. Oppure condivise con la community nel workshop dedicato, da cui potremo caricare allo stesso modo i progetti di altri giocatori, provandoli sul campo.

NON MANCANO I PROBLEMI

Main Assembly
Un X-wing? Perchè no. In Main Assembly non vi sono limiti

Essendo un titolo volutamente “pragmatico”, Main Assembly non comprende una cura smisurata per i dettagli tecnici legati all’estetica. Grafica e comparto audio non fanno certo gridare al miracolo, ma si limitano coerentemente a svolgere il cosiddetto “compitino”, in un titolo dove è il gameplay a essere al centro dell’attenzione.

Ci sono però alcuni difetti che emergono fin da subito, iniziando a giocare. In primis la gestione della telecamera durante la fase di costruzione/assemblaggio. La quale spesso ci ostacolerà nell’atto di avere una visione d’insieme di ciò che stiamo costruendo (soprattutto nel caso di automi di grandi dimensioni). In seconda battuta troviamo i comandi legati al movimento dei veicoli, che non saranno sempre responsivi al 100%.

Oltre a ciò abbiamo alcuni cali di framerate, in particolare nelle mappe più grandi e ricche di elementi, e infine un’interfaccia che sicuramente sarebbe potuta essere più intuitiva. Insomma, diverse sbavature che non hanno evidentemente risentito dei tanti miglioramenti  e implementazioni che viceversa ci sono state nel periodo di accesso anticipato. La nostra speranza è che degli aggiornamenti futuri possano limare questo autentico diamante grezzo.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Main Assembly fa parte di quel filone di titoli dedicato all’appagamento della creatività e della fantasia dei giocatori più esigenti, desiderosi di dare una forma (virtualmente) concreta alle loro idee. Pur essendo un prodotto palesemente rivolto a una nicchia specifica di giocatori, non c’è dubbio che con alcuni accorgimenti Bad Yolk Games avrebbe potuto espandere molto il proprio target. Il titolo rientra infatti nel proverbiale “easy to learn, hard to master”.

Ma è chiaro che dei tutorial avanzati avrebbero fatto comodo direttamente in-game, con un’organizzazione definita. La scelta di caricare alcuni video-tutorial su Youtube ammortizza solo in parte le esigenze di chi può legittimamente capire poco o nulla di ingegneria meccanica e quant’altro. Al netto di qualche incampo tecnico resta tuttavia un gioco (e uno strumento) assai valido, dalle grandissime funzionalità e potenzialità.



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