Monster Train, Recensione

I giochi strategici basati sulle carte stanno vivendo un loro periodo d’oro. Sono tanti, infatti, i titoli che anche con vari riflessi presi dai giochi di ruolo o dai roguelike si sono fatti apprezzare. Dal “piccolo” Card Quest a Slay the Spire o, ancora, da Steamworld Quest: The hand of Gilgamech a Deck of Ashes. E potremmo continuare per molto tempo. Ultimo arrivato in questa larga famiglia è Monster Train, titolo firmato da Shiny Shoe e distribuito da Good Shepherd Entertainment. Il titolo è arrivato su Steam per gli utenti Pc lo scorso 28 maggio ed è uno strategico roguelike basato sulle carte da collezione e sul deck building. Non indugiamo oltre e passiamo alla recensione di Monster Train. Buona lettura.

DESTINAZIONE PARAD… INFERNO

La trama di Monster Train è piuttosto rapida ma lega insieme il tutto: l’inferno si sta congelando e solo noi possiamo sconfiggere le forze del Paradiso e far tornare gli inferi a bruciare.

Il nostro compito è quello di far arrivare a destinazione il treno carico di mostri attraverso diverse fermate tutte con un bivio per altrettante battaglie all’ultima carta. Bisognerà difendere la pira, il cuore pulsante della locomotiva, da diverse ondate di nemici angelici che proveranno a fermarci in tutti i modi.

Ad ogni fermata corrisponde una battaglia formata da ondate sempre più impegnative di nemici e poi da un boss finale. Sconfiggendolo andremo alla fermata successiva, nel frattempo potremo scegliere quale tragitto prendere. Il tragitto scelto non cambia la meta ma permette di optare su come e cosa poter migliorare sulla gestione del proprio deck. Ma di questo ne parleremo più in là.

CINQUE CLAN, OLTRE 200 CARTE E MOLTO ALTRO

Una freccia molto importante nella faretra di Monster Train è senza dubbio il quantitativo di contenuti. Potremo, infatti, scegliere di affrontare la nostra missione tra due dei cinque clan presenti. Ad inizio partita, infatti, opteremo per il clan principale e per quello secondario. Le carte di questi due formeranno il nostro deck che, andando avanti, aumenterà di quantità e migliorerà in qualità.

Dal clan principale sceglieremo il campione, ossia la carta creatura sulla quale basare il nostro grimorio. Le carte si distinguono in creature, artefatti ed aure. Ovviamente ogni clan ha propria peculiarità ed abilità. Gli Hellhorned sono i demoni con creature fisicamente fortissime o gli Awoken, creature vegetali altrettanto possenti. Gli Umbra agiscono nell’ombra ed hanno una caratteristica che è simile al “Travolgere” di Magic the Gathering. Completano il quadro gli Stygian (che utilizzano il ghiaccio) ed i Melting Renmant, forti ma dalla breve durata.

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Come miglioreremo il nostro Campione? Su di lui ruota il nostro deck (o mazzo se preferite) e perderlo durante un’ondata potrebbe avere conseguenze nefaste

Va da sé che la scelta di ogni possibile combinazione comporta strategie diverse e meccaniche sempre da studiare e padroneggiare per poter attuare una tattica raffinata. E questa è una grandissima qualità di Monster Train che può vantare anche la presenza di 220 carte che possono essere aggiornate.

Ognuna di esse, infatti, ha due spazi aggiornabili (slot, se preferite). Al termine dei combattimenti sarà possibile scegliere il percorso del treno e durante il tragitto si può andare a far visita a diversi mercanti. Ci sono quelli che permettono di aggiornare le carte creature aggiungendo, ad esempio, punti vita supplementari, o qualità come la capacità di far più danno, o infliggere danni agli scudi. Ci sono anche delle caratteristiche più costose che conferiscono il doppio attacco o la possibilità di utilizzo della carta nella mano successiva e così via. Per gli artefatti, invece, è possibile optare su un maggior numero di danni da infliggere o se ancora è possibile spendere un mana in meno per poterla giocare.

La carta campione, invece, la si aggiorna dal fabbro infernale. Monster Train offre innumerevoli combinazioni e riteniamo sia davvero interessante.

Oltre al single player è presente la modalità multiplayer a tempo di Monster Train, Hell Rush. Questa consente fino a otto giocatori di scontrarsi gli uni contro gli altri in sfide a tempo per scoprire chi può sconfiggere il Paradiso più in fretta. Solo affrontando sfide giornaliere globali, i giocatori possono progettare partite uniche e personalizzate per condividerle con gli amici.

STRATEGIA “VERTICALE” MOLTO RAFFINATA

Monster Train Recensione
La nostra locomotiva ha tre piani dove poter piazzare i mostri a difesa del convoglio. Ecco perché parliamo di strategia verticale

È sicuramente il gameplay la vera nota positiva di Monster Train e cercheremo di essere chiari in questa parte della nostra recensione. Grazie ai numerosi contenuti appena indicati, infatti, possiamo affermare che la giocabilità di questo strategico è veramente notevole. Ogni partita sarà una storia a sé. Realmente.

La varietà di gioco è lodevole a partire dai cinque clan che, dovessimo guardare il lato RPG del titolo, possono essere paragonati alle classi. Abbiamo detto che ad inizio partita si sceglieranno due delle cinque case a disposizione. Una sorta di doppia-classe. Le combinazioni sono tante: usare la potenza bruta degli Hellhorned a quella travolgente degli Umbra, o far quagliare l’enorme potenziale (a tempo) dei Melting Renmant o la concretezza “naturista” degli Awoken.

E poi, cosa potenziare? Quale creatura o quale carta magia da migliorare e/o copiare? E quale artefatto scegliere?

Si perché è possibile anche acquisire degli artefatti che doneranno effetti permanenti, durante la partita. Ad esempio uno scudo per la nostra pira, il cuore pulsante della nostra locomotiva infernale. O possiamo trovarne uno che immobilizza i nemici per uno o più turni o che li indebolisce o che ci offre uno spazio in più per uno dei tre piani della locomotiva. Abbiamo scritto che il titolo una strategia verticale ed il motivo è presto detto: l’area di gioco non sarà il classico tabellone come è possibile trovare in Hearthstone o non ha un’ambientazione che si basa su un solo piano.

Monster Train propone tre piani dove poter piazzare i nostri mostri. A patto ovviamente di avere il mana sufficiente per giocarli e lo spazio in quel determinato piano.

La fase di gioco è sostanzialmente questa: giocare la carta piazzando i mostri nei ripiani o indicando il bersaglio della magia che vogliamo utilizzare. Finito le nostre azioni, il turno passerà all’avversario che farà le sue contromosse. Ad ogni turno è possibile – fortuna e carte permettendo – nuovi mostri o comunque giocare nuove magie.

