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Con l’inizio dello Steam Game Festival, tanti titoli indipendenti hanno cominciato a mettersi in mostra. Uno di questi è The Way of Wrath, un gioco di ruolo tattico a turni e con una forte impronta narrativa. Da oggi fino al prossimo 22 giugno sarà possibile provare la demo del gioco. Ad annunciarlo è lo studio indipendente Animmal, che rilascerà il titolo in accesso anticipato su Steam entro l’anno.
Di seguito il trailer ufficiale del gioco. Buona visione.
IL GIOCO
The Way of Wrath è un gioco di ruolo tattico basato sulla narrazione, che prevede combattimenti dinamici a turni e un mondo non lineare in cui le decisioni dei giocatori faranno la differenza. Sarà possibile farsi strada attraverso un paesaggio meticolosamente realizzato a mano, portando avanti missioni e interagendo con gli npc. Dove ognuno di essi avrà la propria trama interattiva, che sarà influenzata dalle scelte dei giocatori. Il cupo mondo di The Way of Wrath presenterà numerosi ostacoli, tra cui implacabili rischi ambientali, scarse risorse e nemici pericolosi.
I giocatori non dovranno solo unire un gruppo di guerrieri allo sbando e ricostruire un forte fatiscente prima dell’attacco delle forze nemiche, ma dovranno anche mantenere alto il morale delle truppe. Dirigere le persone non sarà un compito facile, poiché la disperazione, i piccoli litigi e le superstizioni seguiranno questi soldati devastati dalla guerra in ogni fase del loro cammino.
Dato Kiknavelidze, co-fondatore di Animmal, ha dichiarato:
The Way of Wrath è nato dal nostro amore per i giochi di ruolo old school. Abbiamo preso tutto ciò che ammiriamo dei giochi di ruolo classici, tra cui storia interattiva, combattimento tattico, un mondo meravigliosamente realizzato a mano e una miscela di nuovi elementi come la sopravvivenza e la gestione di un forte, creando così la nostra personale interpretazione del genere. Siamo estremamente entusiasti di invitare i giocatori nelle terre abbandonate del Nord di Thein durante la beta. Essi potranno aiutarci a modellare il gioco in base al loro feedback, in preparazione del lancio in accesso anticipato, che avverrà entro l’anno su Steam.
Come rivelato qualche settimana fa, Haxity verrà rilasciato in accesso anticipato a partire dal prossimo 17 giugno su Pc, via Steam. Nel frattempo lo studio Megacorp ha annunciato la composizione della line-up di artisti che stanno contribuendo alla realizzazione della colonna sonora del titolo.
Nella cornice di una grande collaborazione internazionale, i migliori artisti Dark Synth provenienti da Stati Uniti, Brasile, Ungheria, Germania e Regno Unito stanno dando il loro tocco unico alla realizzazione del nuovo deck-builder d’azione roguelite di Megacorp.
La colonna sonora del titolo è ascoltabile tramite Spotify.
IL GIOCO
Slay the Spire incontra Street Fighter in questo frizzante gioco di carte d’azione roguelite. Esso porta con sé una svolta nel genere. Tutti i giocatori hanno infatti accesso alle stesse carte. Alla base, Haxity è un gioco di carte, ma dà anche la sensazione di essere un classico titolo di combattimento in cui pugni, calci e cibernetica dettano il flusso della battaglia. Ciò rende il gioco il primo deck-builder PvP nel suo genere.
Haxity offre due modalità di gioco: Versus e Campaign. Nelle partite Versus, i giocatori si scontrano con un avversario, o possono sfidare gli amici in un’intensa partita uno contro uno. Sarà possibile selezionare il proprio combattente e il proprio mazzo iniziale. Da lì si pescheranno diverse carte, hack e mod tra una battaglia e l’altra. La modalità campagna roguelite di Haxity consentirà ai giocatori di esplorare ulteriormente le possibilità di costruzione di mazzi, durante la loro immersione nel mondo di gioco.
A PROPOSITO DEGLI ARTISTI COINVOLTI
Erlend Kirkebø, game producer di Haxity, ha dichiarato:
Durante lo sviluppo di Haxity abbiamo letto e guardato molta della grande narrativa cyberpunk classica. Ma abbiamo anche ascoltato molto la musica synthwave per trovare l’ispirazione. Ad un certo punto ci siamo chiesti: e se usassimo davvero la musica synthwave che ascoltiamo e provassimo davvero ad ottenere musica da alcuni di questi artisti nel nostro gioco?
Per primo abbiamo contattato Misanthropix, un artista brasiliano. I suoi ritmi elettronici forti e oscuri sono andati davvero di pari passo con la sensazione di dinamismo nel combattimento di Haxity. Ci ha aiutato a testare la sua musica nel gioco e il feedback che abbiamo ricevuto è stato fantastico. In breve tempo abbiamo contattato più artisti e abbiamo capito che il sottogenere dark synth era davvero ciò che faceva per noi.
In questa simulazione di vita spaziale noir, i giocatori iniziano come capitano di un’astronave e devono assumere con cura un equipaggio prima di tentare di sopravvivere nel mondo selvaggio di un sistema solare devastato.
