Shadow of the Colossus, Recensione PS4

Il mondo dei videogiochi è da sempre fucina di grandi talenti. Uno degli autori più talentuosi, è in tal senso Fumito Ueda, genio che per anni ha meravigliato e fatto innamorare il pubblico con le sue opere caratterizzate da uno stile unico, quasi ipnotico e onirico, che catturano il giocatore e lo trasportano magicamente in un universo parallelo, arcaico in cui la natura, il paesaggio, l’antico si fondono in scenari enormi in cui perdersi come in un viaggio verso l’ignoto.

Una di queste, Shadow of the Colossus, vede la luce su PlayStation 4 grazie a una nuova edizione rimasterizzata e ritoccata realizzata da Bluepoint Games, team di sviluppo che si era già occupato della remaster dello stesso titolo qualche anno fa su PlayStation 3.
Con la differenza però che stavolta, pur lasciando intatto gameplay, storia e contenuti, il gruppo ha operato massicciamente sul lato tecnico, compresi i comandi, disponibili sia con l’interfaccia originale, sia con una moderna e una terza a metà tra le due. Ma procediamo con ordine e facciamo un riepilogo del gioco, a cominciare dalla storia.

DAVIDE CONTRO GOLIA

In Shadow of the Colossus il giocatore interpreta un ragazzo di nome Wander che, a cavallo del suo inseparabile quadrupede, Agro, raggiunge una terra misteriosa nel tentativo di riportare in vita una misteriosa ragazza. Per riuscire nel suo scopo deve però affrontare sedici Colossi che rappresentano altrettante statue presenti all’interno del tempio, il Sacrario del Culto, nel quale il protagonista si è avventurato portandovi il corpo della giovane.

Queste creature, alcune delle quali davvero enormi, sono sparse per le vaste lande che popolano il gioco, che dunque devono essere attraversate a piedi o a cavallo, per sfidarle una alla volta e cercare di abbatterle. Per trovarle viene in aiuto la spada di Wander, che una volta innalzata al cielo emette un fascio di luce che indica la direzione da seguire per raggiungere il prossimo avversario. Da questo punto di vista, una volta raggiunta la preda, è importantissimo studiarne il comportamento e l’ambiente circostante, visto che dalla combinazione di diversi fattori e di diversi elementi, anche di gameplay (gli scontri uniscono elementi action, puzzle e platform) può dipendere l’esito di una battaglia.



In tal senso c’è da dire che ciascuna creatura ha modi di agire e punti deboli differenti (evidenziati anche dalla spada), pertanto bisogna sempre approntare una nuova tattica per ogni “mostro”, puntando sull’arma più adatta (Wander ne ha due, cioè a dire un arco e la sopra citata spada) e sulle capacità di Agro.

Questi è dotato di un’intelligenza artificiale indipendente che lo fa agire con una sua logica (è possibile richiamarlo con la voce o con un fischio, saltarci sopra e indirizzarlo verso una direzione, ma non salterà mai da un dirupo o ostacoli insormontabili).
Tra lui e il ragazzo c’è infatti una forte connessione che si sviluppa per tutta la durata dell’avventura: saltando dalla sua groppa, per esempio si può tentare di risalire sul corpo di un colosso per poi attaccarlo colpendolo nelle parti alte, oppure lanciandolo al galoppo si possono affrontare i Colossi volanti. In ogni caso occorre un certo tempismo per manovrare bene il cavallo ed evitare di cadere, magari mentre si cerca di saltare verso la gamba di un “mostro” per aggrapparsi. E fare attenzione anche a fattori quali la barra di energia del destriero, e quello della resistenza di Wander: se si esaurisce la prima, Agro può stramazzare al suolo, mentre nel secondo caso il protagonista rischia di stancarsi, di perdere la presa e di non riuscire più a mantenere l’equilibrio o a rimanere appeso al quadrupede e dunque cadere giù.

UN MONDO MAGICO… MA MENO ONIRICO

Tra la caccia a un Colosso e la successiva c’è poi tutto un mondo da esplorare, reso disponibile e “aperto” fin dall’inizio, per semplice curiosità o per scoprire eventuali segreti. In Shadow of the Colossus si può fare quasi di tutto: dal bagno in un laghetto ad attraversare il deserto o affrontare la pioggia, dal cavalcare senza una meta ben precisa verso un particolare spuntone di roccia o albero al cavalcare sulla spiaggia per godersi il tramonto.

