Made in Italy, che bel momento

Il Made in Italy dei videogiochi probabilmente non fatturerà (ancora) tantissimo rispetto ad altri settori più “blasonati” o con più storia del nostro Paese. O non sarà ancora al top in Europa dove Regno Unito, Francia, Polonia, Germania ed altri ci superano, ma sta producendo sempre con più frequenza titoli interessanti, anche di buona ed ottima fattura. Non solo buone idee solo abbozzate ma giochi di livello anche internazionale.

Sono lontani, infatti, i tempi in cui Simulmondo, Genias ed Idea Software, rappresentavano tra fine anni Ottanta ed inizio anni Novanta la summa dell’industria del Belpaese. Tre software house che tenevano alta la bandiera.  Negli ultimi anni, infatti, si è assistita ad una crescita degli ambienti dei “developers”. Questo grazie anche a costanti e sempre più importanti eventi che sono anche un momento di confronto e di crescita. Insomma, è un bel momento per gli studi e gli sviluppatori italiani.

I team italiani sono cresciuti di numero: attualmente operano oltre 125 studi di sviluppo che offrono lavoro a più di 1.100 persone. Più dettagli li trovate a questo link. Ma in sostanza si producono giochi sempre più belli e con maggior frequenza.

In questo nostro speciale dedicato al Made in Italy raccogliamo alcuni giochi che sono usciti di recente (anche nel 2018) o che devono essere ancora pubblicati. Tra i primi, il recentissimo Assetto Corsa Competizione è senza dubbio uno dei prodotti di maggior risalto a livello globale. Tra i giochi in arrivo, invece, segnaliamo subito Baldo di Naps Team che in questo periodo ha fatto letteralmente faville sui social e che arriverà su Pc e console in data ancora da stabilire.

Indicheremo i titoli da noi recensiti ed annunciati dalle software house italiane, spesso e volentieri indie sperando di far risaltare l’ingegno e la maestria che stanno cominciando, finalmente, ad ottenere consensi anche fuori dalla Penisola.

Siete pronti per la carrellata sui prodotti Made in Italy? Buona lettura.

I GIOCHI PUBBLICATI IN QUESTO 2019

ASSETTO CORSA COMPETIZIONE (KUNOS SIMULAZIONI)

A lui va la “pole positition”. Non potevamo non aprire con Assetto Corsa Competizione, ultima fatica di Kunos Simulazioni. La software house capitolina ha realizzato sotto il marchio 505 Games quello che è l’evoluzione di Assetto Corsa. Si tratta anche del videogioco che ha la licenza del prestigioso Blancpain GT Series. Meteo dinamico (con enormi conseguenze sul gameplay “in corsa”), livello simulativo che ridefinisce lo standard e tanta passione caratterizzano questo titolo. Ma oltre alla semplice e smisurata passione c’è senza dubbio molto talento disciplinato dalla dedizione.

Lo abbiamo premiato con un 9,5 ma se ci fossero state più vetture ed una carriera non slegata al marchio Blancpain GT Series e più simile a Gran Turismo, avremmo probabilmente dato il primo dieci e lode della nostra storia quasi decennale. Il gioco è come sempre in evoluzione ma il mix tra tecnica, realismo e beltà tecnica è impressionante e può solo migliorare. Uno di quei titoli Made in Italy che il mondo ci invidia.

SUPER CANE MAGIC ZERO (STUDIO EVIL & SIO)

Dopo alcuni anni di attesa, Super Cane Magic Zero ha fatto il suo esordio qualche settimana fa in versione “definitiva”. Caratterizzato dall’aspetto grafico realizzato dal fumettista e youtuber Simone Albrigi in arte SIO e da un ottimo lavoro da parte di Studio Evil, questo action RPG è insospettabilmente profondo. Scanzonato e ricco di nonsense, Super Cane Magic Zero si lascia giocare con spensieratezza ed è in grado di offrire ore ed ore di divertimento. Parecchie ore.

La storia è ricchissima, il gioco offre tanta varietà ed oggettivamente fa bene moltissime cose. Inoltre la modalità PvP ne aumenta la longevità. E siamo sicuri che le novità non sono ancora finite.

MOTOGP 19 (MILESTONE)

Milestone punta forte, ovviamente, sulla serie MotoGp, fiore all’occhiello della software house milanese. MotoGp 19, il nuovo capitolo della serie dedicata al tanto amato motomondiale, non fa grossissimi passi in avanti ma riesce comunque ad offrire delle novità interessanti. Una di queste è la nuova intelligenza artificiale A.N.N.A., basata su reti neurali, realizzata da Orobix. A.N.N.A., fa in modo che i piloti gestiti dalla CPU non siano regolamentati da una serie di parametri predefiniti. Gli altri centauri sviluppano le loro abilità gara dopo gara imparando anche ad agire più rapidamente e più efficacemente.

Per il resto, i tanti contenuti ed il buon aspetto fanno il resto.

BLACK PARADOX (FANTASTICO STUDIO)

Gli shoot’em up sono tra i generi che hanno fatto la storia dei videogiochi. Fantastico Studio ha ripreso questo filone per offrirci Black Paradox, uno sparatutto a scorrimento orizzontale dove lo stile grafico e le tante citazioni la fanno da padrona. Una navetta che sembra la DeLorean de Ritorno al Futuro, una veste grafica al neon ed in pixel art, armi futuristiche ed aggiornabili, nemici vari e sempre tosti fanno di questo titolo un bel tuffo nel passato con mezzi moderni.

Fantastico Studio ha fatto un piccolo capolavoro dando il pizzico di roguelike a questo shoot’em up. Il team è stato in grado anche di unire grandi doti artistiche a contenuti adeguati e congrui. Insomma, un bel lavoro concreto che sarà apprezzato da chi ama il genere.

ACTIVE SOCCER 2019 (THE FOX SOFTWARE, GIANLUCA TROIANO)

Il calcio moderno nei videogiochi è da tempo un affare a due tra i canadesi di EA Sports con Fifa ed i giapponesi di Konami con PES… e gli italiani? Cosa fanno gli italiani che notoriamente sono un popolo di Santi, Poeti, Navigatori e Commissari Tecnici della Nazionale? A rispondere a questa domanda ci pensa Active Soccer 2019 uscito a fine aprile su Switch griffato The Fox Software.

