Daymare: 1998, la nostra Recensione

I più grandicelli ricorderanno con una certa nostalgia (e orrore) l’intro con attori reali del primo Resident Evil, parto della mente del mitico Shinji Mikami. Un filmato d’apertura orribile seppur, col senno di poi, volutamente “gonfiato” e per certi versi “pacchiano” ma che introduceva perfettamente l’orrore che avremo incontrato di lì a poco in “quella dannata villa”. Una serie, quella di Resident Evil che, per certi versi, riveste nel mondo videoludico lo stesso ruolo che “La notte dei morti viventi” riveste nel mondo del cinema: non la prima forma originale tra tutti i media artistici, ma sicuramente il primo e pionieristico esempio di orrore non morto nel settore. Per questo, quando qualche tempo addietro venne annunciato Daymare: 1998 (dopo l’abbandono di un progetto fan made di Resident Evil 2), i più nostalgici di quell’orrore semplice quanto complicato entrarono in fibrillazione: lo sviluppatore, Invader Studios, è un team del tutto italiano che prende spunto dal cupo mondo macilento di Capcom e lo fa suo, memore proprio del suo passato.

Per l’occasione, il team è stato coadiuvato da Creative Destruction (Ancestral Legacy ed Hatred) e da All in! Games e ricordiamo che il gioco fa il suo debutto oggi su Steam. Per poi approdare prima su Gog entro fine anno ed appreodare anche su PS4 ed Xbox One in data da definire.

Bene, dopo tanta attesa, tante chiacchiere ed altro, riuscirà Daymare: 1998 a reggere il confronto col mostro sacro firmato Capcom?

Leggetelo nella nostra recensione relativa alla versione Steam del gioco. Buona lettura.

TRAMA…

Daymare: 1998 è un un gioco di sopravvivenza horror che si ispira in modo vistoso al “vecchio” concetto di settore. Nel gioco interpreteremo tre personaggi che, loro malgrado, avranno a che fare con un misterioso virus che ha trasformato chiunque sia entrato in suo contatto, in una sorta di zombie “tossici”.

In linea di massima, sin dalle primissime battute, la sensazione di trovarsi dinanzi ad un progetto “orgogliosamente vetusto”, è immediata e confortante: Daymare: 1998 è difficile e, se giocato soprattutto alla difficoltà più elevata, farà tornare nell’appassionato l’urgenza classica di centellinare le munizioni o fuggire piuttosto che abbattere tutti gli avversari. Insomma, un bagno (madido) nella nostalgia dei survival del passato, complicati, crudeli ma, proprio per questo, dannatamente affascinanti. Meccaniche che, per certi versi, oggi verrebbero definite “hardcore”.

Nelle battute iniziali, vestiremo le vesti “sintetiche” di un militare ultra-specializzato, parte di un team incaricato di indagare su di un incidente occorso in un laboratorio super-segreto che stava sviluppando, appunto, un’arma biologica in grado di tramutare i soggetti del test in soldati con capacità straordinarie.

Ma, come accade nelle “migliori famiglie”, qualcosa è andato storto e la situazione è presto andata fuori controllo. Come detto, nel gioco interpreteremo altri due personaggi, un pilota e un ranger, che vivranno anch’essi sulla loro pelle l’orrore che si cela nell’universo di Daymare: 1998 da punti di vista completamente diversi ma che, in linea di massima, offriranno spunti per comprendere appieno cosa sta accadendo nell’universo di gioco, andandosi ad incastrare come tasselli di un mosaico svelato gradualmente.

GAMEPLAY

L’impostazione di Daymare:1998 ricorderà appunto la serie Resident Evil: il giocatore avrà una visuale “sulla spalla” in terza persona e, in linea con quanto accadeva con il passato, movimenti “lenti” e un controllo dell’alter ego impostato secondo i “macchinosi” canoni del tempo. Il personaggio non avrà grandi possibilità “di manovra” e spesso, così come funzionava in passato, ci renderà le cose difficili specialmente in determinate occasioni (come ad esempio, alcuni “boss” confinati in stanzette minuscole).

Avremo, così come funzionava in passato, l’accesso ad un menù “lento” e uno veloce: nel primo, potremo utilizzare ovviamente oggetti e combinarli fra loro, per creare versioni più potenti ed effettive, come per quanto riguarda gli item di cura che potranno essere potenziati attraverso alcuni “additivi chimici specifici”. Naturalmente, nello stesso menù accumuleremo munizioni (che dovremo gestire oculatamente, per evitare il rischio di non poterci difendere in alcun modo) e armi varie ed eventuali.

Nel menu “veloce”, invece, potremo ad esempio ricaricare velocemente l’arma (operazione comunque legata ad un movimento “estetico” piuttosto lento) o curarci con degli appositi oggetti, nel momento in cui ne avremo la necessità.

In generale, il gameplay prenderà copiosi spunti proprio dalle meccaniche di progressione tipiche dei primi capitoli della saga di Resident Evil: scontri ostici con nemici potenti in ambienti circoscritti, gestione oculata delle risorse offensive e difensive, salvataggi “strategici” ma anche esplorazione degli ambienti alla ricerca di oggetti e risoluzione di enigmi in pieno stile Capcom, i quali saranno legati a doppio filo proprio con la nostra capacità di scovare item di gioco. Infatti, alcuni puzzle necessiteranno per forza di cose d’esser “appresi” da documenti sparsi nel mondo di gioco (solitamente, almeno quelli principali, messi in bella vista).

Ma, così come funzionava per la saga di Resident Evil, la trama si dipanerà anche attraverso la lettura di varie cartelle e file sparsi per il gioco, che amplieranno di molto il nostro sguardo sui terribili eventi narrati in Daymare: 1998. Anche il sistema di combattimento, al day one non particolarmente perfetto (capiterà alle volte di “mancare il bersaglio” da distanza ravvicinata e avendolo ben inquadrato nel mirino), si ispirerà al passato seppur un po’ più recente: avremo possibilità di “zoomare” sul nemico con la pressione di un tasto e mirare tenendo bene in mente che i nemici avranno “zone d’impatto” diverse e che, in linea di massima, mirare alla testa e evitare raffiche di fuoco infinite e imprecise, velocizzerà le cose e ci farà risparmiare munizioni.

Daymare: 1998, nonostante sia un prodotto di alta qualità e intelligentemente nostalgico, nella sua campagna che durerà tra le 10 e le 20 ore di gioco non offrirà nessuno spunto completamente originale. Per i più navigati sarà un sicuro tuffo nel passato, con tanto di lacrimuccia annessa; per i più giovani, al contempo, potrebbe essere una “rivelazione” se non si è mai approcciato al genere. Ma, in definitiva, Daymare: 1998 avrebbe avuto tutte le carte in regola per proporsi come un prodotto della nostalgia con un’anima “moderna” non tanto nelle meccaniche, ma nei contenuti proposti. Invece, per certi versi purtroppo, il prodotto del team italiano si attesta come un ottimo clone, fedelissimo ai dettami imposti dalla saga Capcom. Sicuramente, c’è speranza che ciò accada per un ipotetico prossimo capitolo: il gioco ha tutte le carte in regola per esser il primo capitolo di una saga di successo.

TECNICA

Da un punto di vista più squisitamente tecnico, Daymare: 1998 è un sicuro plus: il gioco è stato sviluppato con Unreal Engine 4 e il lavoro profuso dai ragazzi di Invader Studio è sicuramente pregevole. In generale, la qualità e il livello di dettaglio saranno piuttosto elevati con delle “sicure vette” (i dettagli ambientali e quelli della gran parte dei nemici), assieme ad altri che lasceranno un po’ più a desiderare (come alcuni volti dei personaggi non giocanti).

Complessivamente, l’aspetto estetico del gioco sarà ottimo e l’atmosfera, grazie ad un uso sapiente dei colori e delle luci e una tendenza al “cupo” intelligentemente dosata, risalteranno ancora di più le vicende narrate dal gioco. Daymare: 1998 non sarà però esente da piccoli nei, come ad esempio per quanto concerne alcune animazioni di gioco, alle volte legnose o che saranno “tagliate” dall’impatto dei modelli poligonali con elementi scenici e, come detto, un sistema di fuoco ancora da perfezionare. In generale, da un punto di vista più squisitamente tecnico, la versione Pc offrirà una scelta abbastanza ampia di opzioni grafiche, consentendo in modo piuttosto agevole di raggiungere i 60 frame al secondo anche su macchine non particolarmente potenti, giocando (poco) con le impostazioni.

COMMENTO FINALE

Daymare:1998 è un’operazione nostalgia ben riuscita e realizzata, che apre le porte del “passato” nel presente, consentendoci il lusso di poter assaggiare nuovamente i vecchi survival di un tempo, senza attendere l’ennesimo remake.

Ma è anche una “occasione sprecata” di proporre non solo un omaggio ben realizzato al passato, ma anche un progetto con degli spunti personali e “moderni”. Sicuramente, Daymare: 1998 ha le carte in regola per essere il primo capitolo di una saga che potrebbe essere una valida alternativa nel settore.

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Made in Italy, che bel momento

Il Made in Italy dei videogiochi probabilmente non fatturerà (ancora) tantissimo rispetto ad altri settori più “blasonati” o con più storia del nostro Paese. O non sarà ancora al top in Europa dove Regno Unito, Francia, Polonia, Germania ed altri ci superano, ma sta producendo sempre con più frequenza titoli interessanti, anche di buona ed ottima fattura. Non solo buone idee solo abbozzate ma giochi di livello anche internazionale.

