Classifiche italiane, Fifa 21 non si schioda dalla vetta – IlVideogioco.com

Fifa 21 nonostante tutto, Little Nightmares la sorpresa che “torna di moda” su Pc. Possono sintetizzarsi così i dati delle classifiche italiane di vendita della settimana 44 diffusi da IIDEA su ricerche B2Boost. Le graduatorie, lo diciamo fin da subito, interessano il periodo che va dal 26 ottobre all’1 novembre Read more…

SnowRunner, il sudore e la fatica in 10 immagini

Torniamo a parlare di SnowRunner, la “sorpresa” di questo 2020, ma questo volta lo facciamo scegliendo 10 immagini che racchiudono il suo “spirito”. Dopo averne parlato già abbastanza nella nostra recensione, questa volta gli dedichiamo uno spazio speciale nella nostra rubrica Giochi in dieci scattiPoche parole, questo è sicuro, lasciando il posto a 10 immagini che, da sole, parlano di SnowRunner.

Chi vi scrive del gioco ne è veramente appassionato. Catturarne gli screenshot più belli non è stato facile, come non lo è stato sceglierne solo 10. A malincuore ci siamo riusciti, con il preciso intento, se ovviamente già non lo state facendo, di convincervi a giocare a questo gran videogioco.

La scorsa volta, con Those Who Remain, vi abbiamo illustrato la paura. Questa volta lasciamo spazio al sudore e alla fatica, due aspetti cardine del gameplay di SnowRunner. Non ci resta, quindi, che lasciarvi al nostro personalissimo album.

snowrunner immagini screenshot

Dedichiamo la prima, delle nostre 10 immagini, all’elemento naturale che SnowRunner eredita dal suo recente passato: il fango. Non è un caso, infatti, che il suo predecessore si chiamasse MudRunner. Melma e terreno bagnato non saranno, però, i soli e unici avversari in questo simulatore di guida “estremo”. Possiamo solo dirvi che questo è solo un leggerissimo antipasto di quello che vi aspetta veramente nel gioco. Anche il dettaglio più insignificante, se tralasciato, segnerà la fine del vostro viaggio…

snowrunner immagini screenshot

I dettagli, come anticipato prima, sono il nascondiglio perfetto del diavolo. In questo screenshot di SnowRunner, tralasciando (anche se quasi impossibile) il colpo d’occhio paesaggistico, noterete come il nostro camion sia entrato in un leggera depressione. Se fate, però, attenzione, noterete che sotto le ruote il terreno è promiscuo. Sassi, rocce, terra fresca, erba bagnata, umidità non solo elementi grafici che dipingono lo scenario di gioco, ma sono parte attiva del gameplay di SnowRunner…

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Oltre al fango, l’acqua rappresenta uno degli ostacoli più difficili che il gameplay di SnowRunner ci riserva. A prima vista può sembrare un grazioso e calmo specchio d’acqua ma, una volta entrati, dentro si possono nascondere delle trappole micidiali. Il consiglio, quando si è in procinto di attraversare un corso d’acqua, è quello di guardarsi intorno e sotto le ruote. La corrente e il flusso del fiume non vedono l’ora di darvi un rapido passaggio con destinazione “game over”…

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Snowrunner vi porterà in giro per il mondo, dall’America alla Russia, dalle montagne dell’Alaska alle irte foreste della tundra, dalle distese interminabili del Michigan al ghiaccio mortale delle montagne del Nord. Fortunatamente, tra una fatica e l’altra, avrete modo di rilassarvi e apprezzare il meglio della natura selvaggia. Quella che qualche minuto prima reclamava il vostro fido amico di metallo e gomma, sa riconoscere quando ha davanti un degno avversario…

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Attenti però a non addormentarvi, il buio sopraggiunge presto. Lo Swarm Engine, il motore grafico proprietario Saber Interactive, regala a SnowRunner un ciclo dinamico giorno/notte oltre che un meteo variabile. Questi cambiamenti di stato influenzano il gameplay e la guida del mezzo. Se ad esempio vi trovate ad affrontare una missione in Alaska in notturna, l’umidità si trasforma in ghiaccio su strada. E lì non ci sono freni e gomme che tengono…

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Non basterebbero 10 immagini per illustrare il parco mezzi di Snowrunner. Ci limitiamo, quindi, solo a darvi un assaggio. I mezzi scout sono utili per esplorare nuove mappe di gioco, recuperare potenziamenti e conquistare le torri d’osservazione. Le motrici pesanti sono utili in situazioni estreme, forti delle dimensioni degli pneumatici e la potenza dei motori. Per tratte di lunga percorrenza potete scegliere tra i trattori fuoristrada oppure o a utilizzo intenso. Considerate che tutto può essere potenziato, a patto che miglioriate il vostro livello di esperienza

