Disponibili Tour de France 2020 e Pro Cycling Manager 2020

Quest’estate le più importanti competizioni ciclistiche si svolgeranno grazie ai videogiocatori. Sono infatti disponibili Tour de France 2020 e Pro Cycling Manager 2020, rispettivamente per console (PS4 e Xbox One) e Pc. Piattaforma, quest’ultima, che per la prima volta in assoluto avrà a disposizione, a partire da agosto, dello stesso Tour de France 2020.

A renderlo noto sono Nacon e Cyanide, che nel frattempo hanno onorato la data di rilascio dei due titoli annunciati lo scorso marzo.

TOUR DE FRANCE 2020

Il gioco ufficiale del Tour de France permette di immergersi nella Grande Boucle con le divise ufficiali dei team più importanti. Molti altri team saranno disponibili, come Circus-Wanty Gobert e Bingoal-Wallonie Bruxelles.

Così come le 21 tappe della Grande Boucle, molte altre corse ufficiali saranno disponibili in Tour de France 2020. Il Criterium di Dauphiné, la Parigi-Nizza, la Parigi-Roubaix – e per la prima volta – la Liegi-Bastogne-Liegi, anche conosciuta come ‘The Old Lady’. I giocatori potranno inoltre creare le loro competizioni grazie a My Tour, modalità appositamente ideata per la personalizzazione dove sarà possibile crearsi la propria corsa ideale.

Nella modalità Pro Leader di Tour de France 2020, sarà possibile creare il proprio ciclista, selezionare le sue specialità e svilupparne le abilità in molteplici stagioni. Nella modalità Pro Team, il giocatore prenderà il controllo di un intero team di ciclisti, potendo passare da uno all’altro, organizzando le strategie per la corsa e reclutando nuovi membri del team. Per la prima volta inoltre, sarà disponibile una camera in prima persona per un’immersione senza precedenti, senza dimenticare la modalità Cronometro, completamente riprogettata.

PRO CYCLING MANAGER 2020

In Pro Cycling Manager 2020, i giocatori indosseranno i panni di un manager nella sua estesa modalità Carriera. Dopo aver scelto un team, il giocatore dovrà gestire gli allenamenti, la schedule delle corse, investire in equipaggiamenti migliori, scovare nuovi talenti e reclutarli, tenere alto il morale della squadra e firmare nuovi contratti con sponsor sempre più importanti per aumentare il budget e le prestazioni, andando a migliorare i risultati contro la sempre più combattiva IA.

La dashboard è stata migliorata per fornire una visibilità migliore su tutto, e un assistente è disponibile per la prima volta in assoluto per aiutare il giocatore nella gestione del team. Sarà possibile prendere parte a oltre 230 corse con 650 tappe in Pro Cycling Manager 2020.

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Tour de France 2020, svelata la modalità Cronometro

Le novità per Tour de France 2020 non accennano a terminare. Dopo aver rivelato la nuova camera in prima persona e tutti i team disponibili nel gioco, Nacon e Cyanide hanno pubblicato un trailer che svela la modalità Cronometro.

Tale modalità è stata completamente riprogettata, cosa che gli sviluppatori volevano fare da molto tempo dopo le richieste di gran parte della community. Essa include un realistico time-trial del vero Tour de France, che è stato posticipato alla fine dell’estate.

Ricordiamo che il titolo sarà disponibile a partire dal prossimo 4 giugno su PS4 e Xbox One. La versione Pc arriverà in seguito. Di seguito lasciamo il trailer in questione. Buona visione.

LA MODALITÀ CRONOMETRO

Raggiungere buoni risultati nelle tappe cronometro richiederà un’ottima gestione della stamina. Cyanide ha pensato quindi di includere questa novità in Tour de France 2020 con la possibilità di adottare una vera e propria posizione per il cronometro: appoggiando gli avambracci sul manubrio si ridurrà la resistenza dell’aria e si guadagnerà velocità senza aumentare lo sforzo, a scapito però del controllo della bici. Bisognerà fare particolare attenzione alle curve strette, rallentando nella maniera corretta per poi riprendere velocità tornando nella classica posizione da sprint e guadagnare più secondi possibili per agguantare il primo posto.

