Il publisher Blowfish Studios e lo studio di sviluppo Caustic Reality hanno annunciato che Infliction: Extended Cut arriverà martedì 25 febbraio su Pc, PS4 e Xbox One. Una versione per Switch verrà rilasciata in seguito.
Il titolo, già presente da oltre un anno su Steam nella sua versione “iniziale”, avrà in questa Extended Cut nuovi contenuti sbloccabili, finali aggiuntivi e una modalità New Game Plus.
Qui il trailer ufficiale. Buona visione.
IL GIOCO
In Infliction: Extended Cut il giocatore, sulla scia di una tragedia impensabile, entrerà in un incubo interattivo ambientato in una casa (un tempo felice) afflitta da spiriti maligni. Evitando la loro ricerca del giocatore senza sosta quest’ultimo dovrà trovare un modo per fuggire e mettere insieme i tasselli per far luce su un mistero celato da una lunga serie di eventi strazianti.
Il titolo costituisce un incubo interattivo, un’esplorazione da brividi dell’oscurità che può nascondersi in una casa di periferia dall’aspetto più normale che di possa immaginare. Il compito del giocatore sarà quello di passeggiare tra i resti di una famiglia un tempo felice, leggendo lettere e diari, ascoltando messaggi vocali e mettendo insieme indizi per comprendere i terribili eventi che lo avranno portato lì.
Il tutto essendo tutt’altro che soli. Qualcos’altro si annida in quella stessa casa, un essere di infinito dolore e rabbia. Durante la ricerca di indizi esso darà la caccia al giocatore, in attesa della sua possibilità di scatenare la propria rabbia su di esso.
CARATTERISTICHE CHIAVE
Un nemico irrequieto controllato dal computer perseguiterà il giocatore nel tentativo di catturarlo. Esso potrà nascondersi… O trovare un modo per reagire.
Sarà possibile esplorare una casa suburbana realistica e interattiva che diventerà più frammentaria e distorta scendendo in profondità.
Il giocatore dovrà leggere le lettere, trovare i diari ed esaminare i preziosi ricordi di una famiglia distrutta per comprendere i terribili eventi che lo avranno portato lì.
I contorni della storia prendono spunto dalle paure e dalle ferite di tragedie, anche domestiche, che tutti conoscono: cuori infranti, fiducia tradita, dolori e perdite.
La difficoltà standard indirizzerà il giocatore di tanto in tanto nella giusta direzione, ma nella modalità difficile egli sarà completamente solo.
Element Space, gioco di ruolo tattico fantascientifico di Sixth Vowel e Blowfish Studios, porta le sue battaglie strategiche e decisioni basate su un sistema di ideologia su PS4 ed Xbox One nel primo trimestre 2020. Lo hanno annunciato il publisher e lo sviluppatore del titolo che è disponibile su Steam per Pc dallo scorso 14 febbraio.
Il gioco, una produzione indie, ci porta nell’anno 2199 dove l’universo è in una fragile pace mentre le fazioni del Congresso Galattico si danno da fare per determinare un futuro per le colonie spaziali dell’umanità. Cercando di scompaginare questi gruppi, una setta terroristica chiamata Tempest provoca il caos in tutto l’universo. Il compito degli appassionati è quello di guidare una squadra nelle vesti del capitano Christopher Pietham per contrastare le minacce radicali e i piani segreti di Tempest.
Ecco il trailer d’annuncio. Buona visione.
Comandate, così, la squadra di Pietham in battaglie tattiche a turni in una campagna di 15 ore, trovando le posizioni ideali per decimare i nemici in 24 livelli realizzati a mano dove sono incluse anche le zone di copertura distruttibile.
I personaggi non sono bloccati nelle griglie, quindi i nemici possono allontanarsi dalla copertura. Usate un posizionamento superiore e rischi ambientali per ottenere un vantaggio ed eliminarli dal campo di battaglia.
Si potrà combattere con più di 30 armi da mischia ea distanza e sbloccare nuovi vantaggi costruendo una reputazione con varie fazioni. Prendete il potere della Sixth Vowel, una forza creata dal movimento della luce che ha permesso l’espansione cosmica dell’umanità. Usate le sue abilità per manipolare il suono, la luce e la materia, o esercitate la sua terribile energia contro i nemici.
