Parte la Game Jam di Zagarolo – IlVideogioco.com

Comincia ufficialmente la Game Jam di Zagarolo. A fare da cornice all’event è l’imponente Palazzo Rospigliosi, che al suo interno ospita lo Spazio Attivo di Lazio Innova, hub dell’innovazione della Regione Lazio. A fare gli onori di casa è invece Berenice Marisei di Lazio Innova, che ha presentato il centro Read more…

AESVI si evolve ed entra nel futuro: nasce IIDEA

Grandi novità oggi per AESVI: durante un incontro che si è tenuto presso lo spazio Experience Pommery di Milano, il presidente Marco Saletta, il direttore generale Thalita Malagò e i rappresentanti dei soci Developer ed Esports, Mauro Fanelli e Federico Brambilla hanno, infatti, svelato il nuovo nome dell’associazione di categoria che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia. Da oggi non sarà più l’Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani ma IIDEA, ovvero Italian Interactive Digital Entertainment Association.

Nel suo percorso di crescita, sia in termini di rappresentatività sia di ruolo a livello internazionale, l’associazione è oggi chiamata a espandere ulteriormente le proprie aree di attività, a dedicare maggiormente le sue risorse alle relazioni con le Istituzioni, alla promozione di una maggiore conoscenza dei videogiochi e allo sviluppo del business degli operatori del settore. L’arrivo di nuovi soci, e di nuove categorie associative, ha inoltre reso necessario un salto nel futuro, un’evoluzione parallela a quella che sta interessando il settore dei videogiochi più in generale. Questa evoluzione non può non riflettersi sull’associazione, che oggi entra in una nuova era rappresentata da un nuovo nome e da una nuova immagine, che simboleggiano questo percorso di innovazione e sviluppo e la rendono un interlocutore ancora più riconoscibile a livello internazionale.

LA CONFERENZA

L’incontro è stato al contempo occasione per l’Associazione di presentare i principali risultati del 2019 e il programma di attività del 2020. I primi mesi dell’anno vedranno l’ingresso nel consiglio direttivo dell’associazione del rappresentante dei soci developer, Mauro Fanelli, CEO & creative director dello studio di sviluppo indipendente MixedBag, e del rappresentante dei soci esports, Federico Brambilla, CEO & co-founder del team esports exeed, oltre che il lancio di un nuovo sito istituzionale e di nuove piattaforme social, che diventeranno strumenti di interazione e condivisione di contenuti e punti di vista.

Per il 2020 l’associazione vuole crescere ulteriormente sul piano internazionale e nella rappresentatività delle tre anime del settore, publisher, developer ed esports. Per fare questo, IIDEA punterà sullo sviluppo di due eventi principali:

  • First Playable, il primo evento business internazionale dedicato agli sviluppatori di videogiochi in Italia, che si terrà dal 1 al 3 luglio presso Manifatture Digitali Cinema Pisa. L’iniziativa nasce da una partnership tra IIDEA e Toscana Film Commission, nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema, con la collaborazione dell’Agenzia ICE per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e di Connection Events, società leader nell’organizzazione di eventi business nel settore dei videogiochi a livello internazionale. Dopo il successo della prima edizione del 2019, nel 2020 l’evento si svilupperà ulteriormente per accogliere 30 publisher e 15 speaker da tutto il mondo e diventare una vera e propria vetrina per il Made in Italy all’estero, anche attraverso l’assegnazione di premi dedicati agli sviluppatori. Diverse partnership prestigiose sono già state messe a punto, tra cui Red Bull e Unreal Engine, con lo scopo strategico di far crescere le imprese italiane e aiutarle a sviluppare il loro business in un mercato internazionale competitivo e in continua evoluzione.
  • Round One, il primo evento business internazionale dedicato agli operatori del settore esports, che si svolgerà per la prima volta quest’anno dall’11 al 13 maggio presso il Centro Congressi di Riva del Garda. L’evento sarà organizzato in collaborazione con Trentino Film Commission, Trentino Sviluppo, Trentino Marketing, APT Garda Trentino e Riva del Garda Fierecongressi spa. L’obiettivo dell’iniziativa è di favorire lo sviluppo del business, promuovere la professionalizzazione degli operatori, dare visibilità al settore verso media e istituzioni e diventare l’appuntamento business di riferimento in Italia. L’evento prevedrà un programma di talk, workshop e meeting con ospiti internazionali, oltre alla presentazione del terzo Rapporto sugli Esports in Italia, in corso di realizzazione con la società di ricerca Nielsen, e l’assegnazione di premi dedicati al settore.

