Dragon Ball: Sparking Zero, un sogno che diventa realtà, recensione

Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 3 (2007), conosciuto nel Sol Levante con il nome di Dragon Ball Z Sparking! Meteor, debuttò alla fine della generazione di PS2, determinando il culmine di una serie di picchiaduro che per oltre 15 anni ha rappresentato l’apice delle “conversioni videoludiche” dell’opera di Akira Toriyama, Read more…

Little Witch Nobeta, recensione Pc – IlVideogioco.com

Little Witch Nobeta è uno di quei titoli la cui uscita è rimasta fuori da buona parte dei radar, il tutto per ragioni indefinite. E dire che si tratta di un progetto recentemente rilasciato nella sua versione 1.0 dopo circa due anni di accesso anticipato, dove gli aggiornamenti e in Read more…

Scarlet Nexus, la nostra recensione – IlVideogioco.com

Ormai è risaputo che Bandai Namco sia sinonimo di Giappone. Le sue produzioni spaziano da titoli su licenze ufficiali di anime nipponici a giochi completamente originali ma con lo stesso stampo, come Code Vein o un qualsiasi Tales Of. Scarlet Nexus, nuovo action rpg, non fa eccezione. Infatti tutto ciò Read more…

Konami annuncia Getsufumaden: Undying Moon, a maggio in early access – IlVideogioco.com

L’annuncio è di Konami: GetsuFumaDen: Undying Moon arriverà il 13 maggio su Steam in early access. Il prezzo sarà di 24,99 euro. Il titolo arriverà anche su Switch nel 2022. Sviluppato dallo studio indipendente GuruGuru, insieme a Konami Digital Entertainment, GetsuFumaDen unisce l’azione di un videogioco 2d in stile roguevania Read more…

Infernal Radiation sta lasciando l’early access – IlVideogioco.com

È ormai tutto pronto per Infernal Radiation, il titolo che sancisce l’esordio dello studio polacco Asmodev che ha lavorato anche su Priest Simulator. uscirà dall’accesso anticipato di Steam il 28 dicembre, ovvero lunedì prossimo. Il gioco è pubblicato su Pc da Art Game Studio ed Ultimate Games. Infernal Radiation ha Read more…

Marvel Avenger’s, Recensione PS4 – IlVideogioco.com

Il mondo di videogiochi è pieno di titoli d’azione. Aggiungiamo un sistema di ricompense (loot), progressione come videogioco di ruolo d’azione, personalizzazione estetica. Chiudiamo l’offerta con un sistema di combattimento e di colpi preso in prestito dai “grandi” picchiaduro a scorrimento come Devil May Cry e God of War, la Read more…

Crash Bandicoot 4: It’s About time è stato annunciato

I fan di Bandicoot si preparino e segnino il 2 ottobre: il nuovo Crash arriva nel corso dell’anno con un gioco completamente nuovo. Activision Blizzard e lo sviluppatore Toys for Bob, regalano ai fan il degno seguito della trilogia originale grazie a Crash Bandicoot 4: It’s About Time. Gli amati Read more…

MicroMan annunciato per Pc, Switch e next-gen

MicroMan è il nuovo progetto dello studio polacco indipendente Glob Games Studio. È un titolo d’azione piuttosto insolito che verrà rilasciato su Pc durante il secondo semestre del 2021, e successivamente farà il suo debutto anche su PS5, Xbox Series X e Switch.

Gli sviluppatori comunicano che al lancio si avrà accesso ad un gamplay molto vario e una storia piena di umorismo e follia, in oltre il gioco combinerà avventura, azione e sopravvivenza, insieme alla possibilità di vedere il mondo umano da una prospettiva completamente nuova. Quella di un uomo rimpicciolito.

I creatori hanno anche annunciato che MicroMan sarà caratterizzato da decisioni che influenzeranno direttamente il gameplay.

UN GRANDE MONDO PER UN PICCOLO UOMO

L’obiettivo del giocatore sarà quello di trovare un modo per far tornare il protagonista alle sue dimensioni normali. Come spiegano gli autori, la strada per raggiungere questo obiettivo non sarà breve e facile, e il gameplay stesso sarà molto vario e includerà vari elementi interessanti e sorprendenti. MicroMan coinvolgerà i giocatori faccia a faccia contro potenti nemici (come formiche, rane e ricci), mezzi di trasporto insoliti (ad esempio una farfalla), ostacoli da superare e anche contro le condizioni fisiche del nostro protagonista.

