Spellforce 3: Soul Harvest, Recensione

Pubblicato a dicembre 2017, Spellforce 3 ha soddisfatto critica e pubblico grazie ad un gameplay ibrido tutto sommato ben riuscito. Tra gioco di ruolo, e strategico in tempo reale, il prodotto sviluppato da Grimlore Games in collaborazione con THQ Nordic, proponeva una porzione RPG sfaccettata pur se non troppo approfondita, ed un’anima da RTS dinamica ed avvincente, anche se non priva di alcune sbavature. Spellforce 3: Soul Harvest, prima espansione totalmente stand alone, ma strettamente collegata al primo capitolo, ci porterà a vivere un’avventura dai toni più “dark”, e con diverse novità, introdotte proprio in questo capitolo. Il nostro DannyDSC ci racconta la sua esperienza in questa recensione.

DI RPG FERISCI, DI RTS PERISCI

Dobbiamo fare un passo indietro di ben sedici anni, per darvi un’infarinatura sulla saga di Spellforce. Tutto inizia nel 2003, quando Phenomic e JoWooD portano sui nostri schermi un gioco tanto particolare quanto bello da vedere. All’epoca, la distinzione tra gioco di ruolo e strategico era ancora piuttosto netta, ma qualche sviluppatore che voleva percorrere questa difficile strada c’era.

Stiamo parlando di Nival Interactive, che con il suo Evil Islands, arrivato nel febbraio del 2001, propose un titolo che mescolava meccaniche da gioco di ruolo, stealth, e strategia in tempo reale. Il gioco, riscontrò una buona critica, ed è un peccato che Nival (passata poi a progetti quali Etherlords, Blitzkrieg e persino Heroes of Might and Magic V) non abbia continuato su questo cammino.

Con Spellforce, Phenomic propose un’avventura decisamente interessante, ancorata ad un gameplay strategico di stampo classico. Il primo capitolo venne ampliato con ben due espansioni, prima di passare alla sua seconda iterazione.

In Spellforce 2, le meccaniche vennero in parte riviste, anche se la componente ruolistica subì alcuni tagli decisamente poco apprezzati dal pubblico. Uno su tutti fu la gestione dell’inventario, condivisa dai vari eroi del party ma che non aveva più un limite di peso come nel capitolo precedente. La bella storia, un gameplay fresco e ben congeniato, zittirono in poco tempo le critiche, portando nuovamente la serie al successo. Il secondo capitolo di Spellforce fu protagonista di ben tre espansioni, l’ultima uscita nel 2014, a distanza di ben otto anni.








E poi c’è Spellforce 3 (qui recensito). Con una grafica all’avanguardia, un level design ispirato, e alcune scelte azzeccate, l’ultimo esponente di questa serie si è guadagnato ancora una volta il plauso della critica, fatta eccezione per l’alto numero di bug, alcune problematiche sulle inquadrature e il pathfinding, croce e delizia di una gran quantità di produzioni.

La doppia anima da rpg/rts era ben marcata, ma ibridi di questo genere, sono i classici buoni in tutto che però non eccellono. In realtà, secondo noi Spellforce 3 dice la sua ancora oggi, perché sono molti i titoli che propongono roboanti avventure, meccaniche incredibili, ma che cadono inesorabilmente su velleità quantomeno discutibili. Di questa schiera, potremmo citare l’ottimo Torment: Tides of Numenera, che ad un’ambientazione praticamente fantastica (Numenera è una delle ambientazioni migliori mai create degli ultimi anni, tanto per uno strategico, quanto per un gioco di ruolo, praticamente perfetta per un open world. È inammissibile che nessuno sviluppatore voglia sfruttarla, e poi ci si chiede perché manca la varietà) associò una trama interessante ma una scrittura eccessivamente prolissa. Ma adesso, parliamo di Spellforce 3: Soul Harvest

FALL & RISE








Sono passati solo 3 anni dalla fine delle Guerre della Purezza. Queste battaglie, che hanno portato distruzione in tutto il continente, sono finite, e dinanzi a noi si staglia una nuova età dell’oro, o forse no? Soul Harvest ci propone un interessante antefatto di quello che sta per accadere con un bel filmato introduttivo.

