Tra una grande produzione e l’altra, anche il mondo indie continua a vivere e a generare tantissimi prodotti diversi. Di recente in quel dello store di Valve è affiorato The Rangers In The South, un piccolo e interessante ARPG roguelike ispirato ai classici della celebre console di Nintendo. Dietro allo Read more…
Si sa che negli ultimi anni molte produzioni di genere roguelike/roguelite hanno avuto un grande successo, come l’acclamato Hades (2020) di cui tutti stiamo aspettando il secondo, agognatissimo capitolo. Migliorare il proprio alter-ego morte dopo morte, personalizzare lo stile di gioco in base alla scelta fra più personaggi, avere un Read more…
Se avete letto la nostra recensione della versione Pc di Operencia: The Stolen Sun, saprete che ci ha favorevolmente stupito, grazie ad un background decisamente ispirato unito ad una difficoltà scalabile e molte scelte azzeccate. Consci delle potenzialità del prodotto proposto dal team ungherese Zen Studios, abbiamo quindi deciso di proporvi la recensione anche della versione per Playstation 4. Come per quella Pc, anche quella per la console Sony è disponibile dallo scorso 31 marzo.
Buona lettura.
MITI E LEGGENDE
Operencia: The Stolen Sun è basato sui miti e leggende magiare, un’ambientazione tanto ricca quanto misteriosa visto che molte di esse sono tramandate attraverso racconti. Tra i personaggi che spiccano in questo “pantheon” di eroi dei e figure dalle fogge più varie, c’è sicuramente Attila cui è dedicato il tutorial all’inizio del gioco.
Per muovere il personaggio sfrutteremo l’analogico sinistro, mentre osserveremo il mondo attorno a noi con lo stick destro. I comandi sono fluidi e ci siamo trovati più a nostro agio di quanto pensavamo. Tutte le azioni verranno completate attraverso il tasto “X”, mentre il pulsante sinistro della croce direzionale darà accesso al diario, all’inventario e alle schede del personaggio.
Finito il tutorial introduttivo, avremo la possibilità di creare il personaggio che guideremo durante il corso dell’avventura. Le classi sono tre e rappresentano i canoni classici del genere:
Guerriero
Ranger
Mago
Guerriero e mago si spiegano da soli, mentre il ranger possiamo accorparlo ad un ibrido tra arciere e ladro. Ogni classe ha le sue peculiarità e caratteristiche principali, ad esempio il giocatore che farà il ranger punterà molto sulla destrezza. Le altre opzioni di creazione sono il sesso, il nome, e l’estetica attraverso una manciata di ritratti ben caratterizzati, purtroppo in numero esiguo.
INIZIA IL VIAGGIO
Ogni dungeon che esploreremo rappresenterà un’ambientazione tipica di miti e leggende magiare, e nella maggior parte dei casi ci troveremo a combattere nemici e risolvere puzzle di vario tipo. Questi ultimi, potranno comporsi di pulsanti da premere nel giusto ordine o ingranaggi da sistemare, tutti con difficoltà nella media.
Ad inizio partita, a seconda dei settaggi che sceglieremo, dovremo disegnare la mappa “a mano” o vederla tracciata in automatico dal gioco. È molto importante esplorare ogni livello nella sua interezza, perché potremo recuperare risorse utili e trovare oggetti che ci serviranno per continuare la partita.
Un fattore interessante e a suo modo innovativo, è il sistema di alchimia. Questa interessante meccanica è stata sviluppata in modo differente dal semplice mischiare reagenti a caso. Infatti, per creare la pozione desiderata, andremo a risolvere una sorta di mini puzzle che se portati a termine, ci faranno ottenere la pozione desiderata. È una meccanica che sulle prime può dare qualche grattacapo, ma in realtà è semplice e quando il giocatore avrà preso la giusta confidenza si rivelerà anche appagante.
Ogni dungeon pullulerà di mostri che non vedono l’ora di farsi una festicciola, e pur senza respawn degli incontri, prima o poi verrà il momento di menare le mani. Il combattimento è in perfetta linea con i dogmi classici del genere, peccato non poter disporre il proprio party sul piano di gioco come accade invece in The Bards Tale IV. I nemici si posizioneranno su tre file, una avanzata una mediana e una retroguardia.
Per uscire vittoriosi da ogni scontro, dovremo sfruttare con attenzione le debolezze dei nostri avversari, usando le abilità del nostro party con parsimonia. Il gioco presenta un interessantissimo sistema di fatica che prevede un uso limitato di abilità per lo scontro. Per fare un esempio, potremo lanciare una magia con danno da fuoco solo per un numero di volte predeterminato.
Per usarle nuovamente, dovremo attendere dai 3 ai 4 turni. In scontri di basso livello non sarà un problema ma nelle fasi avanzate del gioco, usare le abilità con parsimonia si rivelerà una tattica vincente. È importante precisare che la difficoltà degli scontri è sotto la media del genere, quindi anche giocatori non navigati si troveranno a loro agio. Per chi vuole la sfida, le opzioni ad inizio partita offriranno diverse scelte con le quali rendere il gioco più “movimentato”.
QUALITÀ VISIVA
Rispetto ad altri titoli dello stesso genere, Operencia si destreggia davvero alla grande proponendo una grafica di tutto rispetto specialmente su Playstation 4. A dispetto di quanto si potrebbe pensare, il livello di dettaglio tra il porting Playstation 4 e la controparte Pc è praticamente identico, quindi complimenti allo sviluppatore che non è dovuto scendere a troppi compromessi.
Tra le opzioni grafiche, possiamo decidere se concentrarci sulle performance o sulla risoluzione. Abbiamo fatto diverse prove, ma anche in questo caso la differenza è davvero minima. Quello che invece si nota è che favorendo la risoluzione il framerate tende a scendere sensibilmente, risultando fastidioso anche su PS4 Pro. Consigliamo quindi di mantenere attivata l’opzione per favorire le prestazioni.
IN ITALIANO
Sia su Pc che su Playstation è difficile trovare giochi di ruolo in italiano, specialmente se sono di nicchia e provengono da software house con budget limitati.
Zen Studios invece, ha puntato sul nostro paese localizzando il gioco anche nella nostra lingua. Tra l’altro, la traduzione è davvero ben fatta. L’unico neo della versione console è il font davvero piccolo, auspichiamo una patch che permetta di deciderne la dimensione o lo ingrandisca perché dalla distanza si fa fatica a leggere bene.
COMMENTO FINALE
Operencia: The Stolen Sun, si conferma anche su console Playstation. Questo dungeon crawler unisce meccaniche classiche ad alcune piccole variazioni sul tema davvero interessanti. È una bella avventura che ci terrà impegnati per un buon numero di ore, e goderselo nella nostra lingua ha davvero una marcia in più.
