L’annuncio che in molti, soprattutto gli amanti della strategia sci-fi, aspettavano è arrivato. Stellaris, già uscito su Pc nel 2016 con tante espansioni e miglioramenti, arriverà anche su console.
Paradox Interactive ha annunciato, infatti, che Stellaris: Console Edition sarà disponibile su PS4 ed Xbox One nel primo trimestre 2019. Il gioco viene presentato con un trailer che conferma il suo gameplay profondo.
Il titolo permetterà agli appassionati di guardare l’enormità dello spazio e esplorare un numero incalcolabile di pianeti. Si incontreranno una miriade di razze aliene selvagge e pericolose che potrebbero rivelarsi amichevoli al punto da poter tessere rapporti commerciali o forze impegnate a schiavizzare e distruggere la nostra civiltà.
Si viaggerà attraverso galassie sconfinate, per garantirsi risorse necessarie per la sopravvivenza e si affronterà il progresso tecnologico, che servirà per affrontare guerre spaziali.
Sarà possibile scoprire anomalie scientifiche e governare l’impero nascente manipolando le varie fazioni e tradizioni a proprio vantaggio.
Annunciata anche una versione Deluxe che include anche il Ploveids Species Pack, il Leviathans Story Pack e l’Utopia Expansion. Una edizione rivolta agli esploratori pronti ad affrontare la loro avventura con maggiore determinazione.
Il primo episodio della surreale avventura in salsa fantascientifica Elea decollerà nella galassia di Steam ed Xbox One il prossimo 6 settembre.
Il titolo è già in accesso anticipato su Steam da fine aprile scorso.
Marten Buijsse, community manager di SOEDESCO, publisher del gioco sviluppato da Kyodai, ha dichiarato:
“Grazie all’entusiasmo e all’aiuto della community, siamo riusciti a completare e perfezionare il gioco, basandoci sulle loro richieste e consigli. Siamo ora fiduciosi di poter presentare Elea nella sua forma migliore per il rilascio della versione definitiva su Xbox One e Steam”.
TRAILER SULLA STORIA
ISPIRATO AI CLASSICI
Per la sua storia, Kyodai, ha tratto ispirazione dalle opere degli autori di fantascienza classici, come Stanislaw Lem, Arthur C. Clarke e Frank Herbert. Da grandi fan dei giochi in prima persona che danno particolare rilevanza alla trama, gli sviluppatori si sono chiesti, sin dalle prime fasi, che innovazioni il titolo potesse portare al genere, oltre a una storia che gli autori definiscono “unica e toccante”.
Gli autori, ispirati dalla loro passione per i platform vecchio stile, hanno deciso di adottare un approccio completamente diverso per Elea. Nei platform classici, gli ambienti possono per esempio variare da un livello con la lava a uno con la neve, fino a uno con la giungla. Gli sviluppatori hanno voluto dare a Elea la stessa varietà di ambienti per farlo sembrare davvero un immenso viaggio attraverso lo spazio e il tempo.
CARATTERISTICHE
Elea è un gioco di avventura di stampo fantascientifico nel quale si vestono i panni della scienziata Elea. Nel 2073 la Terra viene colpita da una devastante patologia infantile, dunque Ethan, marito di Elea, si unisce a una spedizione spaziale per la colonizzazione di Solace, un pianeta extrasolare abitabile, nel tentativo di salvare la specie umana dall’estinzione. Le comunicazioni radio con la nave interstellare su cui viaggia, la Pilgrimage, si interrompono subito dopo l’arrivo sul pianeta Solace. Tredici anni più tardi, Elea prende parte a una missione di recupero per scoprire cosa sia successo alla spedizione. Ciò che segue è un meraviglioso viaggio nello spazio.
Svelate una storia intrigante ed emozionante, ispirata alle opere dei più noti scrittori di fantascienza.