Si tratta di una versione migliorata di Active Soccer 2DX uscito qualche anno prima. Un gioco di calcio indie, che rievoca abbondantemente ed anche in ottimo stile due classici dell’epopea 16 bit quali Kick Off 2 e Sensible World of Soccer. Il titolo firmato da Gianluca Troiano prende, infatti, il meglio da questi capisaldi del passato e li mixa sapientemente mettendoci anche del proprio. Il gameplay è veloce, frenetico, divertente, dai toni arcade ma non per questo meno profondo di quello che ci si possa aspettare. Le parole d’ordine sono tre: ritmo, ritmo, ritmo.
Inoltre, le diverse modalità tra cui la carriera che è identica ma più ampia di quella di Sensible World of Soccer è il fiore all’occhiello.
Graficamente carino e con opzioni più approfondite rispetto alla versione precedente. Chiaramente non stiamo parlando del nuovo Fifa o del nuovo PES, ma se volete un gioco vecchio stile molto interessante, divertente e longevo, allora Active Soccer è da avere anche perché su Switch non ci sono tantissimi titoli calcistici al momento.

KATANA SOUL (SEEP PRODUCTION)

Come detto ad inizio di questo speciale, gli studi indie sono la locomotiva del movimento dei developer italiani. Seep Production è un micro-studio formato principalmente dai fratelli Sergio ed Enrico Giansoldati. Una delle loro ultime fatiche è Katana Soul un omaggio agli action platform degli anni ’80 che spopolavano sul Commodore 64.

Il titolo è piccolo in termini di estensione del mondo di gioco ma davvero tosto, difficile e probante. Se le prime fasi possono essere quasi accomodanti, Katana Soul mette a dura prova l’abilità degli appassionati. Il tutto è accompagnato da uno stile grafico che ricostruisce perfettamente le tipiche produzioni per C64 dell’epoca. Stesso dicasi per il comparto sonoro. Una bella ricostruzione. Una lettera d’amore ai bei tempi che furono.

XENON RACER (3D CLOUDS)

I racing games sono un genere sempre più diffuso anche dalle software house italiane. Xenon Racer di 3D Clouds conferma questa vocazione nonché le attitudini della software house che in precedenza aveva sfornato l’allegro e coloratissimo All-Star Fruit Race incentrato sui  kart.

Questa volta andiamo nel futuro prossimo, nel 2031 assisteremo a gare con monoposto a levitazione magnetica ma nel frattempo c’è un periodo di transizione dove una sorta di Formula E estremizzata catalizza l’attenzione del pubblico.

Il gioco ci offre la possibilità di guidare bolidi ad oltre 400 km orari in diversi circuiti sparsi per il mondo. Ne nasce un gameplay gradevole, divertente (non perfetto), fatto di derapate e duelli all’ultimo sangue con altri piloti in una modalità carriera lunga ed estenuante. Ci sono sempre veicoli e gare da sbloccare sempre più difficili. Ottima colonna sonora e buonissima grafica. Forse non troppo varia ma ben fatta.

THE BALLAD SINGER (CURTEL GAMES)

Lo abbiamo descritto come un imponente libro game fantasy di grande pregio. The Ballad Singer, titolo uscito a febbraio a firma di Curtel Games è senza dubbio questo.

I numeri, inoltre, sono imponenti: 40 finali, oltre 400.000 parole di testo, centinaia di snodi narrativi e molto altro. Il gioco, inoltre, propone un buon doppiaggio ed un lato artistico veramente di prim’ordine. Certo, manca l’azione, manca forse il vero e proprio grado di sfida ma chi ama leggere e riflettere per trovare scelte e decisioni adeguate, può non curarsi di queste caratteristiche mancanti.

La vera sfida in The Ballad Singer è non farsi rapire dalle pagine fantasy di questo enorme racconto.

TITOLI MENO RECENTI

Ma questo trend positivo esiste già da tempo. Lo scorso anno abbiamo avuto alcuni titoli da menzionare. Impossibile non ricordare l’eccellente Ride 3 che ricordiamo sia per un buonissimo impatto grafico, ma anche per la grande giocabilità e varietà di piste, moto, nonché ricambi estetici e non solo per personalizzare al massimo la propria moto dei sogni. Il tutto suggellato da una modalità carriera veramente ispirata. Uno dei migliori giochi italiani dello scorso anno capaci anche di esportare più che degnamente il Made in Italy all’estero.

Ma ecco un’altra rapida carrellata.

GHOSTLY MATTER (SMALL BROS, IVAN PORRINI)

Small Bros, un micro-team composto da Ivan Porrini, ha sfornato nell’estate scorsa l’ottimo Ghostly Matter, un metroidvania in pixel art basato sulle cupe atmosfere dei fantasmi, zombie ed altre creature mostruose e spettrali.

A volte sembra di rievocare Ghostbusters. Il titolo propone un gameplay di livello con una sfida impegnativa e piuttosto profondo se si considera la natura indie e rievocazione retro di Ghostly Matter. La produzione oltre ad una longevità e grado di sfida non male, pone sul piatto un aspetto grafico vintage ben fatto e non privo di effetti interessanti e di brani in chiptune niente male.

GROOD (CLAUDIO CATALANO)

Prendete Unity, datelo ad un appassionato di shoot’em up classici ed aspettate. Il risultato potrebbe essere Grood, titolo firmato da Claudio Catalano che da qualche tempo è su Steam. Uno sparatutto a scorrimento orizzontale all’antica ma visto in chiave moderna grazie ad una veste grafica splendida e ad effetti particellari di livello compresi giorno-notte, luci ed ombre.

La grafica low poly è intrigante mentre il sonoro è adeguato. C’è ovviamente un grado di sfida non indifferente visto che si tratta di un gioco arduo.

MILANIOR (ITALO GAMES)

I film poliziotteschi degli anni ’70 che vedevano Milano enorme palcoscenico del crimine organizzato sono diventate pellicole di culto. Uno dei vanti del Made in Italy. Amatissimi per dinamiche, trama, inseguimenti, scene epiche in grado di rappresentare luoghi del capoluogo meneghino come miti e consacrarli al grande pubblico.

Così come alcune vetture storiche ed anche armi. Detto questo, Milanoir, primo titolo di Italo Games è un action game sparatutto in pixel art piuttosto riuscito, ben confezionato ed interessante. Difficoltà a parte e sistema di combattimento un po’ così anche col joypad, il titolo ha il grandissimo pregio di ricostruire scene ed azione tipiche e decisamente paragonabili ai film d’azione come Milano Calibro 9 o Milano trema: la polizia vuole giustizia. E ci fermiamo qui perché la lista è più lunga.

