Sea of Thieves, c’è l’aggiornamento 1.02

Rare ha lanciato la patch per Sea of Thieves con le primissime novità. Il titolo piratesco per Pc ed Xbox One si aggiorna alla versione 1.02.

Si segnala un ritocco alla meccanica del respawn. La versione del gioco “originaria” prevedeva la percorrenza di distanze di ricompensa del giocatore rispetto al punto di morte. Il fatto era fastidioso perché sostanzialmente il personaggio veniva fatto riapparire a poca distanza dal luogo della kill subita col rischio di essere nuovamente centrato. Scrive il tutto GameRanx.

L’aggiornamento dovrebbe anche risolvere altre piccolezze come le cadute nel vuoto all’interno delle navi ed incertezze da parte dei controlli al momento di entrare in partita di altri giocatori.

Con le prossime patch dovrebbero essere risolti i problemi legati all’assenza degli achievement raccolti prima del 29 marzo ed il mancato spawn dei capitani durante le missioni dell’Ordine delle Anime.

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Sea of Thieves, Recensione Pc

Quattro anni di sviluppo, pochissime promesse, una garanzia come Rare dietro ai lavori e la consapevolezza di avere un’esclusiva degna di tal nome dalla propria parte. Stiamo parlando di Sea of Thieves, che è un’esclusiva Microsoft ed è possibile giocarla via Xbox One o Windows 10.

Si presenta come un gioco di avventura, esplorazione e azione, in rigorosa prima persona e senza facoltà di passare ad una visuale in terza persona.
Come premesso in sede di anteprima, inoltre, pone un grandissimo accento sul dialogo tra giocatori e la cooperazione fa realmente la differenza fra vittorie e sconfitte. Ma andiamo con ordine, tra una citazione di Ernest Hemingway tratta da Il Vecchio e il Mare e l’altra.

PENSA A QUELLO CHE PUOI FARE CON QUELLO CHE HAI

Sea of Thieves si presenza al grande pubblico con Unreal Engine 4, il proverbiale motore grafico che muove la quasi totalità di videogiochi da un paio di lustri a questa parte. Graficamente, quindi, si assiste ad una vera e propria gioia per gli occhi: il mare è definito e animato alla perfezione. L’acqua delle onde riempie il ponte dei brigantini o dei galeoni con verosimiglianza.
Le isole caraibiche sono adornate di flora (molta) e fauna (quasi assente) che le rende tanto affascinanti quanto eteree. Le vele delle navi, lo scafo di quelle, le armi, i vestiti, i modelli poligonali: tutto è ben realizzato e dettagliato ma soprattutto vi è una generale ottimizzazione che restituisce una stabilità tecnica di rarissima fattura, anche su configurazioni hardware un po’ datate.

Il comparto sonoro è eccellente, gli effetti sonori ben resi e la colonna sonora orecchiabile e molto gradevole. La mappa di gioco non è una galassia di 18 trilioni di stelle come No Man’s Sky né l’interezza della Via Lattea riprodotta in Elite Dangerous, tuttavia è parecchio estesa e richiede decine di ore di viaggio per essere esplorata tutta nella tua totalità.



Possiamo, dunque, esplorare in lungo e in largo, andare a caccia di tesori, accumulare ingenti ricchezze, abbordare navi avversarie, intessere legami e reciderne altri, allearsi e tradire altri filibustieri. Insomma: Rare ci invita a vivere in prima persona una vita da pirati, senza sofisticate missioni di trama da svolgere, attività da pony express e caccia all’equipaggiamento/set di equipaggiamenti per fare vedere agli altri quanto abbiamo giocato nel nostro tempo libero.

Quello che si può ottenere, spendendo molti dobloni raccolti, sono varianti alle armi: più costose sono e migliore risulta il loro aspetto. E’ possibile comprare anche varianti di vestiti ma una cosa è certa: non esiste qualcosa che renda più forti, veloci, resistenti o efficienti. Tutti i giocatori sono messi sullo stesso piano, anche a distanza di ore ed ore di gioco e l’unica esperienza ad accumularsi è quella di ciascun giocatore che gioca, che padroneggia sempre meglio il sistema di gioco, gli elementi di gameplay e conosce meglio l’ambiente che lo circorda.

