I giochi italiani del 2017 da ricordare

Il 2017 si è chiuso da tre giorni ed in attesa dei nostri GOTY, vi proponiamo una rapida carrellata di titoli made in Italy che vale la pena ricordare.

Anche l’anno appena passato ha fatto registrare l’uscita di ottimi giochi nuovi nonché l’arrivo su console delle versioni Pc di alcune uscite del 2016. Questi dati, certamente fanno crescere le speranze di vedere nostri prodotti invadere il mercato estero.

Eccoli in ordine sparso. La top 5 con il primo GOTY sarà pubblicata nei prossimi giorni e sarà dedicato proprio ai migliori giochi italiani.

Siete pronti per questo giro in ordine sparso? Buona lettura ricordandovi che sui titoli dei giochi menzionati (laddove disponibile) è inserito il link della recensione o dell’anteprima se si parla di titoli in accesso anticipato.

IRON WINGS

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Cominciamo il nostro tour del 2017 italiano con un giro in aereo. Iron Wings di Naps Team si è fatto apprezzare su Steam. Si tratta di un gioco incentrato sui combattimenti aerei ambientato nella Seconda Guerra Mondiale. Gli sviluppatori messinesi hanno realizzato un prodotto godibile che offre una buona sfida ed è divertente.

È il risultato di uno sforzo finanziario senza grandi publisher alle spalle, una produzione nostrana del tutto indipendente e per questo ancora più impressionante. Graficamente ci è apparso solido e piacevolmente fluido. Il titolo si lascia giocare benissimo tramite controller (nel nostro caso di Xbox 360) e la sensazione è quella di trascorrere il tempo con una versione storica dei più blasonati Ace Combat. Tra le tante caratteristiche segnaliamo la possibilità di fare zoom con la visuale per focalizzare attenzione e fuoco delle mitragliatrici ci ha ricordato da vicino Ace Combat: Assault Horizon.

Iron Wings ha una discreta storia da raccontare, a tratti avvincente e non limita a gettarci sulle nuvole per abbattere tutto quello che ci capita a tiro. A volte dobbiamo fare lavoro di intelligence, altre volte invece di cacciare dobbiamo bombardare, per fare un esempio. Il titolo è uscito su Xbox One lo scorso 31 ottobre.

ZHEROS ED IL DLC FORGOTTEN LANDS

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Restiamo in Sicilia per parlare di Zheros. Il gioco, uscito lo scorso anno su Pc a firma di Rimlight Studios è approdato su PS4 ad aprile assieme al dlc Forgotten Lands. Questo ha portato alcune novità al prodotto con un nuovo mondo da esplorare ed un nuovo personaggio (Thione) con relative mosse speciali in grado di far danni con le sue arti marziali.

La versione PS4 migliora quella vista su Pc l’anno precedente e rende più pulito e fluido il gameplay che nel frattempo è progredito anche su Windows. Ne esce fuori un titolo gradevole e sicuramente godibile dagli amanti dei giochi vecchia scuola col Dottor Vendetta, il cattivone di turno, tornato per fare ancora più male in un beat’em up in 2,5d gradevolissimo. Grazie a The Forgotten Lands, infatti, si ha la possibilità di giocare con un nuovo personaggio ed in altri 8 livelli che fanno aumentare la longevità (e rigiocabilità). Una run adesso è completabile anche in 12-13 ore. Da tenere d’occhio.

FORMA.8

Forma.8 Nintendo Switch B

MixedBag ha fatto centro col suo misterioso forma.8. La software house torinese ha, infatti, realizzato un titolo in grado di stuzzicare la fantasia dei giocatori in tutto il mondo.

Dall’aspetto minimale che ci ricorda un po’ le linee aggressive del classico Another World, ma non per questo meno affascinante di altri giochi, questo metroidvania fantascientifico si è affermato grazie ad un’ambientazione splendida e ad un gameplay che unisce al tempo stesso l’esplorazione alla riflessione ma anche all’uso della forza.

I giocatori devono guidare un drone alla ricerca di una fonte di energia indispensabile per la sopravvivenza del pianeta Terra. Il pianeta da esplorare è vastissimo e non è per niente tranquillo come sembra a prima vista.

