Remothered: Broken Porcelain, ecco un nuovo video

Dopo che i primi dettagli erano già stati annunciati, il nuovo survival horror, Remothered: Broken Porcelain, in uscita quest’anno su PS4, Switch, Xbox One e Pc, si è mostrato in un nuovo video. Lo studio di sviluppo Stormind Games e l’editore indie Modus Games hanno voluto condividere dunque, un viaggio attraverso le tematiche inquietanti e gli orrori del gioco.

In questo video scopriremo quali aspirazioni hanno portato Chris Darril (creatore e regista del gioco) a pensare a una trilogia di racconti ispirata a una serie di giochi classica, creata dalla quintessenza di opere horror come Rosemary’s Baby, The Birds e Psycho per svelare un mistero coinvolgente portato alla vita dal gameplay ricco di suspense di Stormind Games. Guarda il video completo per scoprire in che modo gli eterni conflitti individuali e l’attraente cast abbiano preso forma in nell’attesissima esperienza horror dell’anno.

Ecco il video:

Questo secondo capitolo espande la scioccante narrativa dell’apprezzatissimo cult classico Remothered: Tormented Fathers. I giocatori si riuniranno a Rosemary Reed e la sua instancabile ricerca della verità. Introdotta inoltre una nuova eroina, Jennifer. Quest’ultima dovrà tirare fuori tutta la sua ingegnosità per sopravvivere alle minacce soprannaturali che si celano in ogni angolo.

IL GIOCO

Dall’idea del regista Chris Darril e dall’avvincente storia dello sviluppatore Stormind Games, Remothered: Broken Porcelain introduce i giocatori ai disturbati ospiti e staff dell’Ashmann Inn. Tra i proprietari dell’hotel si trovano anche una serie di ospiti violenti e surreali, e le ragioni che si celano dietro gli episodi minacciosi che si consumano tra le mura dell’hotel riempiono di angoscia gli ospiti, che non riusciranno a trovarsi a proprio agio durante il loro soggiorno.

Il nuovo titolo di Modus Games farà conoscere Jennifer, un’adolescente ribelle che lavora come custode dell’Ashmann Inn, con fenomeni inspiegabili e comportamenti oscuri che la spingeranno a scavare tra i segreti che abitano i corridoi di quel luogo, con l’aiuto di una potenziale alleata di nome Lindsay. Nel frattempo, Rosemary torna dal primo Remothered: Tormented Fathers (qui la nostra recensione) per continuare le indagini della scomparsa di una ragazza, caso rimasto ancora irrisolto. Le due eroine affronteranno terrori irreali e avversari fatali nella loro ricerca della verità.

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La mente di Remothered: Tormented Fathers

Oggi Soedesco ha rilasciato un’intervista a Chris Darril, game designer, regista e artista di Remothered: Tormented Fathers.

L’intervista ci darà una visione generale sulla storia del videogioco tanto acclamato dalla critica (miglior titolo italiano agli Italian Video Game Awards, ndr) e rivelerà cosa lo ha ispirato per la creazione di Remothered: Tormented Fathers. L’edizione fisica del survival horror puro e realistico sarà disponibile negli store dal 31 ottobre per Switch, PS4 e Xbox One.

Guardiamo l’intervista qui sotto.

Remothered: Tormented Fathers è molto più di un gioco horror.

Essendo un appassionato d’arte con una particolare predilezione per il cinema e i videogiochi, per Remothered: Tormented Fathers Chris Darril prende spunto da una moltitudine di pellicole e di giochi. Film come Psyco di Alfred Hitchcock e Shining di Stanley Kubrick l’hanno profondamente ispirato. Inoltre, anche videogiochi come Silent Hill di Keiichiro Toyama lo hanno fortemente segnato. Sin da piccolo, Chris si lascia coinvolgere dai cartoni animati e dal processo che sta dietro l’animazione dei disegni. Alla fine, la sua attrazione per i film e i videogiochi farà nascere il survival horror tanto acclamato dalla critica.

Ed inoltre sottolinea che Remothered: Tormented Fathers è molto più di un horror. Il gioco tocca molti argomenti diversi tra loro, come la paura di restare soli, la lotta d’identità e la relazione contraddittoria tra scienza e religione. Tutto ciò darà vita a una storia horror pura con personaggi complessi e narrazione cinematografica.