Il nostro protagonista, è un generale caduto in disgrazia dopo aver annientato un villaggio per motivi all’inizio non chiari. Richiamato a Palazzo dalla Regina in persona, suo compito sarà quello di guidare una compagnia per pacificare una disputa con i Nani. E da lì, partirà un’avventura che lo vedrà protagonista di una storia fatta di intrighi, incredibili minacce, e fantasy come se piovesse.

Non vogliamo spoilerare nulla della storia che fa da base a questa espansione, vi basti sapere che è decisamente più profonda ed interessante di quella base, e si armonizza ancor più con il gameplay. Non è necessario aver giocato a Spellforce 3 per comprendere le vicende di Soul Harvest, in quanto il sequel non è direttamente collegato alla campagna iniziale. Chi ha giocato il capitolo precedente però, troverà diversi rimandi, quindi se avete la possibilità di recuperarlo, magari in sconto, vi suggeriamo di tenerlo seriamente in considerazione.

DECIDI IL TUO DESTINO

La prima scelta che dovremo compiere, sarà quella relativa al tipo di partita. La campagna, permette di essere giocata in singolo, o in co-op insieme ad un amico, e una modalità definita “Mercenari”, dove potremo creare eroi da importare nelle partite multiplayer o nelle schermaglie in singolo. Il multiplayer non cooperativo è supportato grazie alle classiche mappe in skirmish. Optato per la campagna, verrà poi la scelta relativa alla difficoltà.

Ce ne sono quattro, e vanno da una modalità storia, con una difficoltà decisamente semplificata, alla “Mago del Cerchio”, dove la sopravvivenza sarà messa a dura prova. Si passa poi al momento che tutti gli appassionati di gioco di ruolo aspettano, la creazione del proprio personaggio. L’editor proposto non è molto approfondito, ma offre una discreta varietà di personalizzazioni per sbizzarrirsi nella scelta estetica del nostro personaggio.

Oltre alla razza, tra Umani, Nani ed Elfi Oscuri, verrà poi il momento di scegliere la propria classe. Le razze non hanno limitazioni per quel che concerne la professione del nostro eroe, mentre per quel che riguarda le abilità, Grimlore Games ha optato per una scelta dinamica. Ogni personaggio porrà le basi della sua classe su due delle nove abilità principali:

  • Maestria del combattimento
  • Arti difensive
  • Caccia
  • Evocazione
  • Negromanzia
  • Magia della luce
  • Demonologia
  • Druidismo
  • Inganno

Potremo optare per una serie di archetipi già impostati, ad esempio il Cavaliere Sanguigno, il Ranger, il Mago. Se fossimo già pratici di giochi di ruolo, o volessimo semplicemente optare per una scelta più radicale, potremo creare una classe di partenza personalizzata, in base ai nostri gusti.

UN LUNGO CAMMINO








L’inizio della nostra avventura, seguirà una robusta fase di tutorial. Le meccaniche che fanno da base al gioco sono in realtà piuttosto semplici. L’interfaccia pone in alto a sinistra i ritratti dei vari personaggi che comporranno il nostro party, mentre la barra delle abilità sarà ben distinguibile in alto. Tramite i tasti F1-F12 potremo sfruttare le varie abilità, mentre in basso a destra avremo i comandi relativi ai movimenti e alla modalità “in combattimento”. In basso a sinistra, una pratica mini mappa ci informerà sul territorio da noi esplorato, e in basso, l’HUD dove sono riepilogate le statistiche sui danni e le varie resistenze del personaggio che è attualmente selezionato.