CARATTERISTICHE CHIAVE

Microman-Annuncio
MicroMan-B

MicroMan-Farfalla

  • Una storia folle e un’avventura dinamica.
  • Una prospettiva completamente nuova sulla giungla urbana.
  • Un’esperienza ricca di umorismo.
  • Minacce inaspettate (come formiche, ricci e ratti).
  • Lottare per la sopravvivenza.
  • Mezzi di trasporto insoliti (ad esempio, una farfalla e uno skateboard)
  • Audio e immagini alla moda.

Karol Marcinkowski, vicepresidente di Glob Games Studio ha sottolineato:

Quando eravamo giovani, di tanto in tanto la maggior parte di noi voleva diventare grande. Ma anche la situazione inversa poteva essere affascinante. Questo tema è stato ripreso già circa 200 anni fa da Jonathan Swift in Viaggi di Gulliver, dove il protagonista principale si è ritrovato nella terra dei giganti.

In tempi più moderni, è apparso nei fumetti di Ant-Man o nel film Honey, I Shrunk the Kids. MicroMan si ispira ovviamente a queste opere, tra le altre, ma allo stesso tempo sarà qualcosa del tutto nuovo e unico nel settore dei giochi.

Marcinkowski ha aggiunto:

Il nostro nuovo gioco vi permetterà di guardare il mondo umano da una prospettiva completamente nuova. MicroMan dovrà affrontare avversità a cui la persona media non penserebbe nemmeno. Forniremo ai giocatori un’avventura sorprendente, dinamica e, allo stesso tempo, molto sfaccettata. Combatteremo i topi, scapperemo da un riccio, cercheremo un modo per salire sull’autobus o cercheremo di evitare di essere schiacciati dai piedi umani. E queste sono solo alcune delle cose che MicroMan offrirà. Tutto questo sarà avvolto da un audio e da una grafica alla moda e cosparso di una buona dose di buon umore.




Claudio Szatko

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Danger Scavenger arriverà su Pc e console nel 2020

Star Drifters, software house che ha realizzato Driftland: The Magic Revival titolo di strategia 4X in tempo reale – ha unito le forze con Piotr Wołk per dar vita a un nuovissimo gioco d’azione in stile cyberpunk: Danger Scavenger. Un nuovo titolo che si prepara ad uscire sul mercato su Pc (via Steam) nel secondo trimestre e per console nel quarto trimestre 2020.

Sotto il teaser d’annuncio. Buona visione.

IL GIOCO

Mortalmente efficienti, molto abili, invisibili ai cittadini indifferenti, combattono le avide corporazioni che hanno intere nazioni sotto il loro controllo. I capi li hanno chiamati sprezzantemente Scavengers, sono stati loro ad accorgersi per primi che la situazione si era ribaltata.

Ed è l’intelligenza artificiale A.I.O.N.E. che ha preso il controllo, causando la rivolta delle macchine contro i loro padroni. Il momento è arrivato. Uscire dall’ombra per affrontare questo nuovo nemico in aperta battaglia. Presto l’A.I.O.N.E. scoprirà quanto sono pericolosi gli Scavengers.





Danger Scavenger è un roguelike a tema cyberpunk, in cui le società malvagie immerse in un ambiente caotico decidono il destino sul mondo. Gli Scavengers , un gruppo di emarginati una volta respinti dal destino, ora glorificati e ammirati, decidono di superare lo status quo. Il giocatore deve vestire i panni di uno di loro e partire per un’avventura rischiosa in cui può scegliere il proprio destino.

Scegliendo il proprio percorso con saggezza, si può diventare uno degli emarginati a cui non piace lo stato in cui si trova il mondo. Iniziando una caccia rischiosa alla ricerca della liberazione e delle innumerevoli ricchezze nascoste in enormi grattacieli. Il pericolo è così grande che ogni Scavenger può cambiare la storia per sempre: o diventare un altro cacciatore di rottami dimenticato.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI





  • Gameplay dinamico basato su rischio-ricompensa: il giocatore dovrà fare le scelte con attenzione, affrontare le sfide e diventare l’eroe che ha sempre voluto essere. Oppure… scegliere la via più facile e tornare indietro con niente.
  • Quattro unici Scavengers tra cui scegliere per un buon inizio e con altri a venire: ognuno di loro ha la sua abilità e il suo stile nel risolvere i problemi del mondo: furtività, strategia, azione rapida, o forse un mix? La decisione spetta al giocatore.
  • Cooperativa con un massimo di quattro Scavenger per prendere a calci la società.
  • Cinque avide corporazioni da sconfiggere: più di 30 tipi di nemici da affrontare, dalle versioni normali alle loro versioni speciali più i boss.
  • Combinazioni di oggetti inaspettati da scoprire durante l’avventura: proprio come nella realtà non ci sono due fiocchi di neve uguali, non si può mai ottenere lo stesso oggetto due volte. Si potrà progettare la strategia perfetta dopo vari tentativi ed errori ripetuti, ovviamente dopo molte morti.
  • Un’ampia selezione di oltre 30 armi, oltre 50 oggetti o potenziamenti, attivi e passivi, da acquistare o saccheggiare.
  • Colonna sonora composta da Szymon Weiss.

Claudio Szatko

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Comanche, prime impressioni

Un po’ di emozione è impossibile da nascondere, soprattutto per tutti quei giocatori non esattamente imberbi. Perché, quando si parla di Comanche, specialmente per un appassionato di velivoli di guerra, ciò non può che portare a circa 30 anni fa. Anni che diventano ere geologiche, da un punto di vista squisitamente ludico, quando i pixel erano pochi, i suoni ancora meno ma, forse, il divertimento era esponenzialmente maggiore.

Comanche è una serie incentrata sugli elicotteri da guerra, cominciata nel 1992 con il capitolo Maximum Overkill e giunta, una decina di chapter dopo, sui nostri Pc in una versione moderna e aggiornata. Ed è bene specificarlo: il capitolo precedente a quello che analizzeremo oggi in questa sede, Comanche 4, uscì nel lontano 2001 e, da allora, il silenzio. Quindi, tra i due, un’eternità in termini puramente “scenici” e che sembra voler traslare l’animo “vetusto” (in senso, ovviamente, positivo) di un titolo di punta del passato, nel moderno, pandemico mondo del gaming. Ci riuscirà?

Ecco la nostra anteprima del titolo portato su Steam in accesso anticipato dallo scorso 12 marzo grazie al publisher THQ Nordic ed al lavoro dello sviluppatore Nukklear. Buona lettura.

L’INFERNO IN CIELO

Comanche è uno sparatutto simulativo che ci metterà al comando di un potentissimo elicottero da guerra, chiamato ad affrontare missioni che partono da semplice routine sino ad arrivare al suicidio sfiorato. Il titolo ci porterà su differenti scenari bellici via via più complicati da gestire e differenti anche da un punto di vista più strettamente morfo-geografico.

Una volta superati i canonici fotogrammi introduttivi, ci si parerà innanzi una duplice scelta praticabile dal nostro comodo hangar: affrontare la campagna in singolo oppure sfidare altri giocatori in un multiplayer competitivo online. Per quanto concerne la campagna, il titolo ci offrirà sul piatto una atipica, per una simulazione, storia sulla falsariga di una produzione action di celluloide.

Dopo l’incidente Iran-USA RQ170, in cui un UAV (veicolo aereo senza pilota) è stato violato e catturato attraverso la guerra informatica, l’esercito americano ha segretamente ripreso lo sviluppo del programma elicottero RAH-66 per operazioni speciali. L’obiettivo era quello di sviluppare una macchina da guerra invisibile altamente manovrabile e altamente avanzata per terreni impervi e montuosi, in grado di distribuire droni a bassa portata non riparabili per operare in ambienti ad alto rischio.

Il programma ebbe un pieno successo e le unità speciali Comanche sembrarono inarrestabili nelle loro missioni. Ma poi, quando i progetti trapelarono attraverso un sito Web di informatori, ogni gruppo e potere, che potevano permetterselo, costruì e modificò il Comanche per i propri scopi. Con ciò, era iniziata una nuova era della guerra, metallicamente inscatolata in un elicottero. Premesse interessanti per una campagna che, però, non sarà particolarmente estesa in termini di longevità, principalmente perché il titolo si trova al momento in early access.

In sostanza, il gioco sviluppato da Nukklear Digital ci introdurrà in un potente strumento di morte che, però, non sarà esattamente facile da domare. Qualsiasi sia la nostra scelta, tra lanciarsi nel belligerante single player o battere altri piloti online, il consiglio spassionato è quello di giocarsi (e rigiocarsi, se serve) il tutorial introduttivo: Comanche non è un shooter arcade, ma una simulazione piuttosto accurata di ciò che comporta domare un velivolo del genere. La vera sfida primaria che quest’ottimo gioco simulativo ci presenterà davanti sarà proprio quella di “imparare a manovrare un elicottero”.