AESVI

Nel corso del 2020 continuerà inoltre l’impegno di IIDEA nel sostenere la presenza degli operatori italiani alle principali fiere internazionali del settore come Game Developers Conference a San Francisco, London Games Festival a Londra e Gamescom a Colonia, grazie al sostegno economico e alla collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’Agenzia ICE per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Oltre al focus sullo sviluppo delle opportunità di business, l’Associazione lavorerà anche per promuovere il valore culturale, educativo e sociale del videogioco. In particolare, durante l’anno sarà lanciata la nuova campagna “Game to Human”, una raccolta di storie che dimostrano l’impatto positivo dei videogiochi sulla società, dal punto di vista dell’inclusione, della diversità, della creatività e dell’innovazione. Le prime tre storie, tutte italiane, sono già disponibili sul nuovo sito istituzionale di IIDEA e comprendono Blind Console, la prima piattaforma gaming utilizzabile dai non vedenti, Freud’s Bones, un viaggio videoludico “nelle ossa” del celebre psicanalista, ma anche un viaggio alla scoperta di sé stessi, e Gamindo, la prima piattaforma che consente di donare giocando ai videogiochi.

IIDEA ha inoltre in programma di lanciare un portale online dedicato alle famiglie e ai consumatori, con l’obiettivo di fornire tutte le informazioni necessarie per conoscere i videogiochi e per imparare ad utilizzarli in modo consapevole. Il progetto sarà realizzato sulla base delle esperienze positive già maturate in altri paesi europei come Ask about Games in Gran Bretagna o Pédagojeux in Francia e come parte dell’impegno dell’Associazione verso le istituzioni italiane. Impegno che comprenderà, come da tradizione, anche l’organizzazione del Games Industry Day a Roma, l’appuntamento annuale di incontro tra industria e istituzioni per discutere sul presente e sul futuro del settore dei videogiochi in Italia ed esplorare il ruolo del medium nell’economia, nella società, nella cultura e nell’educazione.

L’Associazione continuerà infine a supportare Milan Games Week, evento ideato e lanciato da AESVI nel 2011 e dal 2019 passato nella proprietà di Fandango Club e Fiera Milano, mentre gli Italian Video Game Awards cambiano format e si evolvono in due diversi spin off, uno dedicato agli esports e uno ai developer. I premi infatti saranno assegnati all’interno di First Playable e Round One.

A PROPOSITO DI IIDEA

Marco Saletta, presidente di IIDEA, ha dichiarato:

Gli ultimi anni sono stati per noi anni di transizione, in cui abbiamo posto le basi per una maggiore focalizzazione sulle attività politico-istituzionali e sullo sviluppo del business per le imprese italiane che operano nel settore. Con il 2020 inizia la nostra evoluzione, ben esemplificata dalla scelta di operare un rebranding a tutto tondo, che parta dal nome per arrivare a tutti gli elementi che hanno caratterizzato AESVI negli anni. Oggi, e ancora di più in futuro, vogliamo crescere tanto in Italia quanto all’estero, siamo certi che la nostra nuova immagine, una nuova governance e una maggiore apertura nei confronti di tutti gli attori dell’ecosistema ci aiuteranno in questo percorso.