DETECTIVE GALLO (FOOTPRINTS GAMES)

Le avventure punta e clicca sono un campo abbastanza apprezzato nel panorama videoludico. Gli italiani non mancano di farsi notare. Lo scorso anno, ma anche più di recente con l’arrivo su console, Detective Gallo si è fatto apprezzare.

L’avventura firmata da Footprints Games dei fratelli Francesco e Maurizio De Angelis ci porta in un giallo-noir molto disneyano made in Italy. A tratti, infatti, sembra di essere a Paperopoli con un protagonista dalle mille regole, dalla forte fibra morale ma ogni tanto un po’ impacciato. Della trama non parliamo, c’è la recensione per questo, ma qui vogliamo ricordare anche il buon doppiaggio dei personaggi principali ed alcune trovate divertenti oltre ad un design ispirato, rotondo e bello da vedere.

GEKIDO KINTARO’S REVENGE (NAPS TEAM)

Un remake fatto col cuore e dopo tantissimi anni. Gekido Kintaro’s Revenge è uno degli ultimi titoli pubblicati da Naps Team, software house indie messinese che ha in Domenico Barba e Fabio Capone i suoi due unici componenti. Dopo il buon Iron Wings è arrivato il remake del picchiaduro a scorrimento (beat’em up per intenderci) uscito 16 anni prima su GameBoy Advance. Il risultato è un porting quasi “fatto a mano” col codice riscritto qualche modalità aggiuntiva per aumentare la longevità ed una splendida pixel art. Una lettera d’amore per un gioco che è tornato a farsi apprezzare su Switch, PS4, Xbox One e Pc.

SLAPS AND BEANS (TRINITY TEAM)

Bud Spencer e Terence Hill insieme in un videogioco che ripercorre la loro cinematografia attraverso diversi stage misti tra beat’em up, racing, intermezzi che rievocano le scene più iconiche. Basterebbe solo questo per esaltarsi. Slaps and Beans, conosciuto ad inizio sviluppo come Schiaffi e Fagioli (del resto il titolo finale del gioco è la traduzione in inglese), per farci esaltare. Trinity Team ha realizzato grazie ad una campagna Kickstarter riuscita questo titolo arrivato ad aprile dello scorso anno su Pc e successivamente su console.

Pixel art di grande impatto e musiche originali (molte degli Oliver Onions) a far da sfondo all’azione. Cosa chiedere di più quando si carica il gioco ed oltre al menu iniziale si può ascoltare la colonna sonora di Bulldozer? Un sogno per molti bambini degli anni ’80 che sono cresciuti coccolati da questi film e da queste canzoni… made in Italy (anche gli Oliver Onions, per chi non lo sapesse, sono italiani).

NANTUCKET (PICARESQUE STUDIO)

C’è una sorta di poesia quando i videogiochi abbracciano i grandi classici della letteratura. Immaginate un’atmosfera costantemente cupa, marinaresca dove il pericolo è dietro l’angolo e dove la navigazione ha le sue difficoltà oggettive. Unitela ai racconti di Moby Dick e miscelate il tutto in un gameplay strategico-gestionale vecchio stile e dannatamente profondo.
Nantucket, che noi abbiamo eletto miglior gioco italiano dello scorso anno, è un’avventura marinaresca con i fiocchi contornata da un lato artistico sapientemente realizzato da Picaresque Studio. Una piccola gemma che offre una grande sfida e tanti scorci narrativi accompagnati da un bel lato artistico e da un commento sonoro “piratesco” d’eccezione. A tratti ci è sembrato di rigiocare a Sid Meier’s Pirates!, uno dei classici di ogni tempo. Complimento migliore non potevamo fare a questo talentuoso team indie. Un affresco made in Italy fatto di pixel, sfida, narrativa ed atmosfera.

ALTRI TITOLI DA MENZIONARE

Giusto quanto meno menzionare alcuni altri giochi. Tra questi Remothered: Tormented Fathers un action adventure firmato dai siciliani di Stormind Games. Il titolo a base horror ha recentemente vinto il titolo di miglior gioco italiano agli Italian Video Game Awards dello scorso aprile.

I GIOCHI MADE IN ITALY DEL FUTURO, C’E’ LA BALDO MANIA

Ma il futuro del Made in Italy si presenta altrettanto roseo. A guidare la ciurma dei giochi più attesi ci pensa Baldo. Naps Team ha pubblicato un mesetto fa il primo video con gameplay ed ha fatto il boom di visualizzazioni. Il progetto del team siciliano è stato adocchiato nientepopodimeno che da Studio Ghibli mentre valanghe di visualizzazioni sono state raggiunte in breve tempo sui canali YouTube di IGN, Microsoft, Sony e Nintendo.

Baldo è ancora un gioco piuttosto misterioso ma il suo stile che rievoca e rende omaggio alle produzioni dei maestri d’animazione giapponese (proprio Studio Ghibli, ndr) lo sta facendo apprezzare il tutto il mondo. Va da sé che questo action adventure sia uno dei giochi italiani più attesi non solo nel nostro stivale ma anche in tutto il resto del mondo.

In questo 2019 dovrebbe arrivare anche Pride Run, un gioco che vuole sensibilizzare il mondo sull’esistenza ed i diritti della comunità LGBTQ. Le parate del Gay Pride ma non solo. E’ produzione indie di IV Productions e Steam Factory.

Ivan Porrini, autore di Ghostly Matter, ha annunciato a fine anno The White Horse. Sarà un platform con combattimenti all’arma bianca non lineari, la possibilità di scelta del personaggio senza inflessioni RPG. Ma si sa ancora pochino.

OutOftheBit ha presentato all’EGX 19 di Londra Super Arcade Race. Secondo i piani degli autori dovrebbe arrivare entro fine anno su Pc, Mac, console e dispositivi mobile. La versione finale dovrebbe proporre 100 vetture, oltre 60 livelli con ambientazioni che riportano agli anni ’90 e disegnate a mano.

Lo stesso team sta lavorando – anche se il progetto è al momento messo in ghiaccio – Super Arcade Football. Il titolo calcistico stava venendo su bene ma gli autori hanno dato una frenata allo sviluppo per rivedere il progetto e le dinamiche. Fino ad ora abbiamo visto un gran potenziale ma gli sviluppatori vogliono avere le idee chiare e probabilmente tornare alla strada originale abbandonando il 3d.