Su Playstation 4 il gioco si comporta benissimo e i comandi risultano comodi ed immediati. Il livello grafico, che di tanto in tanto va a miscelare elementi in tre dimensioni con oggetti in cell shading, si comporta bene con qualche incertezza dovuta all’hardware PS4 Pro solo se andiamo a privilegiare la risoluzione. Lo consigliamo sia a giocatori esperti che ai neofiti, grazie ad una difficoltà ampiamente scalabile.
Quando si parla di dungeon crawler, il pensiero corre alla serie di The Bard’s Tale, ai Might and Magic, agli Eye of the Beholder, i due Legend of Grimrock. Come saprete questa nicchia è densamente popolata da esponenti di ottimo livello, ed è quindi con grande piacere chi ci apprestiamo a proporvi le sensazioni che abbiamo provato giocando ad Operencia: the Stolen Sun. Sviluppato dall’eclettico team ungherese Zen Studios, questo RPG è disponibile su Steam e GOG per Pc, su PS4 ed Xbox One, a partire dallo scorso 31 marzo, ovvero da martedì di questa settimana.
Vi lasciamo alla nostra recensione della versione Pc. Buona lettura.
EROI, PRINCIPESSE, E NIENTE DI TUTTO QUESTO
Una bella storia, con personaggi credibili e interessanti, rappresenta solo una delle caratteristiche per un buon gioco di ruolo, sia esso un rpg on dungeon crawler. Per la storia, non contano solo le vicende narrate ma anche il setting. Non è tanto la questione dei cliché, che se ben riproposti funzionano, quanto l’ambientazione stessa a fornire un giusto appeal per il giocatore. Zen Studios ha portato sui nostri schermi flipper, mini golf, tower defense, e si dimostra tanto poliedrica quanto intelligente.
Per evitare di cadere nella trappola del “già visto”, lo sviluppatore ungherese ha deciso di sfruttare per il proprio gioco le leggende “di casa”, quelle magiare, innestandole in una terra inventata: Operencia.
Poco rimane ad oggi di testimonianze scritte sulla mitologia del popolo ungherese, dalla ricerca e ricostruzione effettuata soprattutto durante il ventesimo secolo si è appreso che il mondo veniva rappresentato su tre livelli (Mondo Superiore, Mondo Medio e Mondo Sotterraneo) e che la religione di carattere sciamanico adorava un pantheon di dei tra cui svettava Isten (Dio), creatore del mondo e supervisore delle vicende umane. Di questo immenso patrimonio, sono state raccolte molte fiabe, vi basti pensare che l’elenco dei titoli è in grado di riempire interi volumi. Tra gli eroi più famosi, ricordiamo Garabonciás il mago, lo sciamano Göncöl, e il famoso Attila.
E non abbiamo citato a caso il Signore della Guerra. Il tutorial infatti, ripercorrerà le vicende che hanno dato vita a questa figura mitologica, ripercorrendo le gesta che lo hanno visto ricacciare insieme al suo gruppo di compagni le forze degli Inferi dal Medio Mondo. Ammettiamo che impersonare il guerriero unno è stato divertente, anche grazie ad una buona scrittura, che alterna vicende a battute davvero azzeccate, ci hanno strappato più di una risata.
Alla morte di Attila, i poteri oscuri faranno nuovamente capolino sul continente. Spetterà a noi, un semplice contadino, abbandonare la nostra fattoria per ricacciare ancora una volta le forze del caos negli inferi, e diventare il nuovo eroe di Operencia.
SCRIVERE DI NOI STESSI
Il nostro personaggio è discretamente personalizzabile. Oltre al genere e alla classe, potremo decidere anche il ritratto, e possiamo già dirvi che il lato artistico del gioco non delude affatto, un peccato ce ne siano solo una manciata.
Le classi disponibili rispettano i canoni del genere, e in questo caso abbiamo il guerriero, il mago, e il cacciatore. Quest’ultima figura è una versione “ranger” del ladro. La scelta successiva riguarderà le origini e le caratteristiche quali ad esempio forza, intelligenza e così via.
Ogni classe ha le sue affinità, pertanto per la classe del mago puntare su saggezza e intelligenza si rivelerà una scelta quasi obbligata. Non potremo agire sul resto del party, ha già background e classe definiti. Quello su cui potremo intervenire sono le abilità, che potremo personalizzare al passaggio di livello.
A conti fatti, condividiamo appena la scelta del team ungherese, perché gli altri eroi sono davvero approfonditi e ben caratterizzati. Ogni elemento del party gode inoltre di un set di battute e linee di dialogo che si espandono durante le esplorazioni, garantendo una buona immedesimazione nel contesto di gioco. Durante le scene di intermezzo, la maggior parte delle conversazioni si snoderà attraverso disegni statici dei ritratti durante le sessioni dialogate, e una gradevolissima animazione che ricorda da lontano un libro pop-up per le fasi relative alla storia.
SOLCANDO TERRE PERICOLOSE
Le meccaniche di gioco combinano i dogmi classici e alcune variazioni sul tema. Il movimento è garantito dalla combinazione di mouse e tastiera, ma la possibilità di usare il mouse per guardare liberamente è apprezzabile, soprattutto perché i dungeon sono davvero ben sviluppati. Gli enigmi in cui spesso ci imbatteremo sono molto vari e generalmente intuitivi, ma non mancano situazioni in cui spetterà al giocatore usare quella materia grigia che troppo spesso è lasciata in soffitta.
Nella maggior parte dei casi, ci troveremo a premere pulsanti e trovare oggetti da incastonare in ingranaggi, quindi sarà molto importante esplorare la mappa, perché spesso l’oggetto di cui abbiamo bisogno ce lo siamo lasciati indietro in qualche angolo sparuto cui non avevamo prestato particolare attenzione. La gestione della mappa presenta le classiche due modalità: mappatura automatica e mappatura manuale, entrambe a portata di vari tipi di giocatore.
Gli incontri non sono casuali, e i nemici sono visibili sul piano di gioco. Appena entreremo in contatto con un mostro, partirà il combattimento.
Come in molti dungeon crawler moderni, attaccare da dietro i nemici garantirà un bonus in termini di ordine d’attacco. Il sistema di gioco per ogni battaglia è a turni, e l’ordine di partenza è deciso in base al valore di iniziativa di ogni personaggio. I nemici si posizioneranno su tre file, e i danni riportati varieranno in base al tipo di attacco o di abilità. Ogni eroe ha a disposizione attacchi normali, abilità speciali che hanno un costo in termini di mana e di stanchezza, più varie abilità passive in grado di garantire svariati bonus.
