Shadow of the Depth, combattere l’oscurità dall’alto, anteprima

Si sa che negli ultimi anni molte produzioni di genere roguelike/roguelite hanno avuto un grande successo, come l’acclamato Hades (2020) di cui tutti stiamo aspettando il secondo, agognatissimo capitolo. Migliorare il proprio alter-ego morte dopo morte, personalizzare lo stile di gioco in base alla scelta fra più personaggi, avere un Read more…

Chants of Sennaar, recensione dell’esotico viaggio di un interprete

Chants of Sennaar si presenta come qualcosa di unico e intrigante. Un’avventura punta e clicca non troppo distante da opere come Deponia e Grim Fandango. Al centro di tutta l’esperienza puzzle del gioco ci sarà la lingua, la traduzione e l’interpretazione. Il contesto storico rivisita e fa sue le leggende Read more…

Wartales, la nostra recensione – IlVideogioco.com

Ultimamente il mondo dei videogiochi di ruolo ci ha offerto titoli piuttosto standardizzati, e che talvolta hanno incluso meccaniche atte a emulare (raramente con successo) la serie di Divinity: Original Sin, icona moderna di Larian Studios. Wartales, recentemente rilasciato in forma definitiva dopo un lungo e proficuo periodo di accesso Read more…

Frogwares annuncia Sherlock Holmes Chapter One

Un gioco sul detective più famoso della letteratura arriverà nel 2021 su Pc, PS4, Xbox One e console next gen a firma di Frogwares. Si intitola Sherlock Holmes Chapter One e sarà un thriller poliziesco in terza persona in ambiente open world. Sarà un prequel della storia che generalmente conosciamo. Una rivisitazione creativa di quello che potrebbe essere successo a Sherlock Holmes da giovane prima di diventare l’ingegnoso investigatore che tutti oggi conoscono.

Vi lasciamo al trailer d’annuncio e poi ai dettagli. Buona visione e buona lettura.

REINVENTARE UNA LEGGENDA: STORIA E AMBIENTAZIONE

Antonina Melnykova, lead narrative Designer di Frogwares, ha detto:

Questa volta volevamo essere più creativi nella storia che volevamo raccontare e abbiamo avuto un’idea che non è mai stata trattata da altri: il “primo grande caso” di Sherlock, vissuto quando aveva 21 anni. È Sherlock Holmes al suo massimo splendore, ma il suo talento era ancora grezzo e lui non era ancora il genio raffinato che è diventato in seguito. Spericolato, impaziente e un po’ sfacciato, ma inconsapevolmente già sulla strada per diventare una leggenda.

E continua:

Lo stesso vale per la location. Volevamo provare qualcosa di diverso dall’ormai troppo conosciuta Londra in epoca vittoriana. Siamo sempre nel 19° secolo, ma esploreremo un’isola del Mediterraneo. Un’isola dove la divisione tra classi sociali e la corruzione sono il pane quotidiano. Qui è dove il nostro Sherlock ha trascorso la sua infanzia. E ora, da giovane adulto, è costretto a tornarci per scoprire la verità mai svelata che sta dietro la morte di sua madre. Una perdita che ha distrutto la sua infanzia molti anni prima e lo ha costretto a trasferirsi a Londra. E, come sempre, Sherlock non è da solo nelle sue avventure. Prima di fare amicizia con John Watson, Sherlock aveva un altro migliore amico, Jonathan, e la loro relazione sarà la parte centrale del nostro gioco.

Conclude: 

Anche se stiamo cercando di essere più creativi con la vita di Sherlock da giovane, i fan della serie e del personaggio possono stare certi che resteremo fedeli e coerenti con il materiale originale. Molte persone hanno una visione ben precisa di chi sia Sherlock. La nostra storia non vuole cambiare quest’idea di Sherlock, ma piuttosto esplorare il suo passato per capire com’è diventato l’uomo che conosciamo, come ha iniziato ad amare il violino, o a usare il suo cappello distintivo e persino la sua dipendenza dalle droghe.

UN NUOVO APPROCCIO ALL’INVESTIGAZIONE E AL COMBATTIMENTO

Sherlock Holmes Chapter One
Sherlock Holmes Chapter One
Sherlock Holmes Chapter One



Oltre a una storia e un’ambientazione completamente nuove, il gioco è costruito attorno a quello che il team chiama il “sistema di investigazione globale”. Un metodo aggiornato e rivisitato dell’approccio “senza mani” adottato in The Sinking City, questo nuovo sistema ha lo scopo di andare ancora oltre e di dare ai giocatori molta più libertà per risolvere i casi in un modo che sembri un vero lavoro da detective.