Sono lontani, infatti, i tempi in cui Simulmondo, Genias ed Idea Software, rappresentavano tra fine anni Ottanta ed inizio anni Novanta la summa dell’industria del Belpaese. Tre software house che tenevano alta la bandiera.  Negli ultimi anni, infatti, si è assistita ad una crescita degli ambienti dei “developers”. Questo grazie anche a costanti e sempre più importanti eventi che sono anche un momento di confronto e di crescita. Insomma, è un bel momento per gli studi e gli sviluppatori italiani.

I team italiani sono cresciuti di numero: attualmente operano oltre 125 studi di sviluppo che offrono lavoro a più di 1.100 persone. Più dettagli li trovate a questo link. Ma in sostanza si producono giochi sempre più belli e con maggior frequenza.

In questo nostro speciale dedicato al Made in Italy raccogliamo alcuni giochi che sono usciti di recente (anche nel 2018) o che devono essere ancora pubblicati. Tra i primi, il recentissimo Assetto Corsa Competizione è senza dubbio uno dei prodotti di maggior risalto a livello globale. Tra i giochi in arrivo, invece, segnaliamo subito Baldo di Naps Team che in questo periodo ha fatto letteralmente faville sui social e che arriverà su Pc e console in data ancora da stabilire.

Indicheremo i titoli da noi recensiti ed annunciati dalle software house italiane, spesso e volentieri indie sperando di far risaltare l’ingegno e la maestria che stanno cominciando, finalmente, ad ottenere consensi anche fuori dalla Penisola.

Siete pronti per la carrellata sui prodotti Made in Italy? Buona lettura.

I GIOCHI PUBBLICATI IN QUESTO 2019

ASSETTO CORSA COMPETIZIONE (KUNOS SIMULAZIONI)

A lui va la “pole positition”. Non potevamo non aprire con Assetto Corsa Competizione, ultima fatica di Kunos Simulazioni. La software house capitolina ha realizzato sotto il marchio 505 Games quello che è l’evoluzione di Assetto Corsa. Si tratta anche del videogioco che ha la licenza del prestigioso Blancpain GT Series. Meteo dinamico (con enormi conseguenze sul gameplay “in corsa”), livello simulativo che ridefinisce lo standard e tanta passione caratterizzano questo titolo. Ma oltre alla semplice e smisurata passione c’è senza dubbio molto talento disciplinato dalla dedizione.

Lo abbiamo premiato con un 9,5 ma se ci fossero state più vetture ed una carriera non slegata al marchio Blancpain GT Series e più simile a Gran Turismo, avremmo probabilmente dato il primo dieci e lode della nostra storia quasi decennale. Il gioco è come sempre in evoluzione ma il mix tra tecnica, realismo e beltà tecnica è impressionante e può solo migliorare. Uno di quei titoli Made in Italy che il mondo ci invidia.

SUPER CANE MAGIC ZERO (STUDIO EVIL & SIO)

Dopo alcuni anni di attesa, Super Cane Magic Zero ha fatto il suo esordio qualche settimana fa in versione “definitiva”. Caratterizzato dall’aspetto grafico realizzato dal fumettista e youtuber Simone Albrigi in arte SIO e da un ottimo lavoro da parte di Studio Evil, questo action RPG è insospettabilmente profondo. Scanzonato e ricco di nonsense, Super Cane Magic Zero si lascia giocare con spensieratezza ed è in grado di offrire ore ed ore di divertimento. Parecchie ore.

La storia è ricchissima, il gioco offre tanta varietà ed oggettivamente fa bene moltissime cose. Inoltre la modalità PvP ne aumenta la longevità. E siamo sicuri che le novità non sono ancora finite.

MOTOGP 19 (MILESTONE)

Milestone punta forte, ovviamente, sulla serie MotoGp, fiore all’occhiello della software house milanese. MotoGp 19, il nuovo capitolo della serie dedicata al tanto amato motomondiale, non fa grossissimi passi in avanti ma riesce comunque ad offrire delle novità interessanti. Una di queste è la nuova intelligenza artificiale A.N.N.A., basata su reti neurali, realizzata da Orobix. A.N.N.A., fa in modo che i piloti gestiti dalla CPU non siano regolamentati da una serie di parametri predefiniti. Gli altri centauri sviluppano le loro abilità gara dopo gara imparando anche ad agire più rapidamente e più efficacemente.

Per il resto, i tanti contenuti ed il buon aspetto fanno il resto.

BLACK PARADOX (FANTASTICO STUDIO)

Gli shoot’em up sono tra i generi che hanno fatto la storia dei videogiochi. Fantastico Studio ha ripreso questo filone per offrirci Black Paradox, uno sparatutto a scorrimento orizzontale dove lo stile grafico e le tante citazioni la fanno da padrona. Una navetta che sembra la DeLorean de Ritorno al Futuro, una veste grafica al neon ed in pixel art, armi futuristiche ed aggiornabili, nemici vari e sempre tosti fanno di questo titolo un bel tuffo nel passato con mezzi moderni.

Fantastico Studio ha fatto un piccolo capolavoro dando il pizzico di roguelike a questo shoot’em up. Il team è stato in grado anche di unire grandi doti artistiche a contenuti adeguati e congrui. Insomma, un bel lavoro concreto che sarà apprezzato da chi ama il genere.

ACTIVE SOCCER 2019 (THE FOX SOFTWARE, GIANLUCA TROIANO)

Il calcio moderno nei videogiochi è da tempo un affare a due tra i canadesi di EA Sports con Fifa ed i giapponesi di Konami con PES… e gli italiani? Cosa fanno gli italiani che notoriamente sono un popolo di Santi, Poeti, Navigatori e Commissari Tecnici della Nazionale? A rispondere a questa domanda ci pensa Active Soccer 2019 uscito a fine aprile su Switch griffato The Fox Software.

Si tratta di una versione migliorata di Active Soccer 2DX uscito qualche anno prima. Un gioco di calcio indie, che rievoca abbondantemente ed anche in ottimo stile due classici dell’epopea 16 bit quali Kick Off 2 e Sensible World of Soccer. Il titolo firmato da Gianluca Troiano prende, infatti, il meglio da questi capisaldi del passato e li mixa sapientemente mettendoci anche del proprio. Il gameplay è veloce, frenetico, divertente, dai toni arcade ma non per questo meno profondo di quello che ci si possa aspettare. Le parole d’ordine sono tre: ritmo, ritmo, ritmo.
Inoltre, le diverse modalità tra cui la carriera che è identica ma più ampia di quella di Sensible World of Soccer è il fiore all’occhiello.
Graficamente carino e con opzioni più approfondite rispetto alla versione precedente. Chiaramente non stiamo parlando del nuovo Fifa o del nuovo PES, ma se volete un gioco vecchio stile molto interessante, divertente e longevo, allora Active Soccer è da avere anche perché su Switch non ci sono tantissimi titoli calcistici al momento.

KATANA SOUL (SEEP PRODUCTION)

Come detto ad inizio di questo speciale, gli studi indie sono la locomotiva del movimento dei developer italiani. Seep Production è un micro-studio formato principalmente dai fratelli Sergio ed Enrico Giansoldati. Una delle loro ultime fatiche è Katana Soul un omaggio agli action platform degli anni ’80 che spopolavano sul Commodore 64.

Il titolo è piccolo in termini di estensione del mondo di gioco ma davvero tosto, difficile e probante. Se le prime fasi possono essere quasi accomodanti, Katana Soul mette a dura prova l’abilità degli appassionati. Il tutto è accompagnato da uno stile grafico che ricostruisce perfettamente le tipiche produzioni per C64 dell’epoca. Stesso dicasi per il comparto sonoro. Una bella ricostruzione. Una lettera d’amore ai bei tempi che furono.

XENON RACER (3D CLOUDS)

I racing games sono un genere sempre più diffuso anche dalle software house italiane. Xenon Racer di 3D Clouds conferma questa vocazione nonché le attitudini della software house che in precedenza aveva sfornato l’allegro e coloratissimo All-Star Fruit Race incentrato sui  kart.

Questa volta andiamo nel futuro prossimo, nel 2031 assisteremo a gare con monoposto a levitazione magnetica ma nel frattempo c’è un periodo di transizione dove una sorta di Formula E estremizzata catalizza l’attenzione del pubblico.

Il gioco ci offre la possibilità di guidare bolidi ad oltre 400 km orari in diversi circuiti sparsi per il mondo. Ne nasce un gameplay gradevole, divertente (non perfetto), fatto di derapate e duelli all’ultimo sangue con altri piloti in una modalità carriera lunga ed estenuante. Ci sono sempre veicoli e gare da sbloccare sempre più difficili. Ottima colonna sonora e buonissima grafica. Forse non troppo varia ma ben fatta.

THE BALLAD SINGER (CURTEL GAMES)

Lo abbiamo descritto come un imponente libro game fantasy di grande pregio. The Ballad Singer, titolo uscito a febbraio a firma di Curtel Games è senza dubbio questo.

I numeri, inoltre, sono imponenti: 40 finali, oltre 400.000 parole di testo, centinaia di snodi narrativi e molto altro. Il gioco, inoltre, propone un buon doppiaggio ed un lato artistico veramente di prim’ordine. Certo, manca l’azione, manca forse il vero e proprio grado di sfida ma chi ama leggere e riflettere per trovare scelte e decisioni adeguate, può non curarsi di queste caratteristiche mancanti.

La vera sfida in The Ballad Singer è non farsi rapire dalle pagine fantasy di questo enorme racconto.

TITOLI MENO RECENTI

Ma questo trend positivo esiste già da tempo. Lo scorso anno abbiamo avuto alcuni titoli da menzionare. Impossibile non ricordare l’eccellente Ride 3 che ricordiamo sia per un buonissimo impatto grafico, ma anche per la grande giocabilità e varietà di piste, moto, nonché ricambi estetici e non solo per personalizzare al massimo la propria moto dei sogni. Il tutto suggellato da una modalità carriera veramente ispirata. Uno dei migliori giochi italiani dello scorso anno capaci anche di esportare più che degnamente il Made in Italy all’estero.