AVRESTI DOVUTO PORTARE MOLTE COSE CHE NON HAI

Il personaggio che diventa alter-ego del giocatore è creato casualmente dal generatore di gioco ma a noi è concessa la facoltà di rimpastare la generazione per scegliere il modello predefinito che ci garba di più. Una volta fatto questo, occorre scegliere se buttarsi nei Caraibi in solitaria oppure in compagnia: la differenza risiede nel fatto che in solitaria dobbiamo governare una piccola barca, mentre in gruppo bisogna coordinarsi per portare avanti tra i flutti un bel galeone.

Dall’isola di partenza si viene a conoscenza di tre fazioni che spadroneggiano nelle fantasiose indie occidentali ordite per noi da Rare: i mercanti, i cacciatori d’oro e quelli di anime. I primi ci forniscono incarichi di ritrovamento e riporto, i secondi cercano sempre nuovi soci con cui condividere i dobloni trovati e i terzi chiedono quanti più teschi di creature non-morte che si possano trovare. Si, perché inquietanti scheletri non-morti e desiderosi di ucciderci si aggirano per tutte le isole che andiamo ad esplorare.

Non manca la possibilità di scontrarsi con altri giocatori. Questo perché Sea of Thieves ci pone in un mondo ostile, in cui i giocatori vengono alle mani (alle spade o alle pistole) quando, dove e come vogliono.
Sta a ciascuno di essi coalizzarsi oppure mettersi contro, veleggiare insieme, abbordare un nemico comune, ammutinarsi. Quello che manca, dall’inizio fino alla fine, è un senso di progressione, una motivazione, qualcosa che ci spinga a dare il massimo. Manca, in sostanza, tutto quello che tutti i giochi portano con sé e che solo No Man’s Sky e pochissimi altri si sono presi il lusso di farsi mancare.

Non vedremo la nostra flotta crescere, come in Pirates di Sid Meier; non vedremo il nostro piccolo brigantino diventare una leggenda dei Sette Mari con nuovi cannoni, nuove vele e nuovi speroni come in Black Flag; non vedremo la possibilità di poter cambiare nave, ottenere nuove e più potenti armi, protezioni più efficienti dai colpi avversari.

A VOLTE COLORO CHE LO AMANO NE PARLANO MALE

Sea of Thieves è un sandbox propriamente detto. Un’enorme vasca piena di sabbia (ed acqua… del resto siamo a mare, ndr) in cui possiamo fare e disfare tutto quello che vogliamo e possiamo. Le uniche differenze che intercorrono tra i giocatori sono quelle che possono esserci tra uno che la sabbia non la sa scolpire e uno che riesce a fare le opere più impressionanti. In altre parole: in Sea of Thieves è solo l’abilità di ciascun giocatore, la capacità di sfruttare ogni elemento di gameplay meglio degli altri, a fare la differenza. Il gioco non offre né promette vantaggi specifici a pagamento, gratuiti o da trovare che essi siano.

I limiti di Sea of Thieves, oltre che mentali di ciascun giocatore, sono tutti legati al numero di contenuti offerti al momento della sua pubblicazione. Esattamente come gli illustri titoli già citati (No Man’s Sky ed Elite Dangerous su tutti), con il tempo e gli aggiornamenti non mancheranno i contenuti aggiuntivi che possano portare in dote più varietà. Diversamente dal chiacchieratissimo lavoro di Hello Games, però, Rare ha sempre optato per un approccio meno campanilistico e le sirene delle aspettative non sono mai state esagerate. Si è sempre parlato di un sandbox ma la curiosità di capire come avrebbero sviluppato contenuti e progressione dei personaggi era alta: scoprire che di progressione dei personaggi non ce ne sia e i contenuti sono appena abbozzati non è stata fonte di grande gioia.

