Alle parole Neo Geo Pocket Color, a tanti fra i più anzianotti (e fortunati) potrebbero inumidirsi… gli occhi. “Colpa” della malinconia, dalla mestizia, dai tempi che furono: nonostante fosse un hardware prettamente giapponese, anche in Italia (non con qualche difficoltà), alla fine degli anni ‘90, la console prodotta da SNK Read more…
La serie di Mortal Kombat sembra aver ritrovato una seconda giovinezza grazie al lavoro compiuto in questi anni da NetherRealm Studios, team capace di riportarla a grandi livelli nell’ambito dei picchiaduro a incontri grazie a un certosino quanto efficace lavoro di cesello che ha saputo coniugare una grafica che sfrutta la terza dimensione con un ottimo gameplay ancorato alla più tradizionale espressione del picchiaduro e del concept da sempre alla base del brand. Altro punto di forza della rinascita della serie è stato poi il continuo supporto che lo sviluppatore ha dato ai nuovi capitoli in termini di aggiornamenti tecnici e contenuti extra: nuovi combattenti, costumi, mosse, elementi narrativi, NetherRealm Studios non ha davvero fatto mancare nulla ai suoi fan. Ecco la nostra recensione di Mortal Kombat 11: Aftermath per PS4, espansione arrivata martedì scorso anche su Pc ed Xbox One sotto marchio Warner Bros. Buona lettura.
DOPPIO PACCHETTO
Seguendo questa tradizione proprio in questi giorni arriva nei negozi un nuovo dlc a pagamento dedicato all’ultimo titolo della saga, ovverosia Mortal Kombat 11 (qui la nostra recensione, ndr). Intitolato Aftermarth, include tre nuovi lottatori, ovverosia Fujin, dio del vento e protettore del Regno della Terra, Sheeva, la regina a quattro braccia metà umana e metà drago dell’antica razza Shokan e, sulla scia dei famosi combattenti “esterni” apparsi in Mortal Kombat, RoboCop, il popolare personaggio apparso nei cult movie Robocop e Robocop 2.
Altri elementi inclusi nel dlc sono poi tre nuovi skin pack, il ritorno di Klassic Dead Pool e Soul Chamber e, dulcis in fundo, quello che è il piatto forte dell’offerta, l’espansione per la modalità Campagna. Quest’ultima aggiunge nuovi elementi narrativi (e giocabili) alla trama che fa da sfondo ai combattimenti del gioco. Il Dio del fuoco, Liu Kang, è il nuovo custode del Tempo, nonché protettore del Regno della Terra.
Forte del suo potere vuole quindi garantire il futuro che ha pianificato, ma per riuscirci sarà costretto a stringere alleanze inattese e a chiedere l’aiuto di vecchi nemici. E come recita l’incipt di questa inedita mini-avventura, “il destino è nelle mani dei giocatori, che dovranno decidere di chi fidarsi e chi combattere”. L’espansione è divertente da giocare e conferma ancora una volta l’ottimo livello raggiunto da NetherRealm Studios nel saper produrre un racconto che senza eccessivi fronzoli si sviluppa attraverso sequenze cinematografiche di sicuro impatto e combattimenti ben articolati.
Una rarità all’interno di produzioni come questa. La storia di Aftermath si sviluppa in maniera lineare ma a suo modo coinvolgente, c’è tanta azione e i vari scontri offrono un ottimo livello di sfida senza però mai sfociare in momenti di frustrazione. Unica pecca, forse, è la longevità, ma dipende dai punti di vista, considerando che parliamo comunque di una modalità all’interno di un picchiaduro. Ad ogni modo, questa aggiunta alla Campagna principale ha una durata approssimativa di due ore e mezzo – tre a seconda delle abilità del videogiocatore.
NUOVI COMBATTENTI
Tornando alla recensione, con Aftermath in Mortal Kombat 11 diventano disponibili tre nuovi eroi per tutte le sessioni di gioco. Il primo, come anticipato prima, è Fujin, il dio del vento fratello di Raiden, vecchia conoscenza dei fan. Il suo esordio nella serie risale al 1997 in Mortal Kombat Mythologies: Sub-Zero come boss, mentre come lottatore giocabile a Mortal Kombat 4. A livello di gameplay, Fujin può essere definito come un personaggio versatile, bello da giocare con i suoi potenti attacchi a lungo raggio e la sua capacità di coprire le distanze con facilità arrivando addosso all’avversario in un attimo. I suoi movimenti a terra sono agili e quando questi agiscono in combinazione con le sue abilità di teletrasporto o legate ai poteri di dio del vento (tornadi, trombe d’aria e così via), può diventare devastante. Il lottatore può contare anche su una spada, cosa che lo rende ancora più potente.
Secondo personaggio incluso nell’offerta di Aftermath è Sheeva. Apparsa per la prima volta in Mortal Kombat 3, la guerriera Shokan torna a combattere nelle arene di Mortal Kombat 11 più in forma che mai. Non è il combattente più forte del gioco, non squilibra i rapporti all’interno del roster, ma i suoi tre stili di combattimento forniscono alcune opzioni strategiche che, se usate correttamente, possono renderla un personaggio ostico da affrontare e molto gratificante da utilizzare. Come Goro e Kintaro, il personaggio poggia molti dei suoi attacchi base su potenti calci di sfondamento a mezza altezza, i pugni e le prese mortali, oltre che su una forza sovrumana e una grande resistenza.
In combinazione con la sua immensa resistenza e durata, RoboCop è invece un avversario ostico con cui fare i conti, soprattutto per la forza dei suoi pugni “rivestiti” di metallo e la capacità di infliggere ingenti percentuali di danni in combo. E’ un lottatore caratterizzato da tre varianti di combattimento non molto dissimili l’una dall’altra, lento, ma grazie ai suoi gadget tecnologici può scatenare una vera e propria pioggia di proiettili sui malcapitati nemici. Dal punto di vista visivo, nulla da eccepire sulla qualità del personaggio: l’iconico poliziotto cibernetico è stato modellato perfettamente nell’aspetto e nella voce su Peter Weller, l’attore che lo interpretava sul grande schermo. Non a caso è dotato di quei movimenti e quelle azioni tipiche della controparte cinematografica, e non mancano situazioni e ammiccamenti vari ai film che lo hanno visto protagonista.