Il gioco sfida gli appassionati a progettare un’astronave unica nel suo genere, a gestire le esigenze fisiche ed emotive dell’equipaggio evitando, al contempo, che cada a pezzi. Se ciò non bastasse, c’è sempre l’incombente minaccia di fallimento sulla testa di tutti, oltre a respingere tutta una serie di problemi caotici che potrebbero essere proprio dietro l’angolo.
L’accesso anticipato per Ostranauts inizierà permettendo ai giocatori di iniziare la loro avventura come capitano di un’astronave sistemando la loro nave e guadagnandosi spazio degno, socializzando con gli NPC e dando il via alla loro carriera. Ecco il trailer sulla versione in early access. Buona visione.
INFORMAZIONI SUL GIOCO
Ostranauts è una simulazione dettagliata nella quale si possiede e si vive a bordo di un’astronave, in un sistema solare in cui la vita onesta è una lenta condanna a morte. Ambientato nell’universo NEO Scavenger, dove la Terra ha subito un crollo catastrofico, il resto del Sistema vive in uno stato di distopia capitalistica.
I giocatori possono personalizzare tutto ciò che riguarda il loro personaggio iniziale, inclusi l’aspetto, il nome e le preferenze del pronome prima di partire nella vasta distesa di spazio. Costruiranno o personalizzeranno la loro nave di partenza dal bottino della loro storia di carriera e troveranno il modo di rendere felice il loro equipaggio eterogeneo, il carburante nei loro carri armati, il cibo nei loro piatti e gli esattori a bada.
PROGETTAZIONE DETTAGLIATA DELLA NAVE
I giocatori possono costruire la loro nave, in qualsiasi forma, partendo da parti modulari funzionanti. Le parti hanno proprietà fisiche, interagiscono tra loro e possono usurarsi nel tempo.
BISOGNO DI EQUIPAGGIO
I componenti dell’equipaggio hanno bisogni fisiologici ed emotivi, dalle necessità di base come cibo, acqua, ossigeno e temperatura, a bisogni più esoterici come la privacy, la sicurezza, l’intimità e la stima.
CARATTERISTICHE ACCESSO ANTICIPATO
Cosa possono aspettarsi i giocatori nella prima ondata di early access:
Assumete il ruolo di capitano che ripara la vostra astronave per prepararla alla polvere
A partire dalla carriera di demolitore di navi – il recupero dalle navi abbandonate intorno alla stazione K-Leg per preparare il loro junker a volare
Socializzare con gli NPC
Ulteriori
Volate in diversi mondi completando compiti, ottenete più strumenti per personaggi e parti per la nave.
Incontrate una varietà di tipi, marche e modelli di navi.
Elementi di combattimento – battaglia spaziale e corpo a corpo.
Incontro con altre navi – possibili incontri ostili (non si sa mai di chi fidarsi).
Certezza di morte. Scarse possibilità di successo. Che cosa aspettiamo? Questo è ciò che deve aver pensato la Deep Rock Galactic, l’azienda mineraria da cui prende il nome l’FPS cooperativo rilasciato nella sua versione 1.0 la scorsa settimana su Pc e Xbox One. Il titolo sviluppato da Ghost Ship Games e distribuito da Coffee Stain Publishing costituisce infatti un autentico omaggio alla razza di appartenenza del celebre Gimli. Nani, in questo caso operanti nello spazio, alla ricerca di tesori nel pianeta più pericoloso della galassia.
Scavi in cavità tetre e ostili, grandi quantità e varietà di minerali e naturalmente fiumi di birra. In Deep Rock Galactic c’è tutto ciò che può e che deve far felice un nano, o in generale un minatore incallito. Una cosa è certa: l’attesa, ampiamente ripagata da parte degli sviluppatori, è stata tanta. Tutto è iniziato a fine 2016, quando un trailer sulla versione pre-alpha del gioco mostrò ufficialmente al mondo l’inizio dei lavori da parte di Ghost Ship Games. Appena un abbozzo di ciò che il team danese avrebbe poi realizzato, ma abbastanza da catturare i primi interessi attorno al titolo.
Allora venne programmato il rilascio di una versione in accesso anticipato per l’anno seguente, ma ciò non avvenne. Deep Rock Galactic infatti si prese più tempo e sbarcò in early access su Steam nel febbraio dell’anno dopo ancora, il 2018. Da lì ebbe inizio un’autentica escalation fatta di continui feedback da parte di una crescente community, con conseguenti e frequenti update a opera dei ragazzi di Ghost Ship Games. Questo fino alla settimana scorsa, quando dopo due anni il nanico sparatutto è uscito dall’accesso anticipato. Di seguito la recensione della versione Steam del titolo. Vi auguriamo una piacevole lettura.
FATE LARGO AI NANI SPAZIALI
Bando alle ciance e subito al sodo. Nel titolo di Ghost Ship Games manca infatti un qualcosa di assimilabile a una campagna. A precedere il tutorial c’è solamente un breve riepilogo che delinea il contesto in cui andremo a operare. Nel segno del tradizionale spirito nanico tutto concretezza e pochi fronzoli ci ritroviamo subito nei panni di un nano fresco di assunzione presso la Deep Rock Galactic, l’azienda mineraria spaziale più tenace della galassia.