La lettura dei dati sulle carte è tipica di questo genere di giochi. Oltre al nome, ed al numero di mana che ci occorrerà per utilizzarla, sarà indicato lo spazio “fisico” che occupa nel ripiano. Dovremo quindi stare attenti anche a questo dato per potere piazzare la nostra creatura dove desideriamo e nel modo migliore dal punto di vista tattico. I ragionamenti che abbiamo fatto durante le numerose prove ve li risparmiamo. Così come alcuni errori di valutazione che nelle fasi più concitate possono essere errati.

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Dopo le battaglie si dovrà scegliere il percorso da fare e con esso alcune scelte che determineranno l’acquisizione di carte, artefatti, miglioramenti della pira e del grimorio e così via

Sono inoltre indicati i punti vita (all’interno di un core) ed i punti ferita (con allo sfondo due spade incrociate). Al centro, invece, si leggerà – laddove ci sia – la capacità speciale (o le capacità speciali, ndr) della carta come ad esempio la presenza di uno scudo o di una qualità come l’attacco multiplo o simultaneo a più creature. O se, ancora, applica malus ai nemici e così via.

Nel nostro tragitto sceglieremo quale percorso intraprendere per migliorare e limare il nostro mazzo acquisendo carte (o anche toglierle), acquistando artefatti e così via.

Per chiudere una run bisognerà sconfiggere otto mostri (e tutte le orde che ci invieranno questi simpatici signori celestiali che picchiano come fabbri). Si bloccherà a quel punto un nuovo livello di difficoltà. La partita sarà più difficile con nemici e boss più ostici da superare. Ci sono 25 livelli di questo tipo chiamati Covenant. Chiaramente, maggiore sarà la difficoltà, più ampia sarà la ricompensa.

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C’è anche un diario storico in Monster Train che tiene conto di ogni miglioramento generale ed ottenuto con i vari clan

Al termine di ogni partita, inoltre, riceveremo punti esperienza da suddividere nei due clan che abbiamo utilizzato. Ogni clan, o fazione se vogliamo, ha 10 livelli di crescita. Proprio qui si concretizza la vena roguelike del gioco che sblocca carte sempre più potenti da mettere “in circolo” durante le varie partite.

Insomma, come avete già intuito nella nostra recensione, le sfide in Monster Train non mancano. Ed è alto il fattore rigiocabilità grazie ai livelli Covenant ed alla sfida sempre più ardua che si propone. Tante meccaniche riunite e ben orchestrate. Il tutto è ben ricordato nel diario di gioco che ci mostra i livelli raggiunti dai vari clan, le vittorie, le carte sbloccate, il livello Covenant raggiunto. E ci fa da album mostrandoci le carte sbloccate.

GRAFICA COLORATA E BEN CARATTERIZZATA

Dopo ogni vittoria dovremo scegliere da quale lato andare. Da esso deriverà la possibilità di aggiornare un determinato numero di carte piuttosto che altre o intervenire sul mazzo in un modo determinato modo preferendo, ad esempio, migliorare le carte creatura piuttosto che le magie, o il nostro campione in un modo più aggressivo o altro

Monster Train si offre al pubblico con una grafica molto gradevole, colorata e ben caratterizzata. Lo stile sul classico con personaggi ben definiti con animazioni basilari ma estremamente incentrate sulla spettacolarizzazione degli effetti. Fiamme, ghiacci, ombre, fumo, scintille, e quant’altro sono resi molto bene. Così come gli scontri. Generalmente, le illustrazioni delle carte sono ben fatte anche se con qualche alto e basso dovuto – a nostro personale avviso – al fatto che alcuni soggetti siano più ispirati di altri. È naturale, fisiologico. I cinque stili diversi, ognuno per fazione, sono ben differenziati. Alcune unità inoltre sono veramente ben fatte mentre sui boss possiamo anche affermare di trovarci ad una realizzazione di buon livello.

La mappa del percorso è colorata e caratterizzata così come i menu piuttosto chiari e schematici ma sempre gradevoli. Poco importa che il testo sia in inglese e non sia disponibile l’italiano. Un peccato a dire il vero, ma non influirà più di tanto nelle dinamiche di gameplay.

Musica ed effetti sonori accompagnano molto bene l’azione e le fasi di gioco. I brani sono abbastanza convincenti e “potenti” da farsi apprezzare in ogni fase.

COMMENTO FINALE

La recensione di Monster Train volge al termine e possiamo sicuramente promuovere a pieni voti questa fatica di Shiny Shoe. Questo titolo è una vera e propria manna per gli amanti dei deck builder rpg e roguelike.

Il gioco propone una buonissima quantità di contenuti con più di 220 carte aggiornabili e cinque clan da scegliere. I punti esperienza che sbloccano i livelli di ogni singolo clan ed il conseguente accesso a carte migliori, gli artefatti da raccogliere fanno da sfondo ad un gameplay sul “campo” immediato nell’apprendimento della dinamica ma dannatamente profondo da padroneggiare.

Monster Train ha il merito di offrire una buona sfida a tutti, di non essere troppo frustrante e di far sudare le classiche sette camice. Ma anche di generare partite sempre diverse tra loro e di sfidare gli appassionati con uno strategico “verticale” veramente brillante. Il tutto è condito da una buona grafica e da un sonoro che fa la sua parte anche grazie a degli effetti sonori azzeccati.

La longevità fa il resto perché la voglia di giocare e migliorarsi è sempre elevata grazie anche al fatto di dover sbloccare i vari livelli clan e di vincere le singole run che aumentano poi il livello di difficoltà. Si tratta di un titolo estremamente rigiocabile. E se per altri giochi questa fase può essere anche saltata, il fattore di rigiocabilità in Monster Train è determinante ed è un obbligo per godere appieno delle potenzialità di questo titolo.

Peccato – ma è un nostro appunto perché siamo un po’ schifiltosi – che i round siano solo otto e che i boss siano più o meno gli stessi. Qualche tappa in più o qualche boss supplementare avrebbe sicuramente giovato. Così come la presenza dei testi in italiano. Non che questo sia un grosso problema ma per chi non conosce la lingua di Albione potrebbe essere un ostacolo alla fluidità e costanza nel gioco. Ad ogni modo, si tratta di un titolo stimolante e divertente ben oltre la media.

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Pirate Outlaws, la nostra recensione

Sono tanti gli esempi di giochi di carte strategici approdati nel mondo dei videogiochi. Magic The Gathering Arena ed Hearthstone, solo per citarne alcuni hanno una impostazione piuttosto classica. A questi se ne sono aggiunti molti altri con diverse varianti, anche ruolistiche. Pirate Outlaws, però, è uno strategico che si basa sulle carte ed è – come intuibile dal titolo – ad ambientazione piratesca. Si tratta di un titolo indie firmato da Fabled Game che è già ampiamente conosciuto dagli utenti mobile visto che lo scorso anno uscì su Android ed iOS riscuotendo un discreto successo.

Ad inizio settimana questo titolo è uscito dall’accesso anticipato di Steam ed è disponibile – in versione finale – per gli utenti Pc Windows. Riuscirà ad issare la bandiera piratesca e tenerla alta? Scopritelo nella nostra recensione.