Con questa posizione da cronometro, sarà possibile inoltre attivare il controllo degli sforzi. Sarà fondamentale regolarlo a dovere senza sovrastimare il proprio ritmo; altrimenti, si correrà il rischio di stancarsi troppo presto. Oltre alla posizione cronometro, in Tour de France 2020 sarà possibile adottare una posizione aerodinamica. Molto utile quando si percorre una rapida discesa, permetterà di riposarsi e ricaricare la stamina. Molteplici miglioramenti e nuove feature sono state aggiunte a Tour de France 2020, incluse:

  • Liegi-Bastogne-Liegi (“The Old Lady”), una corsa dalle impegnative salite di 266km.
  • Interfaccia ridisegnata per fornire migliori previsioni sulla corsa e sul posizionamento dei rivali.
  • Time-trial più profondo dove la postura e la gestione dello sprint saranno cruciali per il successo.
  • Intelligenza Artificiale più realistica che coglierà ogni opportunità d’attacco.

Tour de France 2020

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Annunciato Rogue Lords

Nacon ha annunciato l’inizio dei lavori su Rogue Lords, un nuovo titolo rogue-like co-sviluppato da Cyanide e Leikir Studio. Il gioco si svolgerà in un tetro XVII secolo nel New England, dove mortali ed entità demoniache cammineranno fianco a fianco.

Rogue Lords invertirà i soliti stereotipi, con il giocatore che assumerà il ruolo del Diavolo che, indebolito a seguito di una terribile sconfitta, tenterà di riconquistare i suoi poteri. Il suo obiettivo sarà quello di diffondere ancora una volta la corruzione in un mondo lasciato destabilizzato dalla sua assenza. Per raggiungere i suoi oscuri scopi, esso dirigerà una squadra composta da illustri Discepoli del Male, come Bloody Mary, Dracula, la Dama Bianca e il Barone Samedi.

Il macabro e poetico titolo arriverà questo autunno su Pc, PS4, Xbox One e Switch.

Rogue Lords

IL GIOCO

In Rogue Lords, il giocatore esplorerà una mappa tridimensionae e potrà scegliere come seminare il caos attraverso numerose interazioni con altri personaggi. I Discepoli del Male prenderanno parte a difficili combattimenti a turni, usando le loro peculiari abilità il giocatore dovrà trovare il modo di superare i suoi avversari. In caso di sconfitta, sarà game over, con l’utente che perderà tutti i progressi del personaggio e dovrà iniziare una nuova partita. Dovrà quindi essere in grado di trovare un equilibrio che gli permetta di evitare la sconfitta. Come ultima risorsa, il giocatore potrà appellarsi ai poteri speciali del Diavolo e imbrogliare tramite l’interfaccia di gioco al fine di portare la situazione a suo vantaggio in un modo del tutto nuovo.

A PROPOSITO DI ROGUE LORDS

Camille Lisoir, direttore artistico di Cyanide, ha dichiarato:

Rogue Lords è un gioco nato diversi anni fa su cui abbiamo lavorato con Jérémie Monedero, il Game Director. Siamo lieti che il progetto diventi realtà. Abbiamo una fantastica sinergia con il talentuoso team di Leikir Studio e non vediamo l’ora di svelare il nostro mondo diabolico.

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Werewolf: The Apocalypse – Earthblood protagonista al PDXCON

Werewolf: The Apocalypse – Earthblood è stato uno dei videogiochi principali presentati alla PDXCon. Patch, game director di Cyanide, ha introdotto i fan del gioco di ruolo carta-e-penna a tutta una serie di novità sul titolo che arriverà nell’estate del 2020 su Pc, PS4 ed Xbox One.

In un primissimo trailer mostrato sul palco, i fan hanno potuto dare uno sguardo a Cahal, un lupo mannaro che ha vissuto in esilio per molti anni ma che si trova a dover tornare dalla sua tribù, ora in pericolo.
Endron, estrattore di petrolio sussidiario della multinazionale Pentex, sta installando un estrattore che distruggerà la foresta proprio attorno ad un importante santuario. A volte lupo, a volte uomo, Cahal si trasformerà in un lupo mannaro una volta che la rabbia lo consumerà.

Ecco il teaser trailer in questione. Buona visione.

A seguito della presentazione del trailer, Patch ha dato ulteriori dettagli sulle principali caratteristiche del gioco. Come grande fan del gioco originale, gli è venuto del tutto naturale condurre il progetto all’interno di Cyanide. Il videogioco pone l’accento su diversi argomenti importanti, come la distruzione delle risorse naturali da parte dell’uomo e delle sue macchine. La Rabbia, elemento centrale della storia, sarà molto importante. I giocatori dovranno imparare a controllarla in modo da ottenerne il massimo vantaggio.