L’obiettivo è la totale sottomissione di Hoxxes IV, il pianeta con le più alta concentrazione di minerali preziosi. E guarda caso anche quello in cui si annidano i mostri più pericolosi.
Laddove le altre industrie di estrazione hanno fallito, la DRG vuole riuscire. Ed è così che ha inizio la nostra avventura di minatori spaziali, nel buio di una caverna appena rischiarata dalla luce della nostra torcia. Sotto le direttive via radio di un altro nano – presumibilmente il nostro diretto superiore presso la DRG – riceveremo mano a mano i nostri primi incarichi, che ci permetteranno di familiarizzare con le meccaniche di gioco.
Dall’hub centrale potremo partire per una missione, personalizzare aspetto ed equipaggiamento del nostro nano oppure prenderci una bella pinta di birra presso il bar del luogo
Dall’esplorazione delle grotte al recupero delle risorse, fino ad arrivare all’immancabile combattimento. Missione dopo missione scopriremo infatti che tra gli obiettivi possibili non ci saranno solo “recupera tot quantità di minerale X”, ma anche delle varianti che amplieranno non poco il gameplay.
In alcune bisognerà mettere le mani su delle uova di mostro, in altre su delle apparecchiature aziendali danneggiate e smarrite, e via discorrendo. Per quelli maggiormente appassionati al combattimento rispetto all’estrazione di minerali non mancheranno incarichi specifici riguardanti l’abbattimento di mostri.
Autentici boss e mini-boss che metteranno a dura prova la nostra abilità. C’è tuttavia da fare una distinzione tra “missioni” e “incarichi”. I primi costituiscono i livelli in sé, liberamente selezionabili da un’apposita mappa. Ognuno con le sue condizioni di missione, dalla complessità della caverna alla sua grandezza, fino ad arrivare al tipo di minacce che essa potrebbe nascondere. Vicerversa i secondi rappresentano una sorta di contratti per conto della Deep Rock Galactic. Obiettivi specifici che ci permetteranno di sbloccare nuovi biomi, tipi di missioni e oggetti speciali, sia estetici che a livello di equipaggiamento.
ORA ET LABORA
Nella personalizzazione del nostro minatore vi è un simpatico focus sul volto, dove potremo intervenire su baffi, basette e barba. Un nano non è tale senza del fiero pelame sul volto
Deep Rock Galactic presenta quattro classi distinte, ognuna con il suo equipaggiamento – bellico e di supporto – specifico. Salendo di grado sbloccheremo nuovi potenziamenti per armi e strumenti, ma anche nuovi oggetti estetici, da comprare presso l’apposito negozio, con cui potremo modificare a piacimento l’aspetto del nostro nano. Mentre l’acquisto di questi ultimi è vincolato alla singola classe – ergo dovremo acquistare anche gli stessi oggetti estetici per ognuno dei quattro personaggi -, la progressione delle abilità funziona in maniera organica.
Completando dei “traguardi” nel corso del gioco finiremo con il guadagnare dei punti che potremo spendere in un ricco ramo di talenti. Abilità sia passive che attive di cui potremo usufruire in missione per facilitarci la vita, sia nel combattimento che nell’estrazione dei minerali. Come per la gestione degli upgrade di armi e strumenti, tuttavia, il gioco risulta essere assai ben bilanciato. Questo si traduce in una gestione strategica di abilità e potenziamenti, che una volta acquistati/sbloccati saranno comunque selezionabili in numero limitato. Ciò vale anche per Bosco, il robot da cui potremo farci accompagnare nelle missioni in solitaria.
Oltre al “grado” della singola classe, ci sarà anche quello legato al giocatore, e a Bosco. Mano a meno potremo sbloccare nuovi potenziamenti anche per quest’ultimo, fido compagno nelle missioni in solitaria
Certo, l’esperienza partorita da Ghost Ship Games regala il meglio di sé nel multigiocatore, nella cornice di un’agguerrita squadra di nani – che se disattenti potranno anche ferirsi a vicenda, con il fuoco amico -. Possibilmente ognuno appartenente a una classe diversa. Ciò tuttavia non esclude il divertimento in singolo, che potrà essere intrapreso con il suddetto robot a supporto. In maniera automatica Bosco ci seguirà, aprendo il fuoco su eventuali nemici. Attraverso un comodo puntatore laser – che in multigiocatore potremo usare per segnalare agli altri giacimenti di minerali o punti di interesse – potremo inoltre impartirgli dei comandi.
Scavare un tunnel attraverso del terreno compatto, estrarre minerali da una vena posta magari molto in alto, oppure illuminare una zona specifica. Tutte azioni che possiamo compiere anche da soli, ma che potremo in parte delegare al nostro fidato drone multifunzione.
I FANTASTICI QUATTRO
Diversi mostri insettoidi sembrano usciti direttamente da Starship Troopers
Adesso tratteremo le quattro classi di nani disponibili, ognuna delle quali presenta le sue peculiarità in termini di equipaggiamento. Non solo per quanto riguarda i tipi di armi, ma soprattutto i differenti strumenti di supporto, perlopiù riguardanti lo spostamento attraverso i vari tipi di grotte e di terreni.
Artigliere
Se si tratta di combattere, è decisamente il nano da schierare in prima linea. E’ equipaggiato con una Minigun come arma principale, e un revolver pesante come secondaria. Successivamente esse potranno essere sostituite con un cannone ad alto calibro e una mitragliatrice a scoppio.