Yaroslav Martyniuk, lead feature designer, ha spiegato:

Questo sistema consiste principalmente nel far sì che i giocatori facciano più affidamento alle loro intuizioni e alla capacità di risolvere dei casi. In Chapter One, gli indizi verranno acquisiti e analizzati attraverso una vasta gamma di abilità, stratagemmi, strumenti e metodi a disposizione di Sherlock. Dal momento che ci saranno tantissime combinazioni, i giocatori dovranno davvero riflettere sulle cose come un detective, perché unire gli indizi a caso o andare per tentativi non sarà molto efficace.

Inoltre, Sherlock Holmes Chapter One presenterà un sistema di combattimento che utilizzerà le leggendarie abilità di osservazione di Sherlock piuttosto che la forza bruta.

Abbiamo esaminato attentamente i feedback che abbiamo ricevuto dalla stampa e dai giocatori per The Sinking City e per i precedenti giochi di Sherlock. Questi ci hanno aiutato a definire le caratteristiche di Chapter One: indagine, storia, combattimento, esplorazione, ecc. Per esempio, il sistema di combattimento di Chapter One è stato completamente inventato da zero e molte altre meccaniche stanno subendo cambiamenti e miglioramenti per rendere il ritmo di gioco complessivamente migliore.

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Dreamo, Recensione

Se volessimo introdurre egregiamente il titolo di cui parleremo in questa sede, Dreamo, sviluppato da Hypnotic Ants ed edito da Carbon Studio, probabilmente non basterebbero decine di recensioni. Questo perché, il gioco in questione, che potremmo genericamente definire strettamente a livello ludico-meccanico, diviene etereo e rarefatto nel momento in cui ci avventurassimo (è proprio il caso di dirlo) in una sua complessiva interpretazione a livello di mera esperienza “mediatica”.

Dreamo è, appunto, un sogno seppur terribile e da cui, con le nostre forze mentali, cercheremo di fuggire. Ma Dreamo è anche un viaggio teso a ricostruire sé stessi e a riflettere sull’essenza stessa della vita, un costante punto interrogativo che danza selvaggiamente e caoticamente su di un sottile filo di lana, teso nervosamente su di un baratro “che ci guarda”.

Vediamo come è andata in questa nostra recensione del gioco in arrivo proprio oggi, 20 febbraio 2020, su Steam . Buona lettura.

TRAMA

Dreamo è un’avventura in prima persona fortemente basata sulla narrazione e la risoluzione di enigmi. Nel titolo, impersoneremo Jack Winslow, uno scienziato vittima di un grave incidente aereo a cui sopravvive miracolosamente. Ma, non senza effetti secondari: il nostro alter-ego si ritroverà in una sorta di “terra di mezzo”, fra realtà e sogno, guidato dalla voce della dottoressa Moreau che, dopo alcuni istanti, rivelerà al nostro protagonista la verità: Jack è in un profondo stato di coma e l’esplorazione di questo improbabile universo è un percorso necessario per poter rinsavire e guarire completamente.

L’area di gioco, piuttosto vasta e liberamente esplorabile, sarà cosparsi di enigmi da risolvere, ma anche di punti di interesse che attiveranno linee di dialogo fra Jack e la dott.ssa Moreau: in sostanza, il procedere innanzi con la risoluzione e l’esplorazione, consentirà al nostro protagonista di recuperare piccoli tasselli di memoria al fine di ricomporre un complessivo mosaico utile per “fuggire” dal sogno. In aggiunta, il titolo straborda di richiami colti relativi all’io, alla psiche umana e alla sua complessiva strutturazione, sia attraverso i dialoghi fra Jack e la dottoressa, sia anche attraverso specifiche immagini e punti di interesse che scoveremo esplorando (come, ad esempio, un lembo di terra “rattoppata” e sanguinante).

GAMEPLAY

Come detto, l’unico modo per procedere innanzi con la trama in Dreamo sarà affrontare e risolvere i tanti puzzle sparsi per il mondo di gioco. La strutturazione degli enigmi poggerà su questo concept: avremo un cubo sulle cui facce saranno posizionati diversi pioli su cui poter sistemare delle ruote dentate. L’obbiettivo, in sostanza, sarà creare una “linea” di movimento sfruttando il moto delle ruote dentate.

Nel dettaglio, su almeno una delle facce, sarà presente di base una ruota “verde”, ovvero in grado di vorticare autonomamente, a cui dovremo correlare ruote dentate prive di movimento per creare un unico meccanismo “vivo” e continuo. Le facce dei cubi saranno collegabili fra loro attraverso i succitati pioli, i quali saranno fissi oppure, attraverso un sistema di pressione, attivabili secondo pattern predefiniti. Ad esempio, attivarne uno su di una faccia, potrebbe disattivarne altre sul resto dei “volti” del cubo, andando ad amplificare la difficoltà degli enigmi.