AGGIORNAMENTO GRATUITO
Contestualmente al rilascio di Aftermath sono arrivati anche degli update gratuiti riservati a tutti i possessori di Mortal Kombat 11. Ai “vecchi” elementi di gameplay, cioè a dire le devastanti X-Ray o le Brutality, da eseguire in particolari condizioni per mutilare l’avversario ormai annichilito, e mettere così subito fine al combattimento, si aggiungono così le redivive Stage Fatality e, soprattutto, le spettacolari e amate Friendship. Le prime, come suggerisce il nome stesso, sono delle mosse finali che in particolari casi, a fine incontro, permettono al vincitore di fare scempio del corpo inerme dell’avversario, con soluzioni spesso fuori di testa, eseguibili però in combinazione con qualche elemento predefinito dello scenario. Le seconde sono invece delle varianti delle Fatality in salsa ironica: soddisfacendo particolari condizioni che variano da personaggio a personaggio durante un incontro, generano delle sequenze nelle quali il vincitore assume atteggiamenti amichevoli con i suoi avversari, oppure compie gesti che risultano in netto contrasto con l’atmosfera violenta che permea il gioco.
Dai baci ai cuoricini lanciati contro gli avversari, dagli abbracci di gruppo agli assoli di sax di Jax, passando dal barbecue al laser di Kano fino al balletto di RoboCop o ai gelati venduti da Sub-Zero, c’è di che sbellicarsi dalle risate.
Ad accompagnare Stage Fatality e Friendship c’è, infine, quello che secondo noi è il secondo piatto forte offerto da NetherRealm Studios ai suoi fan, anche se poco pubblicizzato. Ci riferiamo all’aggiunta di un nuovo set di mosse per tutti i combattenti del roster che va a influire direttamente sul gameplay, chiamate “armor break“. Si tratta di una tipologia di attacchi in grado di creare danni all’avversario durante le fasi in cui si interrompono le combo o altre manovre generalmente invulnerabili. Questa bella introduzione aggiunge ancora più pepe ai combattimenti, anche se riteniamo che necessiti ancora di qualche limatura visto che al momento appare un po’ sbilanciata in favore dei lottatori più rapidi.
COMMENTO FINALE
Per quanto proposto da NetherRealm Studios, Aftermath è nell’insieme un pacchetto abbastanza valido, soprattutto per coloro che non vogliono lasciarsi sfuggire nulla di Mortal Kombat 11. Tre nuovi personaggi tutto sommato interessanti e uno scenario inedito che amplia la Campagna principale restano tutto sommato delle proposte non certo malvagie, anzi. Qualche dubbio nasce semmai dal fatto che forse si sarebbe potuto fare di più, magari proponendo un’espansione più longeva, qualche lottatore extra e un prezzo di vendita più basso rispetto ai 39,90 euro necessari per accaparrarsi il dlc.
Ma tant’è, non si può avere tutto dalla vita. Ad ogni modo a noi Aftermath è piaciuto, pertanto lo consigliamo ai fan della saga desiderosi di tornare a combattere nelle arene di Mortal Kombat.
Warner Bros Interactive Entertainment e NetherRealm Studios hanno rilasciato oggi un nuovo trailer di Mortal Kombat 11 (qui la nostra recensione), che mostra gli ultimi due personaggi che si uniranno al Kombat Pack. Stiamo parlando di Terminator T-800, modellato sull’aspetto dell’attore Arnold Schwarzenegger e tratto dal nuovo film di Skydance e Paramount Pictures “Terminator: Destino Oscuro”, che sarà affiancato dal più noto e iconico tra i cattivi DC: Joker.
Il nuovo trailer ci consente inoltre di dare un’occhiata a tutti i personaggi disponibili nel Kombat Pack, e alle relative date di distribuzione. Tra essi, vi sono appunto il Terminator T-800 (dall’8 ottobre in accesso anticipato), Sindel (dal 26 novembre in accesso anticipato), Joker (dal 28 gennaio 2020 in accesso anticipato) e Spawn (dal 17 marzo 2020 in accesso anticipato), che si uniranno ai kombattenti classici già disponibili, di cui abbiamo parlato nelle scorse settimane: Shang Tsung e Nightwolf.
Qui il trailer in questione. Buona visione.
I NUOVI PERSONAGGI
Il TerminatorT-800, tratto da “Terminator: Destino Oscuro”, è un cyborg assassino spedito indietro nel tempo che proviene da un futuro post-apocalittico. È pressoché indistruttibile con la sua dotazione di tecnologie, tecniche di combattimento e intelligenza artificiale d’avanguardia, che lo rendono una vera e propria macchina da guerra. In Mortal Kombat 11, il TerminatorT-800 avrà le fattezze dell’attore Arnold Schwarzenegger.
Il Joker della DC è uno dei più grandi cattivi di tutti i tempi ed è anche un’icona della cultura popolare. Spietato, incredibilmente pericoloso ed esperto nel seminare il caos, Joker introduce in Mortal Kombat 11 uno stile di combattimento letale e imprevedibile.
IL KOMBAT PACK
Il Kombat Packè il modo migliore di ampliare l’esperienza di gioco con nuovi contenuti scaricabili, che includono sei nuovi personaggi, svariate skin, set di equipaggiamento e l’accesso anticipato di una settimana per tutti i contenuti. Il Kombat Packè disponibile come parte della Premium Edition o anche separatamente.
I personaggi dlc e i pacchetti skin dei personaggi bonus saranno anche acquistabili singolarmente al termine della settimana di accesso anticipato.
Notizia interessante per gli amanti dei picchiaduro tradizionali: Fantasy Strike, il nuovo gioco di combattimento di David Sirlin (lead designer di Super Street Fighter II Turbo HD Remix), esce dall’early access di Steam per Pc, Mac e Linux ed approda anche su PS4 e Switch.
Ad accompagnare la notizia del debutto (puntuale) di questo particolare titolo, anche il “Cinematic” trailer che alleghiamo all’articolo.
Si tratta di un gioco adatto sia per gli utenti più smaliziati sia per quelli che non hanno mai toccato un picchiaduro ad incontri. Questo grazie alla sua filosofia di progettazione incentrata sul rendere chiari e comprensibili gli aspetti del genere spesso oscuri. Le dinamiche vogliono aiutare gli appassionati a raggiungere la fase strategica e decisionale della competizione nel minor tempo possibile.
I principianti beneficiano di tutorial video approfonditi per tutti e 10 i personaggi. Questi video di cinque minuti, disponibili tramite una semplice interfaccia nella sezione “Learn” del menu principale, sono narrati dal direttore del gioco, David Sirlin. Sia i principianti che gli esperti beneficiano tutti di effetti visivi a vantaggio dell’innovativo frame, mai visti prima in nessun gioco di combattimento.
Questa immagine comunica con ogni colpo che si riprenderà per primo e in che misura, insegnando ai giocatori quali attacchi sono rischiosi e mostra anche mosse che possono essere sicure a seconda del tempo e della distanza.