PIRATI, TESORI, RELIQUE, MALEDIZIONI ED ALTRO

Pirate Outlwas ci porta, come già detto, in un’ambientazione che riteniamo molto affascinante e resa celebre da molte opere all’infuori dei videogiochi. Ma rimanendo nel nostro campo non possiamo non citare Monkey Island e Sid Meier’s Pirates. Ci fermiamo qui con le citazioni perché ci vorrebbe uno speciale e torniamo al gioco di Fabled Game.

Il titolo ci immerge in ambientazione ricca di contenuti, una delle caratteristiche peculiari di questa opera, che ci fa vestire i panni di eroi pirateschi. Ma il cammino verso la gloria, i tesori e le reliquie è ricco di ostacoli. Oltre ai nemici, infatti, ci saranno contrattempi dovuti ai tanti eventi (positivi e negativi), soste in taverne e negozi ma ci saranno anche delle insidiose maledizioni in agguato.

Dietro la semplicità dell’aspetto visivo e l’immediatezza del gameplay che andremo a descrivere a brevissimo c’è un mondo sorprendentemente vasto e ricco che si sposa degnamente con l’ambientazione piratesca.

I contenuti, poi, sono tantissimi. Partiamo dalle sei ambientazioni diverse che hanno moltissime missioni da risolvere, diversi nemici da affrontare, carte da raccogliere e collezionare, e molto altro.

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Pirate-Outlaws-Scelta-Personaggio (e costumi)

Andando avanti nella trama e vincendo gli scontri sbloccheremo anche i personaggi e la modalità Arena. Troveremo 14 eroi diversi con qualità e debolezze uniche. Dal pirata “classico” alla maestra di spada, dalla cartomante (decisamente folle da gestire) alla domatrice di orsi, dall’alchimista al capitano maledetto e così via. Ciascuno di essi avrà il proprio stile e le proprie dinamiche.

Chiaramente questo offre una grande variazione tra una partita e l’altra. Anche perché varia l’approccio che avremo anche nella raccolta del loot. Poi ci sono anche oggetti cosmetici da sbloccare come costumi diversi per ogni personaggio.

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Per non parlare degli oltre 100 tipi di nemici (pirati di ogni genere, anche zombie e spiriti) e 50 boss unici.

Alla fine di ogni partita raccoglieremo – in base ai nostri risultati – dei punti fama che servono per sbloccare i contenuti, a partire dalle ambientazioni. La sfumatura roguelike c’è ed è presente anche in questo gioco.

Un altro punto forte è la vastità di carte offerte: oltre 500 e più di 150 reliquie da raccogliere. Non è neppure detto che gli sviluppatori si fermino qui. Almeno per quanto ne sappiamo.

Se cercate un titolo molto longevo e ricco di contenuti, siate certi che le cose da fare qui non mancheranno.

GAMEPLAY IPNOTICO

Pirate-Outlaws-Gameplay

Pirate Outlaws si basa anche su un gameplay solido, consolidato. Semplice da imparare ma difficile da padroneggiare fino in fondo. Ma ribadiamo, molto immediato al punto che sebbene il titolo non sia in italiano, le dinamiche da svolgere e le didascalie delle varie carte – pur se in inglese – sono veramente semplici ed intuibili. Un gran pregio.

Dopo aver scelto il nostro personaggio, man mano ne sbloccheremo altri 13 come già descritto, possiamo scegliere tra una delle sei ambientazioni. Si tratta di macro aree e ci stupiamo che non siano sette come i famosi “sette mari”.
Ogni area ha dei propri percorsi nei quali dovremo guidare la nostra nave. Tante tappe differenti che ci faranno combattere, esplorare, saltare da un punto all’altro, o visitare taverne dover rifocillarci e ricaricare i punti azione della nostra nave, e negozi dove acquistare carte e potenziamenti o anche vendere reliquie. Ogni movimento della nostra nave costa dei punti azione che devono essere tenuti sott’occhio perché esauriti possono portare all’affondamento del nostro galeone.




Diverse, come detto, le azioni da fare. La più costante ed il fulcro del gameplay è il combattimento. Questo si svolge a turni ed in base alle carte che avremo. Ogni personaggio parte con un proprio “set” di carte. Perché abbiamo scritto set tra virgolette? È presto detto: la maggior parte delle carte è composta da carte comuni. Le caratteristiche dei vari eroi ci faranno anche scegliere le carte da selezionare al termine di ogni schermaglia.

Nel corso del combattimento affronteremo i vari nemici scegliendo la strategia migliore. Se, ad esempio, utilizzeremo il maestro di spada, saremo più propensi ad utilizzare le carte con le armi bianche, quelle da taglio, coltelli ed asce inclusi. Anche perché non sciuperemo energia raffigurata dalle munizioni.

Ecco, fate finta che le munizioni siano il mana che serve per giocare un determinato tipo di carte come quelle delle abilità specifiche del personaggio o per le armi da fuoco. Queste carte sono contrassegnate dalla munizione e da un numero che è il costo di “mana” per essere utilizzata.

Bisogna sempre trovare un equilibrio nel colpire e nel difendersi perché le cose si fanno serie fin da subito. Per fortuna sarà possibile sbloccare abilità passiva (grazie al fatto che Pirate Outlaws abbia un’anima roguelike) che ci permette di recuperare punti vita se la barra della salute è sotto la metà. O abilità in combattimento che ci fanno recuperare HP (i punti vita, ndr) in base ai danni che si infliggono al prossimo attacco. E se pensiamo che è possibile anche infliggere danni doppi, con certe mosse, viene da sé che si utilizzerà queste carte anche in funzione dell’utilizzo di questa “combo”.

È possibile anche raccogliere carte che applichino diversi stati: furia, cecità, debolezza e molto altro. Se afflitti da cecità avremo scarse possibilità che il nostro attacco vada a buon fine. Se deboli, faremo meno danni, se con l’armatura spezzata subiremo danni diretti e così via.

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L’orso non è soltanto ornamentale… difende ed attacca

Questo dà sicuramente profondità e sale al gameplay che viene ravvivato ulteriormente anche dalle maledizioni o da carte speciali che ci permettono di scartare e ripescare o scegliere quale scartare ed affidarsi al caso. Man mano che andremo avanti, il nostro mazzo crescerà ed avremo più varietà di attacchi o di difesa. Giusto anche ricordare e menzionare che ad ogni nuovo round, il mazzo di carte viene mescolato e che ad ogni nuova partita, il numero di carte nel nostro mazzo torna al numero originale. Ma è chiaro che, ritornando alla strategia, se si utilizza il maestro di spade non sarà oculato utilizzare le carte che ci fanno utilizzare le pistole o i cannoni ma diversamente sarà più utile utilizzare l’elusione sfruttando l’agilità per evitare i colpi.

Di contro, l’esploratore può utilizzare bene sia le armi da fuoco che quelle da taglio senza, però, eccellere in nessuna delle due ma avendo la possibilità di raccogliere reliquie utili.