Tra l’altro la componente artistica del progetto e la “magicità” delle ambientazioni, resa anche dalla loro caratterizzazione e dalla bontà degli effetti visivi come l’alternarsi degli eventi atmosferici, spingono quasi a essere visitate e scoperte, angolo dopo angolo. Certo, è vero che la nuova e più dettagliata grafica ha privato il gioco di quella atmosfera quasi onirica che si respirava nell’edizione su PlayStation 2, grazie al particolare uso della luce e di una palette cromatica con colori quasi spenti. Ma l’evocatività degli scenari, complici anche le dimensioni stesse del mondo di gioco che fanno sentire il videogiocatore quasi impotente e solo, c’è tutta.



Anche la realizzazione dei Colossi poi è davvero encomiabile: sono grandi nel vero senso della parola e il restyling grafico ce li restituisce più realistici e belli che mai, valorizzando ulteriormente il lavoro fatto sull’originale dal team di Fumito Ueda che studiò diverse strutture architettoniche, cercando di adattarle e di riproporle nella forma di queste creature viventi. Il tutto a 1080p e 30 frame per secondo su PlayStation 4 “liscia” (quella usata per questa prova), mentre su quella Pro sono attivabili alcune opzioni come i 60 Fps.

Completa il quadro un comparto sonoro veramente azzeccato che espande l’atmosfera di gioco grazie sia ai suoni ambientali, da cinguettare di uccelli al rumore del vento, fino alla musica vera e propria, che si attivano quando inizia un combattimento e ne sottolineano i vari passaggi e le varie fasi con diversi quanto giusti gradi di intensità, contribuendo a rendere più epici gli scontri. Anche perché ciascun brano è una piccola opera a sé, e contribuisce con gli altri a formare una delle migliori colonne sonore disponibili in questo settore.

COMMENTO FINALE

Anche in questa sua nuova veste Shadow of the Colossus mantiene le caratteristiche che lo hanno reso così amato dal pubblico già ai tempi di PlayStation 2, cioè a dire delle meccaniche sia tecniche che emotive che fanno leva sull’alchimia tra i due personaggi e sull’atmosfera, più un game design come raramente si è visto in un videogioco. Un capolavoro capace ancora di evocare emozioni, da scoprire e riscoprire, oggi più che mai.

 

L’articolo Shadow of the Colossus, Recensione PS4 sembra essere il primo su IlVideogioco.com.

(altro…)

La sintesi dell’evento E3 2017 di Sony

Tanti giochi, tante esclusive ma poche date ed anche qualche taglio agli annunci previsti. La conferenza Sony all’E3 2017 di Los Angeles si potrebbe sintetizzare così con tantissimo spazio alle esclusive ma anche qualche mancanza.

Nel complesso una buona conferenza ma con tanti annunci quasi aleatori e poche sorprese. Per carità, i giochi presentati erano tutti di un certo peso ma tant’è. C’è stata la sensazione diffusa che gli studi interni di Sony siano ancora lontani dal consegnare i propri compiti.

Ad ogni modo, sia la console che le vendite dei videogiochi stanno andando bene: 60,4 milioni di unità vendute in tutto il mondo e 487 milioni di giochi piazzati. I risultati aggiornati all’11 giugno piuttosto lusinghieri.

LE MANCANZE

Partiamo con i grandi assenti nonostante l’avvio di conferenza sia stato sostenuto con lo standalone di Uncharted e l’espansione di Horizon Zero Dawn. Si sapeva di Death Stranding che non sarebbe stato presente all’E3 2017 ma ha lasciato a bocca aperta la mancanza di The Last of Us Part 2. Neil Druckman, direttore creativo ne ha parlato su Twitter spiegando il perché e fondamentalmente è stato preferito dare spazio ad Uncharted: L’Eredità Perduta che ha aperto lo show.

Believe me, we’re super excited to show you more of Ellie and Joel’s 2nd journey, but right now it’s Chloe and Nadine’s time to shine.

— Neil Druckmann (@Neil_Druckmann) June 13, 2017

“Credetemi, abbiamo molta voglia di mostrarvi di più del secondo viaggio di Ellie e Joel, ma questo è il momento di Chloe e Nadine”, ha commentato Druckmann.