Il sistema di gioco online cerca di innovare ulteriormente il genere, consentendo sfide con un clic dal menu degli amici nonché osservando con un clic qualsiasi amico. La modalità classificata utilizza tornei veloci ed un sistema di battaglia a squadre diverso da quello di altri giochi. È progettato specificamente per creare la massima varietà di matchup di personaggi per la community. Il codice di rete stesso utilizza la tecnologia GGPO combinata con la tecnologia proprietaria. Questo serve ad eliminare la latenza che si traduce in un gioco online fluido.
SINGLE PLAYER
Fantasy Strike viene inoltre fornito con una varietà di modalità per giocatore singolo, tra cui una modalità Arcade tradizionale con sequenze di storie splendidamente illustrate, quattro modalità di sopravvivenza, sfide giornaliere e una sostanziale modalità Boss Rush in cui i giocatori costruiscono un mazzo di potenziamenti contro boss AI sempre più potenti.
David Sirlin, direttore del gioco di Sirlin Games, ha detto:
Penso che sia eccitante che Fantasy Strike offra tanta o anche più profondità di quanto i giocatori siano abituati in questo genere mentre ha solo bisogno di una piccola parte della complessità per farlo. Non vediamo l’ora di accogliere nuovi volti nella community ora che il gioco è disponibile su console e in versione completa su Pc.
La giornata odierna segna il ritorno su console di Samurai Shodown, il franchise precursore dei picchiaduro con combattimento all’arma bianca. Il debutto oggi secondo annuncio di SNK fatto il mese scorso, su PS4 ed Xbox One segue di una settimana quello su Steam. Segnando la prima uscita della serie dal 2008, e ben 25 anni dal rilascio del gioco originale, Samurai Shodown torna con il suo caratteristico e originale approccio al combattimento incentrato sull’utilizzo delle armi.
Questo nuovo “reboot” al lancio presenta un roster di 13 tra i personaggi più amati dai fan – oltre a 3 new entry – diversi lottatori da sbloccare grazie al Season Pass, una varietà di modalità di gioco competitive, e la peculiare e innovativa Modalità Dojo.
Vediamo il trailer di lancio. Buona visione. A seguire tutte le novità.
I CONTENUTI
Oltre alla classica Modalità Battaglia Versus, Samurai Shodown offre una serie di altre modalità, dove i giocatori potranno affilare le proprie lame:
Modalità Allenamento: Qui i giocatori possono apprendere le basi del gioco grazie ad un accessibile tutorial, per poi affinare la loro tecnica nella modalità allenamento.
Modalità Online: In questa appendice è possibile sfidare amici o sconosciuti online in una delle svariate modalità competitive online.
Modalità Storia: I giocatori possono seguire le avventure di ogni singolo personaggio nel Giappone del 18esimo secolo, affrontando un nuovo pericolo che incombe sul paese
Modalità Battaglia: Qui si può trovare una varietà di sfide, tra cui le modalità Versus, Time Trial, Survival e Gauntlet. Coloro che cercano una vera sfida troveranno pane per i loro denti in queste modalità.
Modalità Dojo: Dopo aver giocato un numero sufficiente di partite, i giocatori potranno competere contro il loro stesso fantasma o contro quello di altri giocatori, per poi condividere i dati del proprio fantasma online, sulle leaderboard.
È anche disponibile un Season Pass che nei prossimi mesi introdurrà nuovi personaggi al roster. I fan che acquisteranno Samurai Shodown prima del 30 giugno, riceveranno il Season Pass gratuitamente. SNK ha inoltre annunciato la line-up completa dei personaggi dlc che usciranno con il Season Pass nel seguente ordine: Rimururu, Basara, Kazuki Kazama e Wan-Fu.
Ricordiamo, infine, l’inclusione di Samurai Shodown nell’Evolution Championship Series, l’evento esportivo più grande e più storico al mondo. EVO riunisce il meglio del meglio da tutto il mondo, in una stupefacente esibizione di abilità e divertimento, dove i fan si radunano per onorare lo spirito competitivo di questi titoli e incoronare un campione.
La versione Pc di Million Arthur: Arcana Blood è disponibile su Steam. Lo rende noto Square Enix. Vediamo il trailer di lancio.
Million Arthur: Arcana Blood è un classico picchiaduro 1 contro 1 in 2d con una rosa di 13 personaggi giocabili e 31 “Support Knight” da evocare che assistono il giocatore in ogni modo possibile. Oltre all’azione caotica, gli appassionati della serie Million Arthur potranno vivere una nuova avventura supervisionata da Kazuma Kamachi, incentrata sul Grand Martial Arts Tournament di Britain e sui guerrieri desiderosi di vincere e di essere riconosciuti come il vero Arthur. Grazie all’avvincente e originale story mode, all’online competitive play mode, alle Training e Time Trial mode e altro ancora, Million Arthur: Arcana Blood conquisterà nuovi giocatori e li trascinerà nel mondo della serie Million Arthur.
Il gioco riunisce i popolari personaggi della serie Million Arthur e include combattenti di altri giochi come “Otherworldly Riesz” di Trials of Mana™, “Otherworldly Koume Sakiyama” di Lord of Vermilion e “Otherworldly Iori Yagami” di The King of Fighters XIV- .
Per festeggiare l’uscita del gioco, i fan possono acquistare la Limited Edition, disponibile solo fino al 20 agosto. Oltre al gioco completo, gli appassionati riceveranno due wallpaper e un music sampler composto da cinque brani del gioco, realizzati dalla celebre compositrice Yoko Shimomura. Maggiori informazioni sono disponibili qui.
Inoltre, il titolo sarà giocabile agli EVO Community Championships dell’Evolution Championship Series 2019 di Las Vegas. L’evento sarà trasmesso in diretta il 3 agosto per permettere agli appassionati di seguire le sfide tra i campioni del momento. Presto saranno disponibili ulteriori informazioni.
SNK ha pubblicato un nuovo trailer di Samurai Shodown, nuovo capitolo della serie picchiaduro con protagonisti combattenti dediti all’arte della spada. Il trailer, della durata di circa quattro minuti, mostrerà nel dettaglio la storia e le principali meccaniche di gioco che caratterizzeranno il titolo, fra cui la nuovissima modalità Dojo.
Il publisher nipponico ha altresì ufficializzato la data d’uscita del gioco, fissata al prossimo 25 giugno per Playstation 4 e Xbox One.
Mortal Kombat 11 è il nuovo capitolo della popolare serie di picchiaduro 2.5d di NetherRealm Studios. Un titolo ambizioso, perché nonostante resti ancorato a quelli che da anni sono ormai i suoi elementi cardine, come la violenza, la spettacolarità delle mosse e la rapidità dell’azione, senza però rinunciare a certi tecnicismi, prova a cambiare alcuni elementi del gameplay introducendo delle nuove meccaniche che, come vedremo, a nostro parere ne migliorano e completano l’esperienza rendendola perfino un po’ più tattica.