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Per migliorare il vostro livello di esperienza in SnowRunner l’unica strada da seguire è quella di sporcarvi le mani con missioni e contratti. Siete dei driver, guidatori professionisti in un territorio ostile e in condizioni estreme. Andare dal punto A al punto B, sulla carta (e sulla cartina), è facile. Che saranno mai 2km, per fortuna questa volta la missione è vicina, meno male devo solo recuperare un container nel fiume. Sono frasi che pronuncerete solo una volta nel corso della vostra esperienza di gioco, ve lo possiamo assicurare…

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… prima di andare incontro a questi tragici epiloghi. Purtroppo il gameplay di SnowRunner, sotto questo aspetto, è piuttosto punitivo. Se finite con le “chiappe al vento”, dopo aver sganciato il rimorchio, vi aspetta solo il respawn. L’unica chance è quella di condividere l’esperienza di gioco in modalità multigiocatore. L’unione, si sa, fa la forza…

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Ogni regione contiene 4 mappe interconnesse da tunnel per un totale di 12 imprevedibili scenari. Non saprete mai a cosa andrete incontro. Ogni mappa, infatti, nasconde delle sue peculiari insidie dettate dall’ambiente circostante e dalla presenza di elementi naturali. Le missioni, che a una prima impressione possono sembrare monotone, seguono degli itinerari diabolici. Sta alla vostra abilità e alle doti di guidatore, unite al set-up del mezzo, a tirarvi fuori dai guai e portare a termine i vari step di SnowRunner…

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Il vostro lungo viaggio in SnowRunner inizia da qui. Ovviamente questo è solo il primo step di un percorso che sembra destinato a durare nel tempo. Focus Home e Saber Interactive, forti dei dati positivi di vendita e della risposta dei giocatori, hanno annunciato la roadmap dell’uscita dei DLC. Queste espansioni porteranno miglioramenti significativi al gioco, introducendo nuove mappe e mezzi di trasporto. Prima di pensare al futuro, però, salite a bordo del vostro mezzo alla scoperta di SnowRunner.

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Those Who Remain, la paura in 10 immagini

Dopo la nostra recensione di Those Who Remain abbiamo deciso di regalarvi ancora un po’ di paura, scegliendo 10 immagini, per noi, significative. Uno scatto, una schermata o se preferite uno “screenshot” di gioco, ha la potenzialità di raccontarne una parte. L’ambizione di illustrare storia e gameplay per immagini, quasi come se fosse un libro per bambini, l’abbiamo, anche se più che una favola andremo a realizzare un racconto del terrore. Those Who Remain si presta particolarmente a questo tipo di sperimentazione, motivo per cui era il candidato perfetto per la nostra rubrica Giochi in dieci scatti.

Non fate l’errore di considerarla un re-recensione. Quello che avevamo da dire sulla storia e il gameplay lo abbiamo già detto. Questa volta ci siamo rilassati, per modo dire, andando a pescare le immagini e gli screenshot più significativi di Those Who Remain. Abbiamo cristallizzato, in un fotogramma, momenti, sensazioni e stato d’animo, evidenziando, al tempo stesso, le potenzialità di questa avventura grafica realizzata da Camel 101 e prodotta da Wired Productions.

Vi lasciamo, quindi, al nostro bizzarro album dei ricordi, con la speranza che quando terminerete Those Who Remain ne realizzerete uno vostro, magari da condividere con noi.

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Benvenuti al Golden Oak Motel, la prima tappa del vostro viaggio in Those Who Remain. Nella speranza che il vostro periodo di permanenza sia congruo alle vostre aspettative, vi ricordiamo due semplici regole di permanenza sopravvivenza. Non spegnete la luce ed evitate sempre il buio. Potrebbero capitare degli incidenti poco piacevoli…

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Come vedete le stanze sono belle e spaziose, anche se a volte perdersi è molto facile. Distinguere ciò che reale da quello che non lo è, rappresenta la prima difficoltà di questa avventura narrativa. Se siete in dubbio sul fare, non fatelo. Piuttosto, perdete quel minuto di tempo in più sul trovare una soluzione concreta. Those Who Remain non richiede scorciatoie e lampi di genio …

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Come in questo caso di specie. Se vedete una porta sbarrata da una catena, il gioco vi sta suggerendo di fare qualcosa, tipo come andare in garage, spostare gli scatoloni, aprire l’armadietto metallico e prendere una tronchese. Una cosa perfettamente logica e funzionale, guidata dal gameplay di Those Who Remain. Una semplice domandina, però, così tanto per fugare ogni dubbio, fatevela lo stesso. Ci sarà un sacrosanto motivo se quella porta DOVEVA restare chiusa…

those who remain immagini screenshotThose Who Remain è pervaso da riferimenti e richiami al mondo della cinematografia e delle serie tv horror e thriller. Se avete vissuto gli anni ’90 (come chi vi scrive) nel pieno del vostro percorso di vita, in più di un’occasione il gioco vi porterà a fare affermazioni del tipo “Diamine ma è la porta rossa di Twin Peaks” o “Dai, è il mostro di Poltergeist”. L’effetto nostalgia è uno dei punti di forza del lavoro svolto da Camel 101. Attenti però a non perdervi nei ricordi …