Thalita Malagò, direttore generale di IIDEA, ha aggiunto:

L’industria dei videogiochi è sempre più globale e come Associazione vogliamo assumere un ruolo sempre più internazionale, per promuovere gli operatori italiani all’estero e facilitare l’accesso al mercato italiano degli operatori stranieri. Per rispondere a queste nuove sfide, la struttura dell’Associazione si è evoluta allargando il proprio team, che oggi comprende professionisti con competenze orizzontali e verticali, in grado di focalizzarsi su Public Affairs, Developer o anche Esports, senza perdere di vista il quadro generale.

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Safe In Our World apre i battenti

Safe In Our World, un nuovo ente benefico per la salute mentale nell’industria videoludica, apre oggi i battenti in concomitanza della Giornata mondiale per la salute mentale. Lo scopo è quello di sensibilizzare sui problemi che affliggono giocatori e creatori, promuovendo un cambiamento in positivo all’interno del settore dei videogiochi.

Oltre il 50% della popolazione globale gioca con i videogiochi e, al mondo, circa una persona su quattro soffre di problemi di salute mentale. Sono senz’altro cifre importanti, ma Safe in Our World si impegnerà a proporre iniziative per supportare e aiutare i giocatori di tutto il mondo.

Safe in Out World

L’INIZIATIVA PER I VIDEOGIOCATORI

Safe In Our World è un ente benefico accreditato e sostenuto da luminari, veterani e ambasciatori del settore in tutto il mondo. La sua missione è quella di creare un riferimento online dove le persone possano cercare aiuto, accedere a risorse o informazioni e scoprire storie di persone reali che lavorano o ruotano intorno all’industria dei giochi. L’organizzazione ha l’obiettivo di instaurare un dialogo per eliminare la stigmatizzazione che pesa sui problemi di salute mentale, aiutando creatori, professionisti e giocatori a riunirsi per sostenersi a vicenda.

La sua prima iniziativa sarà quella di sdoganare i problemi di salute mentale mettendoli in evidenza nelle esperienze di gioco, partendo da Fractured Minds di Emily Mitchell, vincitrice nel 2017 del premio BAFTA Young Games Designer e all’epoca diciassettenne, che ha trovato sollievo nello sviluppo di videogiochi. Nelle prossime settimane verranno annunciati altri progetti che supporteranno Safe In Our World.

Safe in Out World

FRACTURED MINDS

Fractured Minds illustra il cammino di Emily per affrontare i suoi problemi, riflettendo il vero spirito e gli effetti positivi che i videogiochi possono avere nelle vite dei giocatori. Wired Productions pubblicherà Fractured Minds e l’ottanta per cento dei profitti del gioco verranno divisi equamente tra un fondo privato per il futuro di Emily e il supporto di iniziative di Safe in Our World per aiutare gli altri.

Presto in arrivo sulle piattaforme digitali per Pc, Xbox One, PS4 e Switch, il gioco costerà solo 1,99 euro e verrà pubblicato da Wired Productions, un publisher conosciuto per il suo supporto agli sviluppatori indie di tutto il mondo.

I FONDATORI DI SAFE IN OUR WORLD

Fondata da Gareth Williams, Leo Zullo e Neil Broadhead, veterani dell’industria videoludica, e con la partecipazione di Aaron Cooper e Al Hibberd, l’ente benefico per i giocatori era stato teorizzato già nel 2017, se non prima. Il team ha lavorato meticolosamente per scoprire tutti i passi necessari per dare vita a Safe In Our World, che è supportato da moltissime aziende e persone di tutto il mondo impegnate e appassionate come loro per aiutare chi ne ha bisogno. Le informazioni su tutte le persone coinvolte sono disponibili online.

L’ente benefico accoglie con entusiasmo sviluppatori di videogiochi, publisher, fornitori di servizi e creatori di contenuti e il loro interesse a sostegno dell’ente benefico. Esso è registrato in Inghilterra e in Galles con il numero 1183344, ma i suoi obiettivi e la sua missione sono globali.

A PROPOSITO DELL’INIZIATIVA

Leo Zullo, presidente e amministratore fiduciario, ha dichiarato:

Il settore dei videogiochi crea mondi per moltissime persone vulnerabili ed è nostro dovere aiutarle e supportarle. Se lavoriamo insieme, possiamo raggiungerle e condividere questo messaggio. Così potremo fare la differenza. Safe In Our World è il primo passo in questa direzione e siamo onorati della risposta del settore, dei partner e delle persone che si sono unite a questa iniziativa.