Insomma, non rivoluziona, ma nemmeno si culla sugli allori della tradizione. Ma procediamo con ordine ricordandovi che proprio oggi esce l’ennesimo episodio di una serie picchiaduro cardini della storia dei videogiochi uscito oggi su Pc, PS4, Xbox One e Switch.
FRA TRADIZIONE E NOVITÀ
Una volta caricato il gioco, si viene accolti da un menu come sempre comodo da usare e con tante sotto-sessioni. Oltre alle modalità, di cui scriveremo più avanti, è possibile cimentarsi in combattenti selezionabili, con altri che verranno come ormai da tradizione aggiunti nei prossimi mesi attraverso dei dlc.
Oltre ai “vecchi” Sonya Blade, Baraka, Johnny Cage, Sub-Zero, Raiden, Scorpion, Kano, D’Vorah, Jade e Shao Kahn, ci sono i vari Cassie Cage, Skarlet, Liu Kang e personaggi inediti, come per esempio Geras, che possiede il potere di controllare lo scorrere del tempo e la sabbia.
Ciascuno di loro è disponibile con vari costumi alternativi, Fatality e Brutality personali, più tre stili di lotta differenti che ne variano le combo, le mosse speciali e lo stile.
Da questo punto di vista Mortal Kombat 11 offre però maggiori opportunità di personalizzazione rispetto al recente passato, visto che offre la possibilità di realizzarne di originali per ogni lottatore. Questo inserendo in appositi slot delle mosse extra a scelta, comprese abilità speciali e brutality, che vanno quindi ad aggiungersi a quelle di base. Ovviamente bisogna fare attenzione alla compatibilità con altre già equipaggiate visto che alcune sono incompatibili tra loro.
Come se non bastasse ciascun lottatore può anche equipaggiare tre diversi artefatti capaci di modificare a loro volta le statistiche di difesa e attacco, nonché l’efficacia di alcune mosse.
Tali combinazioni valgono però solo per il gioco offline, mentre per il multigiocatore sono disabilitate per rendere ogni incontro il più equilibrato possibile. La possibilità di personalizzare quasi a piacimento i personaggi si allarga anche alla parte estetica: sono infatti disponibili una vasta gamma di skin, equipaggiamenti, animazioni introduttive e di vittoria, sbloccabili durante le varie partite o acquistabili nella Kripta tramite i cristalli del tempo, ovverosia la valuta del gioco. Tutte queste personalizzazioni aprono le porte quindi a un’infinità di combinazioni possibili e dunque di variabili, all’interno di un titolo le cui meccaniche principali, come anticipato in apertura, restano ancorate a elementi cardine quali la violenza e i tecnicismi, che faranno felici tutti coloro che sono disposti a dedicargli un po’ di tempo in più per apprenderne ogni singola mossa, e che magari sono disposti a giocarlo a livelli di difficoltà più avanzate.
Perché ovviamente è proprio alzando il tasso di sfida che le cose si fanno più interessanti e si possono apprezzare meglio quegli elementi strategici scaturiti dal lavoro di ottimizzazione e rinnovamento operato da NetherRealm Studios.
A cominciare dalla Flawless Block, una parata che se eseguita col giusto tempismo (dunque in maniera “perfetta”), consente di sfruttare l’attimo di sbandamento dell’avversario bloccato per aprirsi un varco nelle sue difese e lanciare un contrattacco. A proposito, in Mortal Kombat 11 ci sono adesso due distinte barre energetiche, una per le manovre difensive e una per quelle offensive, rispetto a quella condivisa dello scorso capitolo.
In questo modo la prima può essere utilizzata per le classiche interazioni ambientali o per recuperare velocemente salute magari dopo un atterramento, mentre l’indicatore legato alle mosse d’attacco consente di allungare certe mosse aggiungendone una seconda a completamento. Ma non è tutto: entrambe non richiedono di portare a segno attacchi o azioni difensive per ricaricarsi ma lo fanno in automatico durante l’incontro.
Tra le novità ci sono anche delle nuove combinazioni letali come le Fatal Blow: si tratta di mosse speciali simili alle vecchie X-Ray che si attivano quando la salute di un combattente scende al di sotto del 30%, che possono essere usate una sola volta per sfida. Se i primi colpi vanno a segno, ne scaturisce una sequenza animata fatta di colpi devastanti e inarrestabili che possono di fatto ribaltare l’esito di un incontro. Viceversa, se si riescono a bloccare i primi colpi, l’azione non parte.
SPETTACOLARE E LONGEVO
Queste novità aggiungono ulteriore pepe agli incontri, rendendoli più vari nello svolgersi, anche se le Fatal Blow in alcuni casi potrebbero risultare sbilancianti all’interno di taluni incontri, favorendo i neofiti.
Ovvio che le percentuali di riuscita in quest’ultimo caso sono basse, ma è una possibilità che evita ai meno esperti di scoraggiarsi troppo facilmente davanti a un gioco la cui curva di apprendimento non è complessa, ma richiede comunque un certo impegno. Alle Fatal Blow si aggiungono poi le Crushing Blows, che funzionano in maniera non dissimile alle Lethal Hit di Soulcalibur VI: si attivano mandando a segno determinati colpi in sequenza, attribuendo a questi ultimi pi potenza al punto da frantumare le ossa degli avversari come evidenziato dallo zoom che inquadra proprio le parti danneggiate.
A fronte di questo mix di vecchi e nuovi elementi, gli scontri risultano di base equilibrati, lasciando quindi alle abilità dei singoli giocatori il compito reale di romperne la stabilità, e da questo punto di vista un altro elemento che esercita un ruolo importante all’interno delle meccaniche di gioco è la fisica, decisamente capace di restituire la sensazione di dare e ricevere dei colpi reali, oltre che di controllare corpi ora massicci, ora più agili, a seconda della stazza del personaggio.
Allo stesso modo l’assenza della corsa e la possibilità di interagire come sempre con alcuni elementi dello scenario, danno ai giocatori la possibilità di tentare tante strade nell’approccio a determinate fasi dell’incontro, e nel provare nuove combinazioni di mosse. La maggiore profondità nel gameplay viene corroborata infine da quella massiccia dose di violenza tendente al caricaturale che da sempre caratterizza la saga, e da una serie di altri elementi ormai tradizionali, dalle già citate Brutality, per mutilare l’avversario ormai annichilito, alle Stage Brutality, da fare sfruttando alcuni elementi dello scenario, oltre alle immancabili Fatality, che in particolari condizioni, a fine incontro, permettono al vincitore di fare scempio del corpo inerme dell’avversario, con soluzioni spesso fuori di testa. In questo episodio, infine, tornano le Mercy da Mortal Kombat III, ovverosia delle mosse finali che si possono eseguire solo vincendo il terzo round di una sfida e che donano un pizzico di energia a un avversario sconfitto che attende ormai solo di essere ucciso con una Fatality.