Niente comandi semplificati, niente aiuti assistiti o altro, fin dal primo momento di gioco ci ritroveremo un simulatore sviluppato in modo preciso e puntuale, con tutti i pregi e i difetti che la scelta può contenere.

PASSA LA CERA, TOGLI LA CERA… DALLE PALE

Anche per i più smaliziati, Comanche non risulterà affatto semplice. Vuoi per una routine complessa da seguire alla lettera per poter controllare efficacemente il velivolo, vuoi anche per una sfilza di comandi e procedure impressionante, il titolo risulterà piuttosto ostico da deglutire e basato, fondamentalmente, su di un continuo “prova, sbaglia, riprova” che potrebbe frustrare alcuni giocatori abituati a “vincere” sin dai primi istanti.

In Comanche non saremo solo chiamati a primeggiare in operazioni di guerra, ma avremo modo di partecipare anche a missioni di ricognizione con dei droni da guerra, in gran numero e dotati di diverse caratteristiche peculiari, oppure di infiltrazione in basi nemiche, in cui saremo chiamati ad attivare o disattivare sistemi di sicurezza e abbattere i nemici all’interno dei quartier generali avversi. Potremo comandare i droni a distanza direttamente dall’elicottero stesso e che si riveleranno fondamentali specialmente nell’ispezione di zone morfologicamente inaccessibili per un elicottero, come grotte o altre location di dimensioni ridotte.

Avremo modo di accedere ad una vasta gamma di elicotteri differenti, che potremo sbloccare completando varie missioni all’interno della campagna di gioco, ognuno con le sue caratteristiche e dotazioni speciali che potremo adattare al nostro personalissimo stile di gioco.

Comanche
Sia droni che elicotteri, in base a caratteristiche fisse riguardanti il complessivo equipaggiamento, potranno essere contemplati quasi fossero delle classi in senso strettamente ruolistico, con diversi parametri base che potranno essere successivamente potenziati sbloccando i necessari componenti. Il vero punto forte e focus di Comanche è sicuramente il multiplayer: due squadre si contenderanno diversi obiettivi per portare a casa la vittoria, in una battaglia sia d’azione che di strategia.

Qui il gioco acquista un fascino completamente diverso, anche grazie all’ottima capacità degli sviluppatori di equilibrare da un lato la strategicità del titolo, piuttosto accentuata e basata su manovre da centellinare al centimetro, che si respira nella campagna in singolo, coadiuvata da una sfida che, nonostante si tratti di una simulazione, resta sempre piuttosto accesa online.

E passeremo dalla prima persona alla terza alternando, appunto, fasi sparatutto e fasi un po’ più studiate.

UN EGREGIO SPETTACOLO VISIVO

Comanche prime impressioni

Visto il prezzo budget in accesso anticipato, Comanche non è certamente un titolo qualitativamente eccelso da un mero punto di vista grafico ma, contestualmente, nemmeno così brutto. Anzi. Le peculiarità dell’Unreal Engine sono sfruttate più che degnamente. Ci sarà una buona alternanza e varietà di biomi differenti, giochi di luce tutto sommato buoni e il cockpit dei velivoli sarà piuttosto dettagliato e verosimile.

Anche i modelli di elicotteri e droni, pur non facendo gridare al miracolo, si mostreranno piuttosto in forma e egregiamente realizzati, con sufficienti dettagli in bella mostra tali da non rendere scontento nessuno. Una realizzazione complessivamente sopra la media ma che, con un adeguato sviluppo e supporto futuro, potrebbe tranquillamente toccare vette decisamente superiori. Anche da un mero punto di vista computazionale, Comanche non ha sofferto durante il nostro test di bug e glitch piuttosto gravi e questo è decisamente un punto a suo favore, considerando il suo stato apertamente “acerbo” di sviluppo.

Una performance solida, sessanta fotogrammi raggiungibili abbastanza velocemente e senza grandi compromessi e “decisioni drammatiche” tra le opzioni, sufficienti per ottenere le prestazioni desiderate, e che restano in linea di massima stabili per la gran parte del tempo.