Werewolf: The Apocalypse – Earthblood è il primo adattamento in salsa action-RPG del famoso gioco di ruolo. Ed invita i giocatori a diventare Cahal, un lupo mannaro emarginato, obbligato a ritornare nel suo clan in grande pericolo. Chal dovrà padroneggiare la sua devastante rabbia repressa per punire tutti quelli che inquinano, distruggono, corrompono la nostra Madre Terra, Gaïa.

Nel suo sanguinoso cammino di redenzione, Cahal giocherà un ruolo fondamentale nella Grande Guerra del Garou contro la Pentex. Quest’ultima è una potente società intenta in attività che stanno danneggiando gli equilibri naturali.

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Werewolf: The Apocalypse – Earthblood al PDXCON

Annunciato all’E3 2019 di Los Angeles lo scorso giugno, Werewolf: The Apocalypse – Earthblood, sviluppato da Cyanide e distribuito da Bigben, sarà svelato al PDXCON. L’evento si svolgerà a Berlino dal 18 al 20 ottobre prossimi.

Sabato 19 ottobre, dunque, i fan potranno vedere un esclusivo trailer di gameplay, seguito da una presentazione dedicata curata da Julien Desourteaux, game director di Cyanide.

Al seguente link sarà disponibile la live stream del PDXCON.

Ecco il primo teaser sul gioco. Dura pochissimo. Buona visione.

Werewolf: The Apocalypse – Earthblood È il primo adattamento in salsa action-RPG del famoso gioco di ruolo. Diventate Cahal, un lupo mannaro emarginato, obbligato a ritornare nel suo clan, in grande pericolo, e padroneggiare la sua devastante rabbia repressa per punire tutti quelli che inquinano, distruggono, corrompono la nostra Madre Terra, Gaïa.

Nel suo sanguinoso cammino di redenzione, Cahal giocherà un ruolo fondamentale nella Grande Guerra del Garou contro Pentex, una potente società intenta in attività che stanno danneggiando gli equilibri naturali.

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Annunciato Paranoia: Happiness is Mandatory

Bigben annuncia Paranoia: Happiness is Mandatory, un CRPG dallo humor dark, adattamento del gioco di ruolo creato da Dan Gelber, Greg Costikyan ed Eric Goldberg.

A sviluppare il titolo, Cyanide e Black Shamrock. Paranoia: Happiness is Mandatory debutterà nel corso dell’anno su Pc e console.

Ecco il trailer. A seguire qualche dettaglio sulla storia.

La missione è quella di scovare i traditori del Complesso Alpha e neutralizzarli. Il Friend Computer, forse, risarcirà per la lealtà.

State allerta. Non fidatevi di nessuno. Tenete il vostro laser sempre pronto perché il Complesso Alpha non è un luogo così sicuro, nonostante l’indiscutibile magnanimità del Friend Computer. Durante le missioni, avrete a che fare con Terroristi, Mutanti sovversivi e Società Segrete.

Dovrete essere un abile stratega ed essere sempre pronto a tutto dato che gli stessi componenti del vostro team potrebbero rivelarsi una minaccia. State attenti: sarete costantemente sotto osservazione e potrebbe diventare necessario che veniate terminati senza avviso in qualsiasi momento. Ma non preoccupatevi. Se succederà, avrete 5 cloni disponibili per tentare ancora. Solo non dovete aspettarvi che il nuovo clone sia esattamente come l’originale…

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Space Hulk: Deathwing Enhanced Edition, Recensione PS4

Space Hulk: Deathwing è uno sparatutto in prima persona con qualche accenno di tattica che approdò su Pc Windows a metà dicembre 2016.

A distanza di un anno e mezzo, Space Hulk: Deathwing Enhanced Edition arriva ed impatta su PS4 e Xbox One. Il gioco di Streum On Studio e Cyanide, prodotto da Focus Home, ha la grande responsabilità di riportare in auge sia i fasti di Space Hulk board game del 1989 che dell’omonimo videogioco di Electronic Arts datato 1993.

Ci sarà riuscito?