Come strumento di supporto possiede un fucile spara-teleferiche, con cui tutti i nani della squadra potranno spostarsi – magari sorvolando un burrone -. A ciò si aggiunge un generatore di scudi supplementare, che agisce ad area proteggendo tutti i nani nelle vicinanze.
Esploratore
E’ il nano più dotato in termini di perlustrazione del terreno. In combattimento porta con sé un fucile d’assalto come arma principale, e un fucile a canne mozze come secondaria. Successivamente esse potranno essere sostituite con un fucile semi-automatico simile a un M1 Garand e una coppia di pistole. La sua mobilità è dovuta all’utilizzo di una speciale pistola lancia-rampini, con cui può raggiungere velocemente e facilmente punti normalmente preclusi ad altri nani – salvo utilizzi strategici dei loro equipaggiamenti -. Uno speciale fucile lancia-bengala completa il suo equipaggiamento. Con esso può sparare razzi che illuminano più a lungo e che arrivano più lontano rispetto ai normali bengala in dotazione a ognuno dei nani.
I potenziamenti per le armi comprendono munizioni più letali, caricatori più capienti o vari effetti extra. Tuttavia, anche comprandoli tutti si potrà selezionarne in numero limitato
Ingegnere
E’ il nano di supporto per antonomasia. Scende in campo con fucile a pompa come arma principale e un lanciagranate come secondaria. Successivamente si potranno rimpiazzare con una mitragliatrice elettrica e un’arma in grado di sparare raggi al plasma. Per rendere più agevole lo spostamento all’interno delle grotte porta con sé uno speciale fucile spara-piattaforme.
Ogni colpo genera nel punto designato una roccia circolare composta da un materiale plastico. Esse potranno essere utilizzare per l’appunto come piattaforme per raggiungere altezze prima irraggiungibili, oppure – tramite un potenziamento specifico – saranno in grado di attutire delle cadute. In termini di combattimento infine l’Ingegnere è equipaggiato con una torretta che può schierata in qualunque punto del terreno. A seconda dei potenziamenti scelti se ne potrà dispiegare una più potente oppure due più deboli.
Trivellatore
Non bisogna aprirsi la strada solo tra i mostri, ma anche nella roccia. Se gli altri nani dovessero stufarsi di picconare, ecco che il Trivellatore può entrare in gioco. Esso è equipaggiato con un lanciafiamme come arma principale, e una pistola semi-automatica come secondaria. La principale peculiarità è però riposta nelle trivelle elettriche rinforzate che ha in dotazione. Con esse potrà aprirsi la strada in un baleno attraverso qualunque parete rocciosa. E nel caso, sarà possibile impiegarle con successo anche contro le creature ostili. A conferma della sua specialità di “apri-strade”, a completare l’equipaggiamento vi sono delle cariche satchel. Esplosivi assai potenti che potranno far scomparire ampie porzioni di terreno, o di nemici.
LA DURA VITA NELLE MINIERE DI HOXXES IV
In mezzo a tanti minerali spaziali di fantasia, non può mancare il tesoro per eccellenza. Delle rare e sfavillanti vene d’oro massiccio
Al netto delle peculiarità di ogni classe – che diversificano di molto il gameplay – non mancano dei tratti comuni per ciascun nano. Meccaniche base attorno a cui ruota il fulcro di Deep Rock Galactic, ovvero l’esplorazione di grotte sempre diverse con annesso completamento di svariati obiettivi. A eccezione dell’utilizzo di Bosco e dell’Esploratore, dotato di un fucile lancia-razzi luminosi, tutti i nani normalmente possono contare solo sui bengala per illuminare gli ambienti. Bengala di media intensità – e alta, nel caso del suddetto Esploratore – che si ricaricano con un modesto tempo di attesa, e che permettono di far luce su ciò che circonda l’impavido minatore. Oltre a minerali caratteristici dei diversi biomi, ve ne sono alcuni comuni a tutte le singole grotte che sarà possibile generare proceduralmente.
In primis l’oro, che potremo poi convertire in crediti spendibili nell’hub di gioco. Successivamente quello che i nani chiamano lo “zucchero rosso”, cioè una roccia che una volta estratta ci donerà della salute. E infine il Nitra, che potrà essere utilizzato per chiamare delle capsule di rifornimento durante le missioni. Al costo di 80 unità del suddetto minerale, atterrerà una capsula contenente salute e soprattutto munizioni. Non esistono infatti altri modi per procurarsene, una volta partiti all’avventura. Le sortite in solitaria e in multigiocatore sono infine accomunate dalla presenza di un altro supporto, anche se non combattente: il M.U.L.E (Mining Utility Lift-Engine). Un robot quadrupede che all’interno del gioco ricopre due funzioni distinte.
