Pavel Durov, il fondatore e CEO di Telegram, è tornato a parlare e lo ha fatto per sottolineare come la sua app di messaggistica istantanea abbia raggiunto il miliardo di utenti attivi. Un dato indubbiamente importante ma che, come tutti i valori numerici, va contestualizzato, soprattutto in un panorama come quello delle app di messaggistica istantanea dominato da WhatsApp. Ed è proprio contro l’app di Meta che Durov si è scagliato definendola un’imitazione scadente di Telegram.
I numeri della crescita di Telegram e le denunce contro WhatsApp
Una recente indagine sul numero di utenti attivi mensilmente (in milioni) delle più popolari app di messaggistica mobile a livello globale mostra non tanto il risultato raggiunto da Telegram, quanto il fatto che il suo divario nei confronti di WhatsApp è particolarmente importante. Anzi, la differenza rispetto alle applicazioni immediatamente dietro in classifica (come Facebook Messenger e Snapchat) è inferiore rispetto a quella che separa Telegram da WhatsApp.
Ma al di là dell’aspetto numerico la sfida tra WhatsApp e Telegram prosegue anche ad altri livelli con Durov che ha lanciato forti accuse nei confronti dell’app di messaggistica istantanea, ora parte del gruppo Meta. Durov, infatti, nel suo canale Telegram ha scritto:
Davanti a noi c’è WhatsApp, un’imitazione economica e annacquata di Telegram. Per anni, hanno cercato disperatamente di copiare le nostre innovazioni, bruciando miliardi in campagne di lobbying e PR per rallentarci. Hanno fallito. Telegram è cresciuto, è diventato redditizio e, a differenza del nostro concorrente, ha mantenuto la sua indipendenza”.
Oltre al miliardo di utenti attivi al mese, Telegram, stando ai risultati citati da Durov, ha registrato anche un aumento del coinvolgimento degli utenti. Mediamente, ha aggiunto Durov, “ogni utente apre Telegram 21 volte al giorno e trascorre 41 minuti sull’app ogni giorno”. Parallelamente, sono in crescita anche i ricavi dell’app che nel 2024 ha registrato 547 milioni di dollari di profitti.
Senza entrare nel merito di quale sia, tra le due, la migliore app di messaggistica istantanea (una valutazione individuale o da condurre su singoli aspetti), è curioso che il CEO di Telegram rivendichi la capacità della sua app di mantenere la propria indipendenza quando dall’estate scorsa (quando è stato arrestato in Francia all’interno di un’indagine penale per le attività criminali condotte sulla piattaforma di cui è amministratore delegato) è andata incontro a diversi cambiamenti.
Dalla moderazione delle chat private alla condivisione dei dati con le autorità degli Stati Uniti, sono diverse le modifiche apportate a Telegram, che hanno fatto discutere. Al momento la crescita dell’app sembrerebbe allontanare i dubbi sulla possibile permanenza degli utenti in un’applicazione come Telegram che nel corso di questi anni si è fatta apprezzare per un’elevata attenzione alla privacy (che ha creato anche le condizioni per diverse attività criminali per le quali è stato chiamato a rispondere lo stesso Durov). Restano le parole forti del CEO di Telegram, che ha fatto di questo tipo di comunicazione il suo stile (ricordiamo le espressioni colorite contro Apple di qualche anno fa), ma che comunque sollevano l’interrogativo su quanto Telegram potrà continuare a presentarsi come un’alternativa indipendente e orientata alla privacy.
Come detto, la competizione con WhatsApp non si gioca solo sui numeri, ma anche sulla fiducia degli utenti. Le recenti modifiche apportate a Telegram sollevano interrogativi su quanto l’applicazione possa restare fedele ai suoi principi originari. Resta da vedere se la sua crescita continuerà su questa traiettoria o se dovrà affrontare nuove sfide che metteranno alla prova quell’indipendenza che il suo CEO ha vantato in maniera così forte.
Vedi Post Originale: https://www.tuttoandroid.net/news/2025/03/23/pavel-durov-crescita-telegram-critiche-whatsapp-1085779/
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