In Operencia: The Stolen Sun è molto interessante il concetto di stanchezza. In pratica, oltre al mana, determinate abilità potranno essere usate solo un numero determinato di volte durante lo scontro. Questo elemento fa sì che le scelte strategiche e “lungo termine” per gli scontri duraturi, siano fondamentali. È un vero peccato che gli sviluppatori non abbiano implementato la possibilità di posizionare il proprio party come avviene ad esempio in The Bard’s Tales IV, perché avrebbe aumentato ancora il valore strategico di una produzione alquanto meritevole.
Le magie sono di vario tipo, e si vanno dalla classica magia offensiva “alla palla di fuoco”, ad altre che possono creare alterazioni di stato o colpiscono i nemici in una determinata area. Alla fine di ogni scontro, potremo ricevere oggetti ed equipaggiamenti, e i punti esperienza verranno distribuiti anche per gli eroi che non hanno preso parte alla battaglia. Dovremo prestare particolare attenzione anche alle risorse in nostro possesso. Ad esempio, per riposare all’interno di un dungeon avremo bisogno di legna da ardere, e le pozioni garantite sono tutto meno che infinite. Questo fattore, alza il livello di sfida del gioco, anche se generalmente la difficoltà si attesta su standard piuttosto “leggeri”, anche a livello normale.
GRAFICA E SONORO
Abbiamo già parlato del comparto artistico e di quanto ci sia piaciuto, e possiamo dire lo stesso del mondo di gioco basato sull’Unreal Engine 4. Il lavoro di Zen Studios è pregevole e sia i dungeon che aree aperte godono di un buon livello di dettagli risultando vari e mai scontati. Ognuno dei territori di Operencia: The Stolen Sun in cui viaggeremo mostra caratteristiche estetiche uniche, in linea con la propria “finestra” mitologica. Durante la nostra esplorazione, abbiamo notato che molti oggetti, pur particolareggiati, risultano statici. E stona un drappo che non si muove all’aperto.
Ovviamente parliamo di meri orpelli, ed è chiaro che lo sviluppatore ungherese abbia preferito focalizzarsi sulla direzione artistica, sul mondo di gioco, e anche sui modelli dei nemici. Ci sono molte creature, caratterizzate davvero in profondità, e con un buon numero di animazioni che risultano anche fluide.
L’accompagnamento dal compositore ungherese Arthur Grósz è incalzante, orecchiabile e vario. Sicuramente degno di nota. È in linea con l’intero comparto ludico e potrà trovare spazio nella vostra chiavetta usb per godervela in mobilità, durante le passeggiate o guidando. C’è anche la possibilità di acquistarla attraverso un dlc che comprende una serie di sfondi, e la raccolta delle mappe per tutti i livelli di gioco.
FERITI DA UNA PAROLA
Normalmente, è consuetudine che questo tipo di giochi rimanga ancorato alla sola lingua inglese. Pensare che un piccolo studio indie punti su altre lingue che non siano cinese, russo, e altre lingue “maggiori” è praticamente una chimera.
Eppure, Zen Studios ha deciso di tradurre questo gioco di ruolo anche nella lingua della penisola più famosa d’Europa, la nostra. Per giudicare la qualità della traduzione, abbiamo provato Operencia: The Stolen Sun sia in italiano che in inglese. Il risultato è davvero di buon livello, e godersi le avventure senza “tradurle” mentre giochiamo, non ha prezzo. Complimenti quindi al team ungherese, e ai curatori della traduzione.
COMMENTO FINALE
Operencia: The Stolen Sun, è un gioco molto ben sviluppato. Riesce ad unire meccaniche consolidate nel genere e qualche variazione sul tema, propone una storia semplice che si sviluppa pian piano, e personaggi piuttosto approfonditi grazie anche ad una scrittura di ottimo livello. Non presenta bug di particolare rilevanza, è visivamente accattivante, e il livello di sfida proposto è di sicuro interesse anche per i neofiti, che non vogliono perdere troppo tempo in scontri particolarmente difficili.
Peccato solo ci siano 13 livelli, e non sia possibile posizionare i propri eroi in griglia come i nemici. Nulla di tutto questo va ad intaccare un prodotto appagante e apprezzabile, che garantirà ore di gioco. Complimenti a Zen Studios, capaci di proporre un’avventura a tutto tondo, che speriamo continuerà in un secondo capitolo.
Viaggiare è insito nell’essere umano: l’uomo lo fa da sempre sia fisicamente che con la mente andando anche nel subconscio esplorando il proprio io. Lo fa come bisogno primario. The 7th Circle – Endless Nightmare ci propone uno di questi viaggi ma lo fa facendoci attraversare scenari infernali ed angusti come se si fosse dentro una prigione fatta di paure, di bruttezze, di oscurità e mostruosità.
Potremmo aprire tante altre discussioni attorno a questo tipo di introspezione e di viaggi mentali ma potremmo annoiarvi, ragion per cui vi parliamo del nuovo titolo firmato da 68K Studios e pubblicato su Steamda Gamera Interactive a fine ottobre per Pc, Mac e Linux.
Un prodotto indipendente made in Italy che ci fa riassaporare – grazie a sue molte sfumature – classici degli anni 90 dei dungeon crawler come ad esempio Eye of the Beholder ma che ne rinnova dinamiche e gameplay. Facendolo, lo diciamo fin da subito, in modo decisamente egregio. Ed è un grande merito perché si tratta di un titolo che si comporta molto bene ed offre un buon grado di sfida.
Senza indugiare oltre, vi parliamo di The 7th Circle – Endless Nightmare, degnissimo erede dell’eccelso Eye of the Beholder e buonissimo concorrente di Legend of Grimrock che nel recente passato, grazie anche al sequel, ha ravvivato questo genere. Buona lettura.
SIAMO SOLI ED I DUNGEONS SONO POPOLATI DA CREATURE OSTILI
Lo scenario è simile a quelli già proposti in passato. Ambientazione oscura, trama molto criptica, soprattutto all’inizio, e tanta ostilità. Il nostro personaggio si libera dalle catene di una prigione ed inizia il suo girovagare in un dungeon che non promette nulla di buono: a terra ossa umane e di animali, casse e tante creature che vogliono farci la pelle.