La scheda di ogni membro del party, va più in profondità, offrendoci anche i dati relativi ai valori di Forza, Destrezza, Intelletto, Costituzione, Volontà. Questi punti potranno essere migliorati al passaggio di livello, dopo aver guadagnato un determinato quantitativo di esperienza grazie alle varie quest che il gioco offrirà. Sempre rimanendo nella scheda del personaggio, oltre ad un riepilogo approfondito dei danni e delle resistenze, troveremo l’albero delle abilità, che ci permetterà di sbloccare skill attive o passive nel corso della nostra avventura.

COSTRUIRE LA PROPRIA FORTUNA




Per quel che riguarda la componente rts del gioco, è ancorata ai dettami classici del genere. Arrivati ad un determinato punto dell’avventura, potremo conquistare un avamposto, che fungerà da punto di partenza per la costruzione di un impero in miniatura. Per citare un titolo come esempio, potremo optare per Warcraft 2.

Preso il primo l’avamposto, non recluteremo i lavoratori tramite la struttura di base ma acquisiremo nuovi aiutanti grazie alla conquista di altri punti d’interesse sparsi nella mappa. La raccolta delle varie risorse è totalmente automatica, basterà costruire l’edificio preposto (capanna del tagliaboschi per la legna per capirci), mentre le altre costruzioni verteranno sul reclutamento delle varie unità per il nostro esercito. La componente strategica non raggiunge i livelli di un Settler 4, ma tutto sommato è in linea con l’anima ibrida del prodotto.

In combattimento, le unità verranno guidate tramite il tasto sinistro del mouse, e attaccheranno il nemico non appena rientrerà nel raggio d’azione. Nelle fasi più concitate ed impegnative degli scontri però, il gioco mostra il fianco. Mentre gli eserciti vengono comandati in modo semplice e piuttosto intuitivo, se nello scontro saranno presenti anche gli eroi, dovremo sfruttare una barra delle abilità dove trovano posto TUTTE le skill dei vari personaggi. Oltre alla barra principale, tramite la pressione del tasto apposito, avremo accesso ad una seconda barra, che ci permetterà di sfruttare le skill che non trovavano posto nella principale. A parole sembra semplice, e in effetti lo è, il problema sono i fatti. Mentre la battaglia incombe, switchare e selezionare uno o più nemici per colpirli con una magia ad esempio, può rivelarsi una piccola sfida.

INFINE, PARLATE

Il gioco è doppiato in inglese, ma porta con se un’intera traduzione della nostra lingua per quel che concerne i sottotitoli, i menu, e tutti i dialoghi presenti nel gioco. Considerando l’alta mole di testo, è un vero toccasana per chi non è avvezzo alla lingua della Regina.
In alcuni frangenti abbiamo notato alcune piccole porzioni non ancora localizzate, principalmente piccole descrizioni. Si tratta di una sbavatura che verrà certamente risolta con una delle future patch, ma che in alcun caso impedirà di godersi appieno questa avventura.

GRAFICA E SONORO CON STILE




Graficamente,  Spellforce 3: Soul Harvest fa un bel passo avanti rispetto alla prima iterazione di questa nuova serie. Il level design è nettamente più ispirato, e quello nanico è davvero fantastico. Le texture sono di ottimo livello e gli effetti di acqua e luce ben dosati. Anche i modelli dei personaggi hanno subito un importante miglioramento, e ora sono ben distinguibili anche quando lo zoom è al massimo. Le costruzioni sono tutte molto diverse e ben caratterizzate.

L’interfaccia, nonostante il problema delle abilità durante le battaglie, è ben costruita, fornendo tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno senza dover passare attraverso vari menu. I requisiti minimi parlano di un Intel Core i5 3570/AMD FX-6350, 6 GB di RAM e una scheda video Gtx 660 o AMD Radeon 7850 2GB. Con il nostro fedele Asus Rog G752VS e tutte le impostazioni al massimo, il framerate si è rivelato stabile.