Un sistema ideologico sfumato tiene traccia delle decisioni narrative e delle azioni di battaglia, influenzando le relazioni con i personaggi della squadra di Pietham e del mondo esterno. Questo impatto non solo sui personaggi diventano giocabili, ma innesca anche diversi rami narrativi.
Javier Entelman, CEO di Sixth Vowel, ha sottolineato:
Abbiamo reso Element Space pieno di decisioni difficili, ma una collaborazione con Blowfish Studios è sembrata la scelta più ovvia. La loro esperienza con i porting console e con l’industria dei giochi ci dà la sicurezza che saremo in grado di offrire la migliore esperienza possibile agli appassionati console quando combatteranno contro Tempest entro la fine dell’anno.
PRESENZA AL PAX AUS 2019
Per chi avesse voglia, Blowfish Studios presenterà la versione console di Element Space insieme ad altri titoli del suo prossimo catalogo dall’11 al 13 ottobre prossimi al PAX Aus 2019 di Melbourne allo stand # PR03.
Non è importante l’età, l’estrazione sociale, la provenienza geografica: i “robottoni” jappo avranno sempre un ammontare “indecente” di fascino, soprattutto su noi “ragazzini cresciutelli”. E, purtroppo, l’unico modo che noi “ragazzini cresciutelli” abbiamo di sperimentare l’ebbrezza di un Mech armato fino ai denti (metallici), è al momento sedersi comodamente su di un divano e accendere la propria console. War Tech Fighters ci propone proprio questo: utilizzare un grande e potente robot con cui affrontare svariate missioni nello spazio. War Tech Fighters è uno sparatutto/action in terza persona, uno degli ultimissimi dei (non particolarmente tanti) ludi che trattano il tema.
Il gioco, uscito l’estate scorsa su Pc a firma di Drakker Dev e Blowfish Studios, è approdato in una novella versione su console, che è sostanzialmente identica se non per alcune minuzie di carattere estetico.
Ecco la nostra recensione della versione Xbox One che, puntuale come da annuncio, debutta oggi su console e quindi anche su PS4 e Switch. Buona visione.
IL FUTURO DELL’UMANITA’
Il gioco ci narrerà la storia di un’umanità sparsa tra decine di pianeti colonizzati, in un futuro distante. Pianeti che, com’è lecito attendersi, vorrebbero ognuno la propria autonomia. A cosa può portare la situazione? Ad una guerra ovviamente, con noi nel mezzo. A rendersi protagonisti del conflitto, com’è lecito attendersi, saranno proprio i Mech (nel gioco chiamati War Tech). Il titolo ci offrirà una modalità campagna piuttosto classica, che consterà di missioni primarie e secondarie, le quali ci porranno obiettivi dei più variegati, ed una modalità “Sopravvivenza” in cui affronteremo ondate infinite di nemici, al fine di guadagnare oggetti e premi speciali.
All’inizio, il titolo ci farà scegliere fra tre mech diversi: Rhino, Hawk e Lynx, ognuno con le proprie caratteristiche specifiche che andranno ad impattare direttamente sul gameplay che, in generale, mescola vari elementi, con piccole punte action e rpg che fanno da contorno ad un classico shooter dal sapore arcade e piuttosto frenetico.
Avremo a disposizione un’arma primaria dai danni leggeri ed un’arma più pesante, entrambe limitate da una barra di energia che, al contempo, governerà anche i movimenti del nostro gigante d’acciaio. Gran parte dello shooting avverrà nello spazio, dove il sistema di lock on automatico inquadrerà differenti obbiettivi in movimento verso di noi che dovremo agilmente eliminare. Nonostante una discreta possibilità di movimento, che consisterà spesso in una continua rotazione, War Tech Fighter sembrerà per certi versi uno “shooter on the rail”, dove saremo sostanzialmente chiamati ad abbattere obbiettivi continui.
SHOOTING ED ALTRO NEL GAMEPLAY
Oltre ad una fase shooting divertente seppur non particolarmente ispirata o originale, nel gioco saranno previsti, nella più classica tradizione anime, degli scontri all’arma bianca tra mech, in cui duelleremo a suon di fendenti con altri War Tech.