A cosa servono queste reliquie? A dare effetti permanenti durante la partita. Queste una volta trovate si equipaggiano nella “cintura” del nostro pirata. Possono ad esempio aumentare il massimale dei punti salute, o aumentare i punti di attacco o permettere di pescare con più probabilità un determinato tipo di carte, o danno protezione da determinati tipi di danno o lo potenziano contro determinate varietà di nemici e così via come ottenere sconti sugli acquisti o un miglioramento delle carte. È possibile anche vendere queste reliquie e sostituirle con altre.

Ci sono anche le maledizioni che influiscono sulle azioni negli scontri perché ad esempio possono – se presenti nella mano – impedirci di attaccare o di utilizzare questo o quel tipo di carte.

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La navigazione: si sceglie la meta e via, a costo di un tot di punti azione

Ci sono tante missioni da svolgere, tanti boss da eliminare e ricompense da vincere. Ma al termine di ogni partita è possibile sbloccare carte o ottenere ricompense permanenti. In questo senso, Pirate Outlaws è molto stimolante anche perché le partite sono sempre diverse e le sfide stimolanti.

L’esplorazione può portarci in dei vortici che fungono da “warp” catapultandoci avanti o indietro nella mappa. La mappa ci può proporre di affrontare altri galeoni o, ancora, di andare in luoghi contrassegnati dal punto interrogativo. Questo ci apre molti scenari perché gli eventi sono di diverso tipo: possiamo trovare una spiaggia dove poterci riposare e ripristinare un tot numero di punti vita o migliorare le qualità di una carta nel nostro mazzo. Possiamo imbatterci in una missione di salvataggio o di caccia, o combattere per uno scrigno pieno zeppo di monete d’oro.
O avere la sventura di prendere una maledizione o armi a doppio taglio che fanno parecchio male ai nemici ma che se non utilizzate in quella mano (per mancanza di ricarica, o mana per intenderci), ci provoca danni. E molto, molto altro.

Unico vero difetto, se così si può dire, può essere rappresentato dal fatto che si abbia l’impressione che la progressione sia lenta. Estremamente lenta. Questo dilata a dismisura la longevità ma può anche rendere noioso e ripetitivo il titolo. Ergo: chi ha molta pazienza e passione troverà comunque Pirate Outlaws perfetto. Almeno sotto questo punto di vista. Altro piccolo problema: a volte il fattore C, la fortuna, sovrasta troppo gli esiti dello scontro. Poco male, ma a tratti può diventare frustrante: avere il personaggio fortissimo ma colare a picco perché a corto di punti azione durante la navigazione, il nostro veliero – pur con il 25% di probabilità di colare a picco – affondi facendo sfumare i nostri sogni di gloria e facendoci ripetere la quest.

MODALITÀ ARENA

Pirate-Outlaws-Modalità-Arena

La modalità Arena ci permette una sfida attraverso svariati livelli. Ogni dieci scontri si affronterà un boss. È una bella sfida, anche questa molto stimolante ed interessante, un cammino lunghissimo che è una bella variante della modalità classica.

Al termine di ogni sfida è possibile sia acquistare carte che scegliere altro, come ad esempio curarsi o migliorare quello che si ha nel grimorio.

DESIGN INTERESSANTE






Dal punto di vista artistico, ancor più che tecnico – sul quale non c’è molto da aggiungere oggettivamente – possiamo dire che il design è interessante. Linee di disegno molto aggressive, un po’ deformed, ma ben realizzate e comunque molto varie per quanto concerne i nostri eroi ed anche i nemici. Peccato che gli sfondi siano poco vari.

I motivi pirateschi delle musiche sono divertenti ed accompagnano degnamente tutta l’azione. Stesso dicasi per gli effetti sonori. Un compito relativamente facile ma svolto bene. Per questo non abbiamo appunti da fare dal punto di vista tecnico. Pirate Outlaws punta su ben altro.

COMMENTO FINALE

Beh, Pirate Outlaws ci ha sorpresi. Ad inizio credevamo ad un semplice passatempo. Ma andando avanti ci siamo resi conto che – almeno a nostro avviso – si trattasse di qualcosa di più profondo. È il classico titolo che sembra facile ma che poi offre una sfida interessante. Questo è apprezzabile se siete amanti dei giochi di carte strategici.

Punti di forza sono i contenuti (veramente tanti) e la varietà d’azione. Si, è vero, all’atto pratico è sempre una sfida con le carte ma le variabili sono tantissime ed alcune sono veramente folli: provate a gestire la cartomante. Le cose da fare anche, come quest, combattimenti e ricerca. La strategia varia sempre ed i tanti personaggi hanno caratteristiche uniche che ci fanno variare lo stile e l’approccio ad ogni match.

La sfida inoltre non è niente male e le difficoltà esistono fin da subito. Tecnicamente è un titolo piuttosto semplice con una grafica carina e buone musiche ma Pirate Outlaws ha il merito di immergerci in una atmosfera piratesca interessante dandoci tantissime cose da fare. Davvero una bella sorpresa, a patto che non abbiate la puzza sotto il naso e consideriate questo titolo come un casual game che non è.

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Spellword Cards: DungeonTop debutterà a metà gennaio

Si chiama Spellword Cards: DungeonTop ed è l’ultima fatica dello sviluppatore One Up Plus Entertainment e del publisher Surefire Games. Questo gioco, sospeso a metà tra uno strategico basato sulle carte da collezione e l’RPG è in accesso anticipato su Steam per gli utenti Pc e sarà disponibile in versione “definitiva” dal prossimo 16 gennaio.

In Spellword Cards: DungeonTop, gli appassionati sceglieranno un eroe e dovranno girovagare per le stanze di vari dungeon dove sarà possibile raccogliere tesori, cadere in trappola o affrontare dei nemici.

I combattimenti strategici sono a turni in stanze suddivise in griglie che vanno da una grandezza minima di 4X4 fino ad un massimo di 10×4. Sarà possibile naturalmente migliorare le carte del proprio mazzo (deck) o acquisirne altre tramite il loot di fine battaglia o generato dai tesori che andremo a prendere.

Il gioco esige tattiche per riuscire ad ottenere vantaggi come gli attacchi dalla distanza o sfruttare le abilità di fiancheggiamento, di attacco frontale e di razza.

Andare avanti potrebbe voler dire due cose: raccogliere più oro o sconfiggere più mostri. Giocate a modo vostro costruendo un mazzo basato sulla potenza o sulla velocità. Tali scelte influenzeranno sulla possibilità di riuscita delle missioni.

Lungo il tragitto sarà possibile – come detto – migliorare le proprie carte. Al momento sono presenti due classi (Guerriero e Mago) ed altrettante alleanze tra cui scegliere per guadagnare bonus ed oro, nonché tre dungeon (generati randomicamente, ndr) esplorabili. Il gioco promette longevità e varietà sia per l’esplorazione che per la costruzione del proprio mazzo vincente nonché l’arrivo della terza classe di eroe ed altre due alleanze. Questo dovrebbe chiudere la fase di early access.