Ci ha sorpreso in positivo la colonna sonora, ispirata e ricca di tracce molto diverse che accompagneranno le nostre avventure senza mai stancare. Soprattutto il tema principale, davvero stimolante.

COMMENTO FINALE

E siamo giunti alla fine. Spellforce 3: Soul Harvest è il degno erede del primo capitolo, capace di ampliare la formula e migliorarla, grazie ad una storia profonda, marcata e matura. La modalità ibrida del gioco si rifà a quella del capostipite, ma con una serie di migliorie e rivisitazioni che migliorano non poco l’esperienza.

La controparte rts è sempre la stessa, pur con qualche novità, e si armonizza perfettamente con il gameplay ibrido della serie. Peccato per la gestione delle abilità nel mezzo della battaglia, che nei casi più concitati creerà un po’ di confusione. Consigliamo vivamente l’acquisto a tutti i fan della serie, ma anche a chi si avvicina per la prima volta al genere, che accontenterà sia i fan di giochi di ruolo un poco più “leggeri” in statistiche e modificatori, che gli affezionati degli rts vecchio stampo.

L’articolo Spellforce 3: Soul Harvest, Recensione proviene da IlVideogioco.com.

(altro…)

SpellForce 3, i nani e gli elfi oscuri saranno presto disponibili

THQ NordicGrimlore Games hanno annunciato il prossimo arrivo di una nuova espansione per l’RTS/RPG SpellForce 3, grazie alla quale il roster delle razze si espanderà con l’aggiunta di Nani ed Elfi Oscuri.
















Soul Harvest, questo il nome del dlc stand-alone in questione, aggiungerà una nuova campagna di 20 ore, con nuove unità per le fazioni già esistenti, modalità di gioco inedite e modifiche ad alcune delle meccaniche principali, come il sistema di risorse settoriali.

Soul Harvest sarà disponibile nel secondo trimestre 2019. Vediamo, intanto, il trailer di annuncio e le prime immagini pubblicate da THQ Nordic.

L’articolo SpellForce 3, i nani e gli elfi oscuri saranno presto disponibili proviene da IlVideogioco.com.

(altro…)

SpellForce 3, Recensione Pc

La serie SpellForce, dopo aver debuttato nel 2003, ha avuto alterne fortune. Nel 2007 è stato pubblicato il secondo capitolo e da allora delle espansioni sia legate al gioco base sia autonome (Faith in Destiny e Demons of the Past) uscite con il passaggio di consegne tra i publisher JoWooD e THQ Nordic che nel 2013 prese le redini.

E dopo una beta multiplayer un po’ così così arrivata questa estate (qui le nostre Prime Impressioni), ecco l’approdo su Steam del terzo capitolo del titolo che da sempre è stato un mix tra gdr e strategia in salsa Fantasy.

Grimlore Games, la software house che ha realizzato SpellForce 3, è stata in grado di fare un buon lavoro? Ecco la nostra recensione.

UN PO’ DI STORIA

SpellForce 3 è ambientato nel 518, un periodo di ribellioni e profondi mutamenti nella gloriosa terra di Eo. I maghi rinnegati hanno mosso battaglia e si sono susseguite le Guerre dei Maghi che, però, sono state soffocate dalla Corona per merito delle forze della regina Aielith. È stata, però, come si suol dire, una vittoria di Pirro. Il motivo è semplice: intere regioni sono in preda all’anarchia, rifugiati vagano in cerca di accoglienza e una misteriosa e letale malattia chiamata “Ardisangue” si sta diffondendo rapidamente in tutta la regione.

In momenti simili, la gente si aggrappa a qualsiasi scampolo di speranza le venga offerto. La Purezza della Luce, guidata dal carismatico Rondar Lacaine, sostiene che l’origine di ogni sventura sia da ricercare nei maghi e che solo la seconda venuta di Aonir, padre di tutti gli dèi, riporterà Eo all’antico splendore.