Per quanto concerne il sonoro, tutto è parso già sostanzialmente d’alto livello, con effetti audio “giusti” e che rendono più coinvolgente la simulazione (e in alcuni casi, sono anche d’aiuto).

COMMENTO FINALE

Comanche va a riempire un vuoto importante, sia per coloro che amano le simulazioni belliche ma anche per i tanti fan che hanno amato la serie originale.

Ci sono tutti gli elementi di partenza per permettere che il titolo possa essere apprezzato, seppur si tratti sempre di una simulazione “tosta” e che, anche per non snaturare sé stessa, non potrà probabilmente mai esser apprezzata da chi ha una vena più arcade.

Con un adeguato support post pubblicazione in early access, ci sono tutte le condizioni per far sì che il titolo Nukklear Digital divenga punto di riferimento in un settore sì di nicchia, ma al contempo ingiustamente abbandonato.

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Sakura Wars, vediamo le sequenze di combattimento

Conosciamo un po’ più approfonditamente Sakura Wars, titolo in arrivo il prossimo 28 aprile su PlayStation 4. SEGA ci offre un’occhiata alle sequenze di combattimento del gioco giudicate dal publisher come “esilaranti e sopra le righe”.

Quando i giocatori vestiranno i panni di Seijuro Kamiyama, le sfide non saranno solo con l’Imperial Combat Revue, ma anche con ogni altra squadra di combattimento al mondo. C’è una grande battaglia che incombe.

Subito dopo essere stato nominato capitano della Flower Division, il capo del protagonista, Sumire Kanzaki, annuncia che la squadra protettrice di Tokyo rischia di essere sciolta. Gli appassionati ed il loro team avranno la possibilità di mettersi alla prova e salvare l’eredità della Flower Division, vincendo i Combat Revue World Games.

I Combat Revue World Games sono un torneo intenso e dinamico in cui le squadre di combattimento di tutto il mondo si sfidano in elaborate performance sul palco combattendo con i loro giganteschi mech.  Una sorta di Olimpiadi, aggiungiamo noi. Sono stati instituiti con la speranza che avrebbero favorito uno spirito di unità e migliorato al contempo il profilo pubblico consentendo a questi eroi di mostrare le loro abilità di combattimento alla popolazione.

Sakura Wars A

Sakura Wars


La Flower Division dovrà affrontare un’opposizione particolarmente accanita da Shanghai, Londra e Berlino. Le regole sono semplici, l’impresa un po’ meno:

  • Ogni match è una battaglia tre contro tre suddivisa in tre round.
  • Dovrete scegliere due componenti della vostra squadra che combatteranno al vostro fianco.
  • Ogni squadra guadagna punti sconfiggendo obiettivi situati intorno all’arena del torneo.
  • Questi punti incrementano un indicatore. Vincete sconfiggendo il vostro avversario o ottenendo più punti alla fine della partita.

Siete pronti a lottare per raggiungere la gloria, il prestigio e, soprattutto, i finanziamenti del governo per mantenere operativa la Flower Division? Il compito spetta a voie quando Sakura Wars verrà lanciato per PlayStation 4 il 28 aprile prossimo. Più dettagli sul sito ufficiale del gioco.

Ecco un nuovo video, il combat trailer. Buona visione.

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Warriors Orochi 4 Ultimate è disponibile

Oggi, Koei Tecmo Europe e lo sviluppatore Omega Force annunciano che l’action game 1 vs. 1000, Warriors Orochi 4 Ultimate, è disponibile per PlayStation 4, Switch, Xbox One e in digitale per Windows Pc tramite Steam.

Il nuovo gioco è disponibile sia come titolo autonomo per coloro che non hanno ancora provato Warriors Orochi 4, sia come Upgrade Pack speciale per coloro che possiedono già il gioco precedente.

L’ultimo capitolo della dinamica serie di Koei Tecmo include personaggi di Dynasty Warriors, Samurai Warriors e gli dei della storia antica che si uniscono in una lotta a tutto campo contro sciami di nemici mentre cercano risposte sul perché si sono riuniti in questo misterioso nuovo mondo per combattere contro Odino e il suo esercito malvagio. Personaggi All-Star e i preferiti dai fan, come Ryu Hayabusa e Giovanna D’Arco, si uniscono al cast di Ultimate, aumentando il numero di personaggi giocabili, dei già strabilianti 170 del titolo base fino al nuovo numero di 177.

Ecco il trailer di lancio.