Non possiamo non dedicare un po’ di spazio a PsychoDev che sta realizzando Chronicle of Innsmouth: Mountains of Madness. Con una grafica più definita, un lato artistico più marcato e l’atmosfera che rievoca i classici in pixel art delle avventure grafiche punta e clicca, il nuovo capitolo della serie ad ambientazione lovecraftiana è in lavorazione.

Abbiamo provato le breve, ma intensa, demo.  E promette molto bene. Giusto, inoltre, ricordare come il titolo, sequel del buon Chronicle of Innsmouth, sia stato protagonista di una fruttuosa campagna Kickstarter che ha permesso agli autori di raccogliere oltre 11.000 euro.

Tra i titoli indie particolari segnaliamo anche Nauticrawl. Gioco (qui la nostra anteprima) firmato da Andrea Interguglielmi che ci porta nelle profondità marine all’interno di uno scafandro. Atmosfera cupa, claustrofobica accentuata dal fatto che non vederemo il paesaggio sottomarino che ci circonda ma dovremo capire come far funzionare questo apparecchio per risalire in superficie ed uscire dal pericolo.

Ultimo ma non ultimo, Alaloth, RPG firmato da Gamera Interactive, guidata da Alberto Belli. Si caratterizza per le sue atmosfere fantasy e per la collaborazione con uno dei maestri dei giochi di ruolo, Chris Avellone.

Alaloth – Champions of The Four Kingdoms, questo il titolo completo del gioco, includerà quattro razze giocabili (Umani, Elfi, Nani ed Orchi), una visuale isometrica con azione istantanea e combattimenti profondi, multiplayer locale e cooperativo fino a quattro giocatori, oltre 40 tra casati e clan con cui lottare e dalle quali trarre spunti per il proprio background. Ed altro.

Insomma, c’è da essere contenti per quanto uscito e fiduciosi per il futuro. La schiera di team indie si infoltisce sempre più. Il Made in Italy può sicuramente continuare a dire la sua e le premesse per ulteriori soddisfazioni grazie a più decisi passi in avanti ci sono tutte.

L’articolo Made in Italy, che bel momento proviene da IlVideogioco.com.

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I migliori giochi indie del 2018

Continua la nostra carrellata sui GOTY. Vi parliamo di una novità assoluta per noi perché per la prima volta parleremo di migliori giochi indie del 2018.

Siamo un piccolo team che vuole crescere e ci sforziamo sempre di più nonostante i mezzi siano davvero pochini. Vogliamo offrire sempre di più al nostro pubblico e completare al meglio il nostro lavoro. Inoltre ci specchiamo in quello che è il concetto di indipendente.

Il 2018, nemmeno a dirlo, è stato un anno eccellente per le etichette e per i team indipendenti che hanno sfornato diversi giochi di altissimo livello sotto tutti gli aspetti. Qualità, riscoperta del passato – arma primaria degli indie – il tutto condito da una volontà di rinnovarsi sicuramente più ampia rispetto all’industria di settore a tripla A.

Troverete moltissimi titoli menzionati che, nonostante l’ottimo livello, non entrati nella top five a riprova di un anno memorabile.

Detto questo, ecco la nostra top 5 (+1). Buona lettura.

5+1) NEW STAR MANAGER

Il calcio manageriale è uno di quei generi evergreen. Sempre verde e sempre in grado di catalizzare attenzione. La paura più grande in agguato, però, è quella della gestione di tante cose. Non solo le tattiche ma anche i rapporti con giocatori, manager e così via.

New Star Manager, nuovo titolo di Simon Read, riesce a semplificare una moltitudine di aspetti offrendo ai neofiti tantissimi spunti interessanti. Forse anche troppo ma è in grado di catalizzare l’attenzione. Punto forte è l’immediatezza e l’intuitività del gameplay che pur imponendo l’attenzione a più dettagli gestionali come formazioni, gestione squadra ed economica, ampliamento delle strutture sportive, mercato, sponsor e così via, riesce ad essere profondo. La partita, inoltre, permette di fare azioni in diretta giocando in punta di mouse e creando – quando la bravura dei giocatori in campo lo consente – azioni spettacolari. Passa in secondo piano l’assoluta mancanza di licenze, ma i campionati sono tanti ed è possibile anche cambiare nazione per ricominciare un nuovo segmento di una carriera infinita.

Forse con qualche cosa da gestire in più, New Star Manager avrebbe concorso ad altro, ma tutto sommato, è un titolo quasi eccellente, figlio dell’apprezzatissimo New Star Soccer e che merita la candidatura.

5) FOOTBALL TACTICS & GLORY

Strategia a turni applicata ad un campo di calcio. Un’idea quanto semplice quanto geniale. Football Tactics & Glory applica il concetto alla grande grazie ad un gameplay arricchito da molteplici sfumature (anche gdr).

Il gioco è al tempo stesso immediato perché le meccaniche che si intuiscono sono intuibili, ma difficile perché le tante cose a cui pensare si incastrano molto bene. Una sfida ardua ed avvincente. Inoltre il titolo è divertente. Croteam ha davvero fatto centro grazie ad un’idea coraggiosa. Ecco come abbiamo concluso la nostra recensione:

Creoteam propone quindi la sua visione particolare del gioco più bello del mondo. Una scelta coraggiosa che apprezziamo perché vuol dare una ventata di novità. In campo si schiererà la formazione migliore e si darà fondo al proprio acume tattico per vincere partite sempre più complicate con giocatori sempre migliori. I contenuti non mancano, la parte gestionale benché molto più semplice di quella che possiamo trovare in titoli manageriali più famosi è equilibrata mentre in gameplay a turni in campo è un’idea valida ma migliorabile perché poi tende alla ripetitività anche se il numero di colpi e scelte da fare aumenta sempre più con il miglioramento della squadra (ed avversari).

4) UNAVOWED

Una delle migliori avventure grafiche degli ultimi tempi grazie ad un’ottima realizzazione tecnica e ad una trama molto interessante. Unavowed, l’ultima fatica di Dave Gilbert per Wadjet Eye Games, ci offre tantissima carne al fuoco ma anche una bella atmosfera, una buona libertà d’agire, enigmi da affrontare e misteri da svelare con finale multiplo e la possibilità di scegliere tra quattro personaggi. Opzione che avrà la sua importanza: ogni personaggio ha le proprie peculiarità e, quindi, il gameplay della partita in corso subirà le dovute variazioni. Non abbiamo avuto il tempo di recensirlo (speriamo di farlo presto, nostra culpa) ma lo abbiamo provato lungamente e ne abbiamo apprezzato le ottime qualità.