ALCUNI NUMERI (ATTUALI) DEL GIOCO

Ecco alcune caratteristiche di Spellword Cards: DungeonTop, titolo sviluppato dal team composto da Andrew Chia (fondatore e sviluppatore), Maggie Xu (fondatrice, sviluppatrice ed HR) e Bryn Welsh (game designer). Il gioco abbina le scelte uniche e lo stile di gameplay di Slay the Spire ma con le miniature da tavolo da combattimento.

E se i campi di battaglia di Hearthstone avessero una seconda dimensione in un formato Slay the Spire?

Una fantasia dall’aspetto da “prigione oscura” ispirata a D&D in cui emergono gli eroi che combattono un dio morto sepolto molto tempo fa.

  • Roguelike permadeath in partite di 90 minuti (lunghezza totale).
  • 2 classi x 2 alleanze = 4 mazzi.
  • Più di 300 carte giocatore.
  • Oltre 50 incontri in un dungeon generato proceduralmente.
  • 5 tipologie di campi da battaglia che rappresentano diverse aree di diversa grandezza: da 4×4 a 10×4.



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Golem Gates arriva su console a fine mese

Golem Gates ha una data di lancio. Debutterà il 29 maggio su PS4 e, due giorni dopo, su Xbox One e Switch. Digerati ha annunciato la notizia accompagnandola con il trailer di lancio per questo mix tra gioco di carte, azione e strategia. Il titolo, ricordiamo, è già uscito lo scorso anno su Steam.

Sviluppato da Laser Guided Games, Golem Gates è, dunque, un mix fantascientifico tra un gioco d’azione strategico e un gioco di carte in uno scenario post-apocalittico, in cui si dovranno affrontare alcune forze ultraterrene guidando le tue armate. Un’antica minaccia è comparsa e solo l’Araldo potrà contrastarla. Sfruttando il potere infuso di nanite degli Ash, devi proteggere un mondo devastato dalle guerre del passato. Scegliete fra 100 carte (conosciute come Glifi) e impiegate varie unità, edifici, vantaggi e molto altro in combattimenti tattici per giocatore singolo, cooperativa e multiplayer online.

Gli schemi casuali e il rapido piazzamento delle unità vi costringeranno ad adattarti a ogni momento, mentre decidi la vostra strategia. Aggiungete un maggior numero di forze a una battaglia per cambiarne le sorti, trasformate un gruppo di esplorazione in una forza d’attacco, posizionate difese d’emergenza per rispondere al nemico, o nascondete un avamposto per sorprendere gli avversari. Sarete voi a dover prendere le decisioni, ma fate attenzione perché il nemico farà lo stesso e con il giusto Glifo le forze possono essere distrutte tanto rapidamente quanto sono state create.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI

  • Scegliete i vostri Glifi: personalizzate il vostro mazzo con decine di unità, edifici, trappole, vantaggi, svantaggi e tecnologie.
  • Tattiche variabili: giocate le carte/i Glifi durante la fase di combattimento e cambiate la vostra strategia in ogni momento per difendere, fiancheggiare e fortificare.
  • Molte ore di contenuti unici: una campagna per giocatore singolo, scenari sfida, modalità survival da soli o in cooperativa, multiplayer locale e online, e molto altro.
  • Supporto per 4K su Xbox One X: divertitevi con le spettacolari battaglie fantascientifiche e il caos magico che prenderanno letteralmente vita sullo schermo.










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The Last Hex, Anteprima

I giochi di carte, hanno radici profonde e molto variegate, soprattutto per i ragazzi più giovani. Ma anche chi ha superato i famosi “enta” (ah, che brutta bestia, ndr), ricorderà Magic The Gathering. Da questo genere, in campo digitale, negli ultimi anni sono nati ed evoluti i “deck builder”, giochi con meccaniche di vario tipo, ma con un unico comune denominatore, la creazione di un mazzo con cui procedere nell’avventura.
Questo tipo di prodotti è spesso associato ai giochi di ruolo (deckbuilding rpg), e più propriamente ai roguelike. Il titolo che vi presentiamo oggi, The Last Hex, è l’opera prima dello sviluppatore americano That Indie Studio. Il gioco, uscito in accesso anticipato su Steam ieri, 10 maggio, si propone come un deckbuilding rpg profondo e variegato. DannyDSC lo ha provato così da proporci le sue primissime impressioni.

SPACCHETTIAMO?

Quando il sottoscritto era giovine giovine, uno dei ricordi più belli giocando a Magic, era la fase di “spacchettamento”. Andare a comprare nel negozio di fiducia la sudata nuova busta, era un evento settimanale. Purtroppo, chi scrive l’articolo non era in buona compagnia, perché, all’epoca, in pochi giocavano con le carte. Ma a lui non importava, perché oltre ad aver voglia di giocare, adorava leggere i testi delle carte, e godere di quei disegni fatti da veri maestri della grafica. Purtroppo, quel negozio di fiducia, oggi non c’è più. È sparito tanto tempo fa, ed in parte, anche la passione per i giochi di carte, o almeno, era quello che pensavamo.

La possibilità di provare e scrivere un articolo su questo gioco, è stata tanto casuale quanto felice. L’editore di “The Gazette of Independent Gaming”, uno dei nostri compagni di ventura nel mondo indie, ci ha messo in contatto con lo sviluppatore, e voi vi domanderete perché. Rispondiamo velocemente: Ilvideogioco.com è uno dei pochi giornali online del nostro Paese impegnati in prima linea e fattivamente su questo fronte ed, inoltre, lo sviluppatore in questione, Luigi Garnuccio, ha chiarissime origini italiane. Era ovvio che ci saremmo occupati di questa prova. Finita questa fase introduttiva, è ora di parlare del prodotto in questione, The Last Hex.

L’INIZIO DELLA QUEST





The Last Hex, è un gioco che va a miscelare la componente rpg roguelike, con meccaniche da deckbuilding. Detto così sembra impersonale, e anche poco chiaro, quindi proprio per questa preview, andremo a concentrarci su questi aspetti.

Prima però, dobbiamo spigare il perché il nostro eroe, parte all’avventura. Ebbene, un’armata di non morti ha invaso il regno, e vuole conquistare la capitale.

Ad ogni turno, le orde di non morti guadagnano terreno, e si fanno sempre più minacciose. Il nostro compito, sarà quello di partire per la quest della vita, e sconfiggere il re dei non morti, salvando il regno. Cliché abusato, e sicuramente non originale, ma funziona sempre, e mai come in questo caso, si armonizza bene nel contesto di gioco. All’inizio di ogni partita, sceglieremo la classe del nostro eroe senza nome.