La frustrazione nel constatare quanto facilmente la borsa finirà col riempirsi è adeguatamente bilanciata dal fatto che il M.U.L.E può seguirci ovunque. Basterà chiamarlo premendo un tasto
La prima riguarda il trasporto dei materiali raccolti dalla squadra. La nostra borsa può infatti contenere una quantità limitata di ciascun minerale/fungo/oggetto. Perciò dovremo spesso versare quanto estratto all’interno del M.U.L.E, che tramite la pressione di un tasto potrà essere richiamato in qualunque momento e luogo. La seconda e non meno importante tratta infine la fase finale dei vari incarichi. Una volta completato l’obiettivo principale di una missione, sarà possibile chiamare la capsula di salvataggio – la stessa con la quale si arriva nella grotta -. Essa atterrerà a una certa distanza dalla nostra posizione, e solitamente avremo cinque minuti di tempo per raggiungerla prima che essa riparta alla volta dello spazio.
Una volta che il countdown si sarà avviato, il M.U.L.E tornerà verso la capsula in totale autonomia, curandosi tuttavia di lasciarsi alle spalle dei segnalatori. Essi indicheranno con delle frecce la direzione che dovremo prendere, che sarà anche quello più breve. Il robot però potrà scalare con nonchalance qualunque superficie, comprese quelle verticali. Spesso in una miniera la discesa è la parte più facile: il problema, eventualmente, è la risalita. Oltretutto in quest’ultima fase dovremo stare attenti anche ai mostri. Normalmente si fanno vivi con ondate casuali, ma durante il nostro ritorno alla capsula si paleseranno in massa per ostacolarci.
TECNICA DA GIGANTI
Completando degli obiettivi generali specici sbloccheremo punti da spendere in abilità valide per tutte e quattro le classi di nani
In Deep Rock Galactic i protagonisti saranno anche dei nani, ciò tuttavia non deve trarre in inganno circa la statura dell’impianto tecnico. Il lavoro da parte di Ghost Ship Games è stato compiuto con l’ausilio dell’Unreal Engine 4. Esso permette al gioco di regalare degli scorci niente male al netto della semplicità intrinseca dell’aspetto grafico. Il look quasi cartoonesco si sposa egregiamente con l’atmosfera del titolo, che può contare su un’ottimizzazione di livello. Non mancano infatti settaggi grafici in grado di personalizzare la propria esperienza a livello tecnico. In generale però non abbiamo riscontrato alcuna incertezza in termini di framerate, con una fluidità costante anche nelle situazioni più concitate, ricche di mostri ed effetti particellari.
Lo stile grafico e artistico del gioco è assolutamente peculiare, e per quanto potrebbe far storcere il naso ai fanatici del fotorealismo, va riconosciuto al team danese la bontà del lavoro svolto. Non abbiamo constatato neppure la presenza di glitch e bug di sorta, tranne la generazione di qualche fungo o oggetto nello scenario in maniera impropria. Essendo tuttavia le grotte generate proceduralmente, non possiamo che riconoscere quanto ciò non possa essere additata come responsabilità degli sviluppatori. Sviluppatori che hanno riservato un’ottima cura anche al comparto sonoro, con pregevoli cambiamenti di tracce a seconda delle situazioni. E per i più esigenti non manca la localizzazione in italiano.
In alcuni tipi di missioni potremo contare su apparecchiature extra da parte della DRG
COMMENTO FINALE
Chi segue lo sviluppo del gioco dai primordi conosce bene i costanti e progressivi passi compiuti dai ragazzi di Ghost Ship Games. Un modesto studio indipendente nato nel 2016 con un grande progetto. Quello di portare l’esperienza cooperativa videoludica al livello successivo. Non sappiamo dove le loro ambizioni – e le loro competenze – li porteranno da qui in avanti, ma è certo che l’inizio è ben più che semplicemente incoraggiante. Deep Rock Galactic è uno sparatutto cooperativo che, al pari di mostri sacri del genere come Borderlands, arriva a dare il meglio di sé in multigiocatore.
Qualora si cerchi un titolo da giocare con amici difficilmente si potrebbe trovare un investimento migliore dei 29,99 euro da destinare al team danese per ciascuna copia.
Ciò tuttavia non estromette il giocatore dal godimento di una piacevole esperienza anche in singolo. Alcuni potrebbero lamentare l’assenza di un vero impianto narrativo, ma sappiamo bene come tale aspetto difficilmente riesce a convivere con ambienti sempre diversi generati in maniera procedurale. Nessuno di assennato, dopotutto, è mai arrivato a lamentarsi dell’assenza di trama in un Minecraft o in un Terraria. L’obiettivo di Ghost Ship Games è stato chiaro sin dal principio, e non possiamo che concludere quanto magistralmente siano riusciti a centrarlo. DRG raggiunge così l’Olimpo degli indie, caratterizzati da ottime idee realizzate in maniera eccellente (oppure il contrario).
Amanti dei giochi di carte innovativi, tenetevi pronti. Haxity debutterà in accesso anticipato su Pc, via Steam, a partire dal prossimo 17 giugno. Ad annunciarlo è lo studio Megacorp, che rilascerà un nuovo deck-builder d’azione roguelite.
Nell’attesa i giocatori possono cominciare ad aggiungere il titolo nella propria wishlist, oltre a potersi unire alla community del gioco tramite il canale Discord degli sviluppatori.
Di seguito il trailer di annuncio ufficiale. Buona visione.