La sua presenza in questa cinquina “allargata” è giustificata da quanto scritto in questo speciale. Gli amanti delle avventure grafiche punta e clicca lo apprezzeranno sicuramente.

3) NANTUCKET

Lo abbiamo eletto miglior titolo italiano dello scorso anno. Ne abbiamo parlato in questo nostro speciale. Una sintesi qui? Va bene: ottimo gameplay (a tratti sopraffino) e dai tratti ipnotici che ricordano i fasti di Sid Meier’s Pirates!, nondimeno Nantucket si fa apprezzare per un eccellente lato artistico.  Di certo non poteva mancare in questa nostra classifica generale degli indie.

2) GUACAMELEE! 2

Drinkbox Studios aveva un compito complicato: riuscire a non far rimpiangere i giocatori dopo l’ottimo Guacamelee. Il Mexiverso è tornato in grande spolvero in estate sempre più colorato, con una nuova trama da seguire e con tante altre cose da fare e conoscere. Un gioco che migliora tutto tutto quello che c’era nell’ottimo predecessore. Aggiungiamo che ha tutti gli ingredienti per l’essere un grande Metroidvania.
Chi ama il genere non può non prendere in considerazione il gioco. Ecco parte del commento finale della nostra recensione.

Si tratta di un videogioco di impostazione platform, aderente ai canoni dettati da Metroid e Castlevania (che danno il nome al genere di riferimento: i Metroidvania). Non lesina fasi d’azione in cui si tramuta in uno spettacolare picchiaduro di scorrimento, il cui progresso permette di arricchire l’arsenale di colpi e combo dei protagonisti, nonché colpi speciali che permettono il raggiungimento di aree altrimenti impossibili da esplorare. Quando non si combatte, si affronta un titolo dalle fasi di piattaforme sopraffine, dove esperienza, tentativi, studio e tempismo la fanno da padroni e alla fine delle ardue prove si trova, oltre alla ricompensa di gioco, un profondissimo senso di appagamento e soddisfazione. Longevo quanto basta (una decina di ore per completarne la storia ed esplorare gli incarichi secondari), include la possibilità di essere giocato da quattro giocatori in contemporanea, anche sullo stesso schermo, ridisegnando almeno un poco tutto l’approccio a combattimenti ed esplorazione, incoraggiando la cooperazione e la combinazione delle forze di ciascun giocatore.

 

1) and the winnter is…  HORIZON CHASE TURBO

Un titolo eccellente, divertente e longevo. Difficilmente Aquiris Studio Games avrebbe potuto fare meglio con il suo Horizon Chase Turbo. L’unica pecca secondo noi è la mancanza di un editor (ma speriamo che arrivi) che avrebbe potuto alzare ulteriormente la valutazione più che lusinghiera che abbiamo dato in sede di recensione su  Pc e PS4.

Horizon Chase Turbo, già tra i candidati nella categoria migliori sportivi/racing, è il nostro trionfatore. I motivi? Beh, eccoli: splendida realizzazione tecnica (grafica low poly da applausi e senza nessun tentennamento), gameplay che richiama i fasti dei classici a 16 bit degli anni ’90, un grado di sfida esaltante e tantissime cose da fare. Horizon Chase Turbo migliora il concetto di capolavori quali Lotus Esprit Turbo Challenge e Jaguar XJ 220.  E lo fa con una classe immensa donandoci due cose importanti: divertimento e tante emozioni.

Questo è il commento entusiastico della recensione PS4 realizzata dal nostro DannyDSC:

Horizon Chase Turbo è un sogno che si avvera per qualunque amante delle gare Arcade, o per un giovinastro che voglia provare sfide che vanno oltre il semplice “save&reload”. È affascinante, veloce, adatto per lunghe sessioni o per brevi e fugaci toccate e fughe. Il framerate su PS4 Pro è perfetto, il sonoro azzeccato, è anche tutto in italiano. Insomma, questi ragazzi (ai quali invitiamo di potersi in futuro cimentare con un’uguale operazione per After Burner) meritano davvero tanta stima e supporto per un gioco venduto a prezzo budget ma completo, appagante e divertente, sempre in grado di proporre sfide.

Parole che confermano la bontà di quanto già fatto su Pc e che suggellano questo risultato per il team indie brasiliano.

Menzioni: Battle Princess Madelyn, Football Tactics & Glory, Sailaway Simulator, Apocalipsis: Harry at the end of the World, Nairi: Tower of Shirin, Haimrik e Warhammer: Vermintide 2.

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Nantucket, Recensione Pc

Ci sarebbero tante cose da dire sul mare e su quello che nei secoli, anzi, nei millenni, ha ispirato. Il mare, da sempre, protagonista indissolubile della nostra vita capace di essere generoso o traditore, teatro di grandi eventi, grandi battaglie e grandi tragedie. Non ultime quelle umane dei perenni sbarchi nelle nostre coste, ma questa è un’altra storia.

La storia che vi raccontiamo in questa recensione è ben diversa: ci porta indietro nel tempo, in pieno diciannovesimo secolo, all’epopea della caccia alle balene, e tutto si svolge accompagnato dalla narrativa affascinante di Moby Dick, il nome del capolavoro letterario di Herman Melville.

Nantucket è l’opera prima di una piccola software house italiana chiamata Picaresque Studio. Il gioco è un misto tra strategia, gestionale e gdr, disponibile su Steam da qualche giorno per Pc sotto etichetta Fish Eagle.

Saprà il primo titolo di Picaresque Studio far breccia? Ecco cosa ne pensiamo.

NANTUCKET È SOLO L’INIZIO…

Come detto, il gioco ci porta all’epopea della caccia alle balene e ci offre la possibilità di ripercorrere alcuni capitoli della storia originale di Moby Dick. E lo fa in modo sapiente.