Ma ecco un’altra rapida carrellata.

GHOSTLY MATTER (SMALL BROS, IVAN PORRINI)

Small Bros, un micro-team composto da Ivan Porrini, ha sfornato nell’estate scorsa l’ottimo Ghostly Matter, un metroidvania in pixel art basato sulle cupe atmosfere dei fantasmi, zombie ed altre creature mostruose e spettrali.

A volte sembra di rievocare Ghostbusters. Il titolo propone un gameplay di livello con una sfida impegnativa e piuttosto profondo se si considera la natura indie e rievocazione retro di Ghostly Matter. La produzione oltre ad una longevità e grado di sfida non male, pone sul piatto un aspetto grafico vintage ben fatto e non privo di effetti interessanti e di brani in chiptune niente male.

GROOD (CLAUDIO CATALANO)

Prendete Unity, datelo ad un appassionato di shoot’em up classici ed aspettate. Il risultato potrebbe essere Grood, titolo firmato da Claudio Catalano che da qualche tempo è su Steam. Uno sparatutto a scorrimento orizzontale all’antica ma visto in chiave moderna grazie ad una veste grafica splendida e ad effetti particellari di livello compresi giorno-notte, luci ed ombre.

La grafica low poly è intrigante mentre il sonoro è adeguato. C’è ovviamente un grado di sfida non indifferente visto che si tratta di un gioco arduo.

MILANIOR (ITALO GAMES)

I film poliziotteschi degli anni ’70 che vedevano Milano enorme palcoscenico del crimine organizzato sono diventate pellicole di culto. Uno dei vanti del Made in Italy. Amatissimi per dinamiche, trama, inseguimenti, scene epiche in grado di rappresentare luoghi del capoluogo meneghino come miti e consacrarli al grande pubblico.

Così come alcune vetture storiche ed anche armi. Detto questo, Milanoir, primo titolo di Italo Games è un action game sparatutto in pixel art piuttosto riuscito, ben confezionato ed interessante. Difficoltà a parte e sistema di combattimento un po’ così anche col joypad, il titolo ha il grandissimo pregio di ricostruire scene ed azione tipiche e decisamente paragonabili ai film d’azione come Milano Calibro 9 o Milano trema: la polizia vuole giustizia. E ci fermiamo qui perché la lista è più lunga.

DETECTIVE GALLO (FOOTPRINTS GAMES)

Le avventure punta e clicca sono un campo abbastanza apprezzato nel panorama videoludico. Gli italiani non mancano di farsi notare. Lo scorso anno, ma anche più di recente con l’arrivo su console, Detective Gallo si è fatto apprezzare.

L’avventura firmata da Footprints Games dei fratelli Francesco e Maurizio De Angelis ci porta in un giallo-noir molto disneyano made in Italy. A tratti, infatti, sembra di essere a Paperopoli con un protagonista dalle mille regole, dalla forte fibra morale ma ogni tanto un po’ impacciato. Della trama non parliamo, c’è la recensione per questo, ma qui vogliamo ricordare anche il buon doppiaggio dei personaggi principali ed alcune trovate divertenti oltre ad un design ispirato, rotondo e bello da vedere.

GEKIDO KINTARO’S REVENGE (NAPS TEAM)

Un remake fatto col cuore e dopo tantissimi anni. Gekido Kintaro’s Revenge è uno degli ultimi titoli pubblicati da Naps Team, software house indie messinese che ha in Domenico Barba e Fabio Capone i suoi due unici componenti. Dopo il buon Iron Wings è arrivato il remake del picchiaduro a scorrimento (beat’em up per intenderci) uscito 16 anni prima su GameBoy Advance. Il risultato è un porting quasi “fatto a mano” col codice riscritto qualche modalità aggiuntiva per aumentare la longevità ed una splendida pixel art. Una lettera d’amore per un gioco che è tornato a farsi apprezzare su Switch, PS4, Xbox One e Pc.

SLAPS AND BEANS (TRINITY TEAM)

Bud Spencer e Terence Hill insieme in un videogioco che ripercorre la loro cinematografia attraverso diversi stage misti tra beat’em up, racing, intermezzi che rievocano le scene più iconiche. Basterebbe solo questo per esaltarsi. Slaps and Beans, conosciuto ad inizio sviluppo come Schiaffi e Fagioli (del resto il titolo finale del gioco è la traduzione in inglese), per farci esaltare. Trinity Team ha realizzato grazie ad una campagna Kickstarter riuscita questo titolo arrivato ad aprile dello scorso anno su Pc e successivamente su console.

Pixel art di grande impatto e musiche originali (molte degli Oliver Onions) a far da sfondo all’azione. Cosa chiedere di più quando si carica il gioco ed oltre al menu iniziale si può ascoltare la colonna sonora di Bulldozer? Un sogno per molti bambini degli anni ’80 che sono cresciuti coccolati da questi film e da queste canzoni… made in Italy (anche gli Oliver Onions, per chi non lo sapesse, sono italiani).

NANTUCKET (PICARESQUE STUDIO)

C’è una sorta di poesia quando i videogiochi abbracciano i grandi classici della letteratura. Immaginate un’atmosfera costantemente cupa, marinaresca dove il pericolo è dietro l’angolo e dove la navigazione ha le sue difficoltà oggettive. Unitela ai racconti di Moby Dick e miscelate il tutto in un gameplay strategico-gestionale vecchio stile e dannatamente profondo.
Nantucket, che noi abbiamo eletto miglior gioco italiano dello scorso anno, è un’avventura marinaresca con i fiocchi contornata da un lato artistico sapientemente realizzato da Picaresque Studio. Una piccola gemma che offre una grande sfida e tanti scorci narrativi accompagnati da un bel lato artistico e da un commento sonoro “piratesco” d’eccezione. A tratti ci è sembrato di rigiocare a Sid Meier’s Pirates!, uno dei classici di ogni tempo. Complimento migliore non potevamo fare a questo talentuoso team indie. Un affresco made in Italy fatto di pixel, sfida, narrativa ed atmosfera.

ALTRI TITOLI DA MENZIONARE

Giusto quanto meno menzionare alcuni altri giochi. Tra questi Remothered: Tormented Fathers un action adventure firmato dai siciliani di Stormind Games. Il titolo a base horror ha recentemente vinto il titolo di miglior gioco italiano agli Italian Video Game Awards dello scorso aprile.

I GIOCHI MADE IN ITALY DEL FUTURO, C’E’ LA BALDO MANIA

Ma il futuro del Made in Italy si presenta altrettanto roseo. A guidare la ciurma dei giochi più attesi ci pensa Baldo. Naps Team ha pubblicato un mesetto fa il primo video con gameplay ed ha fatto il boom di visualizzazioni. Il progetto del team siciliano è stato adocchiato nientepopodimeno che da Studio Ghibli mentre valanghe di visualizzazioni sono state raggiunte in breve tempo sui canali YouTube di IGN, Microsoft, Sony e Nintendo.

Baldo è ancora un gioco piuttosto misterioso ma il suo stile che rievoca e rende omaggio alle produzioni dei maestri d’animazione giapponese (proprio Studio Ghibli, ndr) lo sta facendo apprezzare il tutto il mondo. Va da sé che questo action adventure sia uno dei giochi italiani più attesi non solo nel nostro stivale ma anche in tutto il resto del mondo.

In questo 2019 dovrebbe arrivare anche Pride Run, un gioco che vuole sensibilizzare il mondo sull’esistenza ed i diritti della comunità LGBTQ. Le parate del Gay Pride ma non solo. E’ produzione indie di IV Productions e Steam Factory.

Ivan Porrini, autore di Ghostly Matter, ha annunciato a fine anno The White Horse. Sarà un platform con combattimenti all’arma bianca non lineari, la possibilità di scelta del personaggio senza inflessioni RPG. Ma si sa ancora pochino.

OutOftheBit ha presentato all’EGX 19 di Londra Super Arcade Race. Secondo i piani degli autori dovrebbe arrivare entro fine anno su Pc, Mac, console e dispositivi mobile. La versione finale dovrebbe proporre 100 vetture, oltre 60 livelli con ambientazioni che riportano agli anni ’90 e disegnate a mano.

Lo stesso team sta lavorando – anche se il progetto è al momento messo in ghiaccio – Super Arcade Football. Il titolo calcistico stava venendo su bene ma gli autori hanno dato una frenata allo sviluppo per rivedere il progetto e le dinamiche. Fino ad ora abbiamo visto un gran potenziale ma gli sviluppatori vogliono avere le idee chiare e probabilmente tornare alla strada originale abbandonando il 3d.

Non possiamo non dedicare un po’ di spazio a PsychoDev che sta realizzando Chronicle of Innsmouth: Mountains of Madness. Con una grafica più definita, un lato artistico più marcato e l’atmosfera che rievoca i classici in pixel art delle avventure grafiche punta e clicca, il nuovo capitolo della serie ad ambientazione lovecraftiana è in lavorazione.

Abbiamo provato le breve, ma intensa, demo.  E promette molto bene. Giusto, inoltre, ricordare come il titolo, sequel del buon Chronicle of Innsmouth, sia stato protagonista di una fruttuosa campagna Kickstarter che ha permesso agli autori di raccogliere oltre 11.000 euro.

Tra i titoli indie particolari segnaliamo anche Nauticrawl. Gioco (qui la nostra anteprima) firmato da Andrea Interguglielmi che ci porta nelle profondità marine all’interno di uno scafandro. Atmosfera cupa, claustrofobica accentuata dal fatto che non vederemo il paesaggio sottomarino che ci circonda ma dovremo capire come far funzionare questo apparecchio per risalire in superficie ed uscire dal pericolo.