Ogni classe ha carte e statistiche di partenza differenti, come anche la quantità d’oro a disposizione. Ad esempio la forza, determinerà il quantitativo di danno massimo di ogni carta, ma avere un’alta arcana, ci permetterà di giocare più carte nello stesso turno. Le classi di partenza sono davvero tante, ognuna con i suoi punti pro e i suoi contro, e un’abilità innata unica.
Ad esempio, il contadino riceverà 25 monete per ogni esagono esplorato. La creazione del proprio personaggio, è al momento limitata al cambio di ritratto, ma ci auguriamo che in futuro venga aggiunta qualche possibilità di personalizzazione.




Durante una chiacchierata con lo sviluppatore, è emerso che uno degli aspetti che verrà implementato nei futuri aggiornamenti, sarà la personalizzazione del mazzo iniziale.
Questa notizia, farà sicuramente felici, tutti quei appassionati che sfruttano parte del tempo nella creazione del mazzo perfetto per il proprio stile di gioco. Il nostro eroe, avrà anche un equipaggiamento, che avrà importanti ripercussioni durante la partita. Elmo, armatura, un’arma principale ed una secondaria, un anello, un ciondolo ed un artefatto. Ogni elemento potrà avere bonus riguardanti il danno, una quantità di vita aggiuntiva, la possibilità di giocare più carte durante il turno, e molto altro.

Durante i nostri gameplay abbiamo fatto diverse prove, e possiamo dire senza ombra di dubbio che la varietà è assicurata.  Queste attrezzature potranno essere acquistate nelle varie città sparse nella mappa, acquisite durante alcuni eventi, o sconfiggendo i boss durante il percorso. Insomma, per una personalizzazione che appare scarna ad una prima occhiata, c’è molto su cui lavorare giocando.

BISACCIA, SPADA E PROVVISTE




Scelto il personaggio, il gioco ci proporrà una veloce carrellata di quella che è la mappa. Il percorso da affrontare, si snoderà su una plancia orizzontale con griglia esagonale, dove ogni casella proporrà un combattimento, un evento o una città.
Ci ha ricordato molto, lo stile dei giochi di ruolo “con carta e penna”, e lo stesso sviluppatore vede The Last Hex, come un Dungeons & Dragons con meccaniche da gioco di carte, piuttosto che il contrario. Inoltre, ogni partita sarà unica perché la mappa è generata proceduralmente e gli esagoni posizionati casualmente. Tale caratteristica, renderà ogni partita unica.

Durante le nostre prove, abbiamo notato che l’algoritmo atto alla generazione delle mappe lavora molto bene, perché ogni avventura è iniziata in modo diverso. Ovviamente prima o poi si noterà una certa ripetitività, ma il risultato è davvero buono. Gli eventi sparsi nella mappa possono portare ad un nuovo oggetto da equipaggiare, punti ferita, combattimenti, oro, e altro. Nelle città invece, potremo riposare per ripristinare la salute, acquistare carte e pozioni, migliorare le proprie caratteristiche, e come detto sopra, acquistare nuovi oggetti per il nostro equipaggiamento.

CORNI DA GUERRA



Il combattimento è a turni. Il nostro eroe (e il nemico), pescherà una serie di carte, che potrà giocare per un numero massimo in base alle proprie caratteristiche. Le carte si dividono in offensive, difensive, e istantanee. Quelle offensive si riferiscono agli attacchi, le difensive saranno “lo scudo” che ci permetterà di non subire danni alla salute in caso di attacco nemico, mentre quelle istantanee potranno eliminare i malus negativi, curare il veleno, curare la salute, o danneggiare l’avversario. Ad ogni turno le carte non utilizzate andranno nel cimitero, e se ne pescheranno di nuove. Questo fattore è molto importante dal punto di vista strategico. Sfruttare un attacco subito o aumentare la propria difesa?

Inoltre, ogni nemico che affronteremo ha un suo mazzo speciale, che verrà reso visibile solo dopo averlo sconfitto. La fase di combattimento è tanto veloce quanto pragmatica, sia nelle fasi iniziali che in quelle avanzate. Si ha sempre l’impressione di sfidare i propri limiti, e di affrontare nemici sempre più forti. È un gioco punitivo, e anche se di tanto in tanto l’AI evita di darci immediatamente il colpo di grazia, arriva. Inizialmente, eravamo partiti con un approccio tutt’altro che concentrato, pensando di goderci la partita nella fase iniziale, sicuri che il bello sarebbe venuto dopo.

Tutt’altro, il bello è venuto subito e un lupo ci ha portato al game over dopo pochi turni. Il gioco non permette salvataggi manuali, e questo significa che alla morte del personaggio, corrisponderà l’inizio di una nuova partita. Durante il nostro miglior gameplay, siamo arrivati fin quasi al limitare dell’orda di non morti, per poi arrenderci ad un drago, decisamente troppo forte per noi.
Il combattimento poteva volgere a nostro favore, se avessimo tenuto un pugnale che ci garantiva l’uso di una carta aggiuntiva per turno. L’acquisto di una spada che donava ad ogni attacco danni da fuoco ci sembrava strategicamente utile, ma in questo particolare caso ha decretato la nostra disfatta. Il bello è che ad ogni run, si impara sempre qualcosa.

CHE BEL PANORAMA

 

La grafica in cel shading è semplice e leggera, ma funzionale e gradevole. Ogni esagono è ben determinato e riconoscibile, e carte e nemici sono ben differenziati.
Al momento le animazioni sono un po’ sottotono, e quelle degli attacchi e degli incantesimi sono molto simili, a parte qualche eccezione. Ma trattandosi di un early access è più che normale. Piccola menzione per la soundtrack, che anche se non eccelle nel numero di tracce, è davvero orecchiabile e rilassante.

COMMENTO FINALE

The Last Hex è una piccola perla grezza. Sviluppato con passione e con un obbiettivo preciso, ha nella giocabilità e nelle meccaniche il cuore dell’esperienza. È un gioco profondo, con molte variabili e che non va mai preso sottogamba.

Può sembrare punitivo, e a tratti lo è, ma questo è un pregio, non un difetto. Grafica e sonoro sono piacevoli, ma al momento risultano più un contorno. Le mappe procedurali sono sempre diverse, e la grande mole di classi, carte ed equipaggiamenti garantiscono ore di gioco. Per essere un accesso anticipato, questo progetto indie parte proprio con il piede giusto.

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Book of Demons esce dall’Early Access

Oggi è il grande giorno di Book of Demons. L’ibrido tra action gdr (alla Diablo) e gioco di carte firmato da Thing Trunk esce dell’accesso anticipato di Steam. La fatidica versione 1.0 è disponibile per Pc e Mac.

Gli sviluppatori hanno pubblicato il trailer di lancio che ci svela l’Arcidemone.

Per celebrare il lancio, Thing Trunk metterà in vendita Book of Demons con il 20% di sconto rispetto al prezzo normale durante la settimana del lancio. Inoltre, sarà disponibile per la prima volta il dlc dei Contenuti da Collezionista, che include l’art book di 70 pagine in formato pdf, la colonna sonora completa di Book of Demons, 18 sfondi tematici in 4k e un poster digitale. Gli sconti della settimana del lancio, il dlc e una demo gratuita sono disponibili oggi su Steam.