Il tutto diventa inospitale ed aggressivo ed ogni contrasto può essere fatale per la nostra sonda che man mano andrà avanti potrà scoprire nuove vie, ma anche avere nuovi armamenti per avere ragione dei nemici.

Sicuramente interessante, il titolo è uscito su Pc, PS4 e Switch.

MOTOGP 17

MotoGP 17 F

Milestone si conferma solida nella realizzazione di titoli motociclistici e con MotoGP 17 ha certamente soddisfatto buona parte degli amanti del motociclismo.

L’edizione di quest’anno dovrebbe essere l’ultima col motore proprietario che, seppur garantisca prestazioni discrete, frena la serie a livello visivo. Siamo piuttosto certi di questa affermazione perché MXGP3 uscito nello stesso periodo ha utilizzato l’Unreal Engine 4 che è muoverà Gravel, tra l’altro.

Le qualità di MotoGp 17 sono però altre: joypad alla mano il gioco si difende piuttosto bene grazie ad un sistema di controllo della moto, del peso del pilota e del mezzo sono estremamente rodati. Non si perde molto tempo prima di “domare” la cavalcatura a due ruote e sfrecciare in pista emulando i nostri campioni preferiti. Gara veloce, Campionato, Carriera pilota e Manager di scuderia, senza dimenticare l’ormai onnipresente modalità online chiudono il cerchio di un’offerta motoristica che fa felici tutti gli appassionati delle due ruote.

Quello che dispiace, però, è la mancanza di volontà di stupire: la sensazione è quella di rigiocare qualcosa che abbiamo già sperimentato (e spolpato a suo tempo) già dalla scorsa generazione. E qui ritorna il discorso fatto per il motore grafico. A parte questo, tuttavia, tra quantità di modalità di gioco e un gameplay che definire rodato e a prova di bomba è eufemistico, MotoGP 17 risulta essere il solito, imperdibile “must” per tutti gli appassionati.

CHRONICLE OF INNSMOUTH

Chronicles of Innsmouth G

Le avventure grafiche sono certamente uno dei generi più amati di sempre. I punta e clicca alla Monkey Island sono ancora in grado di attirare un certo numero di appassionati. Così ha fatto Chronicle of Innsmouth, titolo firmato da PsychoDev, una micro software house formata da due appassionati, Umberto Parisi ed Amedeo Vasaturo che si sono avvalsi della collaborazione di Ross Moffat che ha scritto ed adattato i dialoghi inglesi e fatto i test.

Il gioco, nato come un progetto amatoriale, ed a tratti ancora oggi si nota nonostante le numerose migliorie apportate, ci porta in una Inghilterra oscura ed al tempo stesso affascinante. Un ragazzo, appena diciottenne, si sta godendo il suo regalo per la maggiore età: un viaggio nell’entroterra inglese dove però sarà attratto da un mistero che ben presto si rivelerà scottante e pericolosissimo.

I sorrisi delle battute iniziali lasceranno spazio all’ansia ed a qualche fase action convulsa per tentare di salvare la pelle.

Chronicle of Innsmouth nasce dal connubio tra i racconti del maestro dell’horror Howard Phillips Lovecraft e lo stile delle avventure grafiche anni ‘90 della Lucas. Gradevole la pixel art che, appunto, ci riporta ai primi anni ’90, anzi, a quelli di fine anni ’80 ed un ottimo commento sonoro, il titolo si è fatto apprezzare anche per un buon mix tra ironia (alcune citazioni e situazioni sono riconducibili ad alcuni classici del passato, ndr) e trama.

MXGP3

MXGP3 A

Se siete appassionati di Motocross, il titolo sportivo di Milestone fa certamente al caso vostro. Grazie all’Unreal Engine 4, il gioco ufficiale del Mondiale delle due ruote scoperte, permette di affrontare la stagione 2016 in ogni sua sfaccettatura.

Anche qui non manca la possibilità di far carriera facendosi largo nelle gare di contorno e poi in campionati e stagioni intere.

Tecnicamente, infine, le prodezze permesse con l’Unreal Engine sono tante (effetti atmosferici, particellari, luci ed ombre davvero di rilievo, ndr) e sono tangibili grazie ad un gameplay interessante e scalabile adatto a tutte le esigenze: da chi inizia a chi ama una sfida più ardua. Da notare come ogni passaggio delle moto deformi il terreno e come questo poi si faccia sentire nel gameplay. Si può fare di più, certo, ma il nuovo inizio con questo blasonato engine sicuramente è positivo e fa ben sperare per il futuro.