Immergetevi nella grafica basata su Unreal Engine 4
Scoprite ambienti spaziali mozzafiato, con viste spettacolari e ambienti interni incredibilmente dettagliati
Preparatevi per l’imprevedibile durante questo singolare viaggio nello spazio
STORIA
Elea è un gioco che proietta gli appassionati nelle vicende personali di una donna la cui vita è segnata da lutto, dolore e sensi di colpa. L’intera esperienza ha luogo in seguito a un’epidemia che ha trasformato il suo figlio più piccolo in un violento psicopatico. Per fortuna dell’intera specie umana, è stato scoperto di recente un pianeta extrasolare simile alla Terra. Raccogliendo volontari da ogni angolo del mondo è stato possibile costruire una nave spaziale, la prima del suo genere, al fine di colonizzare un pianeta inesplorato. In quanto incarnava le speranze dell’umanità intera, l’immane nave spaziale è stata battezzata Pilgrimage ma le comunicazioni si sono interrotte, causando sgomento e angoscia. Non potendo stabilire alcun tipo di contatto, le cause che hanno portato al silenzio radio restano un mistero.
Tredici anni più tardi, la Ricovery, la nave spaziale incaricata di scoprire le cause dell’inspiegabile perdita di contatti con la spedizione, è arrivata sul posto. Il giocatore veste i panni della scienziata River Elea Catherine Jones, che è disposta a tutto pur di trovare suo marito, Ethan, il quale ricopriva un importante ruolo all’interno del team di scienziati a bordo della Pilgrimage.
Il personaggio si scontrerà con fenomeni ed eventi che trascendono la comprensione umana, ed è così che il gioco cerca di sfidare i concetti convenzionali di responsabilità personali, di scelte a livello individuale e del significato della vita. È una storia che tratta la fragilità dell’uomo come specie e su come trovare conforto nella resa.
Daedalic annuncia che il suo The Long Journey Home è disponibile per Pc. Il prezzo è di 39, 99 euro. Si tratta di un gdr basato sull’esplorazione spaziale in cui gli appassionati sono a capo di un equipaggio di quattro persone che si ritrova smarrito dall’altro capo dell’universo a seguito del primo balzo nell’iperspazio andato terribilmente storto.
Totalmente alla deriva, con scorte in esaurimento ed a bordo di un’astronave che cade a pezzi, i giocatori dovranno gestire al meglio le relazioni con le razze aliene, provare a salvare l’integrità della nave e far sopravvivere l’equipaggio nonostante la scarsità di risorse a disposizione.
Andreas Suika, capo game designer di The Long Journey Home, rivela l’idea alla base del gioco:
“Essere totalmente persi e impossibilitati a comunicare è già di per sé una prospettiva angosciante. Immaginate di esserlo in un punto imprecisato, lontanissimo, dell’universo, senza avere alcuna idea di cosa possa accadere e con poche risorse a disposizione. The Long Journey Home è pensato per trasmettere la sensazione di smarrimento totale, e saprà premiare i più temerari che riusciranno a sopravvivere e tornare sani e salvi sulla Terra”.
CARATTERISTICHE
Scelta dell’equipaggio: all’inizio i giocatori possono scegliere 4 componenti dell’equipaggio da una rosa di 10 candidati, ognuno dei quali dotato di una sua personalità e abilità specifiche. La sfida è riuscire a creare il miglior gruppo possibile senza sapere nulla di ciò che potrebbe accadere durante il viaggio.
Gravità zero: viaggiare nello spazio è molto complicato… davvero, e abbiamo lavorato tanto affinché questo elemento fosse significativo. Per questo motivo, “The Long Journey Home” restituisce un’esperienza di volo credibile, grazie a un sistema che tiene conto della forza gravitazionale dei pianeti e che, di conseguenza, può essere difficile da padroneggiare. Rispetto ad altri giochi è sicuramente molto diverso, ma è anche un elemento importante da sfruttare a proprio vantaggio. Occhio, però, a non essere risucchiati in un buco nero o intercettati da una nave aliena.