IL GIOCO
Slay the Spire incontra Street Fighter in questo frizzante gioco di carte d’azione roguelite. Esso porta con sé una svolta nel genere: tutti i giocatori hanno infatti accesso alle stesse carte. Alla base, Haxity è un gioco di carte, ma dà anche la sensazione di essere un classico titolo di combattimento in cui pugni, calci e cibernetica dettano il flusso della battaglia. Ciò rende il gioco il primo deck-builder PvP nel suo genere.
Haxity offre due modalità di gioco: Versus e Campaign. Nelle partite Versus, i giocatori si scontrano con un avversario, o possono sfidare gli amici in un’intensa partita uno contro uno. Sarà possibile selezionare il proprio combattente e il proprio mazzo iniziale, e da lì si pescheranno diverse carte, hack e mod tra uuna battaglia e l’altra. La modalità campagna roguelite di Haxity consentirà ai giocatori di esplorare ulteriormente le possibilità di costruzione di mazzi, durante la loro immersione nel mondo di gioco.
Jørgen Tharaldsen, amministratore delegato di Megacorp, ha dichiarato:
Dopo un altro redditizio fine settimana di beta, è chiaro sia per noi che per i giocatori il fatto che abbiamo in serbo un’ottima esperienza PvP. Riconosciamo anche che è importante per noi offrire una buona esperienza di gioco di carte per singolo giocatore a tutti i fan dei roguelite e dei deck-builder. Per consentirci di offrire questo livello di qualità, che ritieniamo debba essere meritevole della fiducia degli appassionati, abbiamo deciso di ritardare il lancio di Haxity di alcune settimane per consentirci di aggiungere i miglioramenti necessari in un ultimo rush finale. I nostri tester hanno fornito un feedback inestimabile, per il quale siamo veramente grati, e hanno tutte le intenzioni di farne buon uso per rendere Haxity la migliore esperienza possibile.
Il Giappone è un Paese affascinante per una miriade di motivi. La cultura antica in particolare, vanta un’epopea di miti, leggende e demoni da affascinare chiunque. Vi proponiamo, dunque, l’anteprima di The Wind and Wilting Blossom, gioco di ruolo con dinamiche roguelike che segna l’esordio del team indipendente Picklefeet Games. Il titolo, attualmente in accesso anticipato su Steam, è disponibile a partire dallo scorso 29 aprile.
PETALI DI SANGUE
The Wind and Wilting Blossom è un gioco di ruolo con battaglie a turni e meccaniche che prendono a piene mani dallo stile di FTL. Ambientato durante la metà del ‘900, in piena epoca Heian, ci vedrà alla guida di uno dei grandi condottieri di quel periodo. Il nostro compito sarà quello di sconfiggere l’Imperatore Taira no Masakado, che ha usurpato il trono e infestato le terre del Sol Levante con una legione di demoni, non morti e yokai.
Le motivazioni dell’antagonista sono semplici, motivate dalla volontà di riaccendere il fuoco della ribellione dopo la caduta del padre. Per arrivare all’obbiettivo, Taira ha praticato l’arte della magia oscura scatenando sull’arcipelago un maleficio d’immane potenza.
Il nostro compito sarà quello di viaggiare in queste isole per trovare indizi utili a ribaltare la situazione. Durante il cammino incontreremo persone bisognose, forgeremo alleanze, vivremo avventure, piangeremo le perdite. Sarà un viaggio lungo, duro, e che non tutti i nostri amici finiranno.
IL RESPIRO DELLA TERRA
All’avvio della partita il gioco ci permetterà di scegliere con quale degli eroi partire, anche se inizialmente avremo la possibilità di usare solo Oya Taro Mitsukuni, samurai ed eroe mitico del Wakan Hyaku Monogatari. Al nostro fianco avremo due unità di guerrieri samurai armati di spada, ma durante il corso della partita la nostra brigata potrà contare altre unità.
Il gameplay di The Wind and Wilting Blossom è tanto semplice quanto appagante. Ogni isola del Giappone rappresenta un livello di gioco, ed è disseminata da punti d’interesse che visiteremo di volta in volta. Queste “tappe”, oltre a rappresentare uno step obbligato per proseguire l’avventura principale, daranno accesso a sidequest e negozi di vario tipo.
Dopo un determinato numero di turni l’oscurità avanzerà verso di noi fino ad annientarci, quindi lo scopo del gioco è quello di passare al livello successivo prima che ciò avvenga e completando quanti più incarichi possibile.
Dato che il gioco offre mappe con eventi casuali, ogni giocata sarà sempre diversa, ma non meno letale. Le missioni secondarie vanno dal salvataggio di agricoltori sotto il giogo di una banda di briganti, fino ad arrivare alle pendici di un vulcano per trovare una spada o una pergamena sacra. I dialoghi al momento sono solo in inglese ma il lessico usato è basilare, risultando quindi di facile comprensione anche per chi non ha piena confidenza con la lingua d’Albione.
MAESTRI D’ARMI
I combattimenti sono ovviamente uno degli aspetti di spicco dell’esperienza e vengono presentati attraverso una plancia esagonale sulla quale si muoveranno le unità. Non ci saranno ordini in base a punti iniziativa, quindi potremo muovere le truppe o usare abilità speciali a nostra disposizione come più ci aggrada, sfruttando quando possibile le limitazioni di movimento avversarie. L’attacco è diverso a seconda del tipo d’arma usato, ma anche armi uguali possono avere portata e danni differenti.
