Mega Man 11, Recensione

Trentuno anni fa, il primo Mega Man approdava su Nintendo NES per la gioia di grandi e piccoli. Era il 1987, quando un androide difeso da un’armatura blu e dotato di un cannone sul braccio, andava ad affrontare pericoli più grandi di lui per il bene e la salvezza di tutta l’umanità. Mega Man 11, pubblicato da Capcom il 2 ottobre scorso per tutte le console di attuale generazione e Pc, torna a svecchiare il brand ad otto anni di distanza dall’ultima, ufficiale, pubblicazione su Wii, PS3 e Xbox 360.

NOSTALGIA CANAGLIA

La trama che ci intrattiene, fin dalle prime battute, è presto spiegata. Un nostalgico Dr. Wily, rievocando i tempi universitari, ripesca dal dimenticatorio un suo vecchio progetto, bocciato dagli accademici e bollato come “pericoloso”. Memore delle potenzialità offerte da quell’acerbo progetto, l’infingardo torna a far danni impiantandone una sua diretta evoluzione tra i circuiti di alcuni dei più potenti robot al mondo.

Mega Man corre a risolvere una situazione disperata ma non avrebbe possibilità di riuscita, se non fosse per un prototipo che copia le stesse potenzialità dell’invenzione del Dr. Wily. Questo upgrade robotico conferisce la possibilità di potenziare gli attacchi in maniera esponenziale, oppure di velocizzare i movimenti del robot che lo usa così tanto da far sembrare che il mondo intorno vada a rallentatore.

La tecnologia è pericolosa ed instabile e si fa presto a scoprirlo. Si può godere di più potenza o più velocità per pochi secondi: quanto basta per rivedere tutte le tattiche di ingaggio e per temere la furia di robot impazziti e fuori controllo.

QUANDO I GIOCHI ERANO DAVVERO DIFFICILI

Mega Man 11 affonda le proprie radici là dove il primo Mega Man ed il secondo hanno imposto standard di qualità difficilmente superabili, in termini di varietà degli ambienti e – soprattutto – difficoltà proposta. In un tempo in cui i videogiochi costavano tanto, pesavano pochi kilobyte e non potevano essere estremamente vasti, la difficoltà tarata a livello “ingiusto” serviva ad intrattenere i giocatori di turno per ore ed ore, ingannando così lo spettatore/attore che, anni più avanti e conoscendo tutto a memoria, porta al termine il gioco in un’ora o due, non di più.

Mega Man 11 rievoca, in tutto e per tutto, Mega Man 2: otto differenti boss fight, corrispondenti ad altrettanti livelli. Disposizione predefinita dei checkpoint che definire “vigliacca” è eufemistico, che costringe a ripetere tutto il livello o buona parte per tornare a fronteggiare il boss. Strada facendo occorre memorizzare pure il pattern di movimento ed attacco dei nemici più deboli, che drenano la preziosa energia vitale con lentezza e certezza matematica. A metà livello troviamo un mini-boss, la cui utilità è quella di dimezzare energia e speranze dei giocatori della domenica: infine si fronteggia il boss, ma non prima di aver superato certi livelli che occorre, semplicemente, conoscere a memoria perché l’improvvisazione, in Mega Man 11 (come in Mega Man 2) non è contemplata.

Fortunatamente, Capcom pensa pure a noi comuni mortali, concedendo livelli di difficoltà più bassi e piazzamenti checkpoint più generosi per scongiurare nuove discipline sportive come il “lancio del joypad”.

AL PASSO CON I TEMPI















Visivamente parlando, Mega Man 11 si presenta al passo con i tempi, proponendo la classica visuale platform laterale, ma avvalorata da una scelta cromatica aderente ai canoni della serie, con colori vivaci e stile cartoon. I modelli e i paesaggi sono poligonali, in 3d quindi, proponendo al pubblico il cosiddetto “2,5d”, cioè un po’ in due dimensioni (si gioca sempre da sinistra verso destra) ma in grafica poligonale. Un po’ come siamo abituati con la trilogia di Trine, per intenderci.

Il sonoro si affida a musiche che si rifanno, ancora una volta e scusate se risultassimo ripetitivi, a quelle di un tempo ma composte con le moderne tecnologie ed affidate a sonorità rock e pop, molto vivaci e orecchiabili. Nulla da eccepire sul fronte degli effetti sonori e del doppiaggio, sempre sopra i livelli di guardia.

Tirando le somme, Mega Man 11 è un graditissimo ritorno alle origini, lo apprezzeranno moltissimo coloro che trent’anni fa ci giocavano dalla mattina alla sera su NES, ma gli accorgimenti di Capcom per coinvolgere le nuove generazioni sono evidenti e gradite. Resta una difficoltà di fondo (in modalità predefinita) decisamente ostica, a tratti frustrante, che richiede notevoli dosi di pazienza e di memorizzazione attacchi/movimenti nemici. Astenersi giocatori della domenica, insomma, a meno che non vogliate giocarci sempre e solo in modalità facile o ancora più facile.

