GODS Remastered, Recensione

GODS Remastered nasce dalla collaborazione tra Mike Montgomery, uno dei fondatori del team di sviluppo originale del gioco, ovverosia i The Bitmap Brothers, con Robot Riot e Sound of Games.

Il titolo, disponibile per Pc e Xbox One (e nelle prossime settimane su PlayStation 4), è la riproposizione in salsa moderna di uno dei capolavori del famoso gruppo inglese autore tra gli altri di giochi del calibro di Xenon, Magic Pockets, Speedball e dei due The Chaos Engine. Questo tocco di modernità si manifesta soprattutto dal punto di vista visivo, sotto forma di una grafica in alta definizione, con una completa quanto bruttina ristrutturazione di livelli e personaggi in 3d, effetti di luce, una nuova colonna sonora e un framerate molto più fluido a 60 frame per secondo.

Per i nostalgici c’è comunque l’opzione per attivare quella originale dei The Bitmap Brothers, che poi è anche la preferita di chi scrive. Altre novità sono la presenza di una classifica online e un sistema di salvataggio più semplice.

C’ERA UNA VOLTA…

Il gioco vede protagonista un muscoloso guerriero dell’antica Grecia con il viso nascosto da un elmo, che dovrebbe rappresentare Hercules, impegnato a liberare la cittadella degli dèi da quattro potenti creature chiamate “Guardiani”, in cambio dell’immortalità e quindi di un posto al fianco delle divinità sul tetto del monte Olimpo.
Per eseguire questo incarico il personaggio deve attraversare quattro aree specifiche suddivise in sotto livelli e infestate da mostri, fino ad affrontare, alla fine di ciascuna di esse, un boss. A prima vista GODS potrebbe sembrare un platform “jump and run”, ma in realtà il titolo è molto di più. Innanzitutto ha un sistema di combattimento piuttosto interessante, caratterizzato da un buon grado di sfida e da nemici tosti contro cui cimentarsi. Per ucciderli, infatti, non basta smanettare a caso sui pulsanti del pad (il sistema di controllo è quello originale ma con le azioni ridistribuite su più pulsanti), ma bisogna spesso ragionare, fare attenzione alle loro routine e talvolta perfino studiare il livello per scovare qualche elemento utile per agevolarsi il compito.

GODS Remastered si fa forte in tal senso anche di un ottimo level design, con aree non molto grandi ma piene di rompicapi da risolvere e segreti da scoprire, costringendo talvolta il giocatore ad andare avanti e indietro nel livello. Ci sono una discreta varietà di armi e power-up da raccogliere o comprare, ma bisogna sempre fare attenzione a quale prendere ed equipaggiare, dal momento che c’è solo un inventario di quattro spazi dove poter depositare e trasportare gli elementi richiesti per ottenere bonus o per completare un livello. Ciascuno di questi oggetti, infatti, non è mai banale o messo lì solo come orpello: ha infatti una sua funzione all’interno delle meccaniche di gioco, per un particolare nemico o per superare una specifica zona. Una lancia al momento giusto può facilitare il compito di sconfiggere un determinato mostro, mentre un pugnale da lancio spedito velocemente contro una leva può attivare una trappola o un elemento bonus.

E ancora, colpire e far cadere un personaggio neutro che precipitando apre involontariamente un passaggio bloccato o, schiantandosi a terra permette all’eroe di raccogliere dal suo corpo inerme una chiave che sblocca un tesoro o un livello nascosto, e così via. Il gioco prevede infatti la presenza proprio di creature il cui scopo non è tanto quello di attaccare il protagonista direttamente, ma di rubare oggetti, potenziamenti e tesori dai livelli, prima che possa arrivarci lui. Quindi semmai di provocargli dei danni indirettamente tramite degli effetti collaterali alle loro azioni, visto che non potendo accaparrarsi eventualmente delle monete o qualche arma o pozione, l’utente non può migliorare le caratteristiche del suo alter ego virtuale oppure curarlo dalle ferite subite.

L’aspetto più positivo di questa produzione è, a parere di chi scrive, l’essere riuscita in pieno a mantenere intatto lo spirito e il gameplay dell’originale, col suo schema di gioco rigido e stimolante. Aspetto che però, paradossalmente può anche costituire un “contro” per GODS Remastered, dato che il suo essere un videogioco old-style potrebbe costituire un limite dal punto di vista di una certa utenza. Per esempio, le meccaniche che un tempo lasciavano un po’ a bocca aperta ed erano considerate innovative, oggi ovviamente non lo sono più e quindi potrebbero non attirare le attenzioni di un certo tipo di pubblico, a cui potrebbero sembrare vetuste, così come certi elementi strutturali potrebbero risultare noiosi laddove un tempo costituivano la base del divertimento del genere platform 2D avventuroso.


Ma è un “rischio” che in fondo corre qualsiasi titolo del passato che viene riproposto a distanza di anni, o videogioco che per struttura e giocabilità si rifà ai classici dell’era a 8 o 16bit, il cui apprezzamento o meno, al netto delle qualità intrinseche del progetto, può dipendere fortemente da una visione più che altro soggettiva del medium e di queste produzioni.

COMMENTO FINALE

GODS Remaster è una buona trasposizione di un classico senza tempo dei videogiochi. Il titolo, a parte qualche modifica estetica non interamente azzeccata, ha mantenuto tutto il fascino, il livello di sfida e le qualità dell’originale per Amiga, elementi da considerare un merito considerando la bontà del gioco, almeno per i più nostalgici. Per loro e per i fan di questo genere di produzioni indipendenti è un gioco da comprare assolutamente, mentre a coloro che non vedono di buon occhio questi progetti e che magari considerano superate certe meccaniche, consigliamo di provarlo: magari cambieranno idea.

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