SARANNO PURI DI CUORE E FORTI NEL CORPO

Space Hulk è una strana parola appartenente all’universo narrativo di un gioco da tavolo con miniature da 30 millimetri, che risponde al nome di Warhammer 40.000, prodotto da Games Workshop. Con il termine Space Hulk si intende un’astronave che arriva a misurare quanto un piccolo pianeta, con annessa gravità e atmosfera personalizzata. L’astronave titanica che abbiamo è il risultato di una fusione tra molte navette più piccole che generano un gargantuesco labirinto di metallo, spesso e volentieri infestato da indicibili orrori, sia fisici che metafisici.

In uno dei tanti Space Hulk avvistati, muove le proprie incursioni la Deathwing del Capitolo degli Space Marine degli Angeli Oscuri. Quella Deathwing che da il sottotitolo al videogioco di cui si parla e che è anche protagonista del videogioco del 1993. Potremmo, quindi, affermare che siamo di fronte ad un lontanissimo tentativo di remake.

Capitolo di Space Marine, dicevamo, perché nel quarantesimo millennio inventato da Games Workshop, l’impero dell’umanità domina metà della galassia conosciuta e la difende da imperi alieni di potenza almeno uguale. Le forze di dominio e difesa sono affidate alla Guardia Imperiale (ricordate il film o meglio i libri di Starship Troopers, sono tratti da lì!) e agli Space Marine.

Questi ultimi sono poche migliaia, sono esseri umani pesantemente modificati geneticamente, potenziati nel corpo e nella mente, hanno almeno il doppio degli organi vitali di un uomo normale (e sono grandi almeno il doppio di una persona normale), vestono di pesantissime corazze difficilmente distruttibili e, fondamentalmente, si dividono in Capitoli guidati da Grandi Maestri come gli antichi ordini cavallereschi di stampo medievale. Gli Angeli Oscuri, i protagonisti di Space Hulk: Deathwing, sono solo uno dei tanti Capitoli di Space Marine che difendono l’umanità da minacce di ogni genere e noi giocatori siamo chiamati ad impersonare uno di loro.

SARANNO ANGELI DELLA MORTE

L’Ala della Morte, la Deathwing in cui ci troviamo a combattere nel gioco di Focus Home, è la Prima Compagnia del Capitolo degli Angeli Oscuri. In quanto tale, gode di molti privilegi tra cui il dotare i marines di appartenenza di armature Terminator, cioè le più potenti armature che uno Space Marine possa sperare di indossare per il resto della sua vita. Altro tratto distintivo e di prestigio è il fatto di vestire delle armature color “bianco osso”, contrariamente ai dettami del Capitolo che pretende armature color verde scuro.

Indossare le più potenti armature degli Space Marine porta vantaggi e svantaggi. Tra i vantaggi troviamo una potenza fisica, di fuoco e una resistenza agli attacchi nemici che rasenta l’invincibilità. L’altra faccia della medaglia è muoversi con notevole difficoltà e pesantezza, è praticamente impossibile correre e schivare ma soprattutto, cosa ancora più grave quando di esplorano gli stretti corridoi di uno Space Hulk, si diventa più un ostacolo per i propri compagni che un vantaggio.

Uno degli indiscutibili pregi di Space Hulk: Deathwing è quello di riprodurre fedelmente la pesantezza di queste armature, i goffi movimenti e la ridottissima capacità di guardarci intorno. Tutto ci fa pensare di essere davvero dentro un’armatura Terminator e questo, in un videogioco del genere, è un bene.

ED ESSI NON CONOSCERANNO LA PAURA

Quello che, però, è un male è tutto ciò che riguarda l’offerta di Space Hulk: Deathwing sul piano tecnico e giocoso. La Enhanced Edition provata da noi, su PlayStation 4 Pro, pur avendo tutto al posto giusto e realizzato a regola d’arte, soffre di pesante mancanza di ottimizzazione.
La fluidità non è ottimale, alcune texture meriterebbero miglior trattamento e l’interfaccia grafica tende ad invadere un po’ troppo lo schermo, costringendo a focalizzarsi solo al centro della visuale e provandoci della ben poca visione periferica a disposizione.

Godere di molte armi, molti equipaggiamenti, diverse classi di Space Marine e poteri speciali assortiti è un buon incentivo a giocare, specie perché il sistema di progressione e ricompense non lascia insoddisfatti. Quello che ci ha fatto storcere il naso è il contrasto, tra l’attenzione dedicata all’ambientazione, alle note di colore, alle referenze e alle citazioni all’universo narrativo più imponente di sempre (gode di produzioni letterarie dal lontano 1987 e non si ferma) e la poca ricercatezza nel replicare le fasi di combattimento.