Inizialmente non saremo armati ma ovviamente nel corso del nostro peregrinare troveremo equipaggiamento sempre più efficacie e materiali per migliorarlo. L’ambientazione è molto dark e, in ogni dungeon, davvero vasti e ricchi di insidie, troveremo un monitor (una delle spruzzate di modernità in un’ambientazione che diversamente avremmo definito fin da subito dark fantasy), che ci illustrerà alcuni frammenti di storia. Un tenue legame tra il presente e su come affrontarlo. Perché il viaggio nel proprio subconscio è sempre complicato soprattutto se – come spesso capita di sentire – i peggiori nemici di noi stessi siamo proprio noi stessi.
Tra passaggi più o meno complicati, portali e buchi neri da sbloccare tramite mini-giochi che nel loro svolgimento e se conclusi daranno anche punti esperienza e interverranno anche sulle statistiche principali come i punti vita ad esempio, il viaggio si farà sempre più esaltante facendo, ovviamente, attenzione alle molteplici creature ostili che popolano questi luoghi inospitali e tremendamente paurosi. Perché dovremmo trovarci li? Beh, vi lasciamo la risposta giocando questo titolo.
LA MORTE È SOLO L’INIZIO
Tante volte avrete letto la frase “La morte è solo l’inizio” per descrivere il gameplay di un gioco? Tante e 7th Circle – Endless Nightmare ne è l’emblema. Il motivo è presto detto: quando malauguratamente il nostro personaggio perderà la vita, sarà possibile trasferire parte delle sue abilità o del suo equipaggiamento all’eroe della prossima partita. Una sorta di eredità. Del resto, ogni personaggio è l’alter ego del protagonista ed eredità alcuni tratti e caratteristiche dallo sfortunato “attore” del passato.
Questa sfumatura roguelike spalanca tanti scenari in ambito gameplay. Nondimeno, anche l’incontro e l’uccisione dei nemici poi sbloccherà le relative schede descrittive (a patto di averne eliminati un determinato numero, ndr) ma anche alcune azioni saranno nella memoria globale come ad esempio l’utilizzo delle armi da lancio o di armature pesanti o di magie. In sostanza, più si utilizzano, più sono efficaci.
Dicevamo che è contemplato anche il passaggio dell’equipaggiamento. Capiterà, infatti, di iniziare una partita con delle casse piene di oggetti ed un messaggio sul muro “A gift for You” (un regalo per te). E questo faciliterà sicuramente almeno all’inizio il suo cammino.
GAMEPLAY INTRINSECO
Tastiera o pad alla mano, il gameplay si presenta piuttosto in modo visto più volte in passato. L’interfaccia sia pure col proprio stile riprende i classici del passato già più volte nominati, a destra in basso prevede le classiche azioni di movimento. La visuale è in prima persona ma non è in 3d. Ci si muove nei labirinti ma è anche possibile con le opzioni che troveremo a sinistra riposare per riprendere le forze, effettuare il level-up, attivare magie ed altro.
Gli sviluppatori hanno anche pensato ad un sistema per scoraggiare gli avventurieri nell’effettuare troppe soste. Talvolta, infatti, si attiva una maledizione che allaga di sangue i corridoi del dungeon corrente e rende le pause più pericolose. In queste condizioni, infatti, quello che dovrebbe essere un riposo ristoratore si trasforma quasi in un incubo rendendo impossibile recuperare in toto l’energia vitale salvo rifugiarsi in zone franche presenti nel livello. Lontani da questa zona, infatti, le creature che vivono in questi meandri si presenteranno interrompendo il ristoro ed iniziando feroci combattimenti.
Abbiamo trovato piacevole anche l’apprendimento delle magie: le troveremo scritte in vari messaggi affissi alle mura delle pareti: basterà leggere e scrivere con la tastiera per attivarle. Una cosa che rievoca il gameplay di alcuni titoli di fine anni ’90, inizio 2000.
COMBATTIMENTO DINAMICO
Il combattimento, inoltre, è uno dei punti cardini del gameplay: è piuttosto dinamico ed è possibile – se si ha la tempistica giusta e le statistiche e le armi a disposizione aiutano – effettuare combo che annichiliscono il nemico. I comandi appaiono in un’interfaccia specifica che si apre ad ogni schermaglia. Sulla destra i comandi per difendersi, schivare, attaccare o lanciare magie. ma è possibile, dipende dalla posizione nella griglia, anche muoversi per evitare di essere colpiti.
Si possono fare danni di qualunque tipo: armi da lancio come martelli o shuriken (le stellette ninja per intenderci), o invocare uno degli oltre 30 incantesimi presenti da imparare. Si possono subire danni in vario modo e per questo in nostro soccorso, oltre alla possibilità di riposare, sarà possibile curarsi con pozioni (magari per togliere le conseguenze di avvelenamento), o riattivare punti vita e punti mana.
Questi, giusto dirlo, contrariamente alle usanze della stragrande maggioranza dei giochi di ruolo, non si ripristineranno al level up del personaggio. Ricordiamo, infatti, che come ogni RPG che si rispetti, i mostri sconfitti daranno punti esperienza. Al passaggio di livello sarà possibile chiaramente distribuire alcuni punti abilità alle proprie caratteristiche: forza, velocità, punti vita, intelletto e così via. I punti mana ed i punti vita aumentano soltanto se si decide di spendere punti abilità durante il passaggio di livello. Questi, col resto dei dati, va a formare la classica scheda personaggio arricchita in basso da alcuni tratti caratteriali suggeriti dagli eventi in game o dalla classe scelta. Ad inizio di ogni partita è possibile infatti scegliere di distribuire un certo numero di punti abilità liberamente o scegliere una classe ed una specializzazione.
Non manca il crafting (è possibile, come detto, migliorare il proprio equipaggiamento-arma con materiali trovati) anche per la realizzazione di pozioni curative.
DAL PUNTO DI VISTA TECNICO E DEI CONTENUTI
Più che dal punto di vista tecnico, The 7th Circle – Endless Nightmare colpisce per il suo gameplay – semplice ma articolato e complesso – ma anche per il suo buon lato artistico. Tecnicamente il compito degli sviluppatori è relativamente semplice visti gli enormi progressi fatti in termini di tool ed altro.
Graficamente il gioco è piuttosto curato sia negli ambienti che nei nemici, sia nelle sporadiche scene animate. L’unico appunto che possiamo fare è che non ci sia troppa varietà mentre sul fronte animazioni ci si è limitati all’essenziale. Fatto bene, per carità, ma essenziale.
Per il resto, però, nulla da ridere anche perché l’atmosfera cupa ed angustiante è resa bene dagli ambienti claustrofobici e dal tipo di creature che incontreremo. Il bestiario è abbastanza complesso e sono tante le cose da fare. Ci sono piaciuti i combattimenti ed i mini-giochi che danno un brio in più.
