Nelle ultime ore sta facendo molto rumore la scelta – per molti aspetti rivoluzionaria – presa da Meta per Facebook e Instagram. Con un video postato sui suoi profili social personali, Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Meta, ha annunciato la fine dell’era del fact-checking. Una decisione particolarmente importante che in molti hanno associato alla recente vittoria delle elezioni presidenziali statunitensi da parte di Donald Trump. Ma alla base di questa decisione potrebbero esserci anche altre ragioni.
Come cambieranno Facebook e Instagram
La novità riguarda la decisione da parte di Meta che eliminerà gradualmente il suo programma di fact-checking e lo sostituirà con quello delle note della community. Il sistema del fact-checking è stato introdotto da Meta nel 2016 e prevede un sistema orientato al contrasto della diffusione di notizie false o fuorvianti. Tramite la collaborazione di organizzazioni giornalistiche e fact-checker indipendenti, i contenuti pubblicati su Facebook e Instagram vengono analizzati per valutarne l’accuratezza. Nel caso venisse considerato falso o fuorviante viene mostrato (ma con una visibilità ridotta) accompagnato da un’etichetta che segnala la criticità di quel contenuto.
È tempo di tornare alle nostre radici intorno alla libertà di espressione. Stiamo sostituendo i fact checker con le note della community, semplificando le nostre normative e concentrandoci sulla riduzione degli errori. Non vedo l’ora che arrivi il prossimo capitolo.
Queste le parole del post che accompagna il video condiviso da Zuckerberg e che spiegano che il sistema del fact-checking verrà sostituito con quello delle “note della community”. È un sistema simile a quello integrato recentemente da X per il quale gli utenti possono aggiungere contesto ai post considerati fuorvianti con alcuni collaboratori che valutano collettivamente se una nota è stata utile o no.
Ragioni e prospettive alla base della decisione di Meta
Fin da subito la decisione di Meta ha destato grandissimo clamore soprattutto per il tempismo con cui è stata ufficializzata. Il 5 novembre scorso, infatti, Donald Trump è stato eletto come presidente degli Stati Uniti e il prossimo 20 gennaio si insedierà iniziando il suo secondo mandato.
L’associazione tra la decisione di Meta e l’elezione di Trump non è campata in aria considerando come nelle stesse parole utilizzate da Zuckerberg ci siano diversi elementi e riferimenti al linguaggio impiegato da Trump durante la sua campagna elettorale. La critica al politicamente corretto e alla censura, infatti, sembrano riprendere il pensiero del neopresidente, anche se da parte sua Zuckerberg motiva la decisione rivendicando altre motivazioni.
Zuckerberg, infatti, afferma che l’attuale sistema di moderazione commette troppi errori e censura in maniera eccessiva. Il nuovo sistema è, questo il termine usato dal CEO di Meta, un compromesso che mira a tutelare la libertà di espressione, un valore centrale del gruppo da lui fondato e diretto.
Il riferimento a Donald Trump come “fautore” della decisione di Meta intorno al fact-checking non è propriamente campata in aria né una forzatura giornalistica, avendone fatto espressamente menzione lo stesso Zuckerberg. Nello stesso video Zuckerberg ha infatti definito l’esito delle ultime elezioni statunitensi capace di dare «una nuova centralità alla parola» e di ripristinare la libera espressione sulle piattaforme social.
È interessante anche notare come siano radicalmente cambiati i rapporti tra Zuckerberg e Trump. Solo tre anni fa, a seguito del celebre assalto al palazzo del Congresso a Washington, Meta aveva sospeso gli account di Donald Trump con il provvedimento che è rimasto attivo per due anni, fino al gennaio del 2023. Poi qualcosa è cambiato con i rapporti tra Zuckerberg e Trump che sono divenuti sempre meno tesi tanto che il primo ha sostenuto la campagna elettorale del secondo con una donazione di un milione di dollari.
Al di là di quelle che sono le ragioni politiche (e non solo) di tali cambiamenti è interessante provare a immaginare quali implicazioni avrà questa decisione sull’esperienza d’uso di Facebook e Instagram da parte degli utenti. Diversi esperti e analisti valutano la decisione in toni allarmistici denunciando il rischio di un aumento della disinformazione soprattutto sui temi che negli ultimi anni sono stati più discussi (e per alcuni aspetti anche controversi) come il cambiamento climatico e la salute pubblica.
Inoltre c’è preoccupazione sulla possibile diffusione di fenomeni di odio online e disinformazione, anche tenendo conto dei limiti del nuovo sistema di moderazione che Meta intende adottare. Le “note della comunità”, infatti, renderebbero più difficile distinguere tra disinformazione e informazione attendibile.
Vedi Post Originale: https://www.tuttoandroid.net/news/2025/01/08/meta-facebook-instagram-sostituzione-fact-checking-note-community-1074517/
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