Divergenze culturali: nel loro viaggio verso casa i giocatori possono incontrare ben quattro differenti razze aliene, prese da una rosa di quindici diverse specie presenti nel gioco. Ognuna di esse ha una propria cultura e i propri costumi, ed è di vitale importanza non arrecare loro nessuna offesa. Bisogna stare attenti a scegliere bene di chi fidarsi, perché non tutti sono sinceri, e stringere alleanza con qualcuno potrebbe causare l’ira di un’altra razza. In ogni caso, rapportarsi nel miglior modo possibile con gli alieni è di vitale importanza, sia per il commercio che per ottenere informazioni vitali per proseguire nel viaggio.
Scelte vitali: i giocatori devono necessariamente atterrare su alcuni pianeti per raccogliere risorse. A ogni discesa c’è il rischio di danneggiare la navicella e perdere membri dell’equipaggio. Bisogna valutare con attenzione i rischi e le opportunità di ogni esplorazione.
Procedurale, non casuale: sebbene gran parte del gioco segua una logica procedurale, non ci sono aspetti casuali. Per esempio, i dialoghi con gli alieni possono essere diversi da una partita a un’altra, ma il background culturale che motiva le azioni di una razza ha sempre una sua coerenza. Le quest o le reazioni possono cambiare, ma il loro modo di rapportarsi e di definire gli obiettivi è sempre lo stesso.
Un solo gioco, differenti viaggi: grazie alla grandissima varietà degli elementi principali del gioco, l’esperienza di gioco può essere davvero diversa partita dopo partita. I giocatori possono aspettarsi di vedere soltanto il 20% dei contenuti all’interno di una singola run, che può durare indicativamente 6 – 8 ore.
Suika aggiunge:
“The Long Journey Home si focalizza sul prendere le giuste decisioni. Quando sei da solo nello spazio, non puoi permetterti il lusso di sbagliare. È importante pensare sempre bene alle decisioni, ed essere sicuri delle scelte effettuate, perché bisognerà sempre fare i conti con le conseguenze delle proprie azioni”.
Adesso è il turno di Vanquish. Dopo Bayonetta, pubblicato il mese scorso su Steam, un altro titolo di Platinum Games debutta oggi, come da annuncio, sulla piattaforma digitale di Valve per gli utenti Pc Windows.
Per celebrare il lancio, SEGA ha pubblicato un video diario di sviluppo molto speciale, in compagnia di Atsushi Inaba, produttore del gioco, Takaaki Yamaguchi, responsabile delle animazioni, e il programmatore Noriyuki Otani, che si è occupato di dare vita ai nemici all’interno del gioco.
Si tratta di un dietro le quinte esclusivo, che racconta, per la prima volta, alcuni aspetti di Vanquish. Perché il game director Mikami ha scelto di realizzare uno sparatutto così veloce e frenetico? Da dove viene l’idea per i potenziamenti del protagonista Sam? Perché ci sono i robot che ballano? Per scoprire la risposta a queste, e altre, domande guarda immediatamente il video diario:
La pubblicazione di Vanquish, come detto in precedenza, prosegue l’opera di conversione per Pc dei grandi successi di SEGA originariamente disponibili solo per console, e proprio come nel caso di Bayonetta, lo sparatutto di PlatinumGames può godere di tantissime migliorie pensate appositamente per Windows.
Il gioco gira in maniera fluidissima e supporta risoluzioni fino a 4K, senza alcun limite al frame rate, e può essere giocato anche con mouse e tastiera senza problemi. A dire il vero, i giocatori più abili potranno sfruttare il layout di controlli personalizzabile di mouse e tastiera per tirare fuori il meglio dal sistema di combattimento e dare vita a sequenze ancora più spettacolari.
L’offerta di pre-order, che permette l’acquisto esclusivo della Digital Deluxe Edition e dà diritto di uno sconto del 25% per i possessori di Bayonetta, scade al lancio del gioco.