Buono il sonoro, anche qui essenziale ma competente e funzionale con i tanti momenti difficili che vivremo.
Dal punto di vista contenutistico, il titolo propone 19 livelli enormi più dungeon generati casualmente per molte ore di gameplay. Ogni partita sarà diversa e c’è anche una modalità alternativa alla storia chiamata Inferno.
COMMENTO FINALE
The 7th Circle – Endless Nightmare è una bella lettera d’amore verso i dungeon crawler di una volta. Ed il gioco ha il grande pregio di ravvivare il genere con trovate che rinfrescano il gameplay. Diverse meccaniche (come la maledizione in un livello per evitare al giocatore le troppe pause rigeneranti) sono molto intelligenti.
La componente roguelike rafforza la nostra convinzione di un ottimo gameplay. Ottimi i contenuti, il contesto, la longevità ed il grado di sfida che può essere variabile e che è comunque piuttosto dinamico ma (quasi mai) frustrante.
Un plauso va anche a Gamera Interactive guidato da Alberto Belli che ha avuto il merito di credere ad un prodotto di nicchia (ma di buona qualità) dandogli una chance su Steam. Se amate titoli come Eye of the Beholder, potete tranquillamente scegliere questo gioco, un ottimo prodotto indie realizzato in Italia.
I lavori alla conversione di Eye of the Beholder su Commodore 64 stanno andando bene e gli sviluppatori hanno così pubblicato il video sull’introduzione su YouTube. Lo leggiamo da IndieRetroNews. Davvero interessante la clip che riproduce quasi integralmente le sequenze introduttive viste su Amiga e Pc nel titolo originale uscito ad inizio anni ’90.
Andreas Larsson e soci confermano di essere sulla buona strada per portare questo classico dungeon crawler sul mitico 8 bit di casa Commodore. Eye of the Beholder dovrebbe arrivare su C64 ad inizio 2020.
Con una grafica di alta qualità e una colonna sonora di livello come il gioco originale, questo porting sembra potrebbe essere una delle versioni più sorprendenti mai viste sul C64.
E le speranze di vedere un capolavoro sembrano aumentare di post in post, di aggiornamento in aggiornamento. Un plauso per questo lavoro va fatto al team composto da Andreas Larsson,Micke Backlund / Ilkka Sjöstedt, Oliver Lindau, Lars Verhoff e Linus. Giusto, infine, ricordare, come questo lavoro sia fatto da una squadra di appassionati.
Detto questo, vi lasciamo alla clip che ospita anche diversi commenti (in lingua inglese) molto lusinghieri che confermano due cose: l’hype per questo titolo RPG e l’ottimo lavoro che sembrerebbe sfruttare come poche volte l’hardware del C64. Ripetiamo il fatto che se ce lo avessero detto alcuni anni addietro non avremmo mai creduto, pur sperandoci per motivi di cuore, ad una versione C64 di Eye of the Beholder.
Il merito di Darkest Dungeon, è stato quello di dar nuova linfa al genere dei dungeon crawler sotto nuove forme. La componente artistica non viene messa in secondo piano, ma rivisitata in chiave fumettistica o più vicino di fatto all’animazione. Questo, unito a difficoltà e longevità sopra la media. Pixelated Milk, ha fatto suoi questi dogmi, e dopo aver lavorato su Regalia: Of Man and Monarchs e Project Warlock, ha quindi deciso di portarci a Varsavia, durante la Seconda Guerra Mondiale. In Warsaw, seguiremo le gesta e i sacrifici vissuti dalla popolazione polacca durante l’Uprising, l’insurrezione iniziata il 1° agosto 1944. Il gioco, è disponibile su Steam dallo scorso 2 ottobre, al prezzo di 19.99 euro.
Ecco la nostra recensione. Buona lettura.
RIVOLTA
La rivolta di Varsavia, avvenuta dall’1 agosto al 2 ottobre 1944, è stato il tentativo dell’Esercito Nazionale Polacco di contrapporsi alla forza d’occupazione nazista. Lo scopo di questa campagna, era liberare la capitale prima dell’arrivo dell’esercito sovietico, oramai alle porte dopo le vittorie sul fronte orientale. Nei panni di uno dei gruppi di resistenza, il nostro compito sarà quello di prendere parte al conflitto, e liberare la città.
Nonostante le vicende siano legate a fatti storici realmente accaduti, la narrazione di gioco non sarà preponderante, ma seguirà le vicende sullo sfondo delle battaglie e dei giorni che hanno seguito queste tragiche vicende.
GAMEPLAY
Warsaw è diviso in due componenti distinte ma indissolubilmente legate tra loro. Una fase strategica dove amministreremo il nostro nascondiglio, e la fase attiva dove intraprenderemo le missioni che riceveremo durante il corso della campagna.
All’interno del covo, potremo reclutare nuovi personaggi da usare durante le missioni, acquistare armi e migliorare l’equipaggiamento, e scoprire le storie e i retroscena dei vari npc. Prima di prendere parte ad una missione, sarà anche possibile rendere omaggio ai caduti, e curare i soldati che nella missione precedente hanno riportato ferite più o meno gravi. In perfetta sintonia con il periodo storico e con la situazione, munizioni e cure saranno rare e decisamente preziose.
Si passerà poi alle missioni, che saranno molto differenti tra loro. Recuperare casse di rifornimenti, salvare dei civili, far saltare in aria dei carri armati, sono solo alcuni degli obbiettivi conquistare durante il corso di un’avventura. Scesi in campo, la visuale orizzontale del nascondiglio, passa a quella interamente dall’alto del mondo di gioco.
L’area di gioco che andremo ad esplorare, è una mappa cittadina stilizzata, colma di palazzi, campi coltivati, e molti piccoli particolari che un occhio poco attento potrebbe perdersi. L’interfaccia è minimale, ma ovunque regnano colori freddi, scuri, in perfetta sintonia con le tragiche vicende che stiamo vivendo.
Il movimento è interamente controllato per mezzo del mouse, e dovremo fare attenzione ad ogni passo perché le truppe tedesche sono tante e molto sveglie nell’individuare truppe nemiche. Inoltre, ogni squadra che invieremo in missione ha un numero di punti azione limitato, quindi l’esplorazione non sarà fine a sé stessa, ma dovrà essere necessariamente pianificata nel tentativo di raggiungere l’obbiettivo quanto prima possibile, pena il fallimento.
Come se questo non bastasse, ogni squadra di fuoco ha un pool di punti d’azione limitato, il che significa che andare a zonzo per la città solo per il gusto di vedere cosa si trova nei paraggi sarà una strategia pessima. Se esauriremo i punti azione senza raggiungere l’obbiettivo, la missione fallirà. Sparse nei distretti di Varsavia ci sono pattuglie tedesche che, se staremo attenti, ci individueranno dando inizio al combattimento. Sarà possibile usare oggetti come razzi, bussole e bende per facilitare l’esplorazione, ma queste risorse sono molto rare.