Inoltre, Warriors Orochi 4 Ultimate vanta una nuovissima Infinity mode. I giocatori potranno gestire un party per tre giocatori in questa straziante avventura attraverso “Le prove di Zeus”, mentre tentano di liberare 12 torri – con dungeon che rappresentano ogni segno dello zodiaco. Man mano che completano ogni prova, i giocatori guadagneranno punti esperienza, sbloccando così nuovi personaggi e rafforzando le armi attraverso la battaglia, combattendo nemici sempre più difficili con ogni avanzamento della torre.

L’altra aggiunta: i potenti Sacred Treasures possono ora essere scambiati tra i combattenti, sono state aggiunte ulteriori storie secondarie per aiutare a far luce su alcuni personaggi e le loro motivazioni in battaglia, e ci sono due nuovi finali – con Perseo che ora detiene la chiave per sbloccare il vero finale di questa saga piena di azione.

Come bonus, i giocatori che acquistano Warriors Orochi 4 Ultimate su qualsiasi piattaforma, riceveranno il costume Ryu Hayabusa scaricabile gratuitamente.

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Drawkanoid, Recensione

Arkanoid è stato un titolo che ha fatto epoca ed ha avuto il pregio di riportare in auge un genere di videogiochi nato con Breakout nel lontanissimo 1976. Da qualche giorno su Steam è apparso Drawkanoid, gioco firmato dallo studio indipendente QCF Design dal nome che richiama chiaramente Arkanoid, disponibile per Pc e Mac.

Lo sviluppatore non ha fatto mistero del fatto che Drawkanoid voglia essere un’evoluzione di Arkanoid che a sua volta lo fu per Breakout. In questa nostra rapida recensione vi racconteremo se la missione, non da poco, sia stata compiuta.

Buona lettura.

UN GAMEPLAY DECISAMENTE RIVISTO

Il background di gioco è esiguo: ambientazione spaziale che ricorda però molto quella di Geometry Wars. L’obiettivo è semplice: abbattere i mostri che ci troveremo di fronte ma per farlo dovremo distruggere il muro di ostacoli formato da poligoni e nemici che sparano colpi.

Come abbattere questi ostacoli? Semplice: facendo rimbalzare una pallina sul nostro pad ed indirizzarla dall’altro lato. Fin qui il concetto dei classici sopracitati più volte è riproposto in chiaro. Le differenze però si concretizzano subito.

Dopo aver piazzato la prima volta il nostro pad sotto la pallina potremo iniziare le danze. Ogni volta che la sfera tornerà nella nostra parte “di campo” potremo ridisegnare il nostro pad dando anche angolazioni diverse. Potremo si estendere fino ad un certo punto la nostra “racchetta” respingente ma potremo decidere anche di piazzarla in diagonale. Da qui, dalla possibilità di “disegnare” (draw) il respingente, parte del titolo del gioco.

In tutto questo il tempo rallenterà in prossimità della zona di pericolo (la nostra) in modo tale da darci un attimo per ridisegnare e piazzare il nostro respingente. La domanda che vi farete sarà d’obbligo: è un gioco semplice?

La risposta è diretta ed è un no secco Il motivo è presto detto: man mano che il punteggio migliorerà e si andrà avanti per i livelli, la velocità aumenterà e diminuirà anche il tempo a nostra disposizione per piazzare strategicamente il respingente. E gli errori fioccano anche piazzando con un discreto anticipo la nostra racchetta. Per non parlare degli schemi dei muri nemici che varia sempre ed ha forme che possono anche mettere in difficoltà i giocatori grazie a spigoli vivi.

In nostro aiuto, però, arriva la possibilità di raccogliere crediti ed acquisire ed accumulare delle abilità. Si può, infatti, acquistare la skill che fa estendere ulteriormente il pad, o quella che ci dona una vita supplementare ogni tre stage superati a patto di non essere a quattro vite che è il massimo consentito.

Tanti i bonus derivati dalle abilità, anche migliorabili, presenti, troviamo anche l’effetto calamita o il mirino per poter puntare e ribattere sistematicamente in un determinato punto per ottenere il risultato desiderato. Ci sono anche abilità passive come ad esempio la velocità rallentata di un tot percentuale, o la raccolta di più crediti da spendere e così via. Giusto ricordare come sia possibile utilizzare durante le partite fino ad un massimo di tre miglioramenti attivi che scattano a determinate condizioni (ad esempio l’abbattimento di un numero specifico di “mattoni”) mentre le abilità passive sono cumulabili senza particolari limiti.