Senza alcun indugio possiamo chiarire fin da ora che il gioco è molto impegnativo, e spesso e volentieri ci capiterà di combattere in inferiorità numerica contro mostri anche molto più forti degli eroi e a nostra disposizione. Cercare di fuggire da uno scontro si rivelerà praticamente impossibile dato che la fuga ha come requisito quello di attendere tre turni nemici consecutivi.
L’ago della bilancia in queste situazioni sarà determinato dallo sviluppo degli eroi e delle truppe al seguito. Per migliorare il nostro party useremo pergamene speciali che troveremo durante il corso dell’avventura, acquisteremo nei negozi o avremo come premio dopo uno scontro. Un’unità che avanza di livello avrà più punti vita e farà più danni.
Gli eroi godono di un ulteriore strato di personalizzazione visto che potranno cambiare arma e indossare artefatti che impatteranno anche sugli alleati. I nemici sono di vario tipo e passano dai comuni e deboli briganti a yokai davvero micidiali, con tanto di abilità che possono bloccare l’attacco o il movimento delle unità avversarie.
ASSORTI NEL PANORAMA
Il desiderio dello sviluppatore statunitense Picklefeet Games è quello di proporre un roguelike difficile, vario e appagante tanto nel gameplay quanto a livello visivo. Per farlo, ha optato per la tecnica pittorica degli Ukiyo-e. In sede di anteprima non ci soffermeremo su questo particolare che analizzeremo invece in sede di recensione.
Vi basti sapere che queste stampe vennero spesso utilizzate come illustrazioni per libri, ma in seguito divennero indipendenti, stampati su un foglio singolo come cartoline, o poster per il teatro tra il XVII e il XX secolo. Anche se le animazioni e gli effetti speciali sono ridotti al minimo, la caratterizzazione è davvero di ottimo livello e il connubio tra mappe e creature sarà la gioia di tutti gli appassionati di folklore giapponese.
COMMENTO FINALE
The Wind and Wilting Blossom è un gioco che seguivamo da diverso tempo. La fase di accesso anticipato è iniziata da poco ma il prodotto ha già una sua anima e gli updates sono all’ordine del giorno. È un gioco molto impegnativo che costringerà ad iniziare una nuova partita anche dopo pochi passi, ma lo sviluppatore ha già dichiarato che verrà introdotta una modalità “light” più orientata alla storia.
La protagonista resterà comunque la difficile modalità principale, colma di eroi, nemici e tanta tattica. Se siete appassionati di Giappone antico sarete sicuramente catturati dallo stile artistico, se vi piacciono i giochi sul generis di FTL è sicuramente un prodotto da tenere d’occhio e che continueremo a seguire fino all’uscita della release finale.
Quando Super Arcade Football venne annunciato ed iniziò la sua fase di accesso anticipato su Steam venne pubblicata una versione interessantissima con un gameplay veloce fresco, tipicamente votato all’azione. Era, possiamo definirlo così, il lontano 2016. Aprile 2016 per l’esattezza. Nel corso di questi quattro anni, il gioco ha vissuto diverse fasi e tante rivoluzioni.
Il team indie OutOfTheBitdoveva trovare la sua strada. Introdusse anche il 3d, modificando di parecchio anche il gameplay aggiungendo modalità, anche interessanti, fuorigioco e molto altro. Tuttavia, però, gli stessi autori non erano soddisfatti. Ed in più nacque l’idea per un altro progetto: Super Arcade Racing. Quest’ultimo, a quel punto, spinse la piccola software house a mettere in pausa il progetto calcistico che aveva ricevuto l’ultimo update a maggio 2018. Il racing venne pubblicato ad ottobre del 2019, ed a novembre il cantiere su Super Arcade Football riaprì. Da allora, gli autori si sono messi a lavorare duramente e venerdì hanno pubblicato un aggiornamento a quasi due anni di distanza rispetto all’ultimo.
Ecco la nostra piccola anteprima su questa nuova build che porta il gioco alla versione 0.700 e che vi diciamo subito ha conciliato molto il feeling con il passato: ci è sembrato di tornare agli anni ’90. Buona lettura.
RIVOLUZIONE TOTALE… GUARDANDO AL PASSATO
L’update ha portato ad una vera e propria rivoluzione del progetto Super Arcade Football. Via il 3d che lo rese simile – a nostro avviso – a Sensible Soccer 2006, si è tornati alla visuale dall’alto (a tre quarti) ma in più c’è la grafica in pixel art. Ne parleremo a breve. Rivoluzionato il gameplay.
Con questa nuova formula è possibile realizzare azioni manovrate con passaggi anche millimetrici e precisi. Il tipo di gameplay favorisce gli scambi visto che i dribbling sono complicati perché è facile rubare palla. Molto difficilmente ci saranno grossissimi spazi ma grazie al particolare tipo di gameplay è possibile effettuare passaggi rapidi ed efficaci e finalizzare a due passi dalla porta dove, però bisogna avere tempistica perché il portiere tra i pali è discreto in questa tipologia di attacchi.