Le sezioni di duello saranno completamente distaccate dalle fasi shooting più classiche, risultando essere concettualmente vicina ad un picchiaduro, ma paradossalmente statiche e “lente” rispetto alla frenesia classica del gioco, sfociando spesso anche nella frustrazione vista la notevole difficoltà di talune d’esse. Una buona divagazione estetica ma che poteva esser implementata seguendo la frenesia che pervade la sezione ludica “ordinaria”.
Il livello di difficoltà sarà un po’ complicato da “interpretare”: seppur il livello medio sia sostanzialmente accessibile e non particolarmente difficile, capiteranno situazioni in cui compariranno nemici particolarmente ostici e “slegati” dal livello in corso, i quali potrebbero eliminarci in pochissimi colpi. Tra una missione e l’altra, ritorneremo in un hangar che fungerà da Hub e in cui potremo spendere i crediti guadagnati durante le missioni, per ricercare nuove componenti e armi per il nostro “mostro” di metallo.
La caratteristica preziosa del gioco, sarà infatti l’altissima personalizzazione del nostro robot, che potremo modificare in ogni singola parte in base alle nostre preferenze, senza particolari rotture ma semplicemente in base ai nostri gusti. Questo grazie anche alle 180 componenti differenti che possono offrire vantaggi specifici. Durante il corso del gioco, otterremo anche classica esperienza in chiave ruolistica dal completamento di missioni e obbiettivi, la quale ci consentirà di far livellare il nostro pilota e ottenere bonus in attacco e difesa.
UNA PRODUZIONE INDIE PIACEVOLE
Da un punto di vista tecnico, War Tech Fighters offrirà un comparto piacevole seppure non in grado di competere ovviamente con produzioni migliori e più esose. Se, in generale, i modelli dei mech saranno ben realizzati, tutto il resto, dall’ambientazione, alle navi spaziali e agli scenari, soffriranno di una certa “anonimità”. Soprattutto, gran parte dei livelli spaziali risulteranno “vuoti” di dettagli e un po’ carenti a livello di puro colpo d’occhio. Da un punto di vista di mera programmazione, War Tech Fighters offre un’esperienza ludica di buon livello, con qualche piccolo glitch e qualche occasionale calo di frame che non comprometteranno eccessivamente la piacevolezza del titolo.
COMMENTO FINALE
War Tech Fighter è uno shooter arcade frenetico e divertente, ad un prezzo contenuto. Il titolo offre una buona longevità e una gameplay variegato, seppur non particolarmente originale né esente da difetti.
Un titolo consigliatissimo a chi ama i mech e, al contempo, un buon titolo da cui cominciare se ci si avvicina al genere per la prima volta.
JackQuest: Tale of the Sword, il platform di azione fantasy della casa editrice Blowfish Studios e lo sviluppatore NX Games, inizierà il suo epico viaggio il 24 gennaio per Pc, PS4, Xbox One e Switch.
Gli appassionati intraprenderanno una missione di salvataggio per salvare l’amata Nara dal disgustoso orco Korg, che ha catturato la bella fanciulla e la ha trascinata nella sua tana sotterranea. I giocatori esploreranno le caverne e scoprire Kuro, uno spirito imprigionato in una lama incantata. L’improbabile coppia di Jack e Kuro si avventurerà in un labirinto sotterraneo per liberare Nara, sconfiggere il suo rapitore e forse anche rompere la maledizione su Kuro.
Ambientato in un enorme mondo interconnesso, JackQuest pullula di enigmi ambientali, potenziamenti inestimabili, abilità speciali e magnifiche armi per aiutare il protagonista a sopravvivere nel nascondiglio di Korg ed agli abitanti del luogo. Al fianco ad un esercito di servitori sulla strada di Jack ci sono boss colossali che dovranno essere abbattuti prima che i nostri eroi realizzino i loro obiettivi.
JackQuest non perde tempo con il suo combattimento rapido e la progressione costante. I “completisti”, inoltre, vorranno esplorare ogni angolo del mondo per trovare i segreti ben piazzati e gli speedrunner saranno incoraggiati a rivisitare i dungeon di JackQuest per ottenere tempi più veloci.