La trama è sostanzialmente stata raccontata negli altri episodi ma qui si hanno degli ulteriori approfondimenti. La campagna è piuttosto lunga ed offre qualcosa come otre 30 ore di gioco in single-player. A queste ovviamente si uniranno le opzioni per il multiplayer ma ne parleremo dopo. La storia di SpellForce 3, lo diciamo subito, non è per niente innovativa ma si incastra perfettamente nel contesto della saga.

UN PO’ GDR…

SpellForce 3 A

Andiamo a parlare dell’anima del gameplay che è bene dire, ma già lo avrete intuito (o sapete se avete giocato agli altri SpellForce, ndr), si divide equamente in gioco di ruolo e gioco di strategia in tempo reale.

La produzione ci offre un inizio piuttosto soft con due mappe tutorial che possono richiedere anche un paio d’ore per esplorarle fino in fondo. Questo dipende ovviamente anche dalla difficoltà selezionata. Le due mappe iniziali ci spiegano le meccaniche di gameplay.

Sentenza Noria è il campo delle Wolf Guard e, assieme ad un manipolo di eroi selezionati, deve irrompere nella fortezza dove si nasconde Isamo Tahar, il mago cospiratore numero 1. Conosceremo così le prime sfumature della storia ed alcuni compagni di ventura che formeranno il nostro party che si gestisce in modo piuttosto semplice grazie ad una buonissima interfaccia e ad una buona traduzione in italiano dei testi. Impareremo a costruire anche i primi avamposti che serviranno a generare, reperire e gestire, risorse sia umane che materiali che serviranno alla realizzazione di costruzioni di utilità o militari ed a fortificare la nostra presenza nella mappa.

In questo tutorial reperiremo le risorse utili per realizzare un piccolo esercito per aiutare il nostro manipolo di eroi e sfondare le linee nemiche per entrare nella fortezza di Tahar.

Le mappe includono tante insidie, come nemici sempre in agguato, ma anche a raccogliere bottini che saranno utili al nostro party per migliorare la propria efficacia sia in attacco che in difesa. Si raccoglieranno, infatti, qua e la, armi, armature, bastoni magici, anelli, talismani e così via.

SpellForce 3 B
SpellForce 3 G
SpellForce 3 H

Va da sé che sconfiggendo i nemici si guadagneranno punti esperienza utili per far accrescere il livello dei personaggi e del party in generale. Questo cambio di livello si concretizza con l’assegnazione di un punto per gli attributi (Forza, Costituzione, Destrezza, Volontà, e così via) e di punti da assegnare all’albero delle abilità (o Skill Three se preferite). Ogni personaggio ha tre alberi (più uno fisso) dai quali scegliere con sei abilità ed è possibile quindi realizzare un personaggio o fortemente specializzato o eterogeneo come ad esempio un mago-guerriero. Scuole di pensiero dicono che è meglio specializzarsi, altre dicono il contrario, a voi spetta scegliere e divertirvi come più vi aggrada.
Il sistema di combattimento è semplice ed è già stato visto in tanti altri giochi. Ci ricorda un po’ quello di Dwarves, uscito a dicembre dello scorso anno. Solo che qui ci sono anche alcune sfumature gestionali di cui abbiamo già accennato.

Individuati i nemici si dovrà cliccarci sopra per attaccarli, sia singolarmente che in gran numero. Si potranno visualizzare i danni fatti e subiti e le rispettive barre di salute. Si potrà cliccare sia sui ritratti per poter selezionare eventuali abilità o attacchi speciali sia utilizzando le scorciatoie da tastiera. Si può anche far fare all’intelligenza artificiale soprattutto quando si affrontano gruppi più grandi di nemici ma questo può essere anche un pericolo. Meglio agire su ogni personaggio del party, magari istruendolo e mettendolo informazione e piazzando possibilmente maghi ed arcieri nelle retrovie mandando a vanti i tank della situazione.

Il resto si controlla normalmente: si può accedere ad una schermata di gestione dell’inventario dove cambiare l’equipaggiamento. Ogni personaggio ha i propri slot e caratteristiche.