Il gioco ha anche due modalità alternative: Countdown e Zen. La prima è una corsa contro il tempo per abbattere nemici, muri e boss più velocemente possibile usufruendo, ovviamente di bonus di tempo. La seconda, invece, offre uno scenario più calmo e molto meno impegnativo. Fasi più rilassanti. In tutte le modalità si raccolgono crediti preziosi per acquisire i bonus che ci aiuteranno non poco nel nostro cammino.

I ritmi sono interessanti e la difficoltà di gioco è ben bilanciata. Le skill (ed il loro aggiornamento) aiutano effettivamente a migliorare la qualità delle nostre partite facendole durare di più e facendoci ottenere punteggi sempre più alti.

Prima di aprire il varco per abbattere il mostro bisognerà, come detto, farsi largo abbattendo gli ostacoli di ogni forma e resistenza ma anche dei nemici che spareranno colpi difensivi in grado, però, di ribattere la nostra sfera. Eliminando questi nemici, contrassegnati dal punto esclamativo, avremo via libera all’abbattimento del mostro che si materializzerà colpendolo anche una sola volta.

GRAFICA AL NEON MOLTO GRADEVOLE, BUONA COLONNA SONORA

Dal punto di vista della realizzazione, Drawkanoid è sicuramente un prodotto gradevole. L’aspetto psichedelico con una grafica “al neon” e poligonale fa molto effetto “Tron”. I poligoni quasi primordiali uniti ai vari effetti speciali dai toni psichedelici sono molto ben fatti e regalano un’atmosfera molto arcade.

Nulla da dire anche sull’effettistica che è davvero ben realizzata. Ad ogni rimbalzo è possibile notare le traiettorie della pallina dai diversi colori. Parlavamo della somiglianza con Geometry Wars grazie proprio alla presenza dei poligoni e di nemici che sparano colpi dalle varie forme geometriche.

Il tutto è accompagnato da una buonissima colonna sonora elettronica da discoteca che si sposa molto bene con l’azione offerta da Drawkanoid.

COMMENTO FINALE

Drawkanoid ci porta un po’ indietro nel tempo facendoci vivere un gameplay ed un’ambientazione che ricordano quelle di Arkanoid facendo, però, un passo successivo. Proprio il gameplay particolare che prevede tanti rallentamenti del tempo e la possibilità di “disegnare” il nostro pad respingente posizionandolo come si vuole, sono le più grosse novità rispetto al classico Arkanoid. Il tutto è enfatizzato anche dall’utilizzo dei bonus passivi (permanenti) ed attivi (che possono essere scelti ad inizio di ogni partita fino ad un massimo di tre).

Questo titolo è il sogno di Danny Day, CEO di QCF Design, che si realizza dopo un’idea nata nell’ormai lontano 2006. Quattordici anni dopo, Drawkanoid è diventato realtà con una realizzazione tecnica anche gradevole e tante chicche. La grafica psichedelica è gradevolissima e si sposa bene con la presenza dei nemici poligonali. L’effetto “Tron” è simpatico. Peccato, però, la mancanza di un collegamento narrativo (che nei classici ai quali si ispira è appena accennato), e la mancanza ad ora di classifiche online. Un’opzione, quest’ultima, che è richiestissima dagli utenti. Il gioco, tuttavia, rimane gradevolissimo ed un piacevole passatempo. La grafica minimale e la buona colonna sonora fanno il resto. Mentre alla domanda se Drawkanoid sia o no il sequel spirituale di Arkanoid possiamo rispondere che la via è sicuramente quella. Possiamo comunque suggerire questo titolo agli appassionati di titoli arcade action vecchio stile.

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Bug Academy, Recensione

Chi l’ha detto che un videogame debba essere per forza di cose cupo, serioso e violento? Chi l’ha detto che, se non c’è un mitragliatore con cui sputar proiettili o una spada con cui eviscerare i nemici, il tutto non possa risultare gradevole e appetibile? La scena indipendente ha più volte dimostrato che, in sostanza, non esiste una “formula”, ma esistono differenti visioni e risposte per una domanda così semplice quanto dannatamente complicata: “Cos’è divertente?”. In questo senso, Bug Academy, titolo sviluppato dallo studio indie polacco Igrek Games ed edito da Ultimate Games, dà una sua, personalissima risposta su cosa significhi “video-divertirsi”. Un progetto che, nella sua semplicità, ha trovato un relativamente ampio consenso su Kickstarter, che è poi sfociato in un prodotto completo destinato a più piattaforme.