INFORMAZIONI

Remothered: Tormented Fathers è il primo titolo di una trilogia videoludica in terza persona in fase di sviluppo da Stormind Games, studio indie catanese. I giocatori dovranno calarsi nei panni di Rosemary Reed, una donna di 35 anni che investiga sulla misteriosa scomparsa di una ragazzina di nome Celeste. Mentre si avvicina alla verità, si trova a dover combattere per la sua stessa sopravvivenza. Lei affronta psicopatici e fanatici e viene coinvolta in una matassa di menzogne dove assassini e ossessioni prendono vita.

Qui la nostra recensione della versione Switch mentre ricordiamo che a Colonia, Stormind Games ha annunciato il secondo capitolo di questa trilogia in occasione della Gamescom 2019 dello scorso agosto.

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Remothered: Tormented Fathers, Recensione

I più anzianotti fra noi, tra delusioni e disillusioni ludiche cocenti speranze che, è inutile remarci contro, possediamo di fabbrica nel dna da “gamer” ed è difficile che spariscano improvvisamente, ricorderanno la saga horror Clock Tower, estremamente famosa negli anni ’90 nonostante fosse stata inizialmente distribuita solo in Giappone. Ma perché introduciamo la recensione di Remothered: Tormented Fathers parlando di Clock Tower?

Perché il titolo sviluppato dai ragazzi di Stormind Games, gruppo di sviluppo siciliano indipendente, cominciò come progetto amatoriale che aveva l’obiettivo di dare un seguito alla succitata saga, ferma inesorabilmente al 2002. Il team ha lavorato 10 anni a questo progetto che è divenuto qualcosa di più grosso rispetto all’idea originale, molto vicino alle atmosfere del gioco seppur molto diverso.

Senza ulteriori indugi, ecco nostra la recensione della versione Switch di Remothered: Tormented Fathers giunta dopo qualche ritardo sulla console ibrida di Nintendo e ad oltre un anno di distanza dalla versione Pc che è stata molto apprezzata e premiata all’ultima edizione degli Italian Video Game Awards come miglior gioco italiano.

Detto questo, vi auguriamo una buona lettura.

TRAMA INCASTONATA NELL’HORROR A TINTE OSCURE

Remothered: Tormented  Fathers è un gioco d’avventura in terza persona dalle forti tinte survival horror, incentrato sull’esplorazione, fasi stealth in stile Amnesia e la risoluzione di enigmi attraverso la raccolta di svariati oggetti. Nel buio titolo interpreteremo Rosemary Reed, una donna di 35 anni che, per alcune traversie della vita, si ritrova suo malgrado coinvolta nella sparizione di Celeste, una giovane ragazza scomparsa in modo misterioso.

Le investigazioni della nostra protagonista la condurranno nel maniero di Richard Felton, un notaio da tempo in pensione, che vive con la moglie Arianna. Ma, introducendosi nelle loro vite con uno stratagemma che presto fallisce, la nostra intrepida protagonista si vedrà costretta ad introdursi furtivamente nella residenza Felton, alla ricerca di Celeste. Di lì, pian piano, la nostra Rosemary sbroglierà una matassa orribile, fatta di sangue e di incubo. Questo è sostanzialmente l’incipit narrativo del titolo che, seppur non brillerà di particolare originalità, darà subito in pasto al giocatore l’essenza stessa di Remothered: Tormented  Fathers, ovvero un gioco horror fatto con passione da chi dell’horror si nutre con la stessa.

GAMEPLAY TRA STEALTH ED INDAGINI

 

Com’è da immaginarsi, l’avventura si svolgerà all’interno della vasta residenza Felton, che nasconde fra le sue mura indicibili segreti: la nostra eroina, in sostanza, dovrà esplorare il lugubre teatro degli eventi alla ricerca di prove e indizi correlati proprio alla misteriosa scomparsa della ragazzina.

Naturalmente, l’esplorazione non andrà sempre come dovuto: nonostante l’innata abilità della protagonista di sgattaiolare non vista (Remothered: Tormented Fathers ci offrirà anche una pronunciata componente stealth tra le sue meccaniche principali), alle volte le aberranti amenità che si manifesteranno nella residenza, cercheranno naturalmente di farci lo scalpo.