Le classi fisse sono sei (dal classico guerriero all’arciere o al mago) ma si possono personalizzare quando si crea il personaggio alla fine del tutorial. Non facciamo ulteriori anticipazioni sulle fasi preliminari anche per non dare indicazioni sulla trama lasciando a voi il piacere di giocarci.

Come negli altri capitoli della serie Spellforce troviamo mappe adatte a chi ama la gestione ed alle fasi RTS ed altre approntate sull’utilizzo degli eroi. Queste offrono più bottino ma sono più chiuse rispetto a quelle riservate alle fasi RTS. Ancora una volta non possiamo ribadire che queste fasi gdr ci ricordano quelle dell’ottimo Dwarves. Il loot è mirato e si troverà sempre qualche potenziamento utile.

E poi? Beh, si può parlare con altri personaggi ed i dialoghi suggeriscono anche delle informazioni utili alla storia ed alla mappa che si sta esplorando. Ci sono tante quest (anche secondarie) ed ovviamente si potranno raccogliere oggetti ed esaminare alcune parti interessanti della mappa. Non mancano anche alcuni puzzle ma nulla di difficile.

… UN PO’ STRATEGICO IN TEMPO REALE… O RTS SE VI PIACE

SpellForce 3 I

SpellForce 3 offre, come detto, anche una spiccata sessione strategica in tempo reale. Per fortuna, anche qui nulla di complicato anche se per le nostre corde preferiamo le fasi ruolistiche.

Nei segmenti strategici si dovrà fondare un quartier generale, o magari anche conquistarlo, per avere i lavoratori. Chi conosce le meccaniche saprà certamente che poi si dovranno costruire gli edifici per la raccolta delle risorse. Abbiamo sette risorse da far nostre: legna, pietra, cibo, ferro ed altro. Con queste si potranno anche produrre le truppe. Quest’ultime avranno bisogno di materiali più rari per essere più potenti. Ma come si raccolgono queste risorse? Bisogna edificare l’edificio adatto, come detto ma a questo si devono poi assegnare i lavoratori specifici. Quest’ultimi si recheranno poi a cercare lungo la mappa i luoghi specifici dove reperire queste risorse.

Gli edifici, inoltre, variano con l’avanzare del gioco e, soprattutto, possono essere sbloccati dei progetti avanzati che a dire il vero non sono tantissimi. Ci vorranno alcune ore prima di avere i progetti del terzo livello. Le truppe, infine, variano a seconda la razza scelta tra umani, elfi ed orchi.

Troviamo le unità che servono a far da numero (non forti ma utili a far impantanare il nemico), ma ci sono unità colossali che possono fare la differenza in battaglia. Anche qui troviamo un’estrema semplificazione ma questa è data dall’alternanza con le fasi ruolistiche e per mantenere un certo equilibrio anche con le dinamiche della storia oltre che di gameplay che diversamente potrebbe risultare troppo macchinoso o squilibrato da una parte.

Ad ogni modo, per quanto semplificate le parti RTS possano essere, ci si trova poi in situazioni complicate con più avamposti da gestire e seguire con attenzione, più focolai di guerra, eserciti da formare o eroi da indirizzare. A quel punto, le semplificazioni di cui abbiamo appena parlato, saranno benedette perché il ritmo in SpellForce 3 non sarà rallentato.

GRADEVOLE ATMOSFERA FANTASY, BUONE MUSICHE… E QUALCHE SPIGOLATURA

SpellFOrce 3 D

Dal punto di vista artistico, Grimlore ha svolto un buonissimo compito. Non c’è nulla di eccezionale, intendiamoci, ma il lavoro della software house tedesca fondata da THQ Nordic è degno di nota anche se tecnicamente ci sono alcune sbavature. Troviamo mappe con ambientazioni veramente interessanti con una natura che diventa selvaggia e poi si addolcisce ogni tanto che offre anche cittadine o fortezze spigolose. Il tutto si alterna con una buonissima varietà e si apprezzano anche alcuni effetti ambientali ben fatti. Ma anche la diversità delle unità e delle architetture che troveremo (scegliendo anche tra Umani, Elfi ed Orchi) saranno di indubbio interesse.

