Hell Pie, la nostra recensione PS5 - IlVideogioco.com


C’è la possibilità che i ragazzi di Sluggerfly abbiano fatto uso di droghe durante la progettazione di Hell Pie. Un action platform tanto divertente e dissacrante quanto fuori di testa, di cui ora vi racconteremo le nostre impressioni. Va però specificato che il gioco è destinato a un pubblico adulto, che non abbia problemi a sostenere la vista di parti anatomiche di ogni tipo (per quanto censurate con abbondanza di pixel) e soprattutto di confrontarsi con un umorismo caustico e alquanto volgare.

Di seguito la nostra recensione della versione PS5 di Hell Pie. Ricordiamo che il titolo, pubblicato da Headup Games e Thunderful Games, è disponibile anche su Pc, PS4, Xbox One e Xbox Series X/S. Buona lettura.

MA QUESTO È DAVVERO L’INFERNO

Hell Pie è ambientato negli inferi, dove noi vestiremo i panni di Nate, il demone del cattivo gusto. E c’è da dire che molte delle trovate degli sviluppatori che si vedranno nel corso del gioco potrebbero essere punite proprio dallo stesso Nate. La storia inizia con il povero demone che viene suo malgrado coinvolto nei festeggiamenti del capo supremo dell’inferno, Satana. Infatti oggi è il suo compleanno e come minimo bisogna preparargli una torta per festeggiare!

Dovremo quindi recarci dal cuoco degli inferi (che ci accoglierà con le chiappe scoperte), il quale ci appiopperà il compito di trovare, al suo posto, gli ingredienti per la torta. Nate si troverà quindi costretto a vagare in lungo e in largo per tutti gli inferi solo per recuperare i fetidi ingredienti con cui assemblare il dolce demoniaco. Per aiutarlo nel suo compito riceverà in dono un particolare compagno di viaggio. Stiamo parlando di un cherubino uscito male, ovvero un angioletto brutto e deforme, che però si rivelerà essere molto utile. Riuscirà l’umile impiegato, grazie ai suoi servigi,  a ritagliarsi un posto tra i demoni maggiori? Non vogliamo rovinarvi la sorpresa e, sopratutto, le risate che vi farete nel frattempo. Perciò cercheremo di non spoilerare troppo.

SALTARE E VOLARE TRA CALDERONI FUMANTI

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Hell Pie si propone come un classico platform tridimensionale, comprensivo di combattimenti “semplici”. Non manca però una meccanica inusuale. Non originalissima in sé, ma sicuramente originale per come viene presentata da Sluggerfly. Grazie a Nugget, il cherubino deforme che ci accompagnerà costantemente nella nostra avventura, saremo in grado di dondolare e saltare anche sospesi a mezz’aria. Senza bisogno di attaccare un simil-rampino da qualche parte. Questo angioletto, a cui ogni tanto scapperà una puzzetta, sarà incatenato alle nostre corna.

E potremo quindi sfruttarlo per arrivare in luoghi altrimenti inaccessibili. Inoltre, dopo aver trovato cibo per cherubini a sufficienza, sarà possibile potenziare Nugget, facendogli così acquisire delle nuove abilità. Naturalmente anche le caratteristiche del nostro diabolico protagonista, Nate, potranno essere migliorate. Per farlo basterà trovare degli agnelli sacrificali da immolare a degli altari preposti, così da poter guadagnare delle corna che ci conferiranno nuovi poteri e abilità.

QUANTO È GRANDE L’INFERNO?

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Ciò che dovremo esplorare in Hell Pie non saranno i classici inferi che uno si potrebbe aspettare, bensì dei mondi creati dai demoni dei peccati capitali. Mondi in cui saranno disseminati gli ingredienti che il cuoco degli inferi ci avrà incaricato di trovare. La pacifica isola caraibica di Ozio, il rinomato ristorante stracolmo di cibo di Gola, e così via.

All’interno di questi mondi ci saranno poi altre aree minori che potrebbero dare l’impressione di essere distaccate dall’ambiente esterno, ma che comunque varrà la pena esplorare. In generale tutto questo girovagare ci consentirà di scoprire un gran numero di scenari diversi. Inolte di tanto in tanto alla fine di certe aree secondarie potremo trovare dei mini-boss da sconfiggere.

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Un simpatico diversivo dall’esplorazione che, in ogni caso, è e rimarrà il fulcro del gioco. Un altro aspetto interessante è dato dal fatto che Nate e Nugget potranno essere agghindati in vari modi. Chiaramente parliamo del lato estetico, senza alcuna influenza sulle capacità effettive. In generale saranno presenti diversi negozi che offriranno molteplici costumi.

La maggior parte dei quali molto simpatici e divertenti, che doneranno un look inconfondibile ai due protagonisti. Per acquistare i suddetti costumi dovremo spendere i cristalli viola che riusciremo a raccogliere in giro per gli scenari. Bisognerà però fare attenzione, poichè a ogni morte (dove poi ripartiremo da uno dei molti checkpoint presenti) perderemo una parte dei cristalli. Perciò, come nella stragrande maggioranza dei giochi, il nostro consiglio è quello di cercare di morire il meno possibile!

COME DIPINGONO L’INFERNO?

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Graficamente parlando Hell Pie presenta un grazioso stile cartoonesco, con una palette di colori decisi e marcati che rende l’atmosfera “infernale” leggera e scanzonata. I mondi presenti sono tanti e ciascuno di lor appare decisamente ben caratterizzato. Stesso discorso per le aree secondarie, su cui i ragazzi di Sluggerfly hanno investito altrettata cura e attenzione.

Oltretutto le suddette aree presentano tra le altre cose nemici esclusivi, che potranno essere rinvenuti solo lì. Anche questo si configura quindi come un segno distintivo della varietà che gli sviluppatori hanno voluto inserire nella loro creatura. La quale inoltre non rappresenta certo l’esordio per il team tedesco, che in passato si è già fatto conoscere per Ben and Ed (2015), altro platform tridimensionale con un umorismo tutto suo.

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Come diceva nostro nonno, chi ascolta il rock and roll finisce all’inferno. E infatti l’inferno di Hell Pie è pieno di rockettari! La colonna sonora del gioco si presenta molto curata, con svariati brani originali che si adattano assai bene ai mondi che stiamo visitando. Tutti hanno una componente rock spiccata, che stimola l’esplorazione in modo frizzante e vivace.

Problema principale della produzione è probabilmente la mancata localizzazione in italiano. Coloro che non hanno dimestichezza con l’inglese finiranno irrimediabilmente con il perdersi la maggior parte delle battute e dei giochi di parole presenti. Che neanche a dirlo rappresentano un po’ il punto di forza del titolo, visto che il livello di sfida generale che offre in termini di gameplay è decisamente basso.

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CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Hell Pie poggia sulle solide basi dei classici giochi platform tridimensionali. Il tutto ponendosi come un titolo che non impegnerà particolarmente i giocatori in termini di gameplay, ma che strapperà diversi sorrisi facendo trascorrere piacevoli ore in compagnia di Nate e Nugget. Quella di Sluggerfly è una piccola perla che raccomandiamo soprattutto a coloro che padroneggiano la lingua inglese, che potranno godere al massimo dei frutti “umoristici” del team tedesco. Invitiamo però i “bacchettoni” a stare alla larga, visto che potrebbero non apprezzare questo tipo di ironia.



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