Gina Jackson, amministratrice fiduciaria di Safe In Our World, ha aggiunto:

C’è molto lavoro da fare, sia per sensibilizzare che per cambiare la mentalità di questo settore, ma anche nelle community che creiamo e gestiamo. Oggi Safe In Our World muove i suoi primi passi e siamo felici che Emily abbia deciso di supportare l’ente con il suo Fractured Minds. È un’esperienza così toccante, siamo onorati che ci abbia permesso di condividerla con il mondo per aiutare Safe In Our World.

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Oggi a S. Agata l’Italian GameFest 2018

Ci siamo. Sant’Agata di Militello torna ad ospitare l’Italian GameFest che vedrà protagonista il mondo dei videogiochi. Ed è tutto pronto per l’edizione 2018 dell’evento organizzato dal Google Developer Group (GDG) Nebrodi insieme ai GDG di Palermo, Gela e Catania.

Location della manifestazione è il Castello Gallego che ospita l’evento dalle 15 alle 22,30 mentre lo slogan della kermesse è Play to the Future. La stessa location ospitò l’edizione del 2016.

L’Italian GameFest 2018 è già sold out da qualche giorno e prevede una serie di incontri parlerà di sviluppo, design, business, marketing ma anche più generalmente sul mondo dei videogiochi.

L’evento è supportato ufficialmente da Google e rientra all’interno delle attività fatte dai GDG. Inoltre ha ottenuto il patrocinio del Comune di Sant’Agata di Militello.

CHI CI SARA’

La conferenza sarà aperta da Salvino Fidacaro organizzatore, main manager del GDG Nebrodi e Intel Software Innovator insieme a Gino Zingales Alì, comanager del GDG Nebrodi anche lui Intel Software Innovator insieme a 10 relatori:  Samuele Sciacca con il talk “Da idea a videogioco in 3 giorni, Gian Marco Pane con “Giocando s’impara”, Valentina Ventura con “Il linguaggio dei video game”, Francesco Passantino con “Game Coding for Kids”, Manuel Gentile con videogame per bambini, Carlo Lucera con “Gamification su android”, Edoardo Ullo direttore de ilvideogioco.com che parlerà di “giornalismo videoludico”.

La conferenza avrà tre ospiti d’eccezione Marco Giammetti art director ed esperto di realtà virtuale, Aurelio La Ferla modellatore e grafico 3D attualmente lavora Londra per un’importante azienda di videogame, Mauro Aprile Zanetti tech evangelist nella Silicon Valley.

Nello spazio che ospita la conferenza verranno allestiti delle aree showcase in cui sarà possibile far vedere e provare alcune applicazioni. L’area dedicata allo showcase di videogiochi vuole essere un punto d’incontro di tutti coloro che si occupano di videogame.

IL PROGRAMMA MINUTO PER MINUTO

Tutti gli interventi della GameFest 2018 di Sant’Agata di Militello / sabato 25 agosto.

15:00 Registrazione
15:30 Salvino Fidacaro & Gino Zingales Alì / Play to the future
16:05 Samuele Sciacca / Da idea a videogioco in 3 giorni – Il valore di Construct 3
16:40 Gian Marco Pane / Giocando s’impara
17:15 Valentina Ventura / Il linguaggio dei video game
17:50 Francesco Passantino / Game Coding for Kids
18:15 Manuel Gentile / 
18:45 Carlo Lucera / Gamification su android
19:20 Mauro Aprile Zanetti / Silicon Valley
19:45 Aurelio La Ferla / Characters for production
20:20 Marco Giammetti / Unity & VR
20:45 – Break –
21:00 Edoardo Ullo Giornalismo videoludico e dintorni / ilvideogioco.com 
21:15 Inizio Competizione XGoGame.com  
22:30 Fine competizione e premiazione.