Per quanto concerne il fronte tecnico, Mortal Kombat 11 conferma le buone impressioni che avevamo avuto nel corso delle scorse settimane, rivelandosi superiore al suo diretto predecessore. I personaggi sono ben caratterizzati e anche i nuovi arrivati godono di un design abbastanza ispirato.
Il livello qualitativo dei modelli poligonali è buono, le texture pure e le mosse finali sono più spettacolari che mai, con sequenze spesso scioccanti e per assurdo estremamente divertenti nel loro svolgersi. Molto convincenti poi le animazioni, che favoriscono un’ottima responsività dei comandi, al pari dell’eccellente solidità del framerate che, sulla versione PlayStation 4 da noi testata, è praticamente inchiodato sui sessanta frame al secondo, e non mostra praticamente mai un’incertezza nella risoluzione di 1080p.
Belle anche le varie ambientazioni di gioco, sia vecchie che nuove, alcune più riuscite di altre, ma nell’insieme tutte ricche di dettagli ed effetti atmosferici, e superiori a livello visivo a quelli visti nel precedente capitolo.
TANTISSIMI LOTTATORI E MODALITÀ
Ottimo, infine, anche il comparto sonoro, che vanta dei validi effetti audio, un buon doppiaggio in italiano per larga parte ben recitato anche durante i combattimenti, a parte qualche situazione che non ci ha convinto troppo per tono e recitazione, e una colonna sonora caratterizzata da una tracce appartenenti a vari generi musicali, ciascuna delle quali però capace di “accompagnare” adeguatamente i vari incontri e le situazioni durante le scene di intermezzo, soprattutto durante la modalità storia.
Proprio la modalità Storia è ancora una volta una delle più interessanti presenti nel gioco, col suo taglio cinematografico e la possibilità di utilizzare diversi personaggi di ieri e di oggi, seguendo una narrazione che prova a dare un senso logico alla presenza di vecchi e nuovi lottatori nel roster, spiegando nel dettaglio cosa ha scatenato la serie di eventi spazio-tempo che hanno portato all’epico scontro tra Raiden e Kronika, Custode del Tempo, e alla “guerra” in corso.
Altrettanto interessanti sono le altre modalità, soprattutto le tante legate alle Torri del Tempo, disponibili in diverse varianti sia offline che online con decine di competizioni e sfide, anche periodiche, con tanto di modificatori random per condizionarne l’andamento.
Ci sono sempre le Torri Klassica, che si rifanno alla tradizionale scalata arcade, con boss finali particolarmente ostici ma ricompense di un certo peso, e ci sono le immancabili prove di abilità sulla forza e la fortuna.
La stessa Kripta è stata completamente ridisegnata e ora è diventata un ambiente 3d liberamente esplorabile in terza persona alla ricerca di tesori, segreti e potenziamenti, alcuni dei quali davvero ostici da recuperare visto che servono parecchi gettoni o particolari oggetti da recuperare in altre modalità del gioco. Per non parlare del fatto che il contenuto delle casse è casuale, quindi ci vuole parecchio tempo e un po’ di fortuna per trovare quello che si desidera. Insomma, tanta carne al fuoco per aumentare la longevità di un gioco ricchissimo di contenuti, e offrire sempre qualcosa di nuovo per non annoiare i giocatori.
Mortal Kombat 11 non è comunque un titolo “always online” ma in certe circostanze necessita di una connessione a internet attiva.
Attività come la Kripta e le Torri non possono infatti essere completate in modalità offline, per evitare che qualche giocatore scorretto possa usare dei trucchi per sbloccare i contenuti. A proposito di gioco online, il netcode c’è sembrato abbastanza stabile e raramente durante la nostra prova (Battaglia di gruppo, Re della collina e Torri) abbiamo riscontrato problemi di lag. Bisogna però anche aggiungere che quando abbiamo effettuato i nostri test gli utenti connessi erano decisamente pochi visto che il prodotto non era ancora uscito nei negozi ma era disponibile solo per la stampa specializzata.
COMMENTO FINALE
Mortal Kombat 11 continua a far crescere la serie seguendo un percorso vincente iniziato nel 2011 col reboot. Limati alcuni piccoli difetti del precedente capitolo, riviste un paio di meccaniche e aggiunto in maniera intelligente nuovi elementi che bene si integrano col resto del gameplay, NetherRealm Studios ha confezionato un prodotto che non offre il fianco praticamente a niente, se non qualche aspetto marginale.
È un titolo talmente ricco di contenuti da poter impegnare i videogiocatori per mesi senza mai annoiarli, con in più un buon comparto tecnico e un gameplay che gode della fluidità offerta dai sessanta frame per secondo e dal gran numero di variazioni e fattori aggiuntivi che caratterizzano le brutali dinamiche degli scontri. Un gioco di combattimento quindi imperdibile per tutti i fan della saga e dei picchiaduro a incontri, a cui può regalare davvero parecchie soddisfazioni.
Raidou farà parte del roster di Dead or Alive 6. Lo hanno annunciato Koei Tecmo e Team Ninja. Si pensava che il sinistro ninja fosse stato ucciso durante un’esplosione dopo il primo torneo di Dead or Alive, ma il suo corpo fu segretamente recuperato e sottoposto ad esperimenti usando la biotecnologia Doatec.
Tutto ciò ha lasciato Raidou senza une mente propria e adesso è quindi un uomo pazzo in cerca di forza e distruzione.
Il ninja, che una volta era conosciuto come il ninja più pericoloso e malvagio dell’universo di Dead or Alive, è tornato grazie al potere della scienza e il suo set di mosse è brutale come sempre. Con Mugen Tenshin Ninjutsu come base, preferisce uno stile di combattimento focalizzato sul potere.
Raidou sfrutta il suo fisico colossale per mettere a segno una serie di colpi devastanti contro suoi avversari ed è anche in grado di imitare gli attacchi dei nemici unendoli, allo stesso tempo, a sue mosse sbalorditive, come il Tenho-Gorai-Sho e il Rekku-Jinraisatsu.
Oltre all’annuncio di Raidou, Koei Tecmo Europe ha pubblicato una nuova serie di immagini di Dead or Alive 6 che mostrano due stage inediti: A.P.O. e il Chinese Festival. A.P.O. è uno dei corridoi che conducono nelle profondità dell’impianto di ricerca M.I.S.T. in cui si svolgono esperimenti immorali. Nel frattempo, il CHINESE FESTIVAL è un colorato angolo di Chinatown addobbato per il festival di primavera, completo di petardi inutilizzati sparsi sul terreno e pronti ad esplodere.