Nuovo video-diario per Utopia, l’imminente espansione maggiore per Stellaris in arrivo il 6 aprile (giovedì) per Pc Windows, Mac e Linux.
Questa aggiungerà diverse novità allo strategico sci-fi di Paradox. Tra queste le megastrutture, la stazione habitat orbitante ed altro. Vi lasciamo al video commentato dal direttore dei lavori Martin Anward che ci mostra le nuove caratteristiche nel dettaglio condividendo le possibili ripercussioni sugli imperi realizzati dai giocatori.
Gli sparatutto a tema spaziale sono sempre stati fin dagli albori dei videogiochi molto gettonati. Probabilmente sono stati anche favoriti dal periodo, quello tra gli anni ’70 e gli anni ’80 ricco anche di capolavori cinematografici fantascientifici, manche perché forse il concetto piuttosto semplice da esprimere su schermo ha spinto in molti sviluppatori a farsi avanti.
Parliamo così di Dystoria, uno sparatutto action in terza o prima persona molto particolare che porta con sé atmosfere “alla Tron” (per rimanere in tema cinematografico, ndr) grazie alla sua particolare ambientazione.
Il gioco firmato da Tri-Coastal Games, un micro-studio canadese formato da due persone, è approdato su Steam lo scorso 21 febbraio al prezzo di 14,99 euro.
Riuscirà Dystoria a farci rivivere gli anni ’80 in modo fantascientifico?
UN PO’ TRON, UN PO’ STAR WARS, TANTO ANNI ‘80
La trama del gioco è essenziale come molti suoi elementi: è il 1984 ed un ragazzo, il protagonista, viene rapito dagli alieni. Portato sulla loro nave, il povero disgraziato (non è che essere rapiti dagli alieni sia una gran cosa) dovrà eseguire un simulatore per testarlo.
Tutto qui. L’incipit è questo e “giustifica” lo svolgimento del gioco che è uno sparatutto action dai toni prettamente arcade dove l’obiettivo principale è quello di ottenere dei nuclei energetici posti su una griglia che compone ogni livello. Il tutto ricorda alla larga (ma non troppo) Pac-Man: li guidiamo il nostro eroe a mangiare tutte le palline del labirinto, in Dystoria guidiamo una astronave per raccogliere gli Orb, delle sfere che contribuiranno ad aprire il portale per lo stage successivo, ma al tempo stesso troveremo sulla nostra strada i Nucleons, nuclei più piccoli che serviranno ad acquistare i potenziamenti per l’astronave. In questi livelli troveremo anche dei nemici che se distrutti lasceranno dei rottami che se raccolti saranno accumulati per comprare astronavi sempre più potenti e performanti.
Il gameplay è molto semplice, la nostra navetta è ancorata alla superficie delle mappe poligonali ed iin questa ricerca di Orb (ne basteranno tre per aprire i portali e passare ad altre mappe) non si alzerà in volo ma rimanendo saldamente ancorata alla superficie semplicemente cambierà asse. Questo però non facilita molto la memorizzazione del percorso e, più in generale, penalizza l’orientamento soprattutto agli inizi.
La variazione sul tema sta nel fatto che in alcuni livelli dovremo eliminare solo i nemici presenti per fare aprire il tanto agognato protale.
Questo per dare un po’ di alternanza tra uno stage e l’altro ed evitare che il titolo sia monotono. Scelta che, diciamolo subito, è utile ma non del tutto risolutiva. A migliorare il tutto, bisogna dire che Dystoria ha delle aree segrete da andare a scoprire per ottenere ulteriori bonus come oggetti bonus, bombe (che potranno aprire varchi distruggendo le vetrate), scudi ed altro.
I nemici del gioco sono vari ed ognuno ha le proprie strategie e si potrà giocare alternando la visuale in prima ed in terza persona andando in contro ai gusti personali di molti giocatori.