Ben Lee, CEO di Blowfish Studios, ha detto:
Questo è uno di quei giochi che raccolgo e quindi non posso smettere di suonare perché mi sento sempre come se facessi qualcosa di significativo ogni volta che suono. Il mix di azione ed esplorazione frenetica di JackQuest rende difficile mettere giù, ed è stato un onore lavorare con NX Games per dare vita a questo gioco.
Lo strategico action Siegecraft Commander è, da oggi, disponibile anche su piattaforma Nintendo Switch. Lo ha annunciato il team di Blowfish Studios, che ha anche colto l’occasione per pubblicare l’inedito trailer che potete vedere qui in basso.
Il titolo offre la possibilità di costruire una rete di torri offensive e difensive catapultandole sul campo di battaglia: un colpo ben piazzato potrà scatenare reazioni a catena altamente distruttive. Il giocatore potrà combattere lungo due ricche campagne per singolo giocatore, destreggiandosi poi in una modalità multiplayer (sia in locale a schermo condiviso che online in cross-platform con Pc e One) che supporta sia i turni classici che il tempo reale.
Il novero degli strategici in tempo reale può vantare esponenti illustri e altri meno conosciuti. Basta citare StarCraft e WarCraft di Blizzard oppure Command & Conquer di Westwood Studios per avere una rapida idea dell’oggetto di cui si parla. Ma Siegecraft Commander, di Blowfish Studios, pur appartenendo di diritto ai giochi di strategia in tempo reale, non somiglia affatto alle pietre miliari che hanno dettato gli standard al genere. Approdato il 17 gennaio (ieri) su Steam, PlayStation Store e Microsoft Store di Xbox One, almeno su console risulta essere un gioco più unico che raro.
LA FORTEZZA PIU’ GRANDE ED IMPROBABILE CHE CI SIA
La campagna a giocatore singolo di Siegecraft Commander affonda le radici negli strategici in tempo reale offrendo una visuale dall’alto, assenza di turni tra quello che facciamo noi e quello che fanno gli avversari. Tuttavia prende subito le distanze da un WarCraft a caso per un’impostazione del tutto diversa della gestione dei nostri territori.
La struttura principale è la fortezza, dalla quale vengono – letteralmente – sparati gli avamposti a colpi di cannone, nella direzione che riteniamo opportuna e con la carica di polvere da sparo che decidiamo di impiegare. Questi avamposti seguono una traiettoria a parabola e appena toccano terra vengono immediatamente innalzati e collegati alla fortezza centrale da una cinta muraria. Dagli avamposti è possibile, a loro volta, far sparare strutture secondarie che fanno da nucleo ad un terzo tipo di costruzioni, che possono svolgere un ruolo offensivo oppure difensivo. Gli avamposti sono le uniche strutture che, selezionate, possono essere impiegati come bocche di fuoco manuale, per prendere a cannonate le strutture nemiche o le forze terrestri. Tutte – davvero tutte – le costruzioni sono collegate a quella che le genera da una cinta muraria. In breve tempo, come potreste immaginare e come aiutano a comprendere le immagini, si darà vita ad un’enorme, tentacolare, struttura di pietra piena di collegamenti che non ammettono sovrapposizioni.
Va da sé che la gestione oculata della posizione delle torri e delle strutture sia, di fatto, un gioco nel gioco e bisogna fare attenzione a quanto lontano, o verso quale direzione, sviluppare la nostra base. Dagli avamposti possiamo generare l’armeria (utile per generare strutture difensive), oppure la guarnigione da cui si costruisce, a sua volta, la caserma per sfornare milizie che sciamano in lungo e in largo nella mappa, autonomamente.
Non mancano strutture logistiche, come la libreria – giusto per citarne una – che sblocca la possibilità di erigere costruzioni più complesse e potenti, quali una difesa “Tesla” a base di fulmini e barriere protettive. Alimentare queste difese (o offese) particolari necessità delle materie prime presenti sulla mappa e sfruttabili grazie all’edificazione di un avamposto nei pressi.
Il gioco procede offrendoci gradi di sfida sempre più elevati ma mai proibitivi. Durante le missioni della campagna occorre spremere le meningi un minimo per riuscire a trovare la tattica giusta. Anche perché grandi cambiamenti in corso d’opera, data la natura del gameplay che non ammette errori e finezze, non possono farsi in gran numero.