Ultimo ma non ultimo, Alaloth, RPG firmato da Gamera Interactive, guidata da Alberto Belli. Si caratterizza per le sue atmosfere fantasy e per la collaborazione con uno dei maestri dei giochi di ruolo, Chris Avellone.

Alaloth – Champions of The Four Kingdoms, questo il titolo completo del gioco, includerà quattro razze giocabili (Umani, Elfi, Nani ed Orchi), una visuale isometrica con azione istantanea e combattimenti profondi, multiplayer locale e cooperativo fino a quattro giocatori, oltre 40 tra casati e clan con cui lottare e dalle quali trarre spunti per il proprio background. Ed altro.

Insomma, c’è da essere contenti per quanto uscito e fiduciosi per il futuro. La schiera di team indie si infoltisce sempre più. Il Made in Italy può sicuramente continuare a dire la sua e le premesse per ulteriori soddisfazioni grazie a più decisi passi in avanti ci sono tutte.

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The Ballad Singer sarà presentato a Bergamo

The Ballad Singer continua a diventare sempre più concreto. Da Kickstarter, dove ha avuto un buon risultato di consensi, alla presentazione fissata per il 21 settembre a Bergamo in anteprima.

Pochi giorni dopo, inoltre, il 27 settembre, ci sarà come previsto l’esordio del titolo firmato da Curtel Games in Early Access su Steam, al prezzo di 19,99 euro, e sarà disponibile per Windows e Mac OS X. Per questo incontro sono state diffuse nuove immagini che accompagnano questo articolo. E c’è anche il programma dell’evento che scatterà alle 17 e che vi proponiamo a seguire.

Il gioco, lo ricordiamo, ha raccolto 33.347 euro grazie a 1.186 sostenitori sulla nota piattaforma crowdfunding e tra un paio di venerdì, dunque, sarà presentato al pubblico ed alla stampa presso l’eSport Palace Level One della città orobica (via Carducci 4). In quell’occasione si potrà provare il gioco in single player e in modalità Twitch, ovvero sarà possibile giocare la stessa partita in modalità cooperativa.

The Ballad Singer, per chi non lo sapesse, è un gdr/avventura grafica made in Italy ambientato in un mondo fantasy controllato completamente dalle scelte del giocatore.

Sono stati presi elementi dalle visual novel e libri gioco per sviluppare un videogioco dal formato inedito. The Ballad Singer offre una storia fantasy in continua evoluzione, in cui il mondo cambia e reagisce alle azioni del giocatore. Ciò consentirà di vivere fino a 1.700 storie e 40 finali diversi, le decisioni del giocatore influenzeranno il modo in cui si svolgerà il racconto. Ogni singola trama della storia è completamente narrata in italiano ed illustrata, anche nei più piccoli sviluppi narrativi. In The Ballad Singer, ogni scelta è cruciale.






ECCO ALCUNE CARATTERISTICHE:

  • Quattro eroi con differenti sviluppi narrativi;
  • Storie asimmetriche che si intrecciano l’una con l’altra:
  • Durante una singola run con un personaggio non si affronteranno mai due combattimenti nello stesso modo;
  • Le scelte contano davvero, è possibile cambiare completamente il destino degli eroi attraverso le decisioni prese dal giocatore;
  • Quattro gradi di sfida: inganna la morte e ripeti le scelte dall’esito mortale attraverso il “Sistema Destino”;
  • Solo rigiocando la campagna sarà possibile esplorare tutti i percorsi narrativi e gli intrecci nelle storie degli eroi;
  • Attraverso il Domino System una scelta nei primi minuti di gioco potrebbe avere forti ripercussioni nel corso di tutta l’avventura;
  • La storia è completamente narrata attraverso oltre 400.000 parole e 40 ore di narrazione;
  • Più di 700 illustrazioni in HD;
  • Oltre 40 brani musicali;

400 diverse morti descritte nel dettaglio, infatti, morire è parte della storia, non c’è un vero e proprio “Game Over”. Quando un eroe muore o termina la partita, il giocatore vestirà i panni di un nuovo avventuriero, all’interno della stessa storia, in un diverso percorso narrativo influenzato dal precedente protagonista selezionato.

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I giochi italiani del 2017 da ricordare

Il 2017 si è chiuso da tre giorni ed in attesa dei nostri GOTY, vi proponiamo una rapida carrellata di titoli made in Italy che vale la pena ricordare.

Anche l’anno appena passato ha fatto registrare l’uscita di ottimi giochi nuovi nonché l’arrivo su console delle versioni Pc di alcune uscite del 2016. Questi dati, certamente fanno crescere le speranze di vedere nostri prodotti invadere il mercato estero.

Eccoli in ordine sparso. La top 5 con il primo GOTY sarà pubblicata nei prossimi giorni e sarà dedicato proprio ai migliori giochi italiani.

Siete pronti per questo giro in ordine sparso? Buona lettura ricordandovi che sui titoli dei giochi menzionati (laddove disponibile) è inserito il link della recensione o dell’anteprima se si parla di titoli in accesso anticipato.

IRON WINGS

Iron Wings 080517S

Cominciamo il nostro tour del 2017 italiano con un giro in aereo. Iron Wings di Naps Team si è fatto apprezzare su Steam. Si tratta di un gioco incentrato sui combattimenti aerei ambientato nella Seconda Guerra Mondiale. Gli sviluppatori messinesi hanno realizzato un prodotto godibile che offre una buona sfida ed è divertente.

È il risultato di uno sforzo finanziario senza grandi publisher alle spalle, una produzione nostrana del tutto indipendente e per questo ancora più impressionante. Graficamente ci è apparso solido e piacevolmente fluido. Il titolo si lascia giocare benissimo tramite controller (nel nostro caso di Xbox 360) e la sensazione è quella di trascorrere il tempo con una versione storica dei più blasonati Ace Combat. Tra le tante caratteristiche segnaliamo la possibilità di fare zoom con la visuale per focalizzare attenzione e fuoco delle mitragliatrici ci ha ricordato da vicino Ace Combat: Assault Horizon.

Iron Wings ha una discreta storia da raccontare, a tratti avvincente e non limita a gettarci sulle nuvole per abbattere tutto quello che ci capita a tiro. A volte dobbiamo fare lavoro di intelligence, altre volte invece di cacciare dobbiamo bombardare, per fare un esempio. Il titolo è uscito su Xbox One lo scorso 31 ottobre.

ZHEROS ED IL DLC FORGOTTEN LANDS

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Restiamo in Sicilia per parlare di Zheros. Il gioco, uscito lo scorso anno su Pc a firma di Rimlight Studios è approdato su PS4 ad aprile assieme al dlc Forgotten Lands. Questo ha portato alcune novità al prodotto con un nuovo mondo da esplorare ed un nuovo personaggio (Thione) con relative mosse speciali in grado di far danni con le sue arti marziali.

La versione PS4 migliora quella vista su Pc l’anno precedente e rende più pulito e fluido il gameplay che nel frattempo è progredito anche su Windows. Ne esce fuori un titolo gradevole e sicuramente godibile dagli amanti dei giochi vecchia scuola col Dottor Vendetta, il cattivone di turno, tornato per fare ancora più male in un beat’em up in 2,5d gradevolissimo. Grazie a The Forgotten Lands, infatti, si ha la possibilità di giocare con un nuovo personaggio ed in altri 8 livelli che fanno aumentare la longevità (e rigiocabilità). Una run adesso è completabile anche in 12-13 ore. Da tenere d’occhio.

FORMA.8

Forma.8 Nintendo Switch B

MixedBag ha fatto centro col suo misterioso forma.8. La software house torinese ha, infatti, realizzato un titolo in grado di stuzzicare la fantasia dei giocatori in tutto il mondo.

Dall’aspetto minimale che ci ricorda un po’ le linee aggressive del classico Another World, ma non per questo meno affascinante di altri giochi, questo metroidvania fantascientifico si è affermato grazie ad un’ambientazione splendida e ad un gameplay che unisce al tempo stesso l’esplorazione alla riflessione ma anche all’uso della forza.

I giocatori devono guidare un drone alla ricerca di una fonte di energia indispensabile per la sopravvivenza del pianeta Terra. Il pianeta da esplorare è vastissimo e non è per niente tranquillo come sembra a prima vista.

Il tutto diventa inospitale ed aggressivo ed ogni contrasto può essere fatale per la nostra sonda che man mano andrà avanti potrà scoprire nuove vie, ma anche avere nuovi armamenti per avere ragione dei nemici.

Sicuramente interessante, il titolo è uscito su Pc, PS4 e Switch.

MOTOGP 17

MotoGP 17 F

Milestone si conferma solida nella realizzazione di titoli motociclistici e con MotoGP 17 ha certamente soddisfatto buona parte degli amanti del motociclismo.

L’edizione di quest’anno dovrebbe essere l’ultima col motore proprietario che, seppur garantisca prestazioni discrete, frena la serie a livello visivo. Siamo piuttosto certi di questa affermazione perché MXGP3 uscito nello stesso periodo ha utilizzato l’Unreal Engine 4 che è muoverà Gravel, tra l’altro.

Le qualità di MotoGp 17 sono però altre: joypad alla mano il gioco si difende piuttosto bene grazie ad un sistema di controllo della moto, del peso del pilota e del mezzo sono estremamente rodati. Non si perde molto tempo prima di “domare” la cavalcatura a due ruote e sfrecciare in pista emulando i nostri campioni preferiti. Gara veloce, Campionato, Carriera pilota e Manager di scuderia, senza dimenticare l’ormai onnipresente modalità online chiudono il cerchio di un’offerta motoristica che fa felici tutti gli appassionati delle due ruote.