UNIT 4

Unit 4 B

Gamera Interactive, guidata da Alberto Belli, ha sfornato nel 2017 l’interessante Unit 4. Un action platform vecchio stile ma con l’ambizione di potenziare tutti quelli che sono i canoni antichi del genere.

Unit 4 si contraddistingue per la presenza di quattro protagonisti, quattro eroi che possono agire da soli ma anche in combo. La natura stessa del gameplay lo imporrebbe in certi passaggi. Ogni personaggio ha infatti una caratteristica unica che gli permette di superare un determinato ostacolo o di eliminare un nemico. Caratterizzati da colori e stazze diverse, le loro capacità speciali possono essere comunque utilizzate in contemporanea grazie al multiplayer locale. I nostri moschettieri dello spazio hanno nomi non certo blasonati, trattasi di: Blue, Red, Yellow e Green.

Generalmente, questo platform offre una grafica in pixel art interessante e varia con buone animazioni mentre le musiche in chiptune sono orecchiabili e gradevoli. Il gameplay è bello tosto ed offre un interessante grado di sfida.

Maledettamente all’antica e forse per questo in alcuni punti davvero problematica ma offre tanti spunti visto che i quattro personaggi possono essere utilizzati in modo intelligente per riuscire a superare determinati punti. È anche vero che è possibile utilizzare un solo personaggio per chiudere l’avventura ma non tutta perché alcuni personaggi possono andare in zone impossibili da raggiungere. Chi vuole fare un bel salto indietro nel tempo è accontentato.

LAST DAY OF JUNE

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È probabilmente uno dei titoli italiani più attesi. Sviluppata da Ovo Sonico, team indie italiano guidato dall’eclettico ed esperto Massimo Guarini, e pubblicata da 505 Games, questa avventura punta fortemente sullo stile grafico e sonoro grazie ad una direzione artistica di livello eccelso e sulle emozioni dovute ad una storia toccante.

Non vi diremo nulla sulla trama ma accenniamo al film “Al di là dei Sogni” per darvi una traccia importante senza anticiparvi nulla. Il gioco, grazie ad un’ottima realizzazione tecnica, è commovente ed emozionante. Last day of June è una lettera d’amore digitale sotto forma di videogioco.

THE WARDROBE

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Altra avventura grafica punta e clicca che strizza l’occhio ai classici del passato, The Wardrobe porta la firma di C.I.N.I.C. Games. Skinny è il protagonista di questo gioco. È uno scheletro che è rimasto in vita per vegliare sull’amico che cinque anni prima era stato l’inconsapevole colpevole della sua dipartita. Colpa di un’allergia.

Da quel giorno, il protagonista ha deciso di vegliare sull’amico che si sentiva in colpa per l’accaduto. Ovviamente all’insaputa anche perché vedere uno scheletro che parla e cammina non sarebbe salutare per nessuno.

Ma ad un certo punto, la routine quotidiana viene stravolta dal trasloco della famiglia del suo amico. Proprio nel giorno in cui lui aveva deciso di palesarsi all’amico per non fargli più pesare l’accaduto.

Ne nasce una serie di puzzle e dialoghi divertenti. Una bella avventura grafica in grado di offrire una bella sfida. Tecnicamente valido, il titolo merita di essere ricordato.

ARENA AN AGE OF BARBARIANS STORY

Arena an Age of Barbarians Story

Ambientato in un misto fritto tra Conan il Barbaro, Rastan, Golden Axe e tutto quello che riguarda il truculento mondo dei barbari visti in salsa fantasy e portati in un calderone degno dei film di serie B che diventano cult, Arena An Age of Barbarians Story è il nuovo titolo firmato da Crian Soft. Non abbiamo avuto il tempo di recensirlo ma ne parliamo proprio qui approfittando dello speciale.