COMBAT SYSTEM
E veniamo al sistema di combattimento, di sicuro tra i protagonisti di Warsaw. Prima o poi, dovremo sorprendere un’unità nemica per continuare la missione, o cadere preda di un’imboscata dopo essere stati rilevati. Catapultati nel mezzo del combattimento, l’inquadratura cambia nuovamente mostrandoci lo sfondo dell’area dove si affronteranno i due schieramenti, disposti orizzontalmente.
Aver preparato a dovere il nostro party si rivelerà fondamentale in questa fase, dove equipaggiamento e armi migliori fanno sempre la differenza. Ogni personaggio è caratterizzato da statistiche offensive, difensive e di supporto, e sta al giocatore scegliere come utilizzare al meglio.
Altro fattore determinante è la stamina (resistenza), che si esaurirà man mano che sfrutteremo le abilità. Usare una skill potente può sembrare utile per sbarazzarci dei nemici più deboli in poco tempo, ma sovente sarà più sensato attendere il momento giusto, e dar priorità al mettere sotto copertura i nostri uomini, sfruttando il vantaggio dei posizionamenti e di eventuali ripari.
Ci sono abilità, come lo sbarramento di fuoco, che permettono di colpire tre nemici per volta, ma risultano meno efficaci se due nemici sono preceduti da un riparo. Altro fattore da considerare, come ad esempio il sanguinamento, che porteranno via importanti punti vita. Ogni personaggio potrà sfruttare l’abilità selezionata una volta per turno, quindi anche in questo caso la pianificazione e lo studio del nemico e delle sue abilità è importante.
La sequenza di ogni combattimento in Warsaw è intensa, ma non frenetica. È importante tenere in vita i nostri compagni perché in caso di morte, non potremo rimpiazzarli. Questa “morte permanente”, è un fattore che ci accompagna durante tutto il corso del gioco, ma ha effetti talvolta devastanti sia sulla strategia, che sulla riuscita o meno di una missione. Un uomo in meno nel party rende ogni battaglia molto difficile anche in virtù della mole di cure che possono essere offerte ad un npc per volta.
Un combat system discretamente profondo, non difficile nell’apprendimento ma brutale nell’esecuzione. Di sicuro un punto a favore per tutti quei giocatori che cercano la sfida.
ARTISTICAMENTE PARTICOLARE QUESTO WARSAW
Altro fattore che rende Warsaw un gioco molto particolare, è lo spiccato lato artistico, più che tecnico dove c’è molto poco da dire. Come dicevamo, i colori tendono a toni freddi, mentre stilisticamente il gioco prende ispirazione anche da vecchie serie animate. I risultati sono molto gradevoli all’occhio.
Anche il sonoro, pur non brillando, accompagna il giocatore in tutta la campagna con musiche di sottofondo capaci di suscitare emozioni. Sensazioni che alzano il tono durante i momenti concitati dell’azione.
COMMENTO FINALE
Warsaw è un dungeon crawler atipico che, come Darkest Dungeon, si distingue per un gameplay senza compromessi. Soprattutto per una difficoltà che potrebbe tenere lontani i giocatori meno pazienti. Lo sviluppatore ha l’indubbio pregio di essere riuscito a trasmettere la tensione nonché quei sentimenti bui e dolorosi che si vivono in vicende di questo tipo.
È un gioco “divertente”, discretamente vario e appagante, ma anche brutale quando perdi uno degli uomini che ti aveva accompagnato per molte missioni solo perché un granatiere è stato più furbo nel giocare le sue carte. È un buon titolo, che garantirà ore di divertimento e insegnerà come la guerra sia contornata da sacrifici spesso lasciati tra le pieghe della storia.
Un nuovo dungeon crawler rpg, si affaccia su Steam. Legends of Amberland è infatti disponibile in accesso anticipato sulla piattaforma di Valve per Pc.
Si tratta di un gioco di ruolo che si ispira ai classici degli anni ’90 come Dungeon Master, Eye of The Beholder 2, Might & Magic 3-5, Crystals of Arborea ed anche alla serie GoldBox (Champions of Krynn, Dark Queen of Krynn, ecc.).
Essendo in early access, significa che il titolo è ancora in sviluppo ed anzi gli autori cercano proprio dagli utenti di migliorare ulteriormente il proprio gioco.
Legends of Amberland è ambientato in un mondo mitologico da fiaba che mette voi ed un numero di compagni in una missione per combattere le forze del male. Si viaggerà per il mondo come si preferirà, in quanto il gioco sarà non lineare con quest che potranno essere scelte in qualsiasi ordine per andare avanti. Questo darà il titolo una sensazione di longevità.
Per quanto riguarda le caratteristiche principali per stuzzicare l’appetito, Legends of Amberland presenta il classico movimento a rotazione in prima persona a rotazione di 90 gradi, controllo basato sul party, un enorme mondo aperto, un combattimento veloce senza grinding, personaggi con cui parlare, bottino da trovare e molto di più,
Il titolo mostra una grafica in pixel art ed un’atmosfera retro molto interessante. Ricorda un po’ The Quest, ottimo dungeon crawler uscito nel 2016 (qui la nostra recensione) per Pc ma nel lontanissimo 2009 su mobile. Anche se quest’ultimo non ha una grafica in pixel art né la gestione di un party avendo protagonista un eroe solitario.
Ecco il trailer dell’alpha.
SCELTE DEGLI SVILUPPATORI
Classico, rotazione di 90 gradi, Prima persona, a turni, movimento RPG su “piastrelle”.
Basato sul party (7 componenti all’inizio).
Mondo aperto con un grande mondo sotterraneo da esplorare.
Combattimento veloce. Viaggio veloce. Facile gestione dell’inventario.
Atmosfera da fiaba per una storia epica di eroi in una ricerca nobile.
MECCANICHE
Meccanicamente è basato sul 100% sui turni (quindi si può andare a preparare il tè nel mezzo di un combattimento) con il movimento della griglia e la rotazione di 90 gradi.
Nel complesso, i meccanismi sono abbastanza tradizionali e semplici con aggiunte moderne come il sistema di ingombro delle attrezzature o la possibilità di viaggiare e combattere rapidamente.