Resta un punto fondamentale: Sea of Thieves scrive una nuova pagina nel tomo della storia dei giochi pirateschi, ma (confidiamo) impiegherà mesi, forse anni, a scrivere il suo capitolo per intero. Solo tra qualche tempo si potrà avere un quadro completo dell’opera ma tirare le somme adesso ci obbliga a fermarci a quello che abbiamo tra le mani: pregevole fattura, profumo buonissimo ma pochissima sostanza, pochissimo arrosto. Almeno al momento del lancio. Confidiamo in un periodico e massiccio intervento degli autori nel corso del tempo. Cosa che sicuramente avverrà per impinguare i contenuti.

COMMENTO FINALE

Sea of Thieves è un videogioco in prima persona (totalmente assente la terza persona) ambientato in fantasiosi Caraibi e sviluppato da Rare Software per Xbox One e Pc Windows 10.

Tecnicamente è di una fattura pregevolissima, graficamente adotta uno stile che ricorda produzioni Disney o il terzo Monkey Island. Il motore grafico scelto è piuttosto scalabile, assolutamente fluido e il lavoro svolto per l’ottimizzazione rasenta la perfezione così che anche configurazioni non proprio recenti possano eseguire il gioco senza indugi. Il comparto sonoro è un fiore all’occhiello della produzione e la possibilità di suonare le melodie insieme ai membri della ciurma è quella finezza in più che alza l’asticella della produzione.

Joypad o tastiera alle mani, Sea of Thieves deve scendere a più modesti compromessi, offrendo un sandbox estremamente rilassate, votato alla comunicazione e alla cooperazione. La totale assenza di indicatori (di missione, di uno stato di avanzamento, dei progressi di qualcuno o qualcosa) è un’assenza che spiazza i videogiocatori più navigati e certamente più abituati a titoli che prendono per mano e accompagnano oppure registrano ogni più disparata statistica. Lontano da Sid Meier’s Pirate, Assassin’s Creed IV Black Flag, Elite Dangerous, No Man’s Sky (concettualmente forse il titolo più simile), Sea of Thieves si arrocca su un favoloso atollo caraibico, non deserto ma certamente piattino.

In vista di ulteriori (promessi ma mai spiegati) aggiornamenti che possano rimpolpare di cose da fare, Sea of Thieves si attesta come un bellissimo videogioco sandbox in cui il giocatore viene chiamato a fare il pirata “freelance” o il membro di un piccolo equipaggio. Navigare, esplorare, accumulare ricchezze e dar fondo ad esperienze totalmente estemporanee. Gli sviluppatori ci hanno consegnato un gioco “vuoto” nel senso che siamo noi giocatori quelli che devono “inventarsi” le cose da fare, perché non ci verrà mai data la pappa in bocca.

 

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Ecco i numeri della beta di Sea of Thieves

Numeri importanti per la beta di Sea of Thieves che ha impegnato gli appassionati qualche giorno fa. Circa 356.000 giocatori hanno preso parte ai test sul gioco piratesco di Rare e Microsoft in arrivo il mese prossimo su Pc con Windows 10 ed Xbox One.

In circa 25.000 hanno realizzato video di gameplay su Twitch, YouTube e Mixer per un totale di 140.000 spettatori ed oltre 14,5 milioni di ore viste. Qui le nostre Prime Impressioni a cura di Antonio Michele Patti.

Ecco tutti i numeri che riguardano svariati “campi” dalle pinte di grog bevute ai dobloni guadagnati dalla conquista dei tesori.

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Sea of Thieves, altri dettagli sul gioco arrivano da un video su Twitch degli sviluppatori

Continuano le informazioni su Sea of Thieves, titolo a sfondo piratesco di cui si è tornato a parlare nuovamente dopo tanti mesi di pausa nel corso dell’E3 2016… Vai all’articolo

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Sea of Thieves, trailer per una canzone del gioco

E’ da parecchio tempo che non si parlava di Sea of Thieves. Nelle scorse ore Rare ha pubblicato questa clip con una canzone in stile piratesco che proviene da un carillon. Attendiamo ulteriori novità presto su questo gioco ad ambientazione piratesca open world online per Pc ed Xbox One.

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