Ecco la nostra recensione del titolo uscito ad inizio settimana su Steam ed altre piattaforme.

GAMEPLAY

Bug Academy è un platform arcade a scorrimento, strutturato con una coloratissima e divertente visuale in 2.5d e in cui saremo chiamati a risolvere una serie di enigmi diversi, fondati sulla fisica. Nel gioco, interpreteremo un manipolo di differenti insetti volanti alle prese con il completare diverse… lezioni, in una sorta, appunto, di accademia dell’insetto.
In realtà, ogni “lezione” sarà uno stage da completare, manovra necessaria al fine di proseguire alla lezione successiva. Strutturalmente, il titolo ci proporrà puzzle d’ogni tipo e sorta, utilizzando una formula non troppo dissimile da quella stra-utilizzata dal mondo mobile. Infatti, al completamento di ogni livello, in base alla nostra performance, saremo valutati da una ad un massimo di tre stelle, bronzo, argento e oro.

Accumulando stelle, avremo facoltà di sbloccare numerosi livelli via via più difficili e che richiederanno via via un po’ più di attenzione e ragionamento: detto ciò, Bug Academy poggerà su di una difficoltà intermedia, né troppo impegnativa né troppo semplice, cornice di un gameplay molto divertente e spensierato. All’inizio, utilizzeremo un gruppo di semplici insetti in grado di volare e che saranno chiamati a compiere “missioni” basilari quanto dannatamente fuori di testa: ecco che, ad esempio, avremo “l’ingrato” compito di trascinare fuori di una stanza un frigo, recuperare delle mucche perdute ma, più avanti nel gioco, affronteremo anche livelli in cui ce la vedremo con grandi incendi, assalti ai castelli e così via. Completando i vari stage con lo stesso tipo di insetti, ci consentirà di sbloccare differenti altri alter-ego alati dalle differenti qualità.

Avremo a disposizione quattro insetti diversi: le mosche, le lucciole, le zanzare e le api. Com’è lecito attendersi, ognuna delle classi su elencate avrà particolari abilità e limiti specifici, i quali renderanno gli stage ad essi correlati, differenti l’uno dall’altro, seppur staticamente collegati all’idea alla base del gameplay, i succitati enigmi e puzzle di carattere fisico. Ad esempio, le mosche saranno molto agili ma deboli, le lucciole utilizzeranno la luce per rischiarare i livelli più bui ecc.

All’inizio di ogni livello, controlleremo un singolo insetto ma, esplorando lo stage, potremo scovarne altri, avendo quindi l’opportunità di creare un vero e proprio “esercito” di insetti factotum. Nonostante un gameplay concettualmente ripetitivo ed una durata complessiva limitata (massimo 5 ore, ma ne basteranno un paio per vedere quasi tutto), la possibilità di controllare differenti insetti dai differenti poteri, ci consentirà di affrontare in più modi gli stessi enigmi, tamponando parzialmente la ciclicità complessiva degli obbiettivi.

TECNICA E DESIGN



Graficamente parlando, Bug Academy conterà su di un comparto tecnico pregevole e di buona fattura, seppur dallo scheletro semplice e limitato per ovvie ragioni.

Il titolo si presenta fluido, colorato e dallo stile cartoon divertente e accattivante, rendendo piacevole il continuo affrontare enigmi non troppo dissimili fra loro, ognuno d’essi ambientato in una “scenografia” diversificata e colorata, la quale possiederà anche un certo grado di distruttibilità, spesso correlata con la missione da portare a termine. Durante il test della versione Steam, utilizzata per scrivere questa recensione, non sono stati riscontrati bug evidenti o tali da “ostacolare” il normale fluire ludico del gioco. Un plauso sincero anche alla soundtrack e, in generale, all’effettistica sonora, scanzonata, divertente e ben amalgamata con la piacevole “insensatezza” del gioco.

COMMENTO FINALE

Bug Academy è un gioco semplice, divertente e che, a patto di una certa ripetitività a livello concettuale e una longevità numericamente limitata, riuscirà nella difficile missione d’esser accessibile, sinceramente appagante e rilassante. Consigliato, soprattutto se si ha voglia di ammazzare il tempo senza particolare impegno.

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