Man mano che andremo avanti lungo i 29 livelli suddivisi in quattro ambientazioni (o distretti) differenti (Kryoccian, Zuruli, Solterria ed Embrys) del gioco, questi saranno sempre più arzigogolati. Il nostro compito sarà anche quello di raccogliere abbastanza materiale non solo per i potenziamenti ma anche per acquistare navicelle sempre più potenti. Ne avremo a disposizione 9. Troviamo, dal modello più scarso a quello più potente le seguenti navi: Sceptre, Nova, Medallion, Havek, Nexus, Ashtekk, Profusion, Quadrex, Solaraptre. Queste saranno acquistate grazie Salvage, ossia i rottami che abbiamo raccolto dopo la distruzione dei nemici di cui abbiamo già parlato. Ogni nave ha la possibilità di essere potenziata in tre configurazioni di armamenti che possono essere acquistate con i nucleons che raccogliamo lungo i livelli, ogni configurazione ha tre varianti per un totale di nove potenziamenti selezionabili tra i quali cannoni laser sempre più forti, plamsa, spari extra, bombe e così via. Ogni potenziamento ha costi differenti e sempre “salati”. Questo, comunque, permette di affrontare anche in diversi approcci, ed anche a seconda il proprio stile, i vari livelli.
Va da sé che sbloccare navette ed armi aumenterà la possibilità di avanzare lungo questa “simulazione aliena”.
Negli stage saranno nascosti anche dei pezzi di una astronave leggendaria che saranno assemblati e che sbloccheranno questa navicella.
Il gioco è votatissimo all’azione dai ritmi via via sempre più serrati e sempre più cattivi ma con passaggi che comunque possono essere superati in modo disinvolto con la giusta pratica. Non dura tantissimo: in meno di 10 ore avrete fatto praticamente tutto. Ma sarà interessante anche rigiocare con astronavi e configurazioni diverse e magari finire i livelli in tempi minori con punteggi sempre più alti.
Il gameplay è semplice da apprendere mentre la sua gestione è un pochettino più complicata ma Dystoria funziona molte bene.
GRAFICA “AL NEON”, DAI TRATTI PSICHEDELICI, DI IMPATTO
Il comparto tecnico di Dystoria è gradevole. La grafica psichedelica al “neon” è ispirata a Tron (pellicola menzionata dagli stessi autori in sede di presentazione, ndr) ed è molto schematizzata con tonalità molto forti al “neon” ispirata a Tron. Il level design è netto ed offre forme poligonali ben realizzate e capaci di rendere molto bene l’esperienza “simulativa” che il nostro protagonista è costretto a vivere dagli alieni.
Interessanti anche i modelli delle astronavi ed anche dei nemici. Tutta roba relativamente semplice ma anche i compiti semplici si devono saper fare. Meno bene, invece, le scene di intermezzo nonché la cella del protagonista dalla quale potrà interagire col menu di scelta dell’astronave, dei livelli e di altre piccole opzioni, tra le quali la lettura di alcune informazioni sulla storia.
Nel corso delle partite, invece, accompagna il tutto l’ottimo comparto sonoro con musiche ed effetti pertinenti che ci fanno immergere ancora di più nel titolo.
COMMENTO FINALE
Dystoria vuole offrire semplice azione, senza troppi compromessi, e con una storia molto elementare per favorire un gameplay diretto ed un’ambientazione aliena che omaggia gli anni ’80. E ci riesce molto bene. Almeno a nostro avviso.
Tri-Coastal Games ha svolto un lavoro essenziale puntando sull’adrenalina di un gameplay d’azione davvero ben fatto e che diventa sempre più adrenalinico con l’avanzare dei livelli. Grafica e sonoro di ispirazione sci-fi sono interessanti anche se il comparto visivo è molto essenziale ma non per questo di poco valore. Anzi.