Quello che dispiace, però, è la mancanza di volontà di stupire: la sensazione è quella di rigiocare qualcosa che abbiamo già sperimentato (e spolpato a suo tempo) già dalla scorsa generazione. E qui ritorna il discorso fatto per il motore grafico. A parte questo, tuttavia, tra quantità di modalità di gioco e un gameplay che definire rodato e a prova di bomba è eufemistico, MotoGP 17 risulta essere il solito, imperdibile “must” per tutti gli appassionati.

CHRONICLE OF INNSMOUTH

Chronicles of Innsmouth G

Le avventure grafiche sono certamente uno dei generi più amati di sempre. I punta e clicca alla Monkey Island sono ancora in grado di attirare un certo numero di appassionati. Così ha fatto Chronicle of Innsmouth, titolo firmato da PsychoDev, una micro software house formata da due appassionati, Umberto Parisi ed Amedeo Vasaturo che si sono avvalsi della collaborazione di Ross Moffat che ha scritto ed adattato i dialoghi inglesi e fatto i test.

Il gioco, nato come un progetto amatoriale, ed a tratti ancora oggi si nota nonostante le numerose migliorie apportate, ci porta in una Inghilterra oscura ed al tempo stesso affascinante. Un ragazzo, appena diciottenne, si sta godendo il suo regalo per la maggiore età: un viaggio nell’entroterra inglese dove però sarà attratto da un mistero che ben presto si rivelerà scottante e pericolosissimo.

I sorrisi delle battute iniziali lasceranno spazio all’ansia ed a qualche fase action convulsa per tentare di salvare la pelle.

Chronicle of Innsmouth nasce dal connubio tra i racconti del maestro dell’horror Howard Phillips Lovecraft e lo stile delle avventure grafiche anni ‘90 della Lucas. Gradevole la pixel art che, appunto, ci riporta ai primi anni ’90, anzi, a quelli di fine anni ’80 ed un ottimo commento sonoro, il titolo si è fatto apprezzare anche per un buon mix tra ironia (alcune citazioni e situazioni sono riconducibili ad alcuni classici del passato, ndr) e trama.

MXGP3

MXGP3 A

Se siete appassionati di Motocross, il titolo sportivo di Milestone fa certamente al caso vostro. Grazie all’Unreal Engine 4, il gioco ufficiale del Mondiale delle due ruote scoperte, permette di affrontare la stagione 2016 in ogni sua sfaccettatura.

Anche qui non manca la possibilità di far carriera facendosi largo nelle gare di contorno e poi in campionati e stagioni intere.

Tecnicamente, infine, le prodezze permesse con l’Unreal Engine sono tante (effetti atmosferici, particellari, luci ed ombre davvero di rilievo, ndr) e sono tangibili grazie ad un gameplay interessante e scalabile adatto a tutte le esigenze: da chi inizia a chi ama una sfida più ardua. Da notare come ogni passaggio delle moto deformi il terreno e come questo poi si faccia sentire nel gameplay. Si può fare di più, certo, ma il nuovo inizio con questo blasonato engine sicuramente è positivo e fa ben sperare per il futuro.

UNIT 4

Unit 4 B

Gamera Interactive, guidata da Alberto Belli, ha sfornato nel 2017 l’interessante Unit 4. Un action platform vecchio stile ma con l’ambizione di potenziare tutti quelli che sono i canoni antichi del genere.

Unit 4 si contraddistingue per la presenza di quattro protagonisti, quattro eroi che possono agire da soli ma anche in combo. La natura stessa del gameplay lo imporrebbe in certi passaggi. Ogni personaggio ha infatti una caratteristica unica che gli permette di superare un determinato ostacolo o di eliminare un nemico. Caratterizzati da colori e stazze diverse, le loro capacità speciali possono essere comunque utilizzate in contemporanea grazie al multiplayer locale. I nostri moschettieri dello spazio hanno nomi non certo blasonati, trattasi di: Blue, Red, Yellow e Green.

Generalmente, questo platform offre una grafica in pixel art interessante e varia con buone animazioni mentre le musiche in chiptune sono orecchiabili e gradevoli. Il gameplay è bello tosto ed offre un interessante grado di sfida.

Maledettamente all’antica e forse per questo in alcuni punti davvero problematica ma offre tanti spunti visto che i quattro personaggi possono essere utilizzati in modo intelligente per riuscire a superare determinati punti. È anche vero che è possibile utilizzare un solo personaggio per chiudere l’avventura ma non tutta perché alcuni personaggi possono andare in zone impossibili da raggiungere. Chi vuole fare un bel salto indietro nel tempo è accontentato.

LAST DAY OF JUNE

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È probabilmente uno dei titoli italiani più attesi. Sviluppata da Ovo Sonico, team indie italiano guidato dall’eclettico ed esperto Massimo Guarini, e pubblicata da 505 Games, questa avventura punta fortemente sullo stile grafico e sonoro grazie ad una direzione artistica di livello eccelso e sulle emozioni dovute ad una storia toccante.

Non vi diremo nulla sulla trama ma accenniamo al film “Al di là dei Sogni” per darvi una traccia importante senza anticiparvi nulla. Il gioco, grazie ad un’ottima realizzazione tecnica, è commovente ed emozionante. Last day of June è una lettera d’amore digitale sotto forma di videogioco.

THE WARDROBE

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Altra avventura grafica punta e clicca che strizza l’occhio ai classici del passato, The Wardrobe porta la firma di C.I.N.I.C. Games. Skinny è il protagonista di questo gioco. È uno scheletro che è rimasto in vita per vegliare sull’amico che cinque anni prima era stato l’inconsapevole colpevole della sua dipartita. Colpa di un’allergia.

Da quel giorno, il protagonista ha deciso di vegliare sull’amico che si sentiva in colpa per l’accaduto. Ovviamente all’insaputa anche perché vedere uno scheletro che parla e cammina non sarebbe salutare per nessuno.

Ma ad un certo punto, la routine quotidiana viene stravolta dal trasloco della famiglia del suo amico. Proprio nel giorno in cui lui aveva deciso di palesarsi all’amico per non fargli più pesare l’accaduto.

Ne nasce una serie di puzzle e dialoghi divertenti. Una bella avventura grafica in grado di offrire una bella sfida. Tecnicamente valido, il titolo merita di essere ricordato.

ARENA AN AGE OF BARBARIANS STORY

Arena an Age of Barbarians Story

Ambientato in un misto fritto tra Conan il Barbaro, Rastan, Golden Axe e tutto quello che riguarda il truculento mondo dei barbari visti in salsa fantasy e portati in un calderone degno dei film di serie B che diventano cult, Arena An Age of Barbarians Story è il nuovo titolo firmato da Crian Soft. Non abbiamo avuto il tempo di recensirlo ma ne parliamo proprio qui approfittando dello speciale.

Il gioco propone una storia dalle tantissime sfaccettature con quattro personaggi giocabili (recentemente si è aggiunto il quinto disponibile tramite dlc, ndr) e diversi finali differenti. È un misto tra beat’em up, picchiaduro ed azione. Non possono mancare anche la sensualità, le nudità, il gore (ci sono squartamenti alla Mortal Kombat) e l’heavy metal della colonna sonora.

Dal punto di vista artistico, l’effetto anni ’80 da cult movie è ben fatto ed è possibile, inoltre, accentuare il tutto applicando diversi filtri. Il grado di sfida è arduo visto che i nemici e le prove da affrontare sono davvero insidiosi. Se vi piacciono il trash ed un gameplay all’antica, certamente Arena An Age of Barbarians Story (che continua la tradizione della software house dopo Age of Barbarian Extended Cut che ha anche un’anima ruolistica) fa al caso vostro. Ad ogni modo è un buon titolo da consigliare a chi ama l’azione ed i beat’em up. Un titolo che complessivamente offre tanto gameplay, possibilità di essere rigiocato ed un buon livello tecnico anche se i comandi non sono troppo reattivi. Merita comunque un voto sicuramente positivo che indicheremo prossimamente perché vogliamo dedicare una recensione più accurata.

GIOCHI IN EARLY ACCESS

ALL-STAR FRUIT RACING

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Un po’ a sorpresa, a fine estate è stato annunciato e presentato All-Star Fruit Racing. Un titolo sui kart dall’ambientazione coloratissima e fruttata visto che i nostri piloti ed i go kart sono ispirati proprio alla frutta.

Una spremuta ben riuscita con un comparto tecnico di grande livello. Graficamente il gioco offre varietà e piste piene di dettagli e di passaggi notevoli. Buoni fin da ora gli effetti particellari con un gameplay discreto ma ancora da bilanciare sebbene con buone idee di base. Gli sviluppatori di 3DClouds hanno al momento svolto un lavoro mirabile anche dal punto di vista contenutistico senza dimenticare che chi ama la personalizzazione può sbizzarrirsi con la conquista di numerose parti per rendere il proprio mezzo unico. Ci sono ben 26.000 combinazioni. Sono presenti 22 piloti ed è supportato il multiplay in locale con schermo condiviso fino a quattro giocatori ed online fino ad otto appassionati.

Ci aspettiamo, in questo 2018, ulteriori novità. Magari non sarà la risposta definitiva a Mario Kart ma senza dubbio può esserne una validissima alternativa. Riaffermiamo il concetto che se ben sfruttato, il gioco potrebbe essere tra i protagonisti in assoluto di questo 2018 e non solo sul mercato italiano.