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Lettera aperta a Fabio Fazio e Giovanni Malagò

Ne hanno parlato tutti, ma è giusto che ne parli anch’io. E lo faccio in prima persona rivolgendomi direttamente a voi con questa lettera aperta dalle pagine del mio piccolo giornale online perché ci sono alcune cose che tengo a precisare.

Videogioco da oltre 30 anni, ne scrivo da 7 in modo professionale  mi ritengo utile alla discussione anche perché da 17 anni scrivo anche di sport come lavoro. Come avete affermato nel corso della trasmissione “Che Tempo che fa” di domenica scorsa (19 novembre 2017), il CIO ha recentemente aperto agli esport come sport vero e proprio mentre ha rimandato un eventuale inserimento alle discipline olimpiche a quando tutto sarà regolamentato perché come ogni cosa nuova è giusto vederla e rivederla per evitare di fare meno errori possibile.

È vero che i videogiochi fanno parte degli esport ma non tutti i videogiochi sono esport. Ed è un peccato che abbiate liquidato la questione in un minuto tra facile ironia, supponenza ed arroganza. In ogni caso con scarsissimo equilibrio perché è evidente che purtroppo non conosciate l’argomento. Qui il video tratto dal canale Rai di YouTube con la relativa intervista. Se ne comincia a parlare al minuto 21:13 circa.

Dottor Fabio Fazio, mi rendo conto che il suo compito sia quello di fare informazione di un certo tipo e magari di non infastidire il suo (illustre) interlocutore di turno (nella fattispecie il presidente del Coni nazionale, Giovanni Malagò), ma non le sembra riduttivo aprire una parentesi di un minuto (possibilmente concordata prima) per liquidare il tutto e prenderla come barzelletta?

È vero, questa parola non l’ha detta lei, l’ha detta Malagò ma lei ha soltanto annuito anche perché ha risposto in modo ironico per tanti (stucchevole per noi che bene o male di videogiochi ne capiamo), “Lei come se la cava con gli Space Invaders?”.

Mi rendo conto che lei debba sintetizzare e far capire a tutti di cosa si stia parlando, ma citare quasi sarcasticamente Space Invaders o Super Mario è davvero fuori luogo. Ha sottovalutato, mi permetta, l’argomento. I due titoli citati, sono dei capisaldi del nostro mondo ma non c’entrano nulla con i videogiochi che farebbero parte degli esport indicati come possibile new entry al palinsesto Olimpico.

Parliamo di altri giochi, decisamente più complessi. Di giochi competitivi. E se anche alcuni di loro non li ritengo adatti ad una competizione olimpica (che ha tanti altri valori), fanno comunque parte di un vasto ventaglio di competizioni internazionali dove girano milioni di dollari (o di euro).

Da anni le risorse e gli incassi dell’industria dei videogiochi sono paragonabili a quelle del cinema ma non se ne parla.

Forse sarebbe stato più utile chiedere se effettivamente i famosi Super Mario e Space Invaders sarebbero stati idonei come esport. Avremmo apprezzato la domanda perché avrebbe fatto capire la volontà di apertura e la volontà di capire.

Sarebbe stata più utile una domanda su quali giochi sarebbero validi per diventare gli esport e magari poi dibattere sul punto di vista (magari diverso, non c’è nulla di male, per carità), e valutare l’effettiva efficacia degli esport come sport. 

Ridicolizzare un mondo sempre in evoluzione senza conoscerlo effettivamente mi dà tristezza. Dottor Fazio, si stupirebbe nel vedere di come è cambiato il mondo dei videogiochi da Space Invaders e da Super Mario. Meno poetico, meno casereccio forse (colpa anche di un’età che avanza per tutti e merito di tecnologie sempre più incredibili) ma che lascia a bocca aperta per le tematiche trattate e per la qualità. Queste vanno a prescindere dagli esport perché si è parlato di Super Mario e Space Invaders.