Per meglio dire: al di là dei goffi movimenti costretti dall’armatura, quando ci ritroviamo ad affrontare le orde di Genestealers che infestano lo Space Hulk abbiamo avuto la sensazione di menare fendenti a vuoto, eppure le spade di un Terminator dovrebbero avere un loro peso.

Ogni Space Marine è dotato di un Bolter, che in Italia hanno tradotto anche in Requiem, cioè potentissime armi da fuoco che sarebbero in grado di perforare qualsiasi lega metallica conosciuta nell’universo ma quando abbiamo dato “fuoco alle polveri” in Space Hulk: Deathwing la sensazione è stata quella di sparare una precisissima pistola giocattolo. Quando abbiamo utilizzato i poteri psionici del bibliotecario, come il devastante fulmine a catena, abbiamo solo notato l’effetto grafico, l’enorme potere ma nessun “feedback” fisico, come quello a cui ci hanno abituato Diablo 3 nel 2012 o il ben più recente Vermintide 2.

PER MILLE VOLTE MILLE ANNI

Space Hulk: Deathwing offre la possibilità di giocare in solitaria con compagni guidati dall’intelligenza artificiale oppure in compagnia di altri 3 giocatori in carne ed ossa per squadre di quattro elementi da formare. Ogni elemento dovrebbe garantire un supporto specialistico: la classe del Cappellano (new entry portata dalla Enhanced Edition) garantisce potenziamenti e “purghe”, l’Apotecario non è altro che il medico del gruppo e l’unico che può rimettere in piedi chi cade in battaglia, il Bibliotecario è la versione fantascientifica di uno stregone di tempi più medievaleggianti e può contare su scariche di fulmini e spinte cinetiche come la più classica tradizione Jedi di Star Wars tramanda. Non manca la presenza di classi più ordinarie come il tattico o il pesantemente armato, che danno alla squadra le doti belliche superiori per affrontare le missioni.

Le missioni impegnano per una dozzina d’ore e ci portano alla scoperta dei meandri dello Space Hulk. Le mappe che ci attendono sono una decina ma, come ogni videogioco tattico con progressione e ricompense che si rispetti, la reiterazione delle missioni, il ripeterle per ottenere punti esperienza, livelli aggiuntivi e, soprattutto, nuovi e più potenti strumenti di distruzione ci impegnano per un numero non precisabile di ore.

COMMENTO FINALE

Space Hulk: Deathwing è uno sparatutto in prima persona con pochissime velleità tattiche, che mette il giocatore in una squadra di quattro elementi, fianco a fianco con altri giocatori alla ricerca di reliquie, di misteri e di modi per fermare la progenie dei Genestealers (una sottospecie di micidiali Tiranidi, alieni simili alle creature conosciute al cinema grazie a Ridley Scott e Sirgouney Weaver) che infestano proprio uno Space Hulk.

Lo Space Hulk è il risultato della fusione di tante, gargantuesche, astronavi in un unico, intricatissimo, dedalo di metallo che arriva a misurare quanto un piccolo pianeta con annessa propria gravità e atmosfera personale. In questo contesto, alcuni Terminator (super-soldati geneticamente modificati e potenziati, che difendono l’umanità) si teletrasportano in questi pericolosissimi ammassi metallici e devono sopravvivere a numerose minacce.

Il gioco di Streum On Studio e Cyanide arriva su PS4 forte di nuovi contenuti ed un sistema di progressione rinnovato. Tuttavia mostra il fianco a difetti quali una scarsa ottimizzazione, tempi di caricamento mediamente lunghi, una fluidità tutt’altro che ottimale anche su PlayStation 4 Pro e una scarsa sensazione di infliggere colpi (che siano all’arma bianca, con armi da fuoco o psionici). Sensazione che chiameremmo “fisicità”, che non manca in Vermintide 2, per esempio, e che riproduce bene quello che intendiamo dire.

Resta il rammarico di non avere a disposizione un degno erede del gioco da tavolo degli anni ‘80, né del videogioco di Electronic Arts degli anni ‘90. Solo un onestissimo sparatutto in prima persona in cui la poca tattica da adottare andrebbe – quasi obbligatoriamente – cercata in sessioni da quattro giocatori, che è la vera essenza di Space Hulk: Deathwing. Affidarsi all’intelligenza artificiale non è consigliato.

 

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