Il gioco propone una storia dalle tantissime sfaccettature con quattro personaggi giocabili (recentemente si è aggiunto il quinto disponibile tramite dlc, ndr) e diversi finali differenti. È un misto tra beat’em up, picchiaduro ed azione. Non possono mancare anche la sensualità, le nudità, il gore (ci sono squartamenti alla Mortal Kombat) e l’heavy metal della colonna sonora.

Dal punto di vista artistico, l’effetto anni ’80 da cult movie è ben fatto ed è possibile, inoltre, accentuare il tutto applicando diversi filtri. Il grado di sfida è arduo visto che i nemici e le prove da affrontare sono davvero insidiosi. Se vi piacciono il trash ed un gameplay all’antica, certamente Arena An Age of Barbarians Story (che continua la tradizione della software house dopo Age of Barbarian Extended Cut che ha anche un’anima ruolistica) fa al caso vostro. Ad ogni modo è un buon titolo da consigliare a chi ama l’azione ed i beat’em up. Un titolo che complessivamente offre tanto gameplay, possibilità di essere rigiocato ed un buon livello tecnico anche se i comandi non sono troppo reattivi. Merita comunque un voto sicuramente positivo che indicheremo prossimamente perché vogliamo dedicare una recensione più accurata.

GIOCHI IN EARLY ACCESS

ALL-STAR FRUIT RACING

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Un po’ a sorpresa, a fine estate è stato annunciato e presentato All-Star Fruit Racing. Un titolo sui kart dall’ambientazione coloratissima e fruttata visto che i nostri piloti ed i go kart sono ispirati proprio alla frutta.

Una spremuta ben riuscita con un comparto tecnico di grande livello. Graficamente il gioco offre varietà e piste piene di dettagli e di passaggi notevoli. Buoni fin da ora gli effetti particellari con un gameplay discreto ma ancora da bilanciare sebbene con buone idee di base. Gli sviluppatori di 3DClouds hanno al momento svolto un lavoro mirabile anche dal punto di vista contenutistico senza dimenticare che chi ama la personalizzazione può sbizzarrirsi con la conquista di numerose parti per rendere il proprio mezzo unico. Ci sono ben 26.000 combinazioni. Sono presenti 22 piloti ed è supportato il multiplay in locale con schermo condiviso fino a quattro giocatori ed online fino ad otto appassionati.

Ci aspettiamo, in questo 2018, ulteriori novità. Magari non sarà la risposta definitiva a Mario Kart ma senza dubbio può esserne una validissima alternativa. Riaffermiamo il concetto che se ben sfruttato, il gioco potrebbe essere tra i protagonisti in assoluto di questo 2018 e non solo sul mercato italiano.

STEEL ALIVE

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Sylphe Labs, già autrice di Occultus Cabala Mediterranea che l’anno scorso abbiamo anche recensito e menzionato, ha cambiato orizzonte. Non più la calda e misteriosa Palermo di inizio secolo scorso ma un freddo e meno esoterico futuro (magari prossimo) con Steel Alive.

Si tratta di un action in prima persona per visore Samsung Gear e destinato quindi ai dispositivi mobile che supportano questa periferica. Il risultato è incoraggiante sia a livello tecnico con luci ed ombre al proprio posto e con un buon dettaglio.

Una sfida interessante che già trasuda ottima qualità per essere un titolo mobile. Il gameplay appare già a buon punto con ambientazioni claustrofobiche che sembrano attingere (e gli sviluppatori lo hanno confermato in questa nostra intervista) a The Cube ed Alien. Vedremo se nel 2018 questo progetto, che dovrebbe essere episodico, decollerà definitivamente.

SLAPS AND BEANS

Slaps and Beans A

Trinity Team ha pubblicato su Steam poche settimane fa, a metà dicembre, la versione Early Access di Slaps and Beans. Si tratta di una versione molto simile a quella che dovrebbe essere quella finale in arrivo prossimamente su Steam.

Quello che abbiamo provato è un beat’em up a scorrimento vecchio stile che vede protagonisti Bud Spencer e Terence Hill in vari stage che ripercorrono alcune ambientazioni e scene dei loro (tanti) film. Il tutto intervallato da mini-games e sessioni di guida: poteva mancare la dune buggy con cappottina gialla? Tante citazioni, le canzoni degli Oliver Onions e Franco Micalizzi nonché una finissima e dettagliatissima grafica in pixel art da applausi.