Il nostro viaggio parte da Nantucket, un piccolo porto di pescatori e balenieri. Tipico posto marittimo frequentato da lupi di mare e gente poco raccomandabile. Al comando della nostra nave solcheremo i sette mari e gli oceani per dare la caccia a balene, squali, capodogli e ad altri “mostri” marini ma al tempo stesso seguiremo le orme del capitano Achab per dare la caccia alla balena per eccellenza.
Viaggeremo in diverse località di tutto il mondo (non tantissime ma sufficienti) dove andremo a prendere incarichi utili a fare accrescere il nostro prestigio ma anche per scoprire tante cose: da una nuova rotta per la caccia alle balene a frammenti di storia, anche personale.

Raccontato così sembra una cosa semplice, ma il titolo offre un equilibrio davvero invidiabile tra gameplay e narrativa. Il motivo è ben presto spiegato: la grande libertà d’azione che permette di formare e gestire un equipaggio facendolo anche crescere e convivere con una moltitudine di problemi più o meno piccoli ma in grado – secondo le nostre decisioni – di poter girare l’equilibrio.

UN GAMEPLAY GRANDIOSO, RAFFINATO ED IPNOTICO



Ma è giusto adesso scendere nei particolari del gameplay che riteniamo essere uno dei punti di forza di Nantucket. A tratti ricorda quello di Sid Meier’s Pirates! Con la differenza che li c’era un po’ più d’azione e la parte gestionale, benché curata, non era così approfondita come in questo titolo made in Italy.

Nantucket è certamente un gestionale nel quale, vestendo i panni di un capitano, andremo a formare un equipaggio reclutandolo nelle migliori taverne dei sette mari. Bisognerà fare attenzione nella scelta delle persone che governeranno la nave perché ogni imbarcazione ha le proprie esigenze.

Si inizierà con una modestissima sloop, discretamente veloce già all’inizio ma poco capiente, non armata, e con tecnologie piuttosto basilari. Basteranno tre uomini di equipaggio per riempirla. E come ogni party di estrazione ruolistica si rispetti, bisognerà scegliere accuratamente chi arruolare. In taverna troveremo cinque tipologie di “personale”: neutro, navigatori, abili nel combattimento, abili nel crafting e, infine, nella scienza.

I marinai neutri, che potremmo definire mozzi, possono essere assegnati a qualunque scompartimento della nave e dopo essere arrivati al primo livello, grazie all’esperienza accumulata, si potrà scegliere in quale delle quattro branche principali appena accennate farlo specializzare. Gli altri hanno compiti già specifici. Chi è abile nella navigazione sicuramente dovrà essere assegnato al timone (per guadagnare bonus e percorrere nel minore tempo possibile le rotte), o – se si preferisce – all’albero per gli avvistamenti (per ottenere bonus sul campo visivo); uno bravo nel crafting può essere il jolly della situazione (anche nei combattimenti) ma in cambusa rallenta il deterioramento delle merci e della struttura in genere. Chi combatte ha il suo momento di gloria negli scontri a fuoco con i pirati o con l’arpione nella caccia alle balene. Avere un marinaio propenso nelle scienze sarà utilissimo per poterlo sfruttare in ambito medico.

Le specializzazioni hanno a loro volta degli alberi di abilità che sbloccano ulteriori caratteristiche con vari bonus in ogni campo.

Sta proprio qui la bellezza di Nantucket. La fase ruolistica è delicata in quanto incide nelle prestazioni di uomini e mezzi ma è implementata molto bene e quasi non pesa in ambito gestionale, e questo perché è gestita da un ottimo sistema di icone che rende di facile intuizione il tutto nonostante i testi siano completamente in inglese.

Il nostro scopo è quello di guadagnare soldi e prestigio affrontando le varie missioni che si acquisiscono attraverso la lettura dei giornali in ogni porto che andremo a visitare. Le ricompense delle quest standard, certo, sono utili, ma è la caccia alla balena e la raccolta di grasso ed olio l’attività più redditizia. Inoltre, è bene stare attenti ai prezzi delle varie merci che variano costantemente e magari, affrontare un po’ di giorni in più di viaggio e vendere in una località dove il prezzo è favorevole. Questi incassi sono quelli che fanno arricchire veramente e fanno guadagnare soldi sonanti utili per cambiare la nave iniziale che – presto o tardi – dovremo abbandonare, ma anche per aggiornare le tecnologie (le migliorie tecniche studiate fortunatamente saranno acquisite in modo perenne e quindi trasferibili alle imbarcazioni che andremo a comprare) del nostro veliero. Ve ne sono diversi tipi, ognuno con la propria scheda.

Ma bisognerà acquisire tanti soldi per poter aggiornare le varie tecnologie dei velieri (ed alcune si sbloccheranno soltanto con la presenza degli uomini adatti: ad esempio un medico per attivare la tecnologia che permette l’implementazione delle cabine per curare l’equipaggio) ed acquistare navi da guerra possenti, resistenti e veloci che possano farci combattere anche contro i pirati.

La lotta non ci vedrà solo affrontare i giganti del mare, ma anche i bucanieri. Alcune missioni richiederanno di investigare sul destino di alcune imbarcazioni scomparse e spesso e volentieri ci troveremo di fronte navi da combattimento. Ma senza cannoni (che in una sloop o in un cutter, altro tipo di imbarcazione, non sono contemplati, ad esempio) è meglio fuggire via o – in caso di incontro casuale – magari pagare dazio perdendo soldi e un minimo di prestigio, ma portando a casa la pellaccia ed il carico.

Non finisce qui. La fase gestionale – simile ma più aggressiva a quella di Pirates! – porta l’occhio a controllare il nostro carico durante le traversate. Avremo abbastanza acqua? Il cibo basterà? Ma, visto che non si vive di solo “pane ed acqua” c’è abbastanza grog (in un gioco “marinaresco” e con i pirati poteva mancare?) nella stiva? Altra finezza è la presenza del legno. Si perché più si naviga e più lo scafo e gli esterni si logorano. Serve, appunto, il legno per operare le riparazioni necessarie. In questo caso, migliore il marinaio specializzato preposto alle operazioni, più questo legno durerà.

NAVIGAZIONE E COMBATTIMENTI

Tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare. I sette mari da navigare vengono scanditi in ore e giorni dove la noia potrebbe regnare sovrana. Per evitare questo fattore sono stati aggiunti diversi elementi random: incontri casuali, ma anche episodi che richiedono la nostra scelta e conseguenze più o meno importanti. Si va da diatribe facilissime come ad esempio scegliere se bere il rum da soli o condividerlo con tutti i componenti dell’equipaggio o se vendere alcuni barili di merci ad altre navi incontrate, o ancora se aiutare un nostro sottoposto a risolvere grane personali e così via. Le conseguenze sono molteplici e spaziano dalla variazione di status di ogni componente dell’equipaggio (con la possibilità di contrarre malattie se non si è accorti nelle decisioni) all’aumentare o diminuire del morale, e così via.