La terra di Eo è molto bella da guardare e dona ai giocatori un certo senso di epicità grazie al fantasy che trasuda da ogni pixel. Ci è piaciuto anche il sistema di zoom e di rotazione della visuale che offre via via sempre più dettagli e particolari.

La realizzazione dei personaggi mostra alcune magagne ma è altrettanto vero che la maggior parte delle volte si giocherà dall’alto per avere una visione strategica migliore per cui, alcuni dettagli non esattamente spettacolari possono passare in secondo piano.

SpellForce 3 F
SpellForce 3 E
SpellForce 3 C

Buonissima, come accennato sopra, l’interfaccia anche se all’inizio, vista la mole di dati, qualche cosa sembra sfuggire o non essere perfettamente oleata. Notiamo, però, sempre a livello tecnico, alcune imprecisioni con le interazioni con il paesaggio. A volte bisogna cliccare più volte prima di accedere al bottino o per parlare con i personaggi. Per risolvere basterà un attimo “giocare” con la telecamera e lo zoom.

Bene i filmati di intermezzo, molto fluidi e non privi di dettagli interessanti ma un po’ spogli rispetto a quelli di produzioni tripla A e soprattutto non sembrano troppo ispirati. Pochissima, infatti, l’originalità.

Il doppiaggio è più che sufficiente con alcuni momenti di impatto. Buone anche le musiche che aggiungono epicità al tutto. Troviamo brani strumentali orecchiabili ed una colonna sonora che offre ben 50 pezzi.

IL RESTO

SpellForce 3 L

La modalità Storia è senza dubbio quella regina in SpellForce 3 che però offre pure scenari supplementari per il giocatore singolo con brevi avventure diverse dalla campagna. Ad ora ne troviamo una sola ma siamo sicuri che altre avventure non mancheranno.

Non poteva mancare (visto che c’è stata la Beta multiplayer) il comparto multigiocatore con la modalità schermaglia in cui si devono conquistare le basi dei nemici. Non sono tantissime le mappe e qualche altra ambientazione non avrebbe fatto male.

COMMENTO FINALE

SpellForce 3 è un buonissimo gioco. La sua realizzazione, nonostante qualche sbavatura tecnica, riesce ad amalgamare alternando molto bene i generi gdr ed RTS unendoli in una trama lunga ed in ambientazioni pregnanti fantasy.

Chi ama questo genere (ma anche la stessa serie che ha comunque raggiunto i 14 anni di età) dovrebbe far suo SpellForce 3 immediatamente anche perché gli autori hanno lavorato duramente risolvendo alcuni gravi bug e stanno ancora eliminando altri difetti rimasti. In più il titolo è longevo e ben fatto con una buona grafica (non esente da piccoli difetti) ed un comparto sonoro di livello.
Il gameplay non è male ed invoglia i giocatori a cimentarsi nel titolo e ad approfondire elementi della storia esplorando ogni ambientazione sia che si comandi il manipolo di eroi nelle fasi ruolistiche che si debba costruire o conquistare un avamposto e gestirlo nelle fasi RTS. L’inizio può sembrare un po’ lento ma poi il gioco, grazie comunque ad una buona impostazione, riesce a marciare. Ed è bello poi, di livello in livello, far crescere personaggio e party. Il grado di sfida comunque è buono visto che comunque non sarà una passeggiata (soprattutto nei segmenti RTS, almeno per noi).

Insomma, se vi piace il fantasy, il mix tra ruolo e strategia ed una buona sfida, senza magari troppe pretese, SpellForce 3 è quello che fa per voi e non mancherà anche di offrire fasi profonde e divertimento.