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Le immagini di Those Who Remain parlano chiaro. Gli elementi del classico gioco (o film) di paura ci sono tutti. Stanze poco illuminate, bajour e lumini che servono solo a non farvi urtare su spigoli di mobili e letti, quadri e immagini decisamente inquietanti e, ovviamente, un temporale con tuoni da far venir giù le pareti. Il fattore immersivo è assicurato non solo dalla storia e dal nostro coinvolgimento, ma anche da un level design che attinge alle nostre più remote paure. Sospiri nel buio e porte che si chiudono improvvisamente davanti ai nostri occhi sono solo l’antipasto per il menù del terrore…

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Wendyyyyy, mia cara, dove sei?! Sarebbe stato perfetto se verso di noi si avvicinava, adagio e molto lentamente, un triciclo senza conducente. In quel caso, sarebbero partiti i “fantozziani” 15 minuti di applausi. Come vi abbiamo detto prima, e non ci stancheremo di ribadirlo, troverete molto del vostro passato di cinefili

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Poltergeist? Ai confini della realtà? Ghostbuster? Stranger things? Tranquilli, ci fermiamo qui, anche se potremmo continuare fino ad arrivare ai giorni nostri. Vi sveliamo un dettaglio, senza però spoilerare troppo sul gioco. Prestate molta attenzione ai colori e all’intensità degli stessi. C’è un senso per tutto, questo è indubbio, ma non fermatevi mai alle apparenze. La ricerca dei motivi e dei perché è ala base del gameplay, ma ha un prezzo caro da pagare …

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Benvenuti al Raccoon Police Department. Scherziamo, ovviamente, ma il primo pensiero, quando in Those Who Remain siamo entrati nel dipartimento di polizia, era rivolto a Resident Evil. Non solo, quindi, film ma anche altri videogiochi hanno ispirato gli autori di questa avventura grafica narrativa. D’altronde, quando si parla di terrore e paura, è difficile non bussare alla porta dei maestri del survival horror

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Vi capiterà, in più di un’occasione, che la storia e il gameplay di Those Who Remain vi trascinino in una realtà parallela. A metà tra il “sogno o son desto” finirete in una sorta di terra di mezzo dove vivrete in una versione distorta del gioco. Questa “zona grigia” è una reinterpretazione dell’ultima ambientazione giocata, con un level design drasticamente modificato. E ricordatevi, sempre, dove si nasconde il diavolo …

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Dove mi trovo? Come sono arrivato qui? Queste sono le due domande a cui dovrete trovare una risposta nell’arco di tutta la vostra esperienza di gioco con Those Who Remain. Storia e gameplay sono disegnati per complicarvi il vostro lavoro, ma alla fine la verità riemerge sempre. Sarete voi a scegliere il vostro destino, nella buona e nella cattiva sorte. Spetta voi capire cosa vi aspetta in fondo al tunnel. Il vostro viaggio inizia solo adesso, anche se la destinazione potrebbe non piacervi molto.

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Monster Hunter World: Iceborne, croci e delizie della vita da cacciatori

Monster Hunter World: Iceborne (qui la nostra recensione) è il punto d’arrivo di un franchise costellato di titoli, con annessi successi. Principalmente nel paese del Sol Levante, ma che con il passare degli anni è riuscito a costruirsi una nicchia di appassionati in Occidente, che si sono poi moltiplicati in maniera esponenziale. A partire dal primo Monster Hunter, pubblicato su PS2 nel 2004 in Giappone, e nell’anno successivo in Europa. Da lì Capcom ha prodotto numerosi videogiochi, distribuiti tra le console (principalmente portatili) di Sony e Nintendo, con alcune timide comparsate su Pc.

Questo fino alla svolta segnata da Monster Hunter World, il cui arrivo agli inizi del 2018 su Pc, PS4 e Xbox One ha segnato la consacrazione del franchise a un livello di popolarità (e accessibilità) mai raggiunto prima. Tutorial più approfonditi, meccaniche volte ad alleggerire il tradizionale farming e altri elementi che sono stati in grado di far breccia anche tra i completi neofiti. Questo senza nulla togliere ai veterani, che con l’espansione Iceborne hanno potuto riassaporare i fasti del glorioso passato del brand. Soprattutto in termini di sfida.

Sono ormai trascorsi circa quattro mesi dall’arrivo di Monster Hunter World: Iceborne su Pc, e otto da quello su console. Periodo nel quale Capcom non ha mai cessato di implementare nuovi contenuti, sia gratuitamente che a pagamento. Anche se in quest’ultimo caso si tratta solamente di accessori ininfluenti sul gameplay. Con il più recente update, risalente allo scorso 23 aprile, la versione Pc si è inoltre allineata a quella console, storicamente “più avanti” con i vari aggiornamenti.

