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Those Who Remain, la paura in 10 immagini
Dopo la nostra recensione di Those Who Remain abbiamo deciso di regalarvi ancora un po’ di paura, scegliendo 10 immagini, per noi, significative. Uno scatto, una schermata o se preferite uno “screenshot” di gioco, ha la potenzialità di raccontarne una parte. L’ambizione di illustrare storia e gameplay per immagini, quasi come se fosse un libro per bambini, l’abbiamo, anche se più che una favola andremo a realizzare un racconto del terrore. Those Who Remain si presta particolarmente a questo tipo di sperimentazione, motivo per cui era il candidato perfetto per la nostra rubrica Giochi in dieci scatti.
Non fate l’errore di considerarla un re-recensione. Quello che avevamo da dire sulla storia e il gameplay lo abbiamo già detto. Questa volta ci siamo rilassati, per modo dire, andando a pescare le immagini e gli screenshot più significativi di Those Who Remain. Abbiamo cristallizzato, in un fotogramma, momenti, sensazioni e stato d’animo, evidenziando, al tempo stesso, le potenzialità di questa avventura grafica realizzata da Camel 101 e prodotta da Wired Productions.
Vi lasciamo, quindi, al nostro bizzarro album dei ricordi, con la speranza che quando terminerete Those Who Remain ne realizzerete uno vostro, magari da condividere con noi.
Benvenuti al Golden Oak Motel, la prima tappa del vostro viaggio in Those Who Remain. Nella speranza che il vostro periodo di permanenza sia congruo alle vostre aspettative, vi ricordiamo due semplici regole di permanenza sopravvivenza. Non spegnete la luce ed evitate sempre il buio. Potrebbero capitare degli incidenti poco piacevoli…
Come vedete le stanze sono belle e spaziose, anche se a volte perdersi è molto facile. Distinguere ciò che reale da quello che non lo è, rappresenta la prima difficoltà di questa avventura narrativa. Se siete in dubbio sul fare, non fatelo. Piuttosto, perdete quel minuto di tempo in più sul trovare una soluzione concreta. Those Who Remain non richiede scorciatoie e lampi di genio …
Come in questo caso di specie. Se vedete una porta sbarrata da una catena, il gioco vi sta suggerendo di fare qualcosa, tipo come andare in garage, spostare gli scatoloni, aprire l’armadietto metallico e prendere una tronchese. Una cosa perfettamente logica e funzionale, guidata dal gameplay di Those Who Remain. Una semplice domandina, però, così tanto per fugare ogni dubbio, fatevela lo stesso. Ci sarà un sacrosanto motivo se quella porta DOVEVA restare chiusa…
Le immagini di Those Who Remain parlano chiaro. Gli elementi del classico gioco (o film) di paura ci sono tutti. Stanze poco illuminate, bajour e lumini che servono solo a non farvi urtare su spigoli di mobili e letti, quadri e immagini decisamente inquietanti e, ovviamente, un temporale con tuoni da far venir giù le pareti. Il fattore immersivo è assicurato non solo dalla storia e dal nostro coinvolgimento, ma anche da un level design che attinge alle nostre più remote paure. Sospiri nel buio e porte che si chiudono improvvisamente davanti ai nostri occhi sono solo l’antipasto per il menù del terrore…
Wendyyyyy, mia cara, dove sei?! Sarebbe stato perfetto se verso di noi si avvicinava, adagio e molto lentamente, un triciclo senza conducente. In quel caso, sarebbero partiti i “fantozziani” 15 minuti di applausi. Come vi abbiamo detto prima, e non ci stancheremo di ribadirlo, troverete molto del vostro passato di cinefili…
Poltergeist? Ai confini della realtà? Ghostbuster? Stranger things? Tranquilli, ci fermiamo qui, anche se potremmo continuare fino ad arrivare ai giorni nostri. Vi sveliamo un dettaglio, senza però spoilerare troppo sul gioco. Prestate molta attenzione ai colori e all’intensità degli stessi. C’è un senso per tutto, questo è indubbio, ma non fermatevi mai alle apparenze. La ricerca dei motivi e dei perché è ala base del gameplay, ma ha un prezzo caro da pagare …
Benvenuti al Raccoon Police Department. Scherziamo, ovviamente, ma il primo pensiero, quando in Those Who Remain siamo entrati nel dipartimento di polizia, era rivolto a Resident Evil. Non solo, quindi, film ma anche altri videogiochi hanno ispirato gli autori di questa avventura grafica narrativa. D’altronde, quando si parla di terrore e paura, è difficile non bussare alla porta dei maestri del survival horror …
Vi capiterà, in più di un’occasione, che la storia e il gameplay di Those Who Remain vi trascinino in una realtà parallela. A metà tra il “sogno o son desto” finirete in una sorta di terra di mezzo dove vivrete in una versione distorta del gioco. Questa “zona grigia” è una reinterpretazione dell’ultima ambientazione giocata, con un level design drasticamente modificato. E ricordatevi, sempre, dove si nasconde il diavolo …
Dove mi trovo? Come sono arrivato qui? Queste sono le due domande a cui dovrete trovare una risposta nell’arco di tutta la vostra esperienza di gioco con Those Who Remain. Storia e gameplay sono disegnati per complicarvi il vostro lavoro, ma alla fine la verità riemerge sempre. Sarete voi a scegliere il vostro destino, nella buona e nella cattiva sorte. Spetta voi capire cosa vi aspetta in fondo al tunnel. Il vostro viaggio inizia solo adesso, anche se la destinazione potrebbe non piacervi molto.
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