Remothered: Tormented  Fathers, è bene sottolinearlo, nonostante tinte molto vicine ai Survival Horror intesi alla Resident Evil, non ci offrirà armi di difesa canoniche, ma piuttosto degli strumenti di distrazione o pseudo-difensivi con cui, appunto, distrarre i nemici (ad esempio, accendendo una radio o un televisore) o rallentarli. La nostra Rosemary, consumando preziosa stamina, potrà anche schivare i colpi delle mostruosità che attenteranno alla sua incolumità durante l’evolversi storia, che si muoverà intramezzata da cutscene piuttosto ben realizzate e recitate in modo più che sufficiente. Gli stessi intermezzi, aggiungeranno sicuro spessore e pathos ad un’avventura che durerà complessivamente tra le 10 e le 15 ore di gioco.

Ma la nostra arma principale, sarà come detto la capacità di Rosemary d’esser non vista: la nostra eroina, in un modo non molto dissimile da quanto visto nella saga Amnesia e derivati, potrà sfruttare gli anfratti e la mobilia della residenza per far perdere le proprie tracce e nascondersi dagli occhi dei nemici.

La nostra alter-ego, morirà dopo un paio di colpi subiti, oppure spirerà immediatamente se e quando le aberrazioni che fronteggeremo, riusciranno nell’intento di stringerla nella loro morsa.  Sparsi per la casa, però, ci saranno degli specchi che ci consentiranno non solo di salvare i progressi (in un modo non molto dissimile dalle macchine da scrivere di Resident Evil) ma anche di cancellare gli eventuali danni subiti. In generale, la difficoltà di Remothered: Tormented  Fathers sarà medio/alta, alternanando stage più lineari, ad altri più intricati o connessi a sezioni complesse (come, in alcuni casi, in contesti dove saremo chiamati ad affrontare un lungo fiume di Quick Time Event). In generale, come già sottolineato, la maggioranza del tempo ci muoveremo nell’oscurità e nel silenzio, alla ricerca di indizzi e oggetti utili per proseguire la nostra ricerca, tra nemici alla nostra ricerca e enigmi da risolvere.

TECNICA

Da un punto di vista meramente tecnico, Remothered: Tormented  Fathers è un gioco piuttosto pregevole seppur, com’è lecito attendersi, lontano da produzioni Tripla A (che hanno ovviamente altri budget a disposizione).

In generale, l’estetica del gioco risulterà un po’ datata e spartana, soprattutto se confrontato con le altre versioni dello stesso gioco: a rimediare parzialmente a questa carenza “d’occhio”, ci penserà l’atmosfera complessiva del gioco opprimente e lugubre al punto giusto, in grado sin dalle battute iniziali di immergerti completamente nella storia di Rosemary, dei Felton e Celeste.

Un plauso va fatto anche allo splendido lavoro investito nella sezione audio, costellato di rumori e scricchiolii ben realizzati assieme ad une recitazione vocale complessiva egregia considerando anche la provenienza indipendente e il costo ben lontano dagli standard delle produzioni di nomi altisonanti.

In generale, Remothered: Tormented  Fathers sarà piuttosto godibile a livello prestazionale, offrendo un’esperienza sufficientemente fluida appunto, senza risultare quasi mai claudicante fisicamente a causa  di bug (che saranno comunque presenti, come compenetrazioni poligonali e pop up improvvisi di oggetti), soffrendo però di alcuni cali di frame in specifiche situazioni (ad esempio, in alcuni scontri).

La versione Switch del gioco, al centro di questo test, ha mostrato complessivamente un egregio lavoro di trasposizione meccanica, sia per quanto concerne la mappatura dei tasti (che sarà intuitiva e supportato da un breve ma esaustivo tutorial in-game), sia per quanto riguarda le prestazioni che saranno sostanzialmente simili sia in modalità handheld che “fissa”, con un canonico miglioramento prestazionale notabile nella seconda modalità.

COMMENTO FINALE

Remothered: Tormented  Fathers è un prodotto interessante che, a meno delle metà del prezzo di un tripla a, offrirà un’atmosfera cupa e immaginifica unita ad una trama mai banale e piuttosto articolata. Il gioco soffre di una conversione non perfetta su Switch, che confluisce in un’estetica datata e alcuni bug e imperfezioni che minano relativamente l’intera esperienza di gioco.

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