E per onorare il ritorno della nostra rubrica Giochi in 10 scatti, adesso vi proponiamo una rassegna di dieci immagini salienti, tratte dal nostro gameplay su Pc, dell’acclamato titolo di Capcom. Buona visione e buona lettura.

1) LE ISTANTANEE DI FINE MISSIONE

Monster Hunter World: Iceborne
A volte vengono fuori scatti assurdi e/o divertenti, che possono costituire un piacevole ricordo della caccia

Monster Hunter World: Iceborne, come svariati giochi moderni, prevede una modalità foto di serie, qui denominata kit d’osservazione. Attivabile sia in missione che nell’hub di gioco (Seliana, Astera, ecc), essa comprende diverse opzioni in grado di creare le condizioni per la realizzazione dello scatto desiderato. Pose per il proprio cacciatore e il suo compagno felyne, inquadratura e altro ancora. Certo non è consigliabile farne uso durante uno scontro, poichè si finirebbe con l’essere enormemente vulnerabili. Parlando della versione Steam del gioco, è inoltre possibile effettuare uno screenshot in qualunque momento con la semplice pressione di un tasto.

Una chicca del titolo Capcom è però costituita dalle “istantanee di fine missione”. Una volta portata a termine una caccia, si susseguono alcune schermate predefinite. Aumento del grado Cacciatore/Maestro, tempo di completamento e naturalmente la riscossione delle ricompense. Sullo sfondo di esse compare uno screen “effettuato dal gioco” in maniera randomica, durante la caccia. Non di rado appare un’immagine sfocata o confusa, ma può capitare anche uno scatto ben realizzato, oppure uno buffo e divertente. Per salvarlo basta semplicemente fare uno screenshot, tenendo presente con la pressione di un tasto è possibile far scomparire l’intera interfaccia. Così da non avere elementi superflui di sorta.

2) ARMI E ARMATURE DI VARIO ASPETTO E FATTURA

Monster Hunter World: Iceborne
No, non è un trofeo di pesca, bensì un’arma. Nello specifico un potente spadone elementale (con danno ghiaccio). Sullo sfondo un bel panorama delle Guglie Selvagge

Chi conosce il franchise di Monster Hunter sa bene del ciclo imperituro alla base della serie. Uccidi mostro – crafta armi e armature più potenti – affronta mostro più forte – ripeti. Va da sé che armi e armature riprendono l’aspetto (oltre che le caratteristiche) dei mostri da cui vengono craftate. Aspetto, tra parentesi, ora modificabile grazie al recente aggiornamento che ha introdotto gli “stili”. Ciò non esclude tuttavia l’esistenza di equipaggiamenti “separati”, realizzabili con materiali particolari o più spesso con buoni ottenibili tramite missioni evento.

Tra tali armi e armature non ne mancano di buffi o singolari, ma non per questo meno efficaci in battaglia.  In foto appare infatti il Gladius Xiphias, un’arma della categoria spadoni che è a tutti gli effetti un tonno ghiacciato gigante. Tra gli equipaggiamenti si annoverarno anche doppie lame-pesce, martelli con l’aspetto di una succulenta coscia di mostro arroventata e naturalmente tanti stili di armatura. Anche per il proprio compagno felyne, che a seconda dei casi potrà somigliare, fra i tanti, a una bambola. O a un nekker, grazie alla collaborazione del titolo con The Witcher 3: una delle tante.

3) ANIMALI DA COLLEZIONE

Ortica Brumiluna
L’Ortica Brumiluna è tra la fauna endemica più rara e difficile da trovare e catturare. E’ richiesta pazienza e una copiosa razione di fortuna

Monster Hunter World ha introdotto diverse attività e obiettivi secondari oltre alla mera caccia. Dalla ricerca dello “scatto perfetto” tra le tribù di felyne alla personalizzazione del proprio alloggio. Il quale è personalizzabile nello stile, nell’arredamento e anche negli “animali da compagnia”. La propria dimora infatti può essere decorata non tanto (come uno potrebbe pensare) con trofei di caccia standard quali teste di mostro alle pareti, bensì con fauna endemica catturata in giro per i biomi. Animaletti di tante forme e dimensioni, lasciati liberi di scorazzare nei punti dell’alloggio loro assegnati. La cattura è effettuabile durante una qualunque missione con l’utilizzo del retino da caccia, equipaggiabile in qualunque momento.

Alcune sfide interne al gioco e alcuni trofei prevedono inoltre il ritrovamento e la cattura di fauna endemica speciale. Creature molto rare in grado di apparire, oltretutto con una probabilità alquanto minima, solamente con condizioni specifiche. Di giorno o di notte, con condizioni meteorologiche favorevoli, ecc. Si va da versioni speciali di animali comuni (come il macaco dorato, invece di quello argentato), a vere e proprie leggende, come l’Ortica Brumiluna in foto. Ad esempio essa può comparire solamente di notte e col cielo terso in un punto specifico delle Distese Brinose. Per aumentare le possibilità di spawn di tali creature è consigliabile reperire tutti gli ingredienti rari della mensa, così da poter contare sull’abilità culinaria Zoologo Felyne.