Inoltre, per la prima volta sono disponibili maggiori dettagli su due nuove modalità: Quest e Training. Nell’avvincente DOA Quest, i giocatori dovranno completare varie missioni durante gli incontri per completare ogni singola quest. Completando le missioni, ti verranno assegnati dei Player Points utilizzabili per sbloccare vari articoli cosmetici. Le missioni di DOA Quest sono progettate per permettere ai giocatori di imparare e memorizzare i vari sistemi e tecniche di combattimento, migliorando le capacità di combattimento mentre si spostano attraverso sfide sempre più difficili. Dopo aver familiarizzato con la modalità Quest, i combattenti possono quindi migliorare attraverso la DOA education con la Training mode. Qui, i giocatori saranno in grado di apprendere ogni aspetto del sistema di combattimento di DEAD OR ALIVE attraverso l’uso di Free Training, Tutorial, Command Training e Combo Challenge.
Dead or Alive 6 è attualmente in sviluppo per PlayStation 4, Xbox One (inclusa Xbox One X) e Steam e sarà disponibile il 1 marzo.
Il roster di partenza di Dead or Alive 6, in arrivo a metà febbraio 2019 per Pc, PS4 ed Xbox One, si allarga sempre più. Koei Tecmo Europe e Team Ninja hanno annunciato, infatti, l’aggiunta di due vecchi personaggi amati dai fan della serie picchiaduro ad incontri.
Saranno della partita Brad Wong ed Eliot che fanno lievitare il numero di personaggi giocabili a quota 24. Ecco il trailer di annuncio.
Brad Wong, noto come “The Drunken Fighter”, è un maestro di Zui Ba Xian Quan. Usa il suo stile da ubriacone per confondere gli avversari mentre colpisce i nemici da posizioni insolite. Wong ha trascorso anni di addestramento nelle remote montagne della Cina, finché il suo padrone non gli ordinò di iniziare un viaggio alla ricerca di un liquore leggendario. Dopo aver partecipato al terzo e al quarto torneo di DOA, prendendosi una pausa in Dead or Alive 5, il pugile ubriaco torna nel nuovo episodio cercando di eliminare tutti gli altri.
Oltre a Wong, ritornerà anche lo studioso di arti marziali, Eliot. Conosciuto come “The Apprentice of the Iron Fist”, si lancia contro gli avversari con una furiosa raffica di attacchi consecutivi di Xingyi Quan grazie alle tecniche apprese dal suo maestro, Gen Fu. Dopo aver partecipato al quarto torneo, Eliot ha intrapreso un viaggio di auto-scoperta e di allenamento nelle arti marziali insieme a Brad Wong. Il Maestro Fu ha permesso ad Eliot di padroneggiare il leggendario stile di Xinyi Liuhe Quan. Eliot parteciperà al sesto torneo di DOA con la sicurezza e con le abilità di un vero artista di arti marziali.
Team Ninja ha pubblicato un nuovo video di highlight che mostra i due combattenti all’interno della nuova arena intitolata “Unforgettable”. L’arena è composta da una serie di location nostalgiche che ricordano i precedenti titoli di DOA, tra cui le Danger Zones.
Dopo sei anni di pausa, la serie Soulcalibur si rimette in marcia. Negli ultimi mesi si sono susseguiti gli annunci sui personaggi ed i dettagli, Soulcalibur VI ha fatto il suo esordio pochi giorni, lo scorso 18 ottobre, su Pc, PS4 ed Xbox One.
Bandai Namco punta sul sesto capitolo per rinvigorire una saga nata nel lontano 1996 che, nonostante sia rimasta famosa ed amata non sembra essere riuscita a fare completamente breccia sul grande pubblico. Per l’occasione, il team di sviluppo ed il publisher hanno puntato su alcune novità ed anche “contaminazioni”. Basti pensare alla presenza di Geralt di Rivia, protagonista della trilogia di The Witcher firmata da CD Projekt RED, che campeggia nel roster iniziale dei personaggi di Soulcalibur VI. Che Bandai Namco, publisher anche dell’amatissimo gdr, abbia messo lo zampino? Pare evidente.
Ben due, invece, le modalità storia e molto altro. Ma il nuovo capitolo della saga picchiaduro ad incontri all’arma bianca che verte sulle vicende della malefica spada Soul Edge sarà in grado di farsi amare e di far meglio del quinto capitolo? E soprattutto, permetterà alla serie di continuare a sopravvivere nonostante la concorrenza di titoli come Street Fighter, Mortal Kombat, Dragon Ball, Tekken e simili.
Ecco la nostra recensione della versione Pc. Buona lettura.
DUE MODALITA’ STORIA, TANTE STORIE, TANTI PERSONAGGI
Parliamo subito della storia di Soulcalibur VI che addirittura si dipana in due modalità diverse. La prima si intitola Libra of Soul o, in italiano, Bilancia dell’Anima, ed è decisamente la più lunga. Questa accresce notevolmente la longevità del gioco. Inoltre è quella che ci permette di utilizzare un personaggio da noi editato e di farlo evolvere anche grazie ad uno spruzzo di gdr.
Ne la Bilancia dell’Anima, quindi, dopo aver creato il nostro personaggio grazie all’ottimo editor che ci offre la possibilità di scegliere razza, tratti somatici, acconciatura, stile, armi e così via, andremo in giro per il mondo seguendo in filo conduttore principale. Durante l’avventura sarà possibile anche cambiare aspetto e stili di combattimento a seconda dell’arma che si impugna.
Sarà possibile scegliere alcuni bivi narrativi (una scusa per rigiocare ancora una volta questa modalità ed avere il quadro sempre più completo) andando avanti di location in location. E tramite queste scelte muteremo anche il nostro allineamento: blu o rosso.
Non finisce qui: possiamo decidere se esplorare le vicinanze dei vari punti sulla mappa spendendo soldi in cambio di ricompense corpose e/o oggetti utili come armi, cibo o materiali da incastonare alle armi per ottenere ulteriori bonus purché sia faccia ricorso ad un fabbro. Si possono anche reclutare mercenari e rivolgerci a dei mercanti per acquistare quel che ci serve oltre che sperare di raccoglierlo lungo la strada. La raccolta di soldi sarà fondamentale per viaggiare e svolgere missioni secondarie. Come sempre alcune di esse sono interessanti ed articolate, altre molto elementari.