 

Pregi

Ottima modalità storia. Gdr ed Rts uniti davvero molto bene. Graficamente ben fatto a livello generale. Ottimo il comparto sonoro sia nel doppiaggio che per i brani.

Difetti

Qualche bug qui e là (ed alcuni qualche settimana fa erano davvero gravi). Qualche spigolatura. Nonostante il gioco sia buono, manca dei guizzi del campione.

Voto

7+

Condividi questo articolo


L’articolo SpellForce 3, Recensione Pc sembra essere il primo su IlVideogioco.com.

(altro…)

Spellforce 3, presentati gli Orchi

Si avvicina sempre più l’esordio di Spellforce 3 che sarà disponibile il prossimo 7 dicembre su Pc. THQ Nordic ci presenta così la terza fazione in gioco. Dopo gli Umani e gli Elfi troviamo Orchi.

“Nel cuore dell’esistenza, c’è un conflitto. I lupi cacciano i cervi, i cervi scappano dai lupi; se non ci fossero cervi, i lupi morirebbero di fame, e se non ci fossero i lupi, il cervo si riprodurrebbe senza costrizioni, finché non rimarrebbe nulla da mangiare per loro”.

Gli orchi di SpellForce 3 vivono per la lotta. Credono che la forza provenga solo dal conflitto e che la pace sia un segno di debolezza. Non c’è da meravigliarsi, quindi, che gli orchi contino su tattiche brutali sul campo di battaglia. Arrivano con orde di feroci combattenti, temibili cacciatori di lupi, magia devastante e troll giganti per distruggere qualsiasi resistenza senza pietà.

SpellForce 3 ritorna alle radici della saga. Ambientato temporalmente prima di SpellForce: The Order of Dawn, i giocatori si districheranno in una storia profonda ed epica, tipica dell’universo di SpellForce, con più di 30 ore di campagne di gioco per ogni singolo giocatore, con la possibilità anche di una azione in cooperativa. Modalità in aggiunta di multiplayer offrono battaglie competitive fino a sei giocatori. Crea i tuoi propri eroi, sviluppa le tue abilità e metti in piedi il tuo esercito per combattere in battaglie leggendarie con un gameplay che mescola insieme, sapientemente, i generi.

Condividi questo articolo


L’articolo Spellforce 3, presentati gli Orchi sembra essere il primo su IlVideogioco.com.

(altro…)

E’ iniziata la Beta multigiocatore di SpellForce 3

La Beta multigiocatore di SpellForce 3 è iniziata oggi e si concluderà a fine luglio. THQ Nordic e Grimlore Games hanno lanciato i test per il gioco strategico con elementi Gdr.

In questa Beta ad inviti, gli sviluppatori ambiscono a finalizzare il bilanciamento del gioco chiedendo cosa mantenere o cosa modificare.

Con le risposte degli utenti i risultati della Beta danno risposte alle loro domande aiutandoli a realizzare il gioco che arriverà più tardi nel corso dell’anno.

I test, come già accennato, saranno disponibili per diverse settimane ed in questo lasso di tempo ci saranno diversi aggiornamenti. La fazione degli umani inizia gli assalti e sarà giocabile in mappe uno contro uno con l’arrivo degli Orchi a fine settimana.

Ecco il calendario completo:

  • 19 maggio: Humans, 1vs1
  • 26 maggio: Orcs, 1vs1
  • 2 giugno: Elves, 1vs1
  • 9 giugno: tutte e tre le fazioni in battaglie 1 contro 1
  • 16 giugno: tutte e tre le fazioni in battaglie 2 contro 2
  • 24 giugno: tutte e tre le fazioni in battaglie 3 contro 3
  • 30 giugno: una mappa per la campagna single-player sarà disponibile nella Beta.

Condividi questo articolo


L’articolo E’ iniziata la Beta multigiocatore di SpellForce 3 sembra essere il primo su IlVideogioco.com.

(altro…)