4) FORGIA DOLCE FORGIA

Monster Hunter World: Iceborne
Uno dei luoghi che i cacciatori visitano più spesso. Culla creatrice di armi e armature, e dei relativi miglioramenti

Nell’hub centrale di Monster Hunter World, che si tratti del villaggio di Astera o di quello di Seliana (accessibile solo con l’espansione Iceborne), abbondano i punti d’interesse. Il mercato, dove si può far scorta di oggetti utili alla caccia. L’alchimista, in grado di compiere processi avanzati relativi ai Gioielli e a equipaggiamenti end-game (principalmente Safijiva e Kulve Taroth). Il laboratorio biologico, dove poter consegnare i risultati delle ricerche relative ai mostri, così da poter ampliare le informazioni su di loro, e via discorrendo.

Uno dei luoghi più più ricorrenti per un cacciatore è certamente la forgia, dove ci si attrezza in vista delle proprie battute di caccia. Da una parte c’è l’inserviente che vende, al costo dei soli Zenny (la moneta di gioco ndr), alcuni equipaggiamenti di base. Dall’altra il vero e proprio fabbro, che in cambio di Zenny e materiali di mostro darà vita alle armi e alle armature che possono occorrere a noi e al nostro compagno Felyne. Per una caccia di successo occorre essere preparati.

5) L’UNIONE FA LA FORZA

Multigiocatore
Per i cacciatori il pasto pre-missione è un autentico rito. Meglio cacciare a pancia piena (e con qualche abilità extra attiva)

Scelta dell’arma e del set d’armatura proprio e del compagno Felyne (se presente), oggetti da portare e, come ogni cacciatore sa, non può mancare un lauto pasto prima di partire per la caccia designata. Un incarico avente un obiettivo preciso, come l’uccisione o la cattura di uno o più mostri, o la raccolta e la consegna di materiali come erbe o minerali. Il tutto fattibile da soli o in compagnia di altri cacciatori. Da sempre la caccia in Monster Hunter è stata effettuabile fino a un numero massimo di 4 elementi. Due cacciatori con i rispettivi compagni Felyne, oppure tre o quattro giocatori umani.

Prima solo multigiocatore in locale, poi l’online con il progresso della tecnologia, che ha aperto le porte a tante iniziative da parte di Capcom, come i raid. Battute di caccia pensate proprio per incoraggiare la collaborazione tra giocatori nei confronti di mostri aventi meccaniche speciali. Un esempio è il Behemoth, frutto della collaborazione tra Monster Hunter World e Final Fantasy. Altri mostri, come la Kulve Taroth e il Safijiva, hanno le ricompense subordinate al server (che può contenere fino a 16 giocatori). A seconda dei risultati di ciascun ed eventuale team da quattro, il livello di ricompense sale. Ma anche nelle missioni meno complesse, non c’è dubbio che farsi accompagnare da cacciatori fidati sia il non plus ultra per il divertimento.

6) L’ABBRACCIO DELLA MORTE

Namielle AT
Un incontro ravvicinato con la Namielle, versione Arci-Temprata, in tutto il suo letale splendore

Già con Monster Hunter World pre-Iceborne Capcom aveva inserito delle missioni evento extra, destinate ai cacciatori più audaci. Obiettivi di tali missioni di Alto Grado sono ed erano versioni AT (Arci-Temprate ndr) di alcuni draghi anziani, come Nergigante, Kushala Daora e Teostra. Se già un mostro Temprato si rivela un avversario ben più ostico del normale, avendo più vita e facendo più danni, una versione Arci-Temprata può diventare un incubo ancora peggiore. Tali varianti sono state poi introdotte anche in Iceborne, arrivando a costituire il top della sfida end-game per un giocatore avanzato. Come ricompensa di queste missioni si ottengono solamente dei buoni, da spendere con altri materiali per permettere la forgiatura di armature ed equipaggiamenti speciali.

Così è stato anche con la Namielle AT, introdotta con l’aggiornamento dello scorso mese. Un mostro che ha messo a dura prova tantissimi cacciatori, ansiosi di mettere le mani sull’armatura Y (gamma ndr) del mostro, e su alcuni stili armature speciali. Oltre a vita e danni aumentati, i mostri Arci-Temprati presentano nuovi attacchi, e/o versioni potenziate di quelli in dotazione alla loro versione “normale”. Nel caso dell’affascinante ma letale drago anziano colorato, vi sono dei potentissimi attacchi acquatici ed elettrici, in grado di annientare con pochissimi colpi anche i set maggiormenti improntati alla difesa.

7) L’IMPORTANZA DEL FATTORE C..