Con ogni probabilità sentiremo nuovamente parlare di The Last of Us: Part II al PlayStation Experience, già che si terrà il 9 e 10 dicembre all’Anaheim Convention Center.

Inoltre, il presidente di Sony Worldwide Studio, Shuei Yoshida, ha parlato, intervistato dal canale YouTube Jagat Review, dicendo che l’azienda si è tenuta alcune sorprese per i prossimi eventi fissati nel corso dell’anno, quindi presumibilmente per la GamesCom di Colonia, il Tokyo Game Show e soprattutto la PlayStation Experience di dicembre.

Ed in quest’ottica nemmeno Phantom Wail, il nome in codice del nuovo titolo di From Software, non si è visto.

LE SORPRESE

Uno dei primi video che abbiamo visto è stato quello Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds. Si tratta della prima espansione dell’eccellente action gdr di Guerrilla Games. Questo ha di fatto iniziato la conferenza Sony.

Abbiamo visto, dopo un po’ di tempo, Day Gone, nuovo titolo survival horror a base zombi ambientato in un mondo ad esplorazione libera. Uscirà però l’anno prossimo, in un generico 2018.

Shadow of the Colussus è probabilmente stata la piccola-grande bomba di Sony. E’ comunque un remake del classico uscito nel lontanissimo 2006 su PS2. Il titolo è in sviluppo da Bluepoint Games con la collaborazione di Japan Studio ed è in arrivo l’anno prossimo. Qui il trailer d’annuncio.

LE ASPETTATIVE ALTE MA SI PARLA SEMPRE DEL 2018

In una conferenza con poche certezze, possiamo comunque segnalare le grandi aspettative. Si perché l’unico fatto concreto è che molti di questi annunci, se tutto andrà bene, saranno concretizzati per il 2018.

Presentato Monster Hunter: World col trailer d’annuncio. Il titolo Capcom uscirà nel 2018 anche su Pc ed Xbox One.

Tra i trailer d’apertura abbiamo visto quello di Uncherted: L’Eredità Perduta che arriverà il 23 agosto come abbiamo già scritto qui.

Gran Turismo Sport, di cui non si è vista la clip nel corso dello show notturno ma di cui si è comunque parlato arriverà in autunno. Niente date precise, un po’ il leitmotive della conferenza.

La conferenza stampa si è chiusa con il gameplay di Spider-Man action in fase di lavorazione da Insomniac Games. Davvero spettacolare ma anche qui nessuna data.

Call of Duty: WWII come saprete avrà dei contenuti in esclusiva temporale PS4 e nel corso dell’evento abbiamo visto l’esordio del comparto multigiocatore dell’fps ambientato nella Seconda Guerra Mondiale.

God of War ha fatto la sua bella presenza. La clip mostra il gameplay ed è decisamente spettacolare ma latitano i dettagli. Si sa che, anche questo gioco, uscirà nel 2018.

Un nuovo trailer anche per Detroit: Become Human di cui si erano perse le tracce. David Cage e Quantic Dream hanno quindi mostrato un po’ di gameplay.

UN PO’ DI VR

The Elder Scrolls V: Skyrim VR arriverà per PlayStation VR. Uno scampolo anche nella conferenza Sony di cui avevamo avuto un assaggio nell’evento Bethesda. Un’altra versione per l’action gdr Fantasy che oltre ad arrivare su Nintendo Switch con peculiarità amiibo di Zelda e caratteristiche uniche per la console della grande N, tornerà con una versione dedicata alla Realtà Virtuale.

UN PICCOLO COMMENTO

Veloce e sgusciante. Tante cose belle ma si ha la sensazione di avere visto un bellissimo cantiere a cielo aperto dove tutto è ancora lontano dall’essere concluso.

Sony sta lavorando molto alle esclusive, dettaglio che – come avete visto – è mancato totalmente a Microsoft che di contro ha presentato una Xbox One X mostruosa ma senza titoli dedicati specificatamente.

Siamo rimasti a bocca aperta per diversi titoli: God of War ci è piaciuto parecchio e promette di essere un gioiellino anche come gameplay. Shadow of the Colossus è onirico ma è pur sempre di richiamo pur essendo “soltanto” un remaster. La speranza è che Sony dia una accelerata a questi cantieri.

Condividi questo articolo


L’articolo La sintesi dell’evento E3 2017 di Sony sembra essere il primo su IlVideogioco.com.

(altro…)