STEEL ALIVE

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Sylphe Labs, già autrice di Occultus Cabala Mediterranea che l’anno scorso abbiamo anche recensito e menzionato, ha cambiato orizzonte. Non più la calda e misteriosa Palermo di inizio secolo scorso ma un freddo e meno esoterico futuro (magari prossimo) con Steel Alive.

Si tratta di un action in prima persona per visore Samsung Gear e destinato quindi ai dispositivi mobile che supportano questa periferica. Il risultato è incoraggiante sia a livello tecnico con luci ed ombre al proprio posto e con un buon dettaglio.

Una sfida interessante che già trasuda ottima qualità per essere un titolo mobile. Il gameplay appare già a buon punto con ambientazioni claustrofobiche che sembrano attingere (e gli sviluppatori lo hanno confermato in questa nostra intervista) a The Cube ed Alien. Vedremo se nel 2018 questo progetto, che dovrebbe essere episodico, decollerà definitivamente.

SLAPS AND BEANS

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Trinity Team ha pubblicato su Steam poche settimane fa, a metà dicembre, la versione Early Access di Slaps and Beans. Si tratta di una versione molto simile a quella che dovrebbe essere quella finale in arrivo prossimamente su Steam.

Quello che abbiamo provato è un beat’em up a scorrimento vecchio stile che vede protagonisti Bud Spencer e Terence Hill in vari stage che ripercorrono alcune ambientazioni e scene dei loro (tanti) film. Il tutto intervallato da mini-games e sessioni di guida: poteva mancare la dune buggy con cappottina gialla? Tante citazioni, le canzoni degli Oliver Onions e Franco Micalizzi nonché una finissima e dettagliatissima grafica in pixel art da applausi.

Il tutto condito da un gameplay già maturo e ben bilanciato anche se nelle fasi di guida, ameno nel nostro provato, abbiamo avuto diverse difficoltà. Il titolo promette molto bene e può essere tra i protagonisti di questo 2018.

SEMPRE IN AUGE

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Sempre in auge Assetto Corsa che quest’anno ha portato alcuni dlc di peso, uno dedicato al settantesimo anniversario della Ferrari ed un aggiornamento gratuito di fine anno che ha aggiunto sette vetture ed il tracciato di Laguna Seca facendo lievitare ulteriormente i numeri sui contenuti. Ad oggi il titolo di Kunos Simulazioni include 177 vetture (suddivise in 20 classi e generi), 19 circuiti in 35 configurazioni, una carriera offline, campionati personalizzati, esperienza multiplayer e supporto alle modd.

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Non poteva mancare una menzione per The Town of Light che quest’anno, dopo il debutto su Pc dello scorso anno, è approdato in estate su PS4 ed Xbox One. L’avventura in prima persona che racconta le vicissitudini della giovane Reneé, una giovane affetta da disturbi mentali, porta alla luce anche gli orrori di chi in passato e prima della chiusura dei manicomi, era costretto a vivere in queste strutture.

Un tema importante ma anche un incoraggiamento. Vale la pena ricordare come il team ed il publisher per l’edizione console Wired Productions abbiano lanciato un’iniziativa benefica intitolata “You not are alone” (Non sei solo) che fruttato 10.000 dollari donati a Take This.

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Super Arcade Football. Il gioco calcistico indie di OutOfTheBit è sempre in fase di sviluppo e con tanti aggiustamenti. Allo stato attuale il gameplay è divertentissimo (complice anche la possibilità di modificare alcune regole) ma l’intelligenza artificiale è da rivedere soprattutto nei portieri troppo facili da battere dalla distanza ed anche nelle marcature da rivedere.

DA PROVARE

Riot C

Riot – Civil Unreast. Purtroppo non abbiamo avuto tempo di provare questo titolo uscito in early access lo scorso 6 dicembre. Colpa nostra ma presto lo faremo. C’è stato un gran parlare di questo titolo strategico in tempo reale con tanta azione a condire il gameplay che punta a ricreare alcuni disordini che hanno infarcito la cronaca (anche nera, purtroppo) nel corso di questi anni. Il titolo sviluppato da Leonard Menchiari ed IV Productions edito da Merge Games ci offre 16 livelli da affrontare sia come riottosi, sia come poliziotti, con molteplici opzioni sia per il single player che per il multiplayer.

Sine Requie Snake Eyes A

Sine Requie – Snake Eyes. Unreal Vision, il team di sviluppo che sta portando avanti questo progetto non è riuscito nell’impresa di raccogliere i fondi necessari su Kickstarter. La campagna poco fortunata non è andata a buon fine. Tuttavia, a quanto, pare, i lavori su questo gdr basato sul quasi omonimo gioco cartaceo di Leonardo Moretti e Matteo Cortini, distribuito da Asmodee Italia, continua. Per quel poco che si è visto, c’è un bel lavoro artistico dietro ed un’ambientazione, con setting in Italia nel corso della Seconda Guerra Mondiale, interessante.

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Milan Games Week Indie 2017, oltre 50 titoli made in Italy

L’industria italiana dei videogiochi è in crescita e sarà protagonista alla Milan Games Week 2017 che si terrà a dal 29 settembre all’1 ottobre prossimi.

L’evento, ospitato nei padiglioni di Fiera Milano Rho, ospiterà ancora una volta la costola dedicata ai giochi indipendenti. Milan Games Week Indie 2017 proporrà uno spazio di oltre 350 metri quadri nei padiglioni 8 e 12 con la presenza di ben 56 videogiochi sviluppati da 48 studi indipendenti.

Si tratta della selezione di videogiochi made in Italy più sempre alla kermesse milanese. Proprio per supportare una simile crescita e una partecipazione quanto più ampia possibile all’evento AESVI, l’associazione di categoria del settore videoludico italiano, ha deciso di sostenere gli studi di sviluppo offrendo 40 postazioni espositive gratuite rispetto alle 20 messe a disposizione nell’edizione precedente dell’evento.

Nella line-up presente a Milan Games Week Indie 2017 sarà possibile provare titoli sviluppati per ogni piattaforma disponibile sul mercato, dalle console ai Pc, dai dispositivi mobile a quelli di realtà virtuale. Titoli d’azione, di avventura, platform, puzzle, strategici, simulativi, punta&clicca, sparatutto e horror animeranno per i tre giorni di evento gli schermi che illumineranno lo stand Indie, offrendo un divertimento quanto mai vario e capace di venire incontro ai gusti dei videogiocatori. Il tutto arricchito dalla possibilità di poter incontrare e parlare di persona con gli sviluppatori presenti.

Sarà presente alla Milan Games Week Indie 2017 anche un Indie Shop da cui poter acquistare i videogiochi degli studi di sviluppo partecipanti in formato sia fisico che digitale, oltre che chiavi dei loro titoli in Early Access e merchandising abbinato.

Ecco un trailer di presentazione. Buona visione.

Sotto, la lista di tutti gli studi e titoli presenti a Milan Games Week Indie 2017. Buona lettura:

  1. Albedon Wars di Firemill Games, gioco di carte per PC, Mac, Linux e mobile
  2. All-Star Fruit Racing di 3DClouds, kart-game per PC, PlayStation 4 e Xbox One
  3. AniManQuiz di YumeGears, quiz per PC, Mac e mobile
  4. Atomine di Broken Arms Games e pubblicato da MixedBag, dual stick shooter per Nintendo Switch
  5. Beyond the Sky di Iperurania Arts, avventura grafica per PC
  6. Blind di Tiny Bull Studios, thriller psicologico per Oculus Rift, HTC Vive, OSVR e PlayStation VR
  7. Bud Spencer & Terence Hill: Slaps and Beans di Trinity Team, picchiaduro per PC, Mac e Linux
  8. Carsh di YumeGears, gioco di corse per PC, Mac, Linux e mobile
  9. Chronicle of Innsmouth di Psychodev, avventura per PC
  10. Circle of Sumo di Yonder, picchiaduro a incontri per PC
  11. Da Vinci’s Mysterious GearWorks di Melazeta, gioco VR per mobile VR, Oculus Gear VR e Oculus Rift
  12. Daymare: 1998 di Invader Studios, survival horror per PC, PlayStation 4 e Xbox One
  13. Detective Gallo di Footprints e pubblicato da Adventure Productions, punta&clicca per PC
  14. Diamonst di Zenko Games, gioco di ruolo per mobile
  15. Don-Ay di Affinity Project, arcade con elementi gestionali per piattaforme mobile
  16. Downward di Caracal Games, open-world parkour per PC
  17. Escape From Salem di Pallas Studios, avventura per PC
  18. Fall of Light di Runeheads, dungeon-crawler per PC e Mac
  19. Fangold di Potato Killer Studios, gioco di carte per PC, Mac e mobile
  20. Follia Dear Father di Real Game Machine, horror per PC, PlayStation 4 + VR, Xbox One e HTC Vive
  21. Food Invaders di LEAF Games & Software, MOBA per PC
  22. forma.8 di MixedBag, gioco d’azione e avventura per Nintendo Switch
  23. G.R.A.L. di Three Souls Interactive, gioco di corse futuristiche per PC, console e mobile
  24. Genomia di Evocentrica, platform per PC
  25. Gridd: Retroenhanced di Antab Studio, shoot’em up per Xbox One, PC, Mac e Linux
  26. HyperParasite di Troglobytes, twin-stick shooter per PC, PlayStation 4 e Xbox One
  27. Insidia di Bad Seed, strategico a turni per PC e Mac
  28. Laika 2.0 di Studio Albatros, platform per PC
  29. Leap of Champions di LEAF Games & Software, arena FPS per PC
  30. Long Island Simulator di Smoking Mirror, simulatore per PC, console e mobile
  31. Lost in the Dungeon di Eggon, gioco di ruolo per piattaforme mobile
  32. Milanoir di Italo Games, gioco d’azione per PC
  33. Mutant Chronicles Luna City: Secret File 01 di Chroniclers Game Studio, punta&clicca per PC
  34. NoWHere di iMasterArt Production, horror per tutte le piattaforme (no mobile)
  35. Okunoka di Luce Games, platform per PC e console
  36. Oops! di Neko8Games, puzzle-platform per PC, Mac e PlayStation 4
  37. Potion Explosion di Studio Clangore, puzzle per mobile
  38. Riot: Civil Unrest di IV Productions, simulatore strategico per PC, Mac, console e mobile
  39. SBK VR di Digital Tales, gioco di corse per Samsung Gear VR e Daydream
  40. Selling Sunlight di CoseBelle, gioco di ruolo per PC, Mac e Linux
  41. Singularis di Dead Pixels, avventura sci-fi per PC e realtà virtuale
  42. Slime ‘n’ Swipe di Syntactic Sugar, puzzle per mobile
  43. SoloCiecaFerocia di Unreal Vision, avventura interattiva per PC e mobile
  44. SpaceStunt 2 di YumeGears, shoot’em up per PC, Mac, Linux e mobile
  45. Stake di 3GoGames, strategico a turni per PC e Mac
  46. Stuck in a Pig di C.I.N.I.C. Games, avventura per PC
  47. Super Cane Magic ZERO di Studio Evil, action RPG per PC, OSX, Linux e console
  48. Swords of Calengal di United Lines Studio, action RPG per PC, PlayStation 4 e Nintendo Switch
  49. Terramars di Untold Games, simulatore di sopravvivenza per PC
  50. Terrorbane di BitNine Studio, gioco di ruolo per PC, Mac e Linux
  51. The Land of Pain di Alessandro Guzzo, avventura horror per PC
  52. The Quest of Yumkaax di Ducks In a Row, avventura per PC
  53. The Wardrobe di C.I.N.I.C. Games e pubblicato da Adventure Productions, avventura per PC, Mac e Linux
  54. Toygeddon di Unreal Vision, racing online battle arena per PC e console
  55. Wheels of Aurelia di Santa Ragione e pubblicato da MixedBag, gioco narrativo per Nintendo Switch
  56. Xydonia di Breaking Bytes, shoot’em up per PC, Mac e Linux