LEGGERO, COLORATO E VERA GIOIA PER LE ORECCHIE
Siegecraft Commander si presenta con il motore grafico Unity, non ammette opzioni grafiche e non permette di modificare risoluzione grafica o grado di dettaglio. Questo, da un lato, offre la massima fluidità ed il minimo sforzo tecnico da parte del computer, inoltre lo rende uno dei giochi più intuitivi ed immediati del mercato. Dall’altro bisogna fare i conti con una grafica tanto colorata e fiabesca quanto poco cesellata dai filtri grafici che abbiamo avuto modo di conoscere ed imparare nel corso degli anni. Niente virtuosismi tecnici, quindi, ma fa da contraltare una presentazione sonora di prim’ordine: le note affidate a Peter Jeremias quasi stridono con la natura “infantile” del titolo, dei dialoghi degni di una produzione Pixar e avvolgono i menu e le scene di gioco di un’enfasi ed un’epicità che non ci si aspetta.
CHI NON GIOCA IN COMPAGNIA…
La presenza di una campagna in solitaria che presenta due fazioni, un’impostazione tattico strategica degna di un esaltante gioco da tavolo e il buon grado di spremuta di meningi offerto non poteva non essere il biglietto di invito, di Siegecraft Commander, per una modalità multigiocatore competitiva a colpi di ultima mossa da compiere.
Le opzioni, anche qui, sono poche e chiare: partita classica in tempo reale oppure a turni (preferibile di gran lunga, a nostro modesto avviso). C’è anche la possibilità di spendere i punti esperienza accumulati online per migliorare l’efficienza del nostro alter-ego, ottimizzando i tempi di ricarica, di recupero e di edificazione.
Questo, almeno, sulla carta, perché al momento di scrivere questa recensione è davvero molto difficile trovare anche un solo giocatore sui server di gioco, anche dopo un paio di minuti di attesa. Peccato, perché – lo ribadiamo – sulla carta si potrebbe profilare un’alternativa molto divertente ad un classico scacchi o ancor più classico (su Pc, almeno) Rts tra i tanti.
COMMENTO FINALE
Siegecraft Commander è un gioco di tattica e di strategia che viene giocato in tempo reale (quando si gioca in solitaria) oppure a turni (una delle due modalità online). Offre due campagne che aiutano ad apprendere le dinamiche di gioco e fanno conoscere le due fazioni proposte.
Si gioca da una visuale a volo d’uccello, in un ambiente totalmente tridimensionale ed il nostro scopo è controllare le fonti di materie prime per surclassare l’avversario e poterne debellare la presenza dalla mappa di gioco. La grafica è affidata ad uno stile fumettoso e colori vivaci, i dialoghi sono leggeri e divertenti e il tutto fa pensare ad un progetto mirato, soprattutto, alle giovanissime leve che si affacciano al mondo dei videogiochi e hanno il pallino della strategia e della tattica.
Si procede dalla fortezza di partenza, si sceglie la struttura da costruire e la si spara – letteralmente – dove si vuole, prendendo la mira con un cannone. Dalla struttura secondaria si sceglie “l’albero tecnologico” tipico di tutti gli strategici in tempo reale conosciuti: se strutture difensive o offensive; se costruzioni che contrastano unità nemiche aeree oppure terrestri.
Senza infamia né lode, con il valore aggiunto di fare praticamente sotto-genere a sé: Siegecraft Commander è certamente la più leggera e divertente novità che si inserisce nel novero degli strategici in tempo reale. Un plauso va fatto alla colonna sonora firmata Peter Jeremias, molto gradevole e d’impatto.
Pregi
Tecnicamente molto leggero e fluido. Colona sonora eccezionale. Effetti sonori convincenti. Semplice da giocare e a tratti avvincente. Può essere giocato con i visori di realtà virtuale. Presente il multiplayer, anche a turni.
Difetti
La leggerezza tecnica lo limita ad una presentazione visiva appena sufficiente. Uno dei punti focali è il prendere la mira e sparare le costruzioni, e questo sistema manca di precisione.