MONDO E TRAMA
Storyline è una fiaba, mitica fantasia eroica. Siete i bravi ragazzi in una missione per combattere le forze del male. Il mondo non è lineare, con pochissime aree bloccate. In pratica si potrà andare ovunque e fare le cose in qualunque ordine. Inoltre si può scegliere un diverso set di missioni per finire il gioco (ma queste non si escludono a vicenda, quindi si possono concludere tutte le missioni se lo desiderate). È più simile a un mondo guidato che a una storia guidata. La priorità era far sentire vivo il mondo e lasciarti esplorare come preferisci che seguire un elenco lineare di missioni.
Legends of Amberland inizia quando il mago di corte scoprì una vecchia corona appartenente alla famiglia reale da generazioni. Eppure, stranamente nessuno ha mai aveva sentito parlare di questo cimelio e non c’era una sola menzione negli annali reali.
Dopo ulteriori studi scoprì che era stato lanciato un potente incantesimo di oblio di origine sconosciuta che fece dimenticare l’esistenza di questa corona in tutto il regno. Senza sapere chi o perché si è messo così in difficoltà da nascondere l’esistenza della corona. Ha quindi deciso di investigare sul caso ed ha convocato un gruppo di eroi nobili incaricandoli di trovare dove l’origine della misteriosa corona e dell’incantesimo.
Si chiama Fallen Dungeons ed è un dungeon crawler dalle tonalità oscure e fantasy firmato da Vita Software, un team indie che da due anni sta lavorando su questo gioco.
Il titolo, basato sull’Unreal Engine (e quindi possiamo aspettarci cose belle dal punto di vista tecnico), vuole unire le antiche meccaniche dei classici del genere all’estetica moderna. Gli sviluppatori, infatti, si ispirano chiaramente a titoli come Eye of Beholder, Dungeon Master ed al più recente Legend of Grimrock. In sostanza si esploreranno ambienti in prima persona in party e si avranno elementi ruolistici, di avventura e di puzzle.
Fallen Dungeons è su Steam (a questo indirizzo) ed entrerà in accesso anticipato. Non sappiamo, al momento, se sono previste altre versioni. Ecco qualche dettaglio sulla storia, immagini e trailer di questo titolo che sembra avere un buon potenziale. Soprattutto se amate i dungeon crawler.
QUALCHE DETTAGLIO SULLA STORIA
La storia di Fallen Dungeon porta l’ambientazione su una remota penisola, un vasto relitto abbandonato rimane immobile e silenzioso. Le sue grandi porte sigillate e impenetrabili hanno protetto i suoi segreti per decenni.
Il popolo di Taurial parla della sua imponente statura, del suo isolamento geografico e del fascino dei suoi incalcolabili tesori. Situato in alto sulle scogliere, la Fortezza è chiaramente visibile dalle acque circostanti. Non occupato e dormiente, i brandelli di striscioni volano ancora dai bastioni per tornare ad un’era orgogliosa per l’ex fortezza. I racconti di ciò che si trova dietro le mura parlano di una rete diabolica di tunnel tortuosi che conducono in profondità nella terra delle rocce su cui poggia.
Il folklore che circonda la Fortezza si è diffuso in tutto il Regno. I coraggiosi e disperati hanno fatto tentativi di raggiungere la Fortezza via terra attraverso la foresta aberrante conosciuta come Blightwood. Nessuno è tornato.
Cacciatori locali e non ipotizzano che molti cadano preda degli abitanti dei boschi oscuri o vaghino troppo vicino alle arpie locali che occupano le falesie vicine. In ogni caso, la Fortezza rimane al sicuro e i suoi segreti rimangono tali.
Dopo un incontro casuale nella taverna degli Orchi macellati nella città di pescatori di Gallowsfall, i nostri avventurieri iniziano a schiudere un piano per assaltare la Fortezza. Un misterioso vecchio di nome Logan desidera tornare alla Fortezza ma teme le terre che lo circondano, chiede che si uniscano a lui nella sua spedizione. La sua insistenza e la promessa di fama e fortuna influenzano la festa.
CARATTERISTICHE
Esplorate le profondità della Fortezza e altri ambienti. I livelli progettati in modo complesso si estendono su spazi enormi (fino a 40×40 tessere).
Sistemi di incantesimi basati su rune. Mentre i vostri incantatori acquisiscono esperienza dal combattimento, aumenteranno la loro conoscenza delle arti arcane diventando formidabili alleati all’avventura.
Farmaci e pozioni possono essere fabbricati con materiali trovati sparsi in tutto il mondo.
I mostri tradizionali ispirati ai classici miti e alle leggende fanno nemici minacciosi.
Create il vostro gruppo di quattro personaggi. Personalizzate ciascun componente selezionando razza, classe, genere e aspetto.
Immergetevi in un mondo più credibile che utilizza la fisica in tempo reale per migliorare l’esperienza.
Un altro dungeon crawler dai toni classici si prepara all’uscita su Pc. Si chiama Legends of Amberland, di Silver Lemu Games. È un gdr dai toni fantasy e tipicamente occidentali che è nelle fasi iniziali di sviluppo. Dovrebbe arrivare su Pc tra fine anno e l’inizio del 2019.
Si ispira, come facile intuire, a titoli che hanno fatto la storia del genere negli anni ’90 come Dungeon Master, Eye of The Beholder 2, Might & Magic 3-5, Crystals of Arborea ed anche la serie formata da Champions of Krynn, Dark Queen of Krynn e così via.
Vediamo un trailer che mostra la grafica in pixel art di Legends of Amberland.
Come sempre, un party formato da eroi si traduce nell’unica soluzione per salvare il mondo dalle forze del male. Da IndieRetroNews apprendiamo che ci sarà libertà d’azione e sarà possibile viaggiare per il mondo come si preferisce: il gioco non sarà lineare e ci saranno quest che potranno essere affrontate in qualsiasi ordine dando la possibilità di esplorare il mondo di gioco come si desidera.
Per quanto riguarda le caratteristiche principali per stuzzicare l’appetito, Legends of Amberland sarà caratterizzato da rotazione dei personaggi in prima persona classica a rotazione di 90 gradi, controllo basato sul party, un enorme mondo aperto, un combattimento veloce senza macchinazioni e molto altro. A seguire le caratteristiche chiave a questo link sul sito ufficiale del gioco ulteriori dettagli in inglese.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Ambientazione classica, rotazione di 90 gradi visuale in prima persona, movimenti su “griglia”, a turni.
Basato sul party, 7 componenti faranno parte del gruppo all’inizio.
Scelte principali del design:
Mondo aperto (open world) con una grande estensione sotterranea da esplorare
Combattimenti veloci. Viaggi veloci. Facile gestione dell’inventario.
Storia epica e fantastica di eroi impegnati in una nobile missione.