Nonostante un concetto di base “limitato”, ovvero un cubo con pioli su cui sistemare delle ruote meccaniche, gli sviluppatori del titolo sono riusciti in una piccola impresa, ovvero diversificare in modo intelligente lo stesso andirivieni meccanico-concettuale, rovesciando e ampliando continuamente l’interazione fra i tre elementi di cui sopra e le possibilità risolutive dei singoli cubi.

Una volta risolti gli enigmi, sbloccheremo un oggetto specifico che, una volta posizionato su di un “illuminato” piedistallo, sbloccherà l’area esplorabile successiva e, in contemporanea, farà avanzare il processo di “rinsavimento” del nostro alter-ego virtuale attraverso il dialogo tra il protagonista e la dottoressa.
Ogni piccolo oggetto da posizionare, sarà parte della complessiva memoria di Jack, sia del passato recente (e quindi, correlata all’incidente aereo) che a quello più remoto. Nonostante una certa difficoltà, sapientemente ascendente, dei puzzle ed una trama seria e profonda, Dreamo è in realtà un gioco quieto e “lento”: l’obbiettivo è fuggire dal “sognincubo”, ma non avremo timer o fretta di farlo.

Oltre ad una modalità campagna, sin qui descritta, Dreamo offrirà anche un comparto distaccato, chiamato “Challenge Mode”, in cui dovremo superare stage separati via via più difficili risolvendo i “soliti” cubi, in una struttura che ricorda da vicino alcuni titoli mobile.

Dreamo, in sostanza, è tutto qui: quindi, è un gioco perfetto? In realtà, no: data la sua complessa natura narrativa, Dreamo non avrà chissà che longevità (siamo, in base alle nostre capacità di risoluzione, tra le 5 e le 10 ore di gioco) e non sarà granché rigiocabile, una volta completata la linea di trama principale “sui binari”, parzialmente tamponata dalla modalità sfida. A questo, si aggiunga anche che, la sua complessiva movenza ludica come detto ragionata e lenta, è un sostanziale omaggio agli appassionati del settore e non offrirà ibridizzazioni o dinamismi particolari, non risultando probabilmente appetibile a coloro che derivano da altri generi più “veloci” o, magari, abituati a titoli ad enigmi più cadenzati.

TECNICA

Esteticamente parlando, Dreamo poggerà le sue movenze ludiche su di una semplice quanto curata grafica in stile Voxel, basata su di un dettaglio volutamente “povero” atto ad aumentare l’immersività e la sensazione d’essere in una realtà alternativa. Data la palette cromatica piuttosto chiara e i colori accesi che caratterizzano l’estetica complessiva della produzione Hypnotic Ants, alle volte sarà difficile comprendere visivamente alcuni enigmi e, addirittura, in taluni casi perderemo addirittura di vista il puntatore del mouse, per qualche istante. La cosa si tampona solo parzialmente giocando un po’ con le opzioni video disponibili. In aggiunta, l’effetto Blur fisso che si attiverà durante la risoluzione degli enigmi, seppur apprezzabile a livello concettuale (d’altronde, è una sorta di mondo fra sogno e realtà), renderà ancora più “fastidioso” il focus visivo sull’enigma.

Tecnicamente, data la limitatezza intrinseca del gioco, Dreamo offrirà un comparto di buon livello, notevolmente personalizzabile e di base pregevolmente ottimizzato. Durante il test del titolo, non sono stati riscontrati bug “apocalittici”, seppur sporadicamente capiterà di dover ricliccare più e più volte i cubi per farli “levitare” in modo da poter avviare il processo di risoluzione degli enigmi.

A livello di performance, il gioco è stato testato con un “macchinario” di fascia medio/alta, che ha permesso di godere del titolo in Ultra HD a 60 frame pressapoco stabili. Per quanto concerne il comparto sonoro, il titolo offre un unico tappeto sonoro, che poggerà su linee musicali ambient e vagamente orchestrali, il cui tema centrale si ripeterà in salse diverse. Ottima la complessiva recitazione vocale del titolo, la quale sarà uno dei capisaldi dell’esperienza ludica.

COMMENTO FINALE

Dreamo è un gioco semplice nella sua generale struttura, ma dettagliato, profondo e rilassante: una storia complessa di ricostruzione del proprio vivere, interiore ed esteriore, attraverso la risoluzione di enigmi e l’esplorazione. Un titolo calmo e con una dosata difficoltà, ma che proprio per la sua rilassatezza e costituzione, sarà probabilmente apprezzato solo dagli amanti del genere.

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