Monster Hunter World: Iceborne
Finalmente un Gioiello ultra-raro dopo decine di battute di caccia piuttosto infruttuose

Dove c’è farming c’è l’RNG (Random Number Generator), l’algoritmo responsabile, all’interno dei videogiochi, di tutto ciò che riguarda la fortuna. Generazione di oggetti con determinate statistiche da drop di mostri, apparizione di eventi, comparsa di creature e tanto altro ancora. In Monster Hunter World: Iceborne esercita inevitabilmente la sua influenza anche nella caccia al Gioiello perfetto. Ogni pezzo di armatura possiede delle abilità, i cui effetti possono essere accumulati entro una soglia predefinita. Molti pezzo possiedono però degli slot liberi, che lasciano al giocatore la libertà di costruirsi la propria combinazione ideale di abilità.

Slot che possono essere di quattro dimensioni diverse, pari ai quattro livelli di Gioielli reperibili in gioco, solitamente come ricompensa casuale di fine missione. Per agevolare il ritrovamento delle fatapietre (ognuna delle quali genera in maniera casuale un Gioiello) più rare, Capcom nel corso del tempo ha introdotto per periodi limitati delle missioni evento speciali. Decisamente più agevoli delle normali taglie di mostri Temprati, il cui livello di Minaccia (da uno a tre) decreta la rarità dei Gioielli droppabili a fine missione. In una delle più recenti missioni evento è possibile ottenere fino a 7-8 Gioielli per volta, cacciando uno Zinogre di grado Maestro.

8) IL SUPPORTO DI MAMMA CAPCOM

Kulve Taroth
Per respingere il respiro infuocato di una Kulve Taroth risvegliata, un fendente può servire a ben poco. Meglio schivare

Un fattore comune in molti giochi di grande successo è il supporto post-lancio. Con oltre 15 milioni di unità vendute (a cui si aggiungono i cinque e passa dell’espansione Iceborne) Monster Hunter World è attualmente il titolo più venduto da parte di Capcom. Che in oltre due anni non ha fatto mancare numerosi aggiornamenti, con tanto di nuovi contenuti gratuiti. Nuove missioni, nuove elementi di gioco e naturalmente nuovi mostri, tra varianti di quelli già presenti e creature ex novo. Come l’Alatreon, vecchia gloria dei Monster Hunter passati in procinto di tornare tramite un aggiornamento, inizialmente previsto questo mese ma poi rimandato a causa del COVID-19.

Con una buona frequenza si succedono inoltre dei festival all’interno del gioco. Periodi che segnano il ritorno a tempo limitato di tante missioni evento agognate dai fan, ma che spesso servono anche a introdurre le novità fresche di sviluppo. Come quello che c’è stato tra la fine di aprile e la metà di maggio, il festival della fioritura, che ha portato sul gioco la Namielle Arci-Temprata e soprattutto la Kulve Taroth di grado Maestro. I cui materiali consentono, oltre che di craftare una nuova armatura, di potenziare le armi ottenure dalla Kulve Taroth di Alto Grado, già presente dai tempi del gioco base.

9) CACCIA MA NON SOLO

Monster Hunter World: Iceborne
Un fiero gran sgombro-coltello, obiettivo di una missione evento che consente di ottenere le doppie lame pesce, aventi un ottimo attributo elementale acquatico

Missioni di caccia, alcune delle quali con l’obbligo di cattura del mostro (e non l’uccisione). Raccolta di piante, funghi e minerali. Cattura di fauna endemica, ma anche pesca. Monster Hunter World: Iceborne comprende una delle tante tradizioni della serie, che riguarda proprio la pesca di un gran moltitudine di pesci. Quasi sempre in maniera libera e opzionale, utilizzando la canna da pesca presso uno specchio d’acqua in una qualunque missione. Ma a volte con l’obiettivo specifico di catturare uno o più pesci precisi. Come una delle missioni evento recentemente introdotte, che ha come obiettivo la cattura di due gran sgombri-coltelli.

Varianti più grandi del normale sgombro-coltello, le cui scaglie possono essere utilizzate come una cote, per affilare le armi. In questo caso invece si possono ottenere, in aggiunta ai buoni per craftare doppie lame acquatiche, delle scaglie+. Esse consentono di affilare la propria arma a una velocità pari a quella ottenibile solamente avendo attiva alla massima potenza (LV.3) l’abilità Affilatura Veloce. Non c’è da stupirsi che tanti si siano dedicati (e continuano a farlo) a questa missione, ripetendola più volte per accumulare le suddette scaglie. Su Internet non mancano video che mostrano come, con un po’ di allenamento, sia possibile portare a termine la pesca dei due esemplari in meno di un minuto.

10) LA BELLEZZA DEL E NEL COMBATTIMENTO

Doppie Lame
Sembra proprio un bel colpo critico ai danni delle zampe di un possente Nergigante Razziatore Temprato

Per i veri appassionati un qualunque titolo di Monster Hunter è stato, è e sarà sempre una fonte di divertimento costante, da centinaia e centinaia di ore. Chi vi scrive ha da poco superato le 450 in Monster Hunter World: Iceborne, ma abbondano i giocatori con oltre 1.000 ore all’attivo. Quantità spropositate di tempo passate a passeggiare per Astera e Seliana, a fare spedizioni nei biomi e nelle Terre Guida per raccogliere materiali, a provare set di armi e armature nell’area di addestramento.