Da notare come malattie e loro effetti vengano curati una volta sbarcati nelle location.

Un paragrafo a parte meritano i combattimenti. Andare per mari a caccia di balene non è una cosa semplice. Avvistate le creature e scelto di combatterle si avrà accesso alla schermata di combattimento che ci descrive le varie condizioni meteo e dell’acqua (che portano alcuni effetti casuali alle due parti, ndr), si dovranno scegliere i tre uomini che occuperanno la lancia da combattimento. O le lance se la nostra nave ha almeno sei uomini di equipaggio, capitano a parte. Il vantaggio di avere navi grosse sta proprio in questo, nell’avere due o più lance da poter scendere in acqua per affrontare il combattimento.

Ci troveremo di fronte da una a tre creature con tanto di scheda che indica i punti vita ed altre caratteristiche peculiari come attacchi speciali e così via. Il combattimento è a turni ed è gestito dai dadi.

Anche qui è importante saper scegliere il tipo di formazione da mandare in camp… in acqua. Ci vuole necessariamente l’abilità con l’arpione per infliggere i danni ma avere un buon marinaio capace di manovre elusive in grado di proteggere dagli effetti degli attacchi nemici è utile. Ma cosa può fare uno abile nel crafting in combattimento? Semplice, può far ritirare il dado al personaggio della scialuppa che vogliamo. Utilissimo ad avere un’altra chance. Anche un medico può essere utile: cura gli effetti delle ferite e fa recuperare punti vita al personaggio interessato.

Le creature non staranno certo a guardare anche perché avranno diversi assi nella manica: potranno schivare ma anche immergersi rendendo vano ogni tentativo di arpionaggio. La difficoltà dei combattimenti è proporzionata al nostro livello. Non ci saranno scontri facili o scontri impossibili: tutti, però, possono creare seri grattacapi o anche provocare la morte di uno o più uomini dell’equipaggio. O peggio ancora, la morte del capitano che equivale al Game Over.

Se, invece, muore un personaggio, si tratta sempre di una tragedia dal punto di vista umano… ma visto che tutti sono utili e nessuno indispensabile (tranne voi), basterà – come già saprete – andare nella taverna di un porto e cercare un sostituto. Servirà anche tanto prestigio per accaparrarsi gli uomini più valenti e quello lo si accumula attraverso il successo nelle varie quest minori o per altri meriti.

Discorso simile quando si affrontano i soldati o i pirati che sono contemplati nel gioco. Ci sarebbero tante altre sfumature sul gameplay ma ci fermiamo qui. Nantucket veste l’anima più seriosa di Pirates è la trasporta nell’epoca d’oro della caccia alle balene ed offre tante sfumature interessanti. Un gioco ricchissimo.

ARTISTICAMENTE SUGGESTIVO, COLONNA SONORA PRETTAMENTE PIRATESCA

Ma come si presenta Nantucket? Beh, dal punto di vista tecnico il compito svolto è stato relativamente semplice: non ci sono modelli in 3d o grafica da urlo. Gli uomini di Picaresque Studio, però, hanno puntato decisamente sulla componente artistica.

Protagonista è la splendida mappa del mondo. Una carta nautica gigante che ci offre una panoramica delle acque di tutto il globo con tanto di informazioni sui venti, sulla presenza di pirati, sulle città da visitare, sui luoghi delle quest e sulle zone in cui è favorevole la caccia ai vari tipi di balene, capodogli, squali, orche e così via.

Ogni capitolo della quest principale è seguita da una bella scena animata mentre le varie schermate di gestione sono fatte magistralmente e permettono una consultazione esemplare su quello da tenere sott’occhio. L’interfaccia, infatti, è perfetta ed ottempera ai propri scopi.

Ottima sia la colonna sonora, con brani strumentali e canzoni piratesche che si alternano, una voce narrante piuttosto credibile e tanti buoni effetti sonori.

COMMENTO FINALE

Nantucket è un fulmine a ciel sereno. Una piccola (grande) perla da scoprire, da giocare e rigiocare in grado di offrire una sfida interessante e costante.

Il lavoro di Picaresque mette insieme più generi, li fonde in maniera sublime tra loro e li accosta ad una trama liberamente giocabile che segue le “orme” di capitan Achab alla disperata ricerca di Moby Dick.

Il gioco trasmette, in parte, quella maledizione nella ricerca della leggendaria balena grazie ad un gameplay ipnotico. Il classico “un’altra azione e poi smetto” potrebbe diventare una costante. Il sistema di crescita del proprio personaggio e dell’equipaggio oltre allo studio di tecnologie ed al comprare navi sempre più performanti danno molta soddisfazione.

I combattimenti sono una storia a sé: niente di impossibile ma sempre ostici ed in grado quasi sempre di mettere in difficoltà. Spesso e volentieri, infatti, i dadi non aiutano. La morte è dietro l’angolo. E ricaricare sarà sempre una seccatura a meno che non abbiate salvato di recente.

Artisticamente parlando, il lavoro è lodevole sotto tutti i punti di vista ed anche i colori forti e vivaci, ma al tempo stesso dai tratti duri e cupi, nonché i brani e le musiche da ciurma, contribuiscono ad un’atmosfera che ci imporrebbe anche di riesumare il capolavoro letterario di Melville, che – sicuramente – in gioventù non abbiamo apprezzato come meriterebbe.

Nantucket è poesia perché ai giocatori di vecchia scuola sembrerà tornare all’epoca d’oro di Sid Meier’s Pirates!, titolo che non ha bisogno di presentazioni. Ma con un’anima senza dubbio più scura, tematiche più difficili e sicuramente più profondo dal punto di vista gestionale e ruolistico.

Non mancano i difetti. A volte i combattimenti non sembrano equi per colpa dei dadi, mentre avremmo preferito più contenuti grafici o più ambientazioni. Il gameplay è vario, ricco ed offre una longevità interessante visto che ogni partita è comunque diversa grazie alle diverse tipologie di quest da affrontare (principale, secondarie, minori e così via) ed ai tanti eventi casuali. Ma diventa comunque ripetitivo a lungo andare. Per quanto splendidamente riportato in inglese, avremmo anche voluto una localizzazione italiana, ma tant’è.