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Svilupparty 2017, l’edizione di quest’anno si terrà a Bologna dal 19 al 21 maggio

Svilupparty 2017, ovvero l’ottava edizione dell’evento che raduna e mette in relazione gli sviluppatori indipendenti di videogiochi italiani, si terrà a Bologna il 19, 20 e 21 maggio prossimi.

L’evento, nato nel 2010, è promosso dall’Associazione Svilupparty – IPID Italian Party of Indie Developers e dall’Archivio Videoludico della Cineteca di Bologna per celebrare il lavoro degli sviluppatori italiani. Tenuta a cadenza annuale, la kermesse è il luogo dove sviluppatori indipendenti e appassionati possono incontrarsi per parlare dei propri progetti, raccontandosi ai propri colleghi e al pubblico.

Svilupparty 2017 si terrà presso l’Archivio Videoludico – Biblioteca Renzo Renzi, Cineteca di Bologna, via Azzo Gardino 65/B del capoluogo felsineo.

IL PROGRAMMA (IN ESTREMA SINTESI)

La prima giornata di Svilupparty 2017 (BETA) sarà dedicata a incontri e presentazioni di professionisti del settore, di livello nazionale e internazionale ed è ad accesso libero.

La seconda e la terza giornata saranno dedicate agli sviluppatori e ai loro progetti. Saranno a disposizione quaranta postazioni showcase (tavoli attrezzati con prese di corrente) per la giornata di sabato e altrettante per la giornata di domenica, per un totale di ottanta progetti presentati. Parallelamente ci saranno fra le quindici e le venti presentazioni di progetti e concept il sabato e altrettante la domenica.

L’accesso per il pubblico è anche in questo caso completamente libero. L’Associazione Svilupparty – IPID Italian Party of Indie Developers ha aperto la call per le proposte degli sviluppatori per le postazioni showcase in cui mostrare il proprio prototipo, farlo provare agli altri sviluppatori e al pubblico, raccogliere feedback e acquistare visibilità e/o per uno spazio per una presentazione, con slide e video, in cui raccontare la propria idea, il proprio team e il proprio modo di lavorare.

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Per proporre un progetto o una presentazione è sufficiente tesserarsi come soci sviluppatori a questo link: www.svilupparty.it/tesseramento/ (basta una persona per team) e inviare la propria proposta compilando il form a questo link www.svilupparty.it/membri/presenta-il-tuo-progetto/

L’Associazione Svilupparty – IPID Italian Party of Indie Developers, inoltre, annuncia l’accordo di sponsorizzazione con iMasterArt, l’Accademia delle Arti Digitali e dell’Intrattenimento che eroga da alcuni anni Master avanzati, a Milano, Torino e Genova, che combinano il forte tecnicismo richiesto dal mercato dell’intrattenimento con l’arte digitale.

iMasterArt parteciperà a Svilupparty 2017 con presentazioni al pubblico sui propri corsi e sulle esperienze dei propri docenti e con uno stand dedicato per promuovere le proprie attività e per rispondere alle vostre domande.

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I giochi italiani da ricordare nel 2016

Il 2016 si sta chiudendo ed in attesa dei nostri GOTY che divulgheremo nei prossimi giorni, facciamo un piccolo riepilogo dell’anno dal punto di vista dei giochi made in Italy.

Questi 12 mesi sono letteralmente volati con tanti giochi interessanti, alcune delusioni e molte sorprese. Anche gli sviluppatori italiani si sono dati un grosso da fare sfornando titoli anche con poche risorse ma comunque sempre in quantità e qualità maggiore rispetto al recente passato. E questo nostro breve speciale racchiude quelli da ricordare.

Eccoli, in ordine sparso, perché – ripetiamo – la nostra classifica dei migliori, la daremo nei prossimi giorni. In questa nostra carrellata sono presenti anche titoli visti in fase di Early Access attualmente ancora in fase Beta e quindi non recensiti. Inutile dire che il cuore pulsante delle produzioni italiane sia indie. Tante piccole software house si sono messe in luce.

THE TOWN OF LIGHT

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Tra i titoli prettamente indie (lo sono quasi tutti), è impossibile non citare The Town of Light, particolare avventura grafica in prima persona ambientata in un ex manicomio di Volterra firmato da LKA.it. Si tratta di un titolo che racconta argomenti delicati quali i trattamenti dei malati di mente in epoca fascista. La buonissima realizzazione tecnica ed i vari flashback ci fanno riflettere ed il nostro voto (piuttosto alto) ci è sembrato meritatissimo per come il gioco abbia saputo trattare l’argomento (in modo elegante) grazie ad una ottima narrativa unita da mani sapienti al gameplay.

OCCULTUS: CABALA MEDITERRANEA

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Le avventure grafiche punta e clicca sono per i giocatori di vecchia data un toccasana. In attesa di “nuovo Monkey Island”, questo 2016 va ricordato per alcuni giochi interessanti e tra questi spunta Occultus: Cabala Mediterranea, firmata dai palermitani di Sylphe labs.

Il gioco, un’avventura punta e clicca in “prima persona” ci porta all’inizio del ‘900 in una Palermo reinventata dove il protagonista, sulle tracce del proprio nonno (un antiquario della città) che viene rapito in modo piuttosto strano e rocambolesco.
Tanti enigmi interessanti, location ben disegnate ed evocative (soprattutto per chi è palermitano) nonché ed una storia investigativa articolata, Occultus ci fa fare un viaggio in una Palermo immaginata che comunque fu uno dei crocevia culturali più importanti d’Europa fino a poco meno di 100 anni fa. Il tutto condito da una direzione artistica davvero niente male. Da provare. Il titolo è uscito di recente anche su Zodiac e gode di una edizione internazionale curata da Microids.

LANTERN

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Tra i giochi più “eterei” in assoluto di questo 2016 figura senza dubbio Lantern. Titolo sviluppato da Storm in a Teacup, team già famoso per aver realizzato nel recente passato N.E.R.O.

E’ un’avventura da colorare: si controlla (appunto) una lanterna attraverso le quattro stagioni di altrettanti grandi mondi ambientati nel Giappone antico. Una lanterna di luce che dà e porta la vita all’area circostante. Non c’è una vera e propria sfida in Lantern ma è un viaggio calmo, riflessivo attraverso paesaggi splendidi sia pure a “bassa densità di poligoni” dove il tocco artistico è davvero elevato.

Il nostro viaggio porta luce e vita e sbloccando via via aree sempre più grandi si porterà la speranza in queste suggestive località del Sol Levante. Un viaggio introspettivo che ci induce a riflettere.

ACTIVE SOCCER 2DX

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Poteva mancare il pallone in questo 2016 made in Italy? No di certo. Gianluca Troiano ha così sfornato Active Soccer 2DX in un anno dove il revival di Kick Off di Dino Dini è stato ufficialmente riconosciuto come tra i giochi peggiori di quest’anno.

Active Soccer 2DX, invece, è un titolo molto valido. Non stiamo parlando di un gioco paragonabile minimamente a Fifa o a PES e questo è ovvio, ma di un “terzo incomodo” soprattutto su console Xbox One, PlayStation 4 ed Xbox One sicuramente da tenere in considerazione.

Si tratta di un mix molto ben fatto tra Kick Off 2 e Sensible World of Soccer con presenza di un database di squadre da scegliere molto grande, tante modalità da fare, multiplayer su PS4, modalità Carriera (ci dicono infinita su PS4) ed un supporto sempre costante, senza dimenticare un gameplay “all’antica” in grado di coniugare velocità, varietà e tanto divertimento.