Ma anche e soprattutto a combattere contro le creature più forti dell’intero ecosistema con una delle 14 tipologie di arma a disposizione. C’è chi preferisce essere spadaccino, e chi artigliere: una divisione (soprattutto a livello di armature) fortunatamente accantonata nell’attuale titolo di punta di Capcom. C’è chi preferisce sfidarsi a sconfiggere un mostro nel minor tempo possibile, e chi invece vuole godere con calma e pazienza di ogni singolo fendente e schivata. Le vie della caccia sono infinite. E’ sufficiente trovare quella più congeniale a se stessi.

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Battletech, lo strategico di Harebrained Schemes in immagini

In modo silenzioso ma costante, Battletech si sta ritagliando, a poco a poco, un posto nel cuore di quegli appassionati della strategia su Pc che da tempo auspicavano il ritorno sui nostri schermi di un titolo strategico completamente incentrato su giganteschi mech da battaglia, tanto lenti quanto poderosamente armati.

Se poi il titolo in questione si fonda sulla “lore” e sull’ambientazione dell’omonimo e storico gioco da tavolo firmato FASA Corporation (oggi nelle mani di Catalyst Game Labs), il risultato finale non può che essere senza dubbio interessante: il titolo firmato Harebrained Schemes (serie ShadowrunNecropolis) e pubblicato da Paradox Interactive si è dimostrato alla prova dei fatti di assoluta qualità, e persino sorprendentemente ricco di contenuti narrativi, non mancando però al tempo stesso qualche inevitabile magagna tecnica.

Abbiamo dunque deciso di pubblicare 10 immagini scattate da noi, cercando di sottolineare a dovere alcuni momenti più simbolici del gameplay del titolo. Naturalmente, non saranno presenti spoiler di alcun genere, dato che i nostri scatti si riferiscono principalmente alle primissime ore di gioco.

Questa sarà una delle schermate che vedremo più spesso nel gioco: la nostra compagnia mercenaria dovrà spostarsi in lungo e in largo nella galassia alla ricerca di contratti interessanti e remunerativi, mentre nel frattempo i tecnici riparano freneticamente i mech danneggiati in battaglia e le bollette da pagare si accumulano senza sosta. La vita da freelancer indipendente non è certo affascinante come la dipingono.

E a proposito di tecnici, Yang, qui presente, sarà uno dei personaggi principali della nostra organizzazione con i quali potremo interagire. In Battletech, infatti, diversi componenti della squadra avranno una storia e una personalità da approfondire. Questa attenzione verso la narrazione non è certo un caso, perché gli sviluppatori di Harebrained Schemes – com’è noto – si sono fatti le ossa nel mercato videoludico con i tre, splendidi giochi di ruolo dedicati a Shadowrun.

Ecco qui, infatti, una panoramica generale delle personalità più importanti con le quali potremo interagire. Si noti, tra l’altro, la varietà tonale e comportamentale delle risposte che è possibile dare, sottolineando ancora una volta, dunque, le ibridazioni con il genere dei giochi di ruolo presenti in Battletech. Ricordiamo, in ogni caso, che il titolo non dispone di una traduzione in italiano.

Qui potremo scegliere dove dirigerci, attraverso una comoda mappa che mostra non solo il tipo la difficoltà di ogni sistema stellare, ma anche la sua tipologia, il tipo di insediamenti stanziativi e l’attuale regnante di quel luogo specifico. Ancora una volta, quindi, si nota l’esteso lavoro portato avanti da Harebrained Schemes per fornire al giocatore un ambientazione nella quale sia possibile immergersi facilmente.

Una volta sbarcati, si dovrà fare i conti con l’inevitabile fase di perlustrazione e avanzamento prima del confronto faccia a faccia vero e proprio con i mech o i veicoli nemici. Si tratta di una fase della partita che vale tanto per il giocatore quanto per l’avversario, ed infatti nell’immagine in alto un nemico ha appena rilevato il nostro mech Centurion in avanguardia grazie ai suoi sensori, rendendolo quindi vulnerabile agli attacchi dei suoi commilitoni.

Le ambientazioni di Battletech sono quantomai variegate e distinte, spaziando tra biomi di natura profondamente diversa, quali foreste (nelle quali è possibile trovare copertura e riparo), laghi, deserti e terre innevate. Ogni tipologia di terreno sarà latrice di determinati bonus e malus, che andranno a influire sulla mobilità dei mech e sulla loro capacità di raffreddamento. I mech avversari del nostro Shadow Hawk si trovano, per esempio, sull’acqua, il che aumenta a dismisura la quantità di calore dissipato ad ogni turno, dando loro quindi un vantaggio sostanziale in battaglia. Occorrerà farli fuori il prima possibile.