COMMENTO FINALE

Come prima e più di prima. Mega Man 11 torna alla ribalta, ereditando tutto quello che di buono avevano realizzato i primi due, mitici, episodi. Il lavoro di Capcom per riportare in auge l’eroe dall’armatura blu è semplicemente encomiabile e fa la felicità di tutti coloro che, trentuno anni fa – o qualcosa in meno – hanno scoperto e apprezzato l’ostico platform del produttore nipponico.

E per tutte le nuove generazioni? Capcom ha pensato pure a loro, tarando la difficoltà in maniera magistrale e rendendo Mega Man 11 alla portata, davvero, di ogni tipo di utente. Graficamente parlando ci assestiamo su livelli di assoluta bontà, senza sbavature e ottima fluidità. Il sistema di controllo risulta preciso nella quasi totalità delle volte e sembra premiare quello che più assomiglia al vecchio modo di giocare (affidato a tasti direzionali e non alle levette analogiche). La novità più evidente è il sistema che potenzia gli attacchi o rallenta il tempo, perfettamente integrato nell’economia di gioco e in un design di livelli che risulta insuperabile.

Mega Man 11 è un titolo validissimo sia per la vecchia guardia degli estimatori, sia per le nuove generazioni che possono, così, scoprire in veste al passo con i tempi, a che genere di sfide erano abituati i loro genitori. Se vi piacciono i giochi “vecchio stampo” e sistemi di gameplay aderenti ai canoni di trent’anni fa, trovate qui la vostra isola felice.

 

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Mega Man 11, pubblicati i requisiti di sistema

Capcom ha ufficializzato i requisiti di sistema della versione Pc di Mega Man 11. Le specifiche le troverete anche sulla pagina del gioco, ovviamente, che debutterà il prossimo 2 ottobre anche su console.

Vi lasciamo alle richieste hardware piuttosto “popolari”. Buona lettura

MINIMI 

  • Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
  • Sistema operativo: Windows 7, 8, 8.1, 10 a 64 bit
  • Processore: Intel Core i5-3470 3.20GHz o AMD equivalente o migliore
  • Memoria: 4 GB di RAM
  • Scheda video: GeForce GTX 650
  • DirectX: Versione 11
  • Rete: Connessione Internet a banda larga
  • Scheda audio: DirectSound (DirectX 9.0c o superiore).

CONSIGLIATI 

  • Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
  • Sistema operativo: Windows 7, 8, 8.1, 10 a 64 bit
  • Processore: Intel Core i5-4460 3.20GHz o AMD equivalente o migliore
  • Memoria: 4 GB di RAM
  • Scheda video: GeForce GTX 760
  • DirectX: Versione 11
  • Rete: Connessione Internet a banda larga
  • Scheda audio: DirectSound (DirectX 9.0c o superiore).

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Mega Man 11, la demo è disponibile

Chi aspetta l’uscita di Mega Man 11 sarà contento nel sapere che da oggi potrà provare un assaggio del nuovo capitolo della serie che debutterà il 2 ottobre su Pc e console.

Da qualche ora, infatti, è disponibile la demo (ovviamente gratuita) dell’action platform di Capcom. La versione dimostrativa per Switch, PS4 ed Xbox One permette agli appassionati di scegliere tra diverse opzioni di difficoltà prima di vestire i panni di Mega Man, accompagnato e assistito dal cane robotico Rush. I giocatori si ritroveranno in una piramide futuristica disegnata a mano, dove dovranno utilizzare i vari strumenti a loro disposizione, tra cui il nuovo Double Gear system e alcune armi di boss, per sconfiggere Block Man e assorbire i suoi poteri.

I fan che decideranno di affrontare Block Man nella demo contribuiranno alla sfida di community “Sconfiggi Block Man”, che dà una chance di sbloccare un set di oggetti consumabili riscattabili nella versione finale del gioco. Coloro che riusciranno a sconfiggere Block Man potranno mostrare a tutti la loro vittoria con l’hashtag #BustBlockMan sui canali social e inoltre potranno seguire il progresso della sfida tramite i canali ufficiali di Mega Man.

Per celebrare l’annuncio della demo gratuita, Capcom ha rilasciato un nuovo trailer che rivela un nuovo Master Robot, Bounce Man, e il suo livello, il vivace Parco Boing-Boing.

In Mega Man 11 i giocatori devono saltare, scivolare e sparare per superare gli impegnativi livelli di gioco e raggiungere i potenti boss controllati dal Dr. Wily, conosciuti anche come Robot Masters. Il fulcro del gioco consiste nello sconfiggere questi boss e assorbire il loro potere. Il Dr. Light ha installato nell’eroico robottino blu un nuovo prototipo “Double Gear” che dona a Mega Man un nuovo set di abilità, tra cui la possibilità di rallentare il tempo o di potenziare le sue armi. Purtroppo, Mega Man non è l’unico ad avere accesso al nuovo Gear System; Anche il Dr. Wily ha installato il Double Gear System sui suoi potenti Robot Masters! I giocatori dovranno usare tutti gli strumenti a disposizione per sconfiggere una volta per tutte il Dr. Wily e instaurare la pace eterna.

Il titolo, lo ricordiamo, debutterà in Europa uscirà il 2 ottobre, in versione fisica e digitale su PlayStation 4 e Xbox One, mentre su Pc e Nintendo Switch in versione digitale.






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