CARATTERISTICHE










  • Ibrido tra un hack & slash e un gioco di carte
  • Livelli generati proceduralmente
  • 40 carte magiche più varianti magiche e leggendarie per classe di personaggio
  • Sessioni personalizzate con Flexiscope
  • Modalità Roguelike per i giocatori che cercano sfide estreme
  • Oltre 70 tipi diversi di nemici, caratterizzati da abilità e meccaniche differenti
  • Supporto completo per i controller di Xbox e Steam
  • Tre diversi regni sotterranei ed epiche battaglie contro boss mostruosi
  • Classifiche pubbliche mensili e complessive, e più di 200 Achievement
  • Consenti ai tuoi spettatori su Twitch e Mixer di interagire con le tue partite
  • Demo gratuita

Book of Demons è stato in accesso anticipato per due anni e mezzo e molte delle funzionalità di cui sopra sono state implementate in risposta alle opinioni della community. L’ultimo aggiornamento 1.0 porta anche il tanto atteso nuovo gruppo di carte comuni, magiche e leggendarie per ciascuna delle 3 classi giocabili.

INFORMAZIONI





Book of Demons è un ibrido tra un Hack & slash e un gioco di carte dove saranno i giocatori a determinare la durata delle quest. Componete e scatenate il vostro mazzo di carte magiche per affrontare le armate delle tenebre nelle segrete situate sotto la Vecchia Cattedrale e salvaee il Cartaverso dalle grinfie del terribile Arcidemone. Book of Demons è il primo titolo di Return 2 Games di Thing Trunk, una serie di giochi ispirati alle pietre miliari che componevano il panorama videoludico su Pc del decennio scorso.

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Hand of Fate 2 si arricchisce di nuovi contenuti

Hand of Fate 2, l’eccellente gioco di ruolo di Defiant Development si arricchisce con il nuovo aggiornamento Combat Reforged e con il dlc The Servant and the Beast.

Entrambi i contenuti disponibili già da ora su Pc, PS4 e Xbox One, arriveranno presto anche su Switch.

Con Servant and the Beast, ritorneremo al tavolo del Dealer ancora una volta. Saremo affiancati da un nuovo personaggio Veles the Shadow Beast. Quest’ultimo, con i suoi poteri oscuri e terribili, ci aiuterà ad abbattere i nemici in combattimento. Ovviamente affronteremo nuove quest vendicative caratterizzate da nuovi incontri e da attrezzature da sbloccare.

Ecco il trailer. Buona visione.

Morgan Jaffit, director di Defiant Development, ha detto:

The Servant and the Beast è un nuovo capitolo della storia di Hand of Fate 2. Quando i giocatori torneranno per incontrare Veles e per intraprendere un’avventura completamente nuova, troveranno il nostro più ambizioso ed espansivo dlc fino ad oggi.

Arriva insieme il nuovo aggiornamento gratuito Combat Reforged che rivoluziona lo svolgimento delle battaglie in Hand of Fate 2 grazie a diverse meccaniche di combattimento avanzate. Riequilibrati anche i nemici e le attrezzature. Il Combat Reforged contiene altri miglioramenti che rendono questo il momento migliore per giocarlo sia per chi lo gioca per la prima volta sia per chi lo ha già giocato.

Il precedente dlc, Outlands and Outsiders, pubblicato ad inizio anno su Pc, è ora disponibile anche su PlayStation 4 e Xbox One. Questo presenta una nuova storia su come alterare il passato, un nuovo compagno folletto con una serie di quest uniche e altre carte da acquisire.

The Servant and the Beast ed Outlands and Outsiders sono in vendita 5,99 euro ciascuno su PlayStation Store, Microsoft Store, Steam e GOG.com. Il primo attualmente è disponibile anche con uno sconto introduttivo del 10% su Steam. Sempre sulla piattaforma di Valve, il gioco base è anche momentaneamente, offerto con il 25% di sconto sul prezzo base durante lo stesso periodo.

Giuseppe Stecchi





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Hand of Fate 2, Recensione Switch

Immaginate di stare davanti ad un misterioso individuo in grado di leggervi le carte e che il suo racconto influenzi il vostro destino come se fosse un dungeon master… chiudete gli occhi e riapriteli. Il mondo di Hand of Fate si materializza anche su Switch grazie al suo sequel.

Hand of Fate 2 era già arrivato su Steam il 7 novembre dello scorso anno raccogliendo buoni responsi della critica (tra cui il nostro) e un buon seguito dal pubblico.

Dal 17 luglio scorso, invece, gli utenti Switch possono acquistarlo in via digitale tramite il Nintendo E-Shop. Stiamo parlando di un videogioco di ruolo, roguelike con elementi da gioco da tavolo e deck-building, sviluppato da Defiant Development.

La versione Switch quindi si propone agli utenti della ibrida di Nintendo con tante caratteristiche peculiari. Ma andiamo con ordine e dritti al punto

DI TUTTO UN PO’

Il primo Hand of Fate risale al 17 febbraio 2015, è arrivato su sistemi Windows, Linux, PS4 e Xbox One ed intavolava (quasi letteralmente) un videogioco di ruolo che si svolgeva intorno ad un tavolo di legno, per l’appunto. Da lì prendeva forma la narrazione di un commerciante che, rivolgendosi al giocatore, intavolava una discussione a base di segreti, intrighi e avventure.

Quando la narrazione non riusciva a rendere l’idea, quando occorreva menar le mani perché la situazione si era fatta incandescente, al giocatore spettava il compito di superare delle fasi – brevi ma intense – di combattimento in terza persona dove schivare, bloccare e attaccare, uccidendo le minacce prima che queste uccidessero lui.

Le avventure si sviluppano lungo un cammino formato da un mazzo carte, come dei novelli tarocchi, dove sono raffigurati personaggi, oggetti, armi, luoghi e nemici da affrontare. Alla fine del sentiero formato dalle carte, immancabilmente, c’è un boss di fine livello. Questi deve essere eliminato per permettere alla storia di proseguire. Hand of Fate 2, in buona sostanza, fa le stesse cose del suo “papà” ma lo fa con un’attenzione ai particolari che ci sembra prodigiosa.

Il mazzo di carte, in gran parte, possiamo deciderlo noi ma è del tutto casuale l’ordine di ritrovo delle carte che decidiamo di portare con noi.

UNA VERA GIOIA DA SENTIRE E VEDERE

L’aspetto grafico di Hand of Fate 2 è quello che salta subito all’occhio. E’ talmente pieno di attenzione per i dettagli, animazioni certosine ed effetti di luce da rendere, il risultato finale, una vera gioia per gli occhi. Non ne risulta sminuita l’ambientazione medievale, gotica e oscura, piena com’è di magia, mistero e fascino, tutta condita da quella voce del commerciante che, da bravo “Dungeon Master” di cartacea memoria, aiuta ad immergersi nella narrazione. L’atmosfera è davvero notevole ed interessante e le avventure man mano che si va avanti sono molteplici. Questo favorisce molto la varietà ed aumenta il piacere a ri-giocare il titolo.