Una volta stabilito il contatto, è il momento di decidere come ripartire gli attacchi. Ogni mech è così pesantemente armato, infatti, che una tattica spesso consigliata è quella di dividere i propri attacchi fra i nemici, in modo da far calare le loro difese in vista del colpo di grazia.

Colpo di grazia che qui infatti arriva puntuale, grazie ad un potente attacco in mischia sferrato dal nostro Centurion (un tipo di mech naturalmente portato per gli scontri ravvicinati). Ogni pilota è dotato di caratteristiche particolari che influiscono sulle loro prestazioni, ed è quindi consigliato dare ad ogni pilota la giusta tipologia di mech, a seconda delle sue capacità.

Naturalmente, è possibile bersagliare specifiche parti del corpo dei nemici grazie ad un particolare (ma limitato nel numero di utilizzi) attacco. In questo caso, la gamba destra del pericolosissimo mech avversario – un Hunchback armato di laser fino ai denti – sta per cedere, essendo stata colpita in precedenza più volte. Un singolo attacco mirato da parte del nostro Dekker potrebbe far pendere l’ago della bilancia dalla nostra parte, facendo cadere il nemico e rendendolo particolarmente vulnerabile.

Ma non di sola guerra vive la nostra lancia mercenaria: durante i viaggi interstellari che giocoforza costelleranno le nostre avventure, dovremo fare i conti con dilemmi morali, situazioni estemporanee e ribellioni più o meno giustificate, che porteranno determinati bonus o malus a seconda di come ci approcceremo a queste situazioni. Qui siamo stati fortunati, perché le nostre capacità diplomatiche sono riuscite a risolvere una situazione che rischiava di diventare piuttosto problematica, a causa di una partita a poker tra i membri dell’equipaggio decisamente più tesa di quanto ci aspettassimo. La ricompensa è un +1 al morale, che ci renderà ancora più letali nelle prossime battaglie, un deciso passo avanti nel sempre guerrafondaio universo di Battletech.

 

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A Total War Saga: Thrones of Britannia in nostre immagini di gameplay

Stiamo lavorando alla recensione di A Total War Saga: Thrones of Britannia, di tanto in tanto ci fermiamo ad immortalare qualche immagine che ricordi i fasti e i nefasti della nostra campagna di conquista. Ovviamente nell’ambito della nostra nuova rubrica: giochi in 10 scatti.

Nello specifico, invece di dirigere qualche armata di invasione vichinga o difendere la sovranità dei conti del Wessex e di Northumbria, ci siamo impegnati a difendere le antiche tradizioni gallesi, con il regno del Gwynedd. Per unire il Galles e nella speranza di rendere il sud della Gran Bretagna forte abbastanza da respingere gli invasori vichinghi.

Ma bando alle spiegazioni, facciamo “parlare” le immagini di A Total War Saga: Thrones of Britannia. Buona visione e buona lettura.

Dalle coste dell’isola dell’odierna Anglesey, dalle sicura mura del castello di Aberffro (Aberffraw), si sollevano i vessilli del drago rosso di Gwynedd. Il re, alla testa del suo esercito, volge un’ultima volta lo sguardo verso la sua terra d’origine: la Scozia. Ha appena sedato una rivolta e tra poco volgerà le sue attenzioni al sud e al centro della Gran Bretagna. L’obbiettivo è di riunire il Galles sotto una sola bandiera e dare delle severe lezioni agli invasori vichinghi

Eventi e narrazioni sono affidati ad elegantissimi arazzi che richiamano le arti medievali prima dell’anno mille

I drakkar vichinghi sono l’incubo di molti popoli autoctoni della Gran Bretagna. Il loro profilo è sempre portatore di sventura, razzie e massacri

La storia del regno di Gwynedd parte da qui, dall’isola di Anglesey e da un piccolo esercito di ribelli da disperdere

Gli arcieri gallesi sono gli antenati di quei cacciatori che semineranno panico e ammirazione mezzo secolo dopo, durante la guerra dei cent’anni. Il pesante Longbow non era ancora diffuso

La fanteria gallese dei primordi: una falange di coscritti pronti ad immolarsi per la patria. Se gli arcieri fossero la spina dorsale dell’esercito gallese, i lancieri ne sono sicuramente i muscoli che tengono in piedi il corpo d’armata

La cavalleria gallese non si distingueva per chissà quali meriti, ma faceva il suo lavoro di copertura delle ali dell’esercito senza infamia né lode

Un arazzo celebra la vittoria del nostro esercito su quello dei ribelli

La campagna di conquista del Galles è appena iniziata. Molti insediamenti preferiscono la guerra alla resa, pertanto non resta che cingere d’assedio le roccaforti

I grandi reami della Gran Bretagna centrale, come il Regno di Mercia, non tollerano l’ascesa di potere e influenza del piccolo regno di Gwynedd. Una grande battaglia campale in A Total War Saga: Thrones of Britannia, promette di mietere centinaia di vittime da entrambe le parti. Si dice che in Inghilterra piova sempre perché il suo suolo è fin troppo denso di sangue di guerrieri. Sarà vero?

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