Si stupirà nell’apprendere che ci siano videogiochi in grado di raccontare storie eccelse anche strappalacrime (The Last day of June, ad esempio) o viaggi iconici (The Journey, Abzu ed altri) o andando al discorso esport davvero di alto livello come Project Cars 2, Forza Motorsport 7 o Gran Turismo Sport o l’emozione del basket di NBA 2K18, o Fifa 18 o altre validissime simulazioni sportive che però personalmente non porterei perché già c’è la controparte reale anche se per iniziare potrebbe andare bene.

E forse potrebbe fare le domande giuste anche perché con questo atteggiamento si è demonizzato e si demonizza il mondo dei videogiochi che ha pari dignità rispetto a tutto il resto ed è con questo atteggiamento che si scrive (disinformando) che molti videogiochi siano causa di comportamenti malsani. Lo fa molto la stampa generalista anche se un po’ il vento sta cambiando. E mi spiace davvero perché il suo stipendio (che non è certamente il mio) glielo offre – di fatto – chi paga il canone Rai. E cosa si paga? Disinformazione? Ed è su quest’ultimo punto, da giornalista, che mi batto perché mi piange il cuore.

Dottor Malagò, lo stesso discorso vale per lei. Mi spiace ancora di più che il presidente del CONI, e quindi il massimo organo sportivo in Italia, non voglia aprirsi o non si sia informato e che anzi veda sotto una cattiva luce il fatto che ci siano milioni di ragazzi che videogiochino.

Ha, invece, detto benissimo, anche perché il CIO lo ha comunicato, che ci vorrebbe una commissione antidoping per i normali controlli. Bisogna si far questo ed anche controllare il giro di scommesse che potrebbe esserci. Ma bisognerebbe recepire le direttive internazionali, studiando il tutto con serietà e se dovessero esserci critiche, si dovrebbero argomentare.

Se non ricordo male, lei è stato un ottimo giocatore di calcio a 5. È una disciplina che amo alla follia alla quale ho dedicato diversi anni (probabilmente i più spensierati), un menisco ed il quasi distacco di una retina (parando capita anche questo, incidenti di gioco, come lei può confermarmi). E tutto questo per il mero piacere di giocare: non sono stato dotato di un gran talento, forse al massimo avrei potuto fare la C2. Posso anche comprendere il suo stupore sulla presa di posizione del CIO e su questa apertura (mentre il calcio a 5, ironia della sorte, ancora non fa parte del palinsesto olimpico, anche se ci sta arrivando… finalmente). Ma non liquidi i videogiochi e gli esport come una cosa negativa o una barzelletta. Le barzellette sono altre e più amare benché debbano fare ridere: veda l’Italia dei giganti del calcio (strapagatissimi) eliminata dalla Svezia… e li si che avete beghe sulla Federcalcio. Si è capito se dovete commissariarla o se questa federazione – stranamente per cavilli legali – si debba autodeterminare?

Vuole sapere un’altra barzelletta? Le medaglie ai mondiali di atletica, o che negli sport di squadra (salvo la pallanuoto o la pallavolo, comunque in difficoltà) non troviamo il podio da anni ed anni. Altra barzelletta? Lo stato dell’impiantisca sportiva che fa acqua da tutti i lati o ancora vedere incitare i padri frustrati nelle partite delle giovanili aizzando i propri figli a staccare le gambe agli avversari…

Sono queste le barzellette, che non fanno ridere e che si affiancano alla superficialità su alcuni argomenti e soprattutto su quelli trattati in un minuto da lei nella trasmissione. Attenzione: non sono un paladino nerd che lotta per l’impossibile e che deve per forza far entrare gli esport alle Olimpiadi. Mi sono stupito anche io e per certi versi posso comprendere il vostro “sgomento”. Ma anziché chiudervi a riccio ed attaccare denigrando senza argomentare (manca proprio l’argomentazione), informatevi meglio e non dedicate un minuto ad una materia importante. Se lei non conosce (come ha ammesso), perché sentenzia e chiude a priori garantendo a Fazio, quasi consolandolo, sul fatto che (per lei) non se ne farà nulla?