Dystoria funziona bene nella sua essenzialità. Avremmo preferito qualche ambientazione più varia e magari un tratto narrativo meno leggero ma chi vuole provare uno sparatutto (in terza o in prima persona) senza troppi patemi d’animo ed immediato, allora può puntare senza dubbio su questo titolo che abbraccia i neofiti. Peccato per alcune scelte, infine, sulla manovrabilità delle navette. La griglia “poligonale” alla quale la nostra nave è ancorata può diventare confusionaria e bisognerà abituarsi al cambio di asse che a volta rischia di disorientare la nostra ricerca. Confidiamo nella possibilità che il gioco possa avere qualche dlc con ulteriori contenuti ma già così riteniamo che il tutto sostanzialmente sia equilibrato.
Pregi
Gameplay abbastanza immediato. Atmosfera al Neon fantascientifica che omaggia molto bene Tron. E’ possibile selezionare la visuale in prima o in terza persona. Difficoltà ben studiata. Sfida stimolante. E’ lungo al punto giusto.
Difetti
Forse qualche ambientazione in più avrebbe fatto bene. L’esplorazione dei livelli poligonali diventa un po’ confusionaria per i cambi di asse.
“Sogniamo di esplorare l’ignoto”… Inizia così il trailer di lancio di Mass Effect Andromeda pubblicato poco fa sul canale ufficiale YouTube del nuovo capitolo della serie action gdr fantascientifica firmato da BioWare ed Electronic Arts.
Il quarto capitolo della saga debutterà il 23 marzo prossimo su Pc, PlayStation 4 ed Xbox One, quindi tra meno di due settimane ed è uno di titoli più attesi non solo di questo primo trimestre del 2017 ma da qualche tempo a questa parte. Molta attenzione per il nuovo lavoro di BioWare, specializzata in questo genere di giochi.
La clip, della durata di un minuto e 44 secondi ci offre una piccola panoramica e ci permette di saperne di più su nemici ed alleati che incontreremo nella storia. Vi lasciamo al video.
L’eccellente Stellaris avrà presto la sua prima espansione. In data da stabilire. Paradox ha infatti ufficializzato Utopia che espanderà l’universo fantascientifico dello strategico per Pc.
Utopia introduce nuove opzioni per sviluppare il proprio impero stellare con nuovi tipi di stazioni spaziali e costruzioni che aprono alternative per la propria specie per dominare nella galassia.
Uno dei miglioramenti fondamentali nell’espansione è l’introduzione degli Ascension Perks. Man mano che la specie progredisce e guadagna nuove tradizioni, si può scegliere il modo in cui si vuole evolvere come è ulteriormente illuminata. Si può scegliere tra un percorso biologico, un percorso psionico o un percorso sintetico con varie opzioni all’interno di queste grandi categorie. Corpo, Mente o macchina. Come sarà si evolverà la specie?
Ecco il trailer d’annuncio:
UTOPIA INCLUDE ANCHE:
Mega-strutture: costruite strutture meravigliose nei vostri sistemi, tra cui le sfere Dyson e mondi ad anello portando prestigio e grandi vantaggi per la vostra razza
Stazioni Habitat: Costruzioni “alte” e di stabilizzazione, queste stazioni spaziali ospiteranno molta popolazione facendo il ruolo dei pianeti in una piccolo e confinato impero
Diritti e privilegi: le politiche specifiche stabilite per le specie sotto il vostro dominio stabiliranno diritti e privilegi della piena cittadinanza. Costruite un paradiso egualitario o seguite un sistema di caste.
E come da tradizione, questa espansione a pagamento sarà accompagnata da un grosso aggiornamento gratuito che aggiungerà contenuti e migliorando il gameplay.
Difficilmente avremmo creduto il contrario. Ed infatti BioWare ed Electronic Arts vogliono fare le cose in grande con Mass Effect Andromeda, il quarto capitolo principale della amata serie action-gdr fantascientifica. Questo è quanto riportato dagli sviluppatori su Twitter attraverso l’account ufficiale del gioco: “Come scala, Mass Effect: Andromeda è il Mass Effect più ambizioso mai […]