Il tutto condito da un gameplay già maturo e ben bilanciato anche se nelle fasi di guida, ameno nel nostro provato, abbiamo avuto diverse difficoltà. Il titolo promette molto bene e può essere tra i protagonisti di questo 2018.

SEMPRE IN AUGE

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Sempre in auge Assetto Corsa che quest’anno ha portato alcuni dlc di peso, uno dedicato al settantesimo anniversario della Ferrari ed un aggiornamento gratuito di fine anno che ha aggiunto sette vetture ed il tracciato di Laguna Seca facendo lievitare ulteriormente i numeri sui contenuti. Ad oggi il titolo di Kunos Simulazioni include 177 vetture (suddivise in 20 classi e generi), 19 circuiti in 35 configurazioni, una carriera offline, campionati personalizzati, esperienza multiplayer e supporto alle modd.

The Town of Light 070617 D

Non poteva mancare una menzione per The Town of Light che quest’anno, dopo il debutto su Pc dello scorso anno, è approdato in estate su PS4 ed Xbox One. L’avventura in prima persona che racconta le vicissitudini della giovane Reneé, una giovane affetta da disturbi mentali, porta alla luce anche gli orrori di chi in passato e prima della chiusura dei manicomi, era costretto a vivere in queste strutture.

Un tema importante ma anche un incoraggiamento. Vale la pena ricordare come il team ed il publisher per l’edizione console Wired Productions abbiano lanciato un’iniziativa benefica intitolata “You not are alone” (Non sei solo) che fruttato 10.000 dollari donati a Take This.

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Super Arcade Football. Il gioco calcistico indie di OutOfTheBit è sempre in fase di sviluppo e con tanti aggiustamenti. Allo stato attuale il gameplay è divertentissimo (complice anche la possibilità di modificare alcune regole) ma l’intelligenza artificiale è da rivedere soprattutto nei portieri troppo facili da battere dalla distanza ed anche nelle marcature da rivedere.

DA PROVARE

Riot C

Riot – Civil Unreast. Purtroppo non abbiamo avuto tempo di provare questo titolo uscito in early access lo scorso 6 dicembre. Colpa nostra ma presto lo faremo. C’è stato un gran parlare di questo titolo strategico in tempo reale con tanta azione a condire il gameplay che punta a ricreare alcuni disordini che hanno infarcito la cronaca (anche nera, purtroppo) nel corso di questi anni. Il titolo sviluppato da Leonard Menchiari ed IV Productions edito da Merge Games ci offre 16 livelli da affrontare sia come riottosi, sia come poliziotti, con molteplici opzioni sia per il single player che per il multiplayer.

Sine Requie Snake Eyes A

Sine Requie – Snake Eyes. Unreal Vision, il team di sviluppo che sta portando avanti questo progetto non è riuscito nell’impresa di raccogliere i fondi necessari su Kickstarter. La campagna poco fortunata non è andata a buon fine. Tuttavia, a quanto, pare, i lavori su questo gdr basato sul quasi omonimo gioco cartaceo di Leonardo Moretti e Matteo Cortini, distribuito da Asmodee Italia, continua. Per quel poco che si è visto, c’è un bel lavoro artistico dietro ed un’ambientazione, con setting in Italia nel corso della Seconda Guerra Mondiale, interessante.

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Unit 4, Recensione Pc

L’epoca dei platform vecchio stile appartiene al passato. Il genere che è stato conosciuto universalmente in tutto il mondo grazie a Super Mario però grazie alle tante iniziative indie è riuscito a non scomparire ma anzi, di tanto in tanto, a tornare con giochi molto interessanti. Grazie, inoltre, alle possibilità sempre crescenti di hardware e software di sviluppo che permettono di aggiungere quegli accorgimenti che avremmo sempre desiderato quando ci cimentavamo in un platform negli anni ’90.

Ed è dei giorni scorsi l’arrivo su Steam per Pc Windows e su Xbox Store per Xbox One di Unit 4 primo titolo di Gamera Interactive, software house padovana “capitanata” da Alberto Belli e conosciuta anche perché sta preparando un altro progetto (più ambizioso) che si chiama Alaloth: Champions of the four Kingdoms, un gdr al quale collabora uno dei massimi guru mondiali del genere: Chris Avellone.