Effetti sonori e musiche sono ottimamente selezionate e orchestrate, restituiscono l’atmosfera giusta e sono avvalorate da un doppiaggio, tutto sommato, convincente.

Quello che lascia un po’ l’amaro in bocca è il dover ammettere che Hand of Fate 2, come il suo predecessore, sono ottimi giochi ma apprezzato da una stretta cerchia di appassionati, che non fuggono di fronte a lunghi dialoghi narrati (e tradotti anche in italiano, in maniera decisamente funzionale) e non si lamentano delle brevi ed intense sessioni di combattimento.

La versione Nintendo Switch si lascia apprezzare ancora di più data la sua natura di ibrida e, quindi, portatile, che non soffre il passaggio dal grande al piccolo schermo e si presta egregiamente per questo tipo di giochi ragionati, facilmente da interrompere e da riprendere appena possibile.

COMMENTO FINALE

Hand of Fate 2 è il seguito di un videogioco di ruolo con elementi da libro-game e giochi da tavolo ottimamente implementati. Le fasi narrative si alternano a quelle di combattimento e queste ultime sono in terza persona, con molta azione e ben orchestrate, breve ed intense.

Le fasi narrative fanno ampio uso di testi e voce narrante, scelte da compiere e conseguenze da accettare. Non manca nemmeno il bottino da raccogliere, da scegliere e da utilizzare nel migliore dei modi. Ci sono spade a una mano che permettono di difendersi con uno scudo, ci sono armi ad una mano che rendono più forti in offesa ma più deboli in difesa e così via. Buona la personalizzazione del personaggio e avvincente risulta la trama, canonica, classica, aderente agli stilemi della tradizione fantasy e, per questo, molto godibile.

La giocabilità è sorprendentemente abbordabile, di facile intuizione, chiarissima e mai banale. Le fasi action spingono a dare il meglio di sé tramite blocchi, contro-mosse, schivate, fendenti e affondi. Il tutto è accompagnato da una presentazione visiva che non ha nulla da invidiare a produzioni più blasonate: animazioni, suoni, colonna sonora compongono un quadro d’insieme davvero gradevole e discretamente longevo.

 

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Hand of Fate 2 rinviato su Xbox One

Defiant Development ha appena annunciato che la versione Xbox One (ed Xbox One X) di Hand of Fate 2 non arriverà il 7 novembre ma subirà un lieve ritardo. La software house indipendente ha, invece, confermato tale giorno (sarà martedì prossimo) come esordio delle versioni Pc, Mac, Linux e PS4 del particolare gdr ad ambientazione fantasy basato sulle carte.

Gli autori stanno lavorando assieme a Microsoft per portare il titolo su questa piattaforma nel più breve tempo possibile e presto comunicheranno la nuova data di lancio.

Hand of Fate 2 A

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Battlejack, il gdr fantasy di carte è disponibile

Nexon e Grand Cru annunciano che il gdr fantasy di carte da combattimento Battlejack è disponibile da oggi in quasi tutto il mondo su dispositivi iOS e Android, scaricabile gratuitamente su Google Play e App Store.

Battlejack è un gdr strategico all’interno del quale i giocatori si avventurano in un mondo fantasy epico dove si trovano a combattere impegnative battaglie contro le forze del male attraverso un’esperienza di gioco innovativa.

I giocatori vengono immersi in un viaggio per vincere sulle forze del male attraverso oltre 100 livelli di storia. Collezionando, combinando ed evolvendo potenti eroi con poteri primari e set di rune gli appassionati avranno la possibilità di creare il mazzo definitivo e sconfiggere i nemici più potenti.

Dando una svolta innovativa al Blackjack, il gioco di carte più popolare al mondo, Battlejack aggiunge alla formula sistemi role-playing immersivi mettendo realmente il potere nelle mani del giocatore.

La modalità PvP consente agli eroi di scontrarsi in battaglie asincrone dove i giocatori possono unirsi in Gilde per sfidare insieme potenti nemici e ottenere importanti punti gilda da utilizzare per aumentare di livello e ottenere speciali ricompense.

Battlejac Battle B
Battlejack_Battle
Battlejack_TitanBattle

CARATTERISTICHE

UNA RAPIDA E STRATEGICA BATTAGLIA CON LE CARTE

  • Facendo 21 sbloccherete enormi bonus per i vostri eroi… ma se esagererete, distruggerete tutti i vostri sogni di gloria! Giocherete andandoci leggero, o vorrete sfidare le probabilità? Scegliete in fretta!
  • Colpite i vostri avversari con abilità speciali, e unite le caratteristiche della vostra squadra di eroi da sogno per attivare potentissimi attacchi COMBO!
  • Siate tattici! Aggiornate i vostri eroi con una miriade di set di rune e potenziateli per arrivare alla vetta più alta del combattimento.

IMBARCATEVI IN UNA BIZZARRA AVVENTURA FANTASY

  • Scoprite i misteri di un incredibile universo con le centinaia di storie che uniscono stravaganti elementi dello steampunk, della fantasia e delle fiabe magiche.
  • Combattete contro più di 40 boss in battaglie a turni piene d’azione e sconfiggete il terrificante Dio del Caos.
  • Scontratevi in un PvP asincrono e spianate la vostra strada per i primi posti in classifica e otterrete il migliore di tutti i tesori: il diritto di vantarsi!

COLLEZIONATE, FONDETE ED EVOLVETE GLI EROI

  • Fondete i vostri eroi per renderli ancora più forti e più belli! Con gli ingredienti giusti, i vostri deboli eroi diventeranno possenti dei della guerra!
  • Create la combinazione giusta del vostro gruppo per creare possibilità di battaglia illimitate!
  • Personalizzate il vostro mazzo per adattarlo ai punti deboli del vostro avversario.

UNITEVI ALLE GILDE, GIOCATE ASSIEME E SPAZZATE VIA TUTTO

  • Sconfiggete i Titani insieme alla vostra gilda.
  • Chattate e incontrate in gioco altri eroi in cerca del brivido.
  • Ottenete preziosi punti di gilda aiutando i vostri compagni a salire di livello!

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Reigns, l’incoronazione è fissata per l’11 agosto su Pc, iOS ed Android, dettagli e trailer

Lo sviluppatore Nerial e Devolver Digital annunciano che Reigns il gioco di carte strategico ambientato nel Medio Evo, presentato ad inizio aprile scorso, farà il suo debutto su… Vai all’articolo

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Ubisoft annuncia che Uno sarà disponibile in digitale dal 9 agosto su Pc e console

Ubisoft e Mattel annunciano che Uno, il celebre e acclamato gioco di carte, sarà disponibile dal 9 agosto in formato digitale per Pc, PlayStation 4 ed Xbox One…. Vai all’articolo

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