Nantucket è promosso a voti pieni. Anzi, pienissimi ed è consigliato a tutti gli amanti dei titoli strategici, di ruolo e gestionali grazie ad un gameplay sontuoso che per quanto complicato non sfocia (quasi) mai nella frustrazione.

 

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Nantucket debutta oggi sui mari di Steam ed altri distributori digitali

Puntuale come da annuncio, Nantucket, titolo d’esordio degli italiani di Picareque Studio, è disponibile su Steam, GOG.com, Humble Store, GreenManGaming, Gamersgate ed altri distributori digitali.

Pubblicato sotto l’etichetta indie portoghese Fish Eagle, il titolo porta i giocatori nelle atmosfere tratte dal famoso racconto di Moby Dick. Il prezzo è di 17,99 euro.

In Nantucket si solcheranno i sette mari alla caccia di balene in un’ambientazione che riporta all’inizio del 19° secolo al tempo in cui il capitano Achab ed il suo equipaggio non davano tregua a Moby Dick. Nei panni di Ishmael, l’unico sopravvissuto del Pequod, i giocatori capiteranno la loro nave, combatteranno i pirati e cacceranno balene in cerca dell’antico nemico, Moby Dick, ed a caccia dell’ultima redenzione.

Ecco il trailer di lancio, buona visione. A seguire le caratteristiche del gioco. Buona lettura.

Si tratta di un gioco strategico con sfumature gdr, ecco le sue caratteristiche:

  • Esplorate i sette mari: ambientato nel mondo visitate città per migliorare il proprio prestigio attraverso la caccia alle balene, altre attività e ricerca di nuove avventure.
  • Siate il capitano che volete essere: sviluppate il vostro personaggio in un vero stile gdr grazie all’aumento le proprie statistiche, scegliendo le vostre reazioni e sviluppando le vostre abilità di navigatore.
  • Gestite la vostra nave ed il vostro equipaggio: assumete e gestite il vostro equipaggio, gestendo la vostra nave migliorandola con nuovi compartimenti, espandendo la propria capienza.
  • Esperienza nell’era d’oro della caccia alle balene: ci saranno oltre  un migliaio di eventi unici che saranno cesellati attraverso le proprie scelte ed in conseguenza delle proprie azioni.
  • Cacciate balene e combattete i pirati: viaggiando attraverso nuove aree alla caccia delle balene si potranno anche incontrare i pirati. Sarà fondamentale proteggere la propria nave e combattere i bucanieri attraverso un sistema di combattimento a turni.
  • Il dopo Moby Dick: seguite una storia originale e completando quest per scoprire i segreti dietro Mody Dick e dissolvere la  maledizione di Achab.

“Siamo assolutamente deliziati per il lancio di Nantucket nei “mari digitali – ha detto Mario Mantoan, designer di Picaresque Studio – è stato un lungo viaggio dove nei mesi scorsi abbiamo testato la beta ed abbiamo sentito la nostra community vicina aiutandoci a consegnare quello che crediamo sia uno scorcio del mondo unico narrato da Herman Melville in Moby Dick”.

Richard Benn, direttore del managing di Fish Eagle ha aggiunto:

“Fish Eagle ha raggiunto giornalisti, Youtubers e streamer su Twitch negli ultimi mesi. Le loro opinioni sono state valutate dal team di sviluppo e la loro passione dimostrata per il progetto ci ha fatto lavorare al meglio per consegnare loro un titolo unico che gli utenti volevano e dimostrando che nonostante l’inflazione del mercato si possa offrire qualche cosa di unico”.

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Nantucket salpa su Steam il 18 gennaio

Picaresque Studio ha annunciato la data di lancio di Nantucket su Steam. Il gioco che porterà gli utenti a dare la caccia a Moby Dick lungo i sette mari e tante avventure piratesche, debutterà il prossimo 18 gennaio.

Il team è composto da professionisti del settore che hanno lavorato per Mercurysteam, Geniaware ed Ubisoft, su titoli come la trilogia Castlevania: Lords of Shadow e Lords of Football. Hanno sviluppato su piattaforme che vanno dalla PS3, alla Xbox 360, alla 3DS fino al Pc. Il piccolo team ha deciso di chiamarsi Picaresque Studio perché si sentono come gli anti-eroi di un romanzo picaresco: personaggi che dal basso lottano per farsi strada. E vogliono che questo concetto si rifletta nei lei prodotti. Questo studio non è indirizzato solo allo sviluppo di videogiochi: punta anche alla creazione di esperienze narrative interattive, per esplorare nuovi mezzi d’espressione. Picaresque Studio è costituito di giocatori appassionati e i loro prodotti li pensano per i giocatori.

Ecco, quindi, le caratteristiche principali di questo titolo che permette anche di gestire nave e ciurma e di rivivere la storia di Ismaele, l’unico sopravvissuto del Pequod a pochi anni di distanza dagli eventi narrati da Herman Melville nel suo capolavoro.  Buona lettura.

  • Salpate ed esplorate i sette mari
    Salpate per i sette mari, visitate città e aumentate il vostro prestigio cacciando balene, svolgendo lavori e cercando nuove avventure.
  • Diventate il capitano che volete essere
    Sviluppate il vostro personaggio attraverso un sistema di stampo gdr facendo crescere le vostre caratteristiche e sviluppando le vostre abilità.
  • Gestiste la vostra nave e la vostra ciurma
    Arruolate e gestite la ciurma, date loro mansioni sulla tua nave, e migliorate la vostra imbarcazione con nuovi compartimenti per espandere le vostre possibilità.
  • Vivete l’epoca d’oro della caccia alla balena
    Sperimentate più di mille eventi unici costruiti intorno alle vostre scelte ed affrontate le conseguenze di ogni vostra azione.
  • Cacciate balene e respingete i pirati
    Scoprite nuove aree di caccia, braccate balene per il loro prezioso grasso, e proteggete la vostra nave dai pirati, attraverso un sistema di combattimento a turni.
  • Date la caccia a Moby Dick
    Seguite una storia originale e completa missioni per svelare il mistero che si cela dietro Moby Dick, così da dissolvere la maledizione di Achab.

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Nantucket D
Nantucket E
Nantucket F
Nantucket G
Nantucket H
Nantucket I
Nantucket

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