La narrazione si interseca con i tanti combattimenti. Su quest’ultimo fronte ci sono diverse varianti. Nel corso del nostro peregrinare visiteremo tutte le arene (che ovviamente si alterneranno a seconda del contesto storico) ma le regole del combattimento potrebbero essere diverse. Ad esempio il ring-out, uno dei marchi di fabbrica di Soulcalibur, è attivo, o la superficie dello stage è scivolosa, o ancora i nemici recuperano energia e così via. Il tutto per dare un po’ di pepe.
Del resto, il nostro personaggio editore è un Malfestato, ovvero uno dei disgraziati contagiati dalla malignità della spada maledetta. Starà a noi decidere se combattere questa malvagità compiendo scelte adeguate o di fare azioni cattive ed essere condotti dalla cattiveria
Al termine di ogni combattimento avremo i nostri punti esperienza che faranno salire di livello il nostro alter-ego. Il tutto servirà per avere maggiore salute e soprattutto offrirci la possibilità di maneggiare armi più potenti. Questa modalità ci farà incontrare attraverso cinque lunghissimi capitoli tutti i personaggi principali che conosciamo. Nondimeno, ci preme ricordare come le variazioni sul tema e le sottotrame siano tantissime ed in grado di far accrescere la longevità a dismisura. Di contro, è possibile che possano essere ripetitive.
L’altra modalità “storia” si intitola Le Cronache dell’Anima. Protagonisti Kilik e Siegfried. Anche qui dialoghi e combattimenti si alternano ma qui non abbiamo scelte da fare e prenderemo il comando di personaggi della serie che si alterneranno verso i vari capitoli di questa modalità che ci fornirà tantissime informazioni e dettagli narrativi che andranno a completare quelli ottenuti ne La Bilancia dell’Anima. Un incastro fatto ad arte dagli scrittori di Bandai Namco.
Soulcalibur VI ci offre un background narrativo molto lungo, fatto di tantissimi dialoghi e di un certo peso. A nostro avviso molto ben fatto ed in grado di approfondire e far appassionare i giocatori al “lore” del gioco, anzi, della serie.
UN EDITOR IMPORTANTE
Un piccolo paragrafo della nostra recensione è giustamente dedicato all’editor dei personaggi che si attiva andando nel menu Creazione. Ne avevamo già parlato ma è giusto spendere due paroline. Si può forgiare il proprio personaggio come si desidera a partire dalla razza (ve ne sono presenti 16), tra cui amni, mummie, elfi, creature demoniache, uomini lucertola, scheletri e witcher ad esempio.
I giocatori saranno in grado di personalizzare i loro personaggi attraverso migliaia di diverse combinazioni, prima di personalizzare la dimensione, le caratteristiche facciali, l’acconciatura, i vestiti, le armature, e ovviamente, le armi e gli stili di combattimento.
IL ROSTER
Sono 21 i combattenti iniziali presenti. Il season pass ne aggiungerà altri quattro. Il primo è già disponibile via dlc: DB di NieR Automata, secondo personaggio ospite dopo il celebre Geralt di Rivia. Diciotto protagonisti sono già noti agli appassionati della saga (non mancano Mitsurughi, Voldo ed Ivy ad esempio), mentre i nuovi sono Azwel, Grot e, ovviamente Geralt.
Astaroth
Cervantes
Inferno
Ivy
Kilik
Maxi
Mitsurugi
Nightmare
Raphael
Seong Mi-na
Siegfried Schtauffen
Sophitia
Taki
Talim
Voldo
Xianghua
Yoshimitsu
Zasalamel
Nuovi personaggi
Azwel
Geralt (ospite da The Witcher 3: Wild Hunt)
Grøh.
ALTRE MODALITA’
Non mancano altre modalità. Spicca sicuramente la Arcade dove i giocatori possono scegliere il personaggio preferito e farlo scontrare con altri otto del roster. I match sono al meglio dei cinque round, ovvero il primo che arriva a tre round vinti si aggiudica la sfida. Sono match ad eliminazione diretta.
In Versus è possibile effettuare un semplice combattimento scegliendo anche il numero di round, l’arena (tra le 12 disponibili) e modificare alcuni parametri come attivare (o disattivare) il ring out, il pavimento scivoloso, il tempo limite e così via. Si può giocare contro la CPU o contro un amico.
Troviamo l’Allenamento che, come facile intuire, ci fa provare le mosse.
In Rete, invece, possibile giocare con altri utenti via web e vedere le classifiche suddivise in due categorie: Regione e Stile. È possibile sfidare altri utenti in partite normali e classificate. E si possono guardare anche i Replay delle partite.
In Museo, invece, si possono visualizzare le biografie dei personaggi, le storie, le gallerie di immagini, le musiche ed altri contenuti.
GAMEPLAY RAPIDO E DIVERTENTE
Definire il gameplay di Soulcalibur VI non è semplice. Potremmo però dare due aggettivi: rapido e divertente. Rapido perché i round durano davvero una manciata di secondi; divertente perché le mosse e gli attacchi sono discretamente vari.
Ognuno dei 21 personaggi del roster iniziale (è già disponibile il primo dlc con l’androide 2B di NieR Automata che fa parte del season pass), ha il proprio set di mosse. Chiaramente tutti seguono la loro evoluzione anche rispetto ai precedenti capitoli. C’è anche la rielaborazione della Carica dell’Anima. È un potenziamento temporaneo di brevissima durata che ha effetti diversi sui guerrieri. Questa sblocca mosse aggiuntive e se utilizzata nel modo migliore, potrebbe essere decisiva per ribaltare le sorti di uno scontro.
Non mancano le super (come le Critical Edge) e le Guardie Reattive (o parate ad impatto). Ma generalmente si ha la sensazione di giocare col secondo amatissimo capitolo del gioco. E questo è un fatto positivo. Ne nascono scontri, scambi spettacolari e divertenti.
Ci sono le Reversal Edge, un colpo capace di assorbire gli attacchi avversari che una volta a segno dà il la ad una spettacolare animazione.
CONVINCENTE IL LATO TECNICO
Dal punto di vista tecnico, Soulcalibur VI ci è piaciuto molto. La presenza dell’Unreal Engine 4 la si nota per gli spettacolari effetti particellari ma anche per i particolari delle arene. Quest’ultime sono davvero interessanti anche se in lontananza appaio sfocate concentrando la telecamera, ovviamente sull’azione che non soffre di alcun rallentamento nonostante le tonnellate di effetti speciali.
Le animazioni sono fluide e raramente si notano incertezze. La varietà delle movenze dei personaggi è notevole così come le ambientazioni. Tante le finezze anche se probabilmente l’Unreal Engine 4 si sarebbe potuto sfruttare ulteriormente.
Ottimo il doppiaggio ed il comparto sonoro con brani interessanti ed effetti sonori sempre azzeccati.