Ma andiamo al nocciolo del discorso e torniamo a parlare di Unit 4, un platform old school in 2d a scorrimento come quelli di una volta che può essere giocato sia singleplay ma anche in compagnia in cooperativa. Il titolo è sbarcato la settimana scorsa, il 24 maggio (al prezzo di 14,99 euro), presenta grafica in pixel art e tante altre caratteristiche che vi andremo ad elencare. Tra queste, vi diciamo fin da subito, anche la difficoltà che è uno dei tratti distintivi della produzione firmata Gamera. Noi vi parleremo della versione Pc. Buona lettura.

I QUATTRO MOSCHETTIERI DELLO SPAZIO

Unit 4 si contraddistingue per la presenza di quattro protagonisti, quattro eroi che possono agire da soli ma anche in combo. La natura stessa del gameplay lo imporrebbe in certi passaggi. Ogni personaggio ha infatti una caratteristica unica che gli permette di superare un determinato ostacolo o di eliminare un nemico. Caratterizzati da colori e stazze diverse, le loro capacità speciali possono essere comunque utilizzate in contemporanea grazie al multiplayer locale. I nostri moschettieri dello spazio hanno nomi non certo blasonati, trattasi di: Blue, Red, Yellow e Green.

Le caratteristiche peculiari sono le seguenti: il personaggio blu (il capo missione, tra l’altro, almeno così ci è sembrato) può effettuare un doppio salto ed è in grado di attaccarsi alle pareti essendo dotato di una grande agilità; il rosso è molto più potente fisicamente (è, inoltre, visibilmente il più grosso) e grazie ad un potente scatto in avanti può abbattere i nemici nonché spostare determinati blocchi per andare avanti negli stage; il verde usa un rampino e può anche rimanere sospeso in aria attaccato al suddetto rampino; e poi il quarto personaggio (colore giallo) può raggiungere porzioni di livello altrimenti irraggiungibili dagli altri grazie alla peculiarità di attraversare pareti, sbarre e rendersi invisibile ai nemici.

Unit 4 G

Tutti, però, ho un lato in comune: basta un semplice colpo e puff, si dovrà ripartire dall’ultimo checkpoint. Il gioco è piuttosto difficile quasi fin da subito. Non tanto nel padroneggiare i personaggi ma proprio perché l’irruenza sarà una cattiva consigliera e sbagliare passaggi anche all’apparenza elementare diventa problematico un po’ come succedeva in passato, costringendoci – così – a provare e riprovare quella determinata fase. A volte sembrerà di affrontare una difficoltà gratuita anche per alcuni passaggi che appaiono agevoli. Basterà, però, avere pazienza e pensare a possibili combinazioni tra i personaggi per andare avanti spingendo così il giocatore ad ingegnarsi. Oltre che a conoscere a menadito le mosse dei nostri eroi.

Il compito del nostro quartetto è semplice: recuperare un antico artefatto sacro che una civiltà aliena ha rubato durante l’invasione del loro pianeta natale. Ma non finisce qui: oggetti simili in altri pianeti dello stesso sistema solare sono stati sottratti e tutto quel quadrante della galassia sembra essere condannato. I nostri eroi intraprenderanno quindi un viaggio a bordo della Garriott (una navetta spaziale ultimo modello, ndr, il cui nome ci ricorda qualche cosa… magari un famoso autore di giochi di ruolo? Chissà), per riprendersi i vari artefatti e salvare capra e cavoli… spaziali. Ma chi sono questi alieni? Spetterà a noi scoprirlo andando avanti nella missione dove riflessi e pazienza saranno messi a dura prova. Per fortuna segnaliamo la saggia presenza di vari checkpoint che servono a ripartire da un determinato punto dello stage piuttosto che dall’inizio e di conservare le monete raccolte fino a quel momento. Si, perché come in ogni platform che si rispetti, ogni stage è costellato da monetine.

Unit 4 ha comunque alcune varianti: è possibile partecipare a mini-giochi per raccogliere monete e distaccarsi un attimino dalla trama principale. Esistono, poi, anche due negozi in questo quadrante della galassia che serviranno ad acquistare skin per i nostri quattro eroi ed altri materiali per “arredare” la navetta (la Garriott, ndr) con la quale andremo a zonzo per lo spazio. I mini-giochi si sbloccano una volta sbloccato il pianeta successivo. Il primo che vi troverete ad affrontare è la corsa contro il tempo a bordo di un sottomarino a forma di pesce.