Avventurieri da ogni parte del mondo, preparatevi per l’odissea della vostra vita con Etrian Odyssey Nexus, l’ultimo episodio della serie per Nintendo 3DS. Il gioco debutterà il 5 febbraio 2019.
Un decreto reale della principessa Persephone ha portato i più grandi esploratori del regno nella città galleggiante di Maginia. Il loro obiettivo: scoprire i misteri dell’Arcipelago di Lemuria, sede di un grande albero di Yggdrasil. Reclutate esploratori di 19 classi che coprono l’intera serie Etrian, inclusa la nuova classe “Hero”, prima di partire per Lemuria alla ricerca del tesoro e della gloria.
Il trio di lunga data composto da Yuji Himukai (character designer), Shin Nagasawa (monster designer) e Yuzo Koshiro (compositore) ritorna per dare vita al mondo di Etrian Odyssey Nexus. I giocatori troveranno ambientazioni iconiche e rappresentative di giochi Etrian del passato, oltre cento quest ricche di storie, impostazioni di difficoltà variabili, il ritorno delle funzionalità di accessibilità come l’auto-mapping (opzionale) e molto altro ancora.
Etrian Odyssey Nexus è l’esperienza Etrian definitiva sia per i fan di lunga data sia per i nuovi arrivati nella serie.
CARATTERISTICHE:
L’esperienza Etrian Odyssey definitiva – Con più classi, personaggi, sistemi di gameplay e labirinti di un qualsiasi altro capitolo della serie, Etrian Odyssey Nexus è l’avventura dungeon-crawling definitiva.
Personalizzate il vostro Party di esplorazione perfetto – Create e personalizzate i personaggi da ben 19 classi giocabili, poi affrontate le pericolose creature dei labirinti di Lemuria con il vostro party perfetto.
Sono benvenuti sia i fan di lunga data che i nuovi arrivati– Con la possibilità di spaziare tra quattro distinte impostazioni di difficoltà, impostazioni di auto-mapping e una grande storia standalone, c’è qualcosa per tutti, per i nuovi arrivati nella serie e per i fan più esperti.
Una dimostrazione d’amore per Etrian– I pilastri di lunga data della serie Yuji Himukai (Character Designer), Shin Nagasawa (Monster Designer) e Yuzo Koshiro (Compositore) si sono riuniti per creare l’ultimo capitolo dell’amata serie su Nintendo 3DS.
La storia di Darkest Dungeon non è ancora finita. E dopo l’arrivo della versione Switch, l’eccellente dungeon crawler firmato da Red Hook Studios si arricchirà con una nuova espansione digitale. La terza, per l’esattezza.
Si chiama The Color of Madness e debutta il prossimo 19 giugno. Questa andrà a proseguire la storia di Shieldbreaker e The Crimson Court. I nuovi contenuti si concentrano soprattutto su The Farmstead, il terreno rurale intorno al mulino di Hamlet, dove si trova il cratere formato dalla caduta di una cometa misteriosa.
Da qui è partita una specie di epidemia, cagionata dai poteri dei cristalli portati dalla cometa, che ha trasformato i lavoratori di Miller in morti viventi aggressivi che i protagonisti dovranno affrontare cercando di avanzare sempre più verso la radice del male. The Color of Madness su Pc (Windows, Mac e Linux), costerà 4,99 dollari mentre l’arrivo su PlayStation 4, Vita, Switch, Xbox One e iPad è previsto più in là.
CARATTERISTICHE:
Nuova regione: The Farmstead.
Endless Quest: Sopravvivere più a lungo possibile mentre ci si perde nel tempo e nello spazio confrontandosi con nemici di nemici vecchi e nuovi spingendovi sempre più vicino al luogo di impatto della cometa.
Nuovi ninnoli ritorti, disponibili per l’acquisto dal gioielliere. Mettete via il vostro oro: commerciate solo con frammenti di cometa.
Fazione nemica completamente nuova: il Miller ei suoi leali alleati sono diventati misteriosi.
Tre nuovi boss – The Miller, The Thing From the Stars, e la stessa Cometa.
Scrivere nel 2018 di nuove uscite per computer ad 8 bit è qualcosa di strano ma al tempo stesso la cosa ci esalta. Ed è così che accogliamo su Amstrad CPC 6128The Shadows of Sergoth. Il gioco è un dungeon crawler alla Eye of Beholder o Dungeon Master per intenderci, dalla pallette davvero vivace.
Il gioco, si legge su IndieRetroNews, si ispira proprio ai due celebri titoli ed è realizzato da Christophe (Chris94).
L’autore, noto dagli utenti del computer Amstrad per aver realizzato CPC Aventure nel 2005, ha realizzato il gioco con un numero di amici ed è tradotto in inglese, francese e spagnolo. Tra le curiosità, Chris94 ha riferito di aver sviluppato il gioco con oltre 46.000 linee di codice assembly e sarà un vero gioco con grafica codificata, azione veloce, mostri fantastici e bottini da trovare.
Ecco un video (piuttosto datato a dire il vero, visto che è stato pubblicato ad inizio ottobre scorso, 2017) con un quarto d’ora di gameplay. Qui, invece, il link su CPC Power dove è possibile scaricare The Shadows of Sergoth. Buona visione.
NIS America ha annunciato la disponibilità a partire dalla data odierna del jrpg in stile dungeon crawler Demon Gaze II per il territorio europeo, su piattaforme PlayStation 4 e PlayStation Vita in edizione fisica e digitale, il tutto accompagnato dal vivace trailer di lancio che potete osservare proprio in basso.
Nel gioco impersoneremo il Demon Gazer, un uomo con il potere di controllare i demoni a suo piacimento, e avremo l’obiettivo di liberare dal male il mondo di Asteria. Trovate in questo articolo un sommario delle caratteristiche principali del titolo.
Da Twitter arrivare una notizia interessante per chi ama i gdr dungeon crawler. L’eccellente e particolarissimo Darkest Dungeon è in sviluppo per Nintendo Switch.
Lo si apprenda da un esplicito cinguettio su Twitter di Red Hook Studios che mostra un brevissimo scampolo di gameplay dal particolare display del controller della console ibrida di Nintendo. Il titolo, già uscito su Pc ed altre console, si è arricchito mesi fa con l’espansione The Crimson Court.
L’annuncio, almeno formale, non c’è ma questa clip è piuttosto esaustiva. Non ci sono ulteriori informazioni nonostante i fan si siano già prodigati in alcune domande. Si sa soltanto che gli sviluppatori sperano di farlo uscire nel 2017 ma che sarà difficile. Ecco il cinguettio. Qui, invece, la nostra recensione su Pc.