COMMENTO FINALE
Soulcalibur VI vuole fare affezionare gli appassionati. E ci prova in tutti i modi dando tantissimi contenuti, diverse modalità, ed offrendo un gameplay davvero interessante. Divertimento e longevità sembrano essere le parole d’ordine di un titolo che possiamo sicuramente consigliare ai vecchi appassionati ma anche a chi desidera avvicinarsi a questo genere di giochi.
Il grado di sfida è senza dubbio ben dosato, le due modalità Storia sono molto ricche, soprattutto la Bilancia dell’Anima che permette al nostro alter ego di essere protagonista e di scoprire tante notizie e molta storia del mondo di Soulcalibur. Il gameplay offre una buona varietà di mosse ed è molto divertente.
Tecnicamente il gioco ci è piaciuto parecchio. Magari non è perfetto ma è sicuramente interessante e rarissime volte ha delle sbavature. Una cosa che non abbiamo molto compreso, visto gli attuali hardware, la presenza di troppi caricamenti.
Divertente soprattutto in compagnia, il gioco offre anche modalità online con partite amichevoli e match classificati. Consigliamo moltissimo Soulcalibur VI che ci ha colpito comunque per la immediatezza del gameplay (tante mosse ma non troppo complicate da eseguire) e per la spettacolarità di alcune sue mosse. Senza fronzoli ma concreto e non per questo meno succoso, grazie soprattutto alle tante storie che si intrecciano. Ottimi tutti i personaggi del roster mentre le due modalità Storia ci sono piaciute parecchio.
Dragon Ball FighterZ fa il suo debutto odierno su Switch. Bandai Namco Entertainment ha pubblicato il trailer di lancio del suo eccellente picchiaduro ad incontri. Domani sarà disponibile anche in digitale. Tutti i contenuti aggiuntivi come i dlc, il FighterZ Pass e l’Anime Music Pack saranno disponibili per l’acquisto sempre da domani.
L’azione frenetica di Dragon Ball FighterZ incontra la console ibrida di Nintendo permettendo così ai fan di giocare in qualsiasi luogo e qualsiasi momento.
I giocatori possono usare un singolo Joy-Con per un divertimento immediato e veloce. Usare entrambi i Joy-Con o il Nintendo Switch Pro Controller permetterà controlli più profondi e precisi per un gameplay più competitivo.
Questa versione permette partite in multiplayer locale usando 2 console e la tecnologia Ad-Hoc Wireless. Fino a 6 giocatori potranno combattere nella modalità Party Mode.
Dopo un leak di qualche giorno fa arriva la conferma ufficiale. Bandai Namco ha annunciato la presenza di Cervantes in Soulcalibur VI con un trailer e con tante immagini.
Il pirata fantasma sarà tra i protagonisti giocabili del nuovo capitolo della serie picchiaduro ad incontri all’arma bianca in arrivo su Pc, PS4 ed Xbox One il prossimo 18 ottobre.
Quando Cervantes ha impugnato Soul Edge, il potere della spada maledetta lo ha trasformato in un mostro e lo ha manipolato a tal punto da fargli creare un regno di carneficine. Presto però i piani della spada sono stati sventati da un ninja e un lottatore. Cervantes è stato sconfitto, consumato dal fuoco dell’inferno e ridotto in cenere.
Un giorno, il nuovo possessore della spada, Nightmare, è andato a investigare sui resti di Cervantes e se ne è andato senza accorgersi del piccolo barlume di luce emesso dal suo corpo. Soul Edge, una volta ancora, ha rimesso in modo la terribile ruota del destino e riportato indietro Cervantes dalla morte.
Dopo la sua resurrezione, Cervantes è tornato più avido di anime che mai e il suo scopo ultimo è chiaro: impugnare ancora una volta Soul Edge.
Arriva una notizia molto interessante per chi aspetta Dead or Alive 6. Il piacchiaduro, infatti, ha una data di lancio: 15 febbraio 2019. Il gioco sviluppato da Team Ninja sarà disponibile per Steam, PS4 ed Xbox One.
Oltre alla data d’uscita, gli sviluppatori hanno rivelato anche i primi dettagli sui bonus del pre-order digitale. Chi prenoterà per PlayStation 4 riceverà un tema esclusivo di Dead or Alive 6 oltre a Nyotengu come personaggio giocabile. Gli utenti Xbox One, oltre a Nyotengu avranno un costume per il leggendario Ryu Hayabusa come bonus.
Non è tutto: gli appassionati che acquisteranno la versione digitale di Dead or Alive 6 per Play Station 4 e Xbox One entro il 14 marzo, riceveranno un costume bonus di uno dei personaggi più popolari del gioco, Kasumi. I giocatori che invece acquisteranno il gioco su Steam riceveranno, oltre al costume di Kasumi, anche Nyotengu come personaggio giocabile. Team Ninja ha svelato anche una Digital Deluxe Edition del gioco per PlayStation 4, Xbox One e Steam che includerà un set di 25 costumi extra, tre brani musicali bonus, un costume DDX esclusivo di Kasumi e un personaggio eccezionale aggiunto alla line-up, il formidabile clone di Kasumi, Phase 4.
E non finisce qui: Koei Tecmo, publisher del gioco, ha diffuso un nuovo trailer di gameplay, lungo oltre un minuto e mezzo, che vi mostriamo. Buona visione.
Un nuovo combattente si unisce alla rosa dei personaggi di Soulcalibur VI che, ricordiamo, debutterà il prossimo 18 ottobre su PS4 ed Xbox One ed il giorno dopo su Pc. Si tratta di Azwel che era stato appena accennato alla Gamescom 2018 di Colonia della settimana scorsa.
Bandai Namco ci presente il nuovo arrivato. Dotato di un’intelligenza fuori dal comune, Azwel è stato studioso in diversi campi, inclusi storia, medicina, guerra e arte. I suoi studi sulla storia umana lo hanno condotto a concludere che l’umanità avrebbe finito per autodistruggersi attraverso guerre o altre catastrofi. Il suo amore fanatico per il destino di tutte le persone lo ha portato quindi a mettere in pratica il suo terrificante piano pensato per salvarle.
Le sue armi sono due guanti, chiamati Palindrome: il guanto destro equipaggiato con un frammento della Soul Edge, il sinistro con una parte di Soul Calibur. Azwel prende il suo potere e le sue abilità nelle arti marziali dalle memorie delle battaglie passate, direttamente conservate nei frammenti stessi. Nonostante sembri disarmato, i suoi guanti gli permettono di generate dal nulla una gamma di armi mortali e di usarle con effetti brutali.
Detto questo, spazio al trailer di presentazione ed alle numerose immagini. Buona visione.