PIXEL ART GRADEVOLISSIMA E BUON SONORO

Unit 4 A
Unit 4 B
Unit 4 C

Il comparto tecnico del gioco è adeguato alle aspettative. Non c’è un miracolo tecnico da descrivere né tanto meno altissimi picchi artistici. E’ comunque un lavoro assolutamente più che discreto con alcuni punti interessanti che si alternano ad altri un po’ meno ispirati. La pixel art proposta ci fa tornare indietro all’epoca degli 8-16bit e troviamo piccole chicche come alcune animazioni di contorno ma anche una buona varietà: i 15 stage sono lunghetti e vari con tre ambientazioni principali interessanti, 6 boss da affrontare, ed alcune simpatiche scenette di intermezzo che servono oltre che per narrare la trama anche per scegliere, tramite una simpatica mappa stilizzata, del sistema solare in questione, la meta prescelta. In sostanza viaggeremo nello spazio a bordo della navetta per poi atterrare nella superficie dei vari pianeti ed esplorarli in profondità.

L’aspetto è generalmente tondo e paffutello, più da titolo Nintendo NES o Super NES che altro.

Unit 4 E

A volte troviamo alcune cose che ci ricordano Mega Man, altre Super Mario e così via peccato che ogni tanto ci siano alcuni passaggi anonimi. Non possiamo non elogiare, tuttavia, le bellissime battaglie con i boss, davvero grossi, animati alla grande e duri da sconfiggere.

Bene anche le animazioni che presentano, qua e là, alcune piccole finezze (nulla che ora non si possa fare ma che se avessimo visto 25 o 30 anni fa avremmo gridato al miracolo, ndr).

Notevolissima la colonna sonora firmata da Brad Turner che dà ritmo ed incalza l’azione molto bene oltre che ad essere orecchiabile e perfettamente in stile chiptune.

C’è da notare la mancanza dell’italiano: non che in questo genere di giochi serva tantissimo, però, essendo un team nostrano ci saremmo aspettati la presenza della nostra lingua. Poco male, per fortuna: giocare questo genere di giochi è un po’ come fare l’amore… basta l’intesa…

Unit 4 H
Unit 4 D
Unit 4 F

COMMENTO FINALE

Unit 4 è il primo gioco di Gamera Interactive che si presenta al pubblico come un team indie con le idee chiare. Il platform in 2d offre una grafica in pixel art interessante e varia (anche se con qualche alto e basso, ndr) con buone animazioni mentre le musiche in chiptune sono orecchiabili e gradevoli. Il gameplay è bello tosto e difficile.

Maledettamente all’antica e forse per questo in alcuni punti davvero problematica ma offre tanti spunti visto che i quattro personaggi possono essere utilizzati in modo intelligente per riuscire a superare determinati punti. E’ anche vero che è possibile utilizzare un solo personaggio per chiudere l’avventura ma non tutto perché alcuni personaggi possono andare in zone impossibili da raggiungere.

Insomma, Unit 4 ci è piaciuto perché ci ha fatto fare un sano salto all’indietro e fare una buona sudata. Non è un gioco perfetto ma rende bene l’idea delle potenzialità di Gamera che sta preparandosi per una sfida ben più grande e probante con Alaloth che è sicuramente un progetto diametralmente opposto al simpatico platform.

Chi però, nel frattempo, vuole fare un piccolo passo indietro e rivivere le atmosfere sci-fi in pixel art coloratissima e tonda ascoltando buona musica in chiptune può senza dubbio pensare ad Unit 4 che a quanto si vocifera dovrebbe essere ulteriormente arricchito con patch e dlc. Sarebbe ulteriormente interessante.

 

Pregi

Buona atmosfera retro. Pixel Art generalmente ben fatta e varia. Colonna sonora interessante. Vario. Longevo per essere un platform. Gameplay tosto…

Difetti

… ma forse troppo a volte, al limite del punitivo. Non propone novità sostanziali al genere. Alcuni livelli ci sono parsi più belli degli altri.

Voto

8

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