Gli esport sono prima di tutto videogiochi, ok… ma anche gli sport sono dei giochi. E nelle sigle delle vostre federazioni la parola “gioco”, anzi “giuoco” appare eccome: FIGC (Federazione Italiana Giuoco calcio); FIGH (Federazione Italiana Giuoco Handball). E’ sempre un gioco.

A Catania lo scorso weekend ho parlato proprio di questo in un talk sulla disinformazione sui videogiochi e di come la stampa generalista li tratti. Ad ogni modo parliamo di giochi e non di barzellette. Concordo con lei assolutissimamente sul fatto che si debba regolamentare questo mondo (e farlo crescere anche a livello agonistico aggiungo io), ma si apra e veda effettivamente di cosa si sta parlando: non parliamo di Space Invaders o di Super Mario… che non sono una barzelletta ma sono poesia se si parla di videogiochi. Ma giocando ad un videogioco competitivo vedrà che lo sforzo e l’organizzazione non sarà tanto diversa da chi pratica sport come il tiro a volo. Sarà forse meno poetico del tiro con l’arco… ma i tempi si evolvono.

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La porno star Mia Khalifa si dà agli streaming su Twitch

Dal porno ai videogiochi. Non sappiamo quanto il passo sia breve e se queste dimensioni contino. Tuttavia, questa notizia, ormai rimbalzata in tutto il web (perché ci saremmo dovuti privare di darla anche noi… la notizia), riguarda l’attrice hard Mia Khalifa che ha aperto un canale Twitch per dedicarsi ai videogiochi.

L’attrice libanese (con passaporto americano), nota a molti affezionati di tutto il mondo che hanno ripassato a mano a mano la sua pregiata filmografia, ha fatto il suo esordio ieri giocando ad NFL 2017. C’è da dire che la community, sensibile ai nuovi arrivati, ha accolto Khalifa molto bene con quasi 90.000 iscritti in poche ore e con appena un video visto al momento quasi 48.000 volte.

Ad ogni modo niente male. E per una partita di hockey… o no?

Guarda il video live di MiaKhalifa su www.twitch.tv

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La serie animata Skylanders Academy debutta domani su Netflix

Le eroiche avventure di Spyro, Eruptor, Stealth Elf, Jet-Vac e Pop Fizz attraverso il vasto universo delle Skylands da domani (28 ottobre) arrivano in esclusiva su Netflix.

Skylanders Academy, la serie originale Netflix dedicata ai bambini, è la prima produzione creata da Activision Blizzard Studios.

Basata sul franchise di videogiochi, lo show segue le eroiche avventure di Spyro, Eruptor, Stealth Elf, Jet-Vac e Pop Fizz nel loro viaggio attraverso il vasto universo delle Skylands, proteggendolo dalle forze del male.
Dal momento in cui l’oscurità inizia a mettere in pericolo la pace delle Skylands, Master Eon è costretto a riunire un eterogeneo gruppo di eroi per proteggere l’universo dal malvagio Kaos e dai Doom Raiders. Sfruttando un’esplosiva miscela di personalità e i loro superpoteri elementali, Spyro e i suoi amici Skylanders saranno chiamati a mettere da parte i loro egoismi per difendere l’armonia e l’equilibrio nel regno. Pieno di umorismo, dolcezza e momenti memorabili, Skylanders Academy promette di tenere gli spettatori incollati alle poltrone grazie a epiche avventure per bambini di tutte l’età.

CAST

Prodotto sotto la supervisione dello showrunner Eric Rogers (Futurama), la serie include le voci di Justin Long (Dodgeball) nei panni di Spyro; Ashley Tisdale (High School Musical) nei panni di Stealth Elf; Jonathan Banks (Breaking Bad) nei panni di Eruptor e Norm MacDonald (Saturday Night Live) nei panni di Glumshanks. Altre voci celebri includono, tra gli altri, Susan Sarandon, Daniel Wu, Bobcat Goldthwait, The Diamond Minecart, Parker Posey, James Hetfield, Catherine O’Hara, Chris Diamantopoulos e Harland Williams.

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