ASSETTO CORSA

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Assetto Corsa è sicuramente uno dei giochi made in Italy più conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. Dopo l’esordio su Pc l’anno scorso (2015), è giunta l’edizione per console, ovviamente firmata da Kunos Simulazioni. Nondimeno, e non contenti, gli sviluppatori romani hanno anche realizzato un trittico di dlc dedicati alla Porsche. Praticamente delle esclusive guidabili e giocabili solo su Assetto Corsa visto gli accordi tra Kunos e la casa automobilistica di Stoccarda.

Oltre ad essere molto bello, lungo e vario, gli sviluppatori supportano sempre in continuazione il loro gioiello pubblicando anche contenuti che ne aumentano la longevità. Il 2017 è alle porte e sicuramente ci saranno ulteriori novità.

REDOUT

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Dalle corse su strada a quelle futuristiche, il Made in Italy passa anche da qui. 34BigThings ha uscito fuori dal cilindro Redout, un racing futuristico alla WipeOut per intenderci dove – complice anche una interessante modalità Carriera – è possibile sfrecciare su diverse classi di navicelle (migliorabili ed aggiornabili) a levitazione magnetica capaci di andare senza problemi ad oltre 800 km all’ora in circuiti avveniristici che mostrano il decadimento della Terra nel ventiseiesimo secolo ma anche in altre ambientazioni, da quelle ghiacciate a quelle desertiche de Il Cario.

Di recente è stato anche aggiornato con una nuova ambientazione ad Europa (uno dei satelliti di Giove) che ha aggiunto 5 nuovi circuiti ed altri eventi che fanno aumentare il numero delle gare da svolgere nella Carriera. Ovviamente c’è anche il supporto per la Realtà Virtuale.

LITTLE BRIAR ROSE

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Torniamo a parlare di avventure grafiche punta e clicca, un genere che assieme a quello delle corse sembra essere particolarmente caro agli autori italiani. Nelle settimane scorse abbiamo parlato di Little Briar Rose che è senza dubbio un gioco da ricordare.

I motivi? Elf Games Works e Mangatar hanno saputo realizzare una piccola perla dal punto di vista artistico con una grafica ispirata alle vetrate davvero di altissima fattura per una rivisitazione della favola dei fratelli Grimm, La Bella Addormentata nel Bosco che vede protagonisti tanti principi (non necessariamente azzurri). Una versione molto gradevole di questa fiaba godibile sia su iOS ed Android che su Pc e Mac. E dire che tutto nacque da una Jam ed è stato portato avanti da due sole persone.

RIDE 2

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Milestone ha realizzato diversi titoli motoristici interessanti. In autunno è arrivato anche RIDE 2, sequel di quel RIDE che voleva essere il Gran Turismo per le due ruote. Una maggiore cura a livello tecnico con una fisica migliorata e molti dettagli suggestivi nelle varie location (30 in totale) e nella riproduzione di oltre 200 motociclette, Carriera e tante competizioni fanno la fortuna del titolo della software house milanese. Per gli amanti delle due ruote è senza dubbio in titolo da provare.

WHEELS OF AURELIA

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Rimaniamo su strada ma per un’avventura “on the road” molto particolare. Santa Ragione ha pubblicato su Steam nella seconda decade di settembre Wheels of Aurelia. Si tratta di un titolo automobilistico che racconta tante storie attraverso la guida e le relative scelte nei dialoghi.

Il gioco ci offre uno spaccato dell’Italia degli Anni ‘70 col nostro Paese preso dai tumulti degli Anni di Piombo. Lella, la protagonista di Wheels of Aurelia vuole scappare via e lo fa con una sua amica conosciuta la sera prima in una discoteca. La nostra eroina attraversa la Aurelia e farà diversi incontri con dialoghi che spaziano dal calcio, alla formula 1 ma che ci racconta del rapimento Moro e di alcuni temi importanti quali l’aborto e molto altro”. Sicuramente da provare. Il gioco è arrivato di recente anche su Xbox One dopo il suo debutto su Steam e PS Store.

SEBASTIEN LOEB RALLY EVO

Sébastien Loeb Rally Evo 5

Milestone ha diffuso una sua nuova IP quest’anno. Un gioco dedicato ad un mito vivente dell’automobilismo: Sebastien Loeb Rally Evo che permette di ripercorrere alcune tappe fondamentali della carriera del 9 volte campione del mondo di rally, il re degli sterrati.

Fiore all’occhiello è la modalità Carriera che offre decine e decine di eventi e di ore di gameply con quasi 60 vetture di 16 costruttori diversi, 300 km di piste da guidare che riproducono 8 rally, 64 prove speciali e 5 circuiti di RallyCross.

DOOM AND DESTINY ADVANCED

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Non lo abbiamo ancora recensito, facciamo ammenda, ma dovremmo provvedere in tempi relativamente brevi, non possiamo dimenticare Doom and Destiny Advanced, il sequel di quel Doom an Destiny capace di dissacrare in modo umoristico il mondo dei gdr con molta efficacia.

Abbiamo lungamente provato la versione Early Access a febbraio e ci è sembrato un titolo valido: sulla falsa riga degli omaggi alla Zelda ed alla Final Fantasy con un ottimo gameplay e buonissime battute. Senza dimenticare la vastissima mappa da esplorare ed altro.

GIOCHI IN EARLY ACCESS

Parliamo rapidamente di due giochi usciti in Early Access e quindi già in buona fase di sviluppo. Sono entrambi molto promettenti: RaceCraft e Super Arcade Football. Ma non dimentichiamo Super Cane Magic Zero (altro gdr alla “Zelda” dai toni dissacranti che si avvale della collaborazione del famoso SIO) che è in accesso anticipato dal 2015 e che è sempre in costante aggiornamento.

RACECRAFT

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E’ arrivato a marzo scorso in Early Access e da allora è stato aggiornato diverse volte con l’aggiunta di alcuni contenuti. A tal proposito, siamo ancora lontani dalla presenza dei contenuti previsti ma gli ultimi aggiornamenti fanno ben sperare per una probabilissima uscita della versione “finale” per l’anno che sta per arrivare.

Racecraft è un titolo di corse automobilistiche firmato da Vae Victis Games che ha come sua grande caratteristica la possibilità di realizzare in modo procedurale diversi tracciati ed ovviamente salvarli. Questo grazie al CAMILLA che permette vari calcoli in 3d capaci di diversificare le piste a seconda di alcuni semplici parametri. Il gioco avrà una modalità Carriera, una Campionato e molto alto altro. Lo abbiamo provato ad aprile e nonostante alcune mancanze ci è sembrato davvero promettente con il CAMILLA che ci ha ricordato il RECS ossia l’editor di Lotus Esprit III, famosissimo titolo che chiuse la trilogia della serie racing di Magnetic Fields per Pc Ms-DOS ed Amiga. La differenza è che qui i calcoli sono infinitamente più pesanti.

SUPER ARCADE FOOTBALL

Calcio on Ice... e perché no?
Calcio on Ice… e perché no?

E’ un gioco di calcio prettamente arcade. Non ha il fuorigioco ed anzi possono essere implementate ulteriori regole che evitino all’arbitro di fischiare falli e così via. Super Arcade Football ha tra le sue caratteristiche un gameplay estremamente elementare ma non per questo poco profondo che rievoca la velocità dei titoli su home computer degli anni ‘90 ma amplia il tutto grazie alla possibilità di effettuare tiri ad effetto particolarissimi capaci di ingannare anche i portieri più forti. Man mano che il titolo si è evoluto, abbiamo notato diverse limature nel gameplay e nei contenuti.

C’è anche il calcio a 5 e le vie della rete sono diventate ancora più varie e spettacolari. Il tutto condito da una visuale dall’alto che amplifica la sensazione “Retro”. In definitiva promette molto bene.

PROGETTI SU KICKSTARTER

Anche Kickstater ha avuto alcune note tricolori. Una così nera da ricordare comunque: Genomia che equivale a scrivere come colossale flop sulla nota piattaforma crowdfunding. Cercavano 150.000 euro, ne hanno raccolti appena 4.742 euro. Visto quello che è trapelato… beh, sarebbero bastati ed avanzati.

Andiamo a progetti più seri: Xydonia e Slaps & Beans.

XYDONIA

Xydonia header

Titolo in fase di sviluppo da Breaking Bytes. Si tratta di uno shoot’em up a scorrimento vecchissimo stile. Ha raccolto più di 25.000 euro a fronte dei 20.000 richiesti. Qui la nostra intervista agli sviluppatori. Il team è formato da Dario Fantini, Walter Samperi e Luca Della Regina, che punta moltissimo su un gioco vecchio stile che però vuole anche affacciarsi alle nuove generazioni.

SLAPS AND BEANS

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Slaps and Beans è il gioco ufficiale dedicato a Bud Spencer e Terence Hill capace di raccogliere su Kickstarter oltre 215.000 dollari. Il gioco sarà un beat’em up con diversi mini-giochi che riprenderà le ambientazioni dei vari film in cui la coppia di attori italiana ha costruito la sua celebrità in tutto il mondo. Trinity Team ha anche annunciato la volontà di fare l’impossibile per far uscire il gioco anche su console.
Di sicuro, oltre alla interessante grafica in Pixel Art avrà anche le canzoni originali degli Oliver Onions che spesso accompagnavano in modo memorabile le scene delle loro pellicole. Slaps and Beans, lo ricordiamo, è “figlio” della demo pubblicata nel 2015 intitolata Schiaffi e Fagioli.

Nel 2017 dovremmo saperne comunque molto, ma molto di più.

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L’articolo I giochi italiani da ricordare nel 2016 sembra essere il primo su IlVideogioco.com.

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