La novità più grande sul gameplay però è quella è l’utilizzo di un solo pulsante per passaggi e tiro. La pressione sul pulsante determina la forza di tiro o passaggio. Ovviamente c’è la possibilità di effettuare tiri o passaggi ad effetto ma senza quella intensità che c’era nelle versioni precedenti quando era possibile disegnare traiettorie impossibili e davvero complicate per i poveri portieri.
Con la giusta sensibilità, quindi, è possibile tirare da posizioni difficili e mettere in difficoltà il portiere. Quest’ultimo, come dicevamo, è piuttosto forte sui pali con i tiri diretti e centrali (anche se ad effetto). È anche piuttosto reattivo nelle ribattute (i tap-in non saranno automaticamente gol, ndr), è intuitivo sui rigori ma sui diagonali e sui tiri effettati da posizioni defilate (anche sui tiri-cross) lascia un po’ a desiderare. Inoltre notiamo che non esce mai, salvo rarissime occasioni in cui riceve il retropassaggio.
I ritmi del gameplay sono discretamente elevati ed il tutto è votato all’arcade. Non c’è nulla di simulativo. Anche sui falli l’arbitro fa molto correre anche se qualche rigore o punizione la assegna.
Una cosa è rimasta dalle vecchie edizioni: il meteorite che cade. Ogni tanto, durante la partita, infatti, un bolide si scaglierà sul terreno di gioco provocando confusione che possono favorire una o l’altra squadra.
Completamente cambiata anche la fisica che nelle versioni precedenti sembrava comunque più “fluida” e “libera”. Ma forse è una nostra sensazione. Di fatto la fisica in questa versione 0.700 è stata completamente cambiata. Me è normale: engine nuovo, regole nuove.
A noi è capitato anche di segnare una rete grazie al rimbalzo del pallone sul meteorite che ha cambiato la traiettoria della sfera che ha spiazzato l’estremo difensore avversario infilandosi beffardamente nell’angolo opposto a quella che era la direzione di tiro (e del portiere). Tutto molto divertente ma aspettiamo ulteriori aggiornamenti per farci un’idea ancora più precisa. Ed aspettiamo anche una sfida più probante: sovente abbiamo vinto con punteggi più che tennistici segnando in tanti modi e divertendoci, è vero, ma giocando praticamente senza ostacoli.
PIXEL ART GRADEVOLE, EFFETTI SONORI DIVERTENTI
Dal punto di vista tecnico, benché si tratti di una versione essenziale, apprezziamo la grafica in pixel art che lo fa assomigliare più a Sensible World of Soccer ma con sprite decisamente più grandi ed animati molto bene. Gradevoli anche le trame del taglio d’erba dei cambi e per ora abbiamo notato due superfici che però non influenzano sul gameplay. Va detto che, OutOfTheBit ha realizzato la nuova veste grafica sfruttando lo stesso engine di Super Arcade Racing. E si vede visto che tutta questa rivoluzione visiva lo fa sembrare un gioco dell’era 16 bit.
Segnaliamo pertanto che alcuni tocchi di classe sono rimasti come i segnali delle scivolate sul campo che rimangono un po’ e poi vengono riassorbiti dal terreno. Il meteorite ed il relativo cratere che, anch’esso, poi sparisce poco dopo senza lasciare segni sul campo, è fatto molto bene. Il pubblico assiepato è animato ed a bordocampo troviamo i “bobby” (i poliziotti inglesi col caratteristico copricapo) e le telecamere.
Il sonoro per ora si limita agli effetti. Nessun brano, solo effetti ambientali, il rimbalzo del pallone, la folla che esulta ai gol, il fischio dell’arbitro ed i lamenti dei giocatori che subiscono le scivolate (con relativo scricchiolio delle ossa, ouch! Ndr).
CONTENUTI RIDOTTI ALL’OSSO PER UNA PICCOLA DEMO
I contenuti al momento sono ridotti all’osso. Si può scegliere se giocare la partita singola e solo due squadre, quella che gioca in casa (i Viking) e quella in trasferta (i Red) o se giocare online con altri giocatori.
È possibile giocare con tastiera (WASD) o con il joypad. Poi nient’altro. Una demo piccolissima solo per far saggiare un po’ la nuova veste grafica ed il gameplay.
COMMENTO FINALE
La nuova versione di Super Arcade Football segna un netto cambio di rotta rispetto al passato. Del resto gli autori lo avevano già accennato perché avevano espresso le loro riserve sull’andamento del loro progetto. In quest’ottica si è tornati al passato ed anche oltre.
Il gameplay è promettente ma evidentemente ancora un po’ acerbo. L’aspetto tecnico è gradevole anche se un paio di volte il gioco è crashato rimandando al desktop ed abbiamo notato che è successo sempre facendo un intervento in scivolata con l’avversario che saltava.
Il gioco rimane con un potenziale incredibile e se dovessero modificare alcune cose o aggiungerne altre (suggeriamo lo sprint anche se limitato e la possibilità di colpire anche di testa, cosa che in diverse ore di gioco non c’è riuscita) ed ovviamente dotando il portiere di qualche spirito di iniziativa ed un po’ di attenzione in più (un pizzico, perché sennò diventa troppo forte e non va bene per un gioco arcade), permettendo magari azioni di contropiede con possibilità di eludere l’estremo difensore o che questi anticipi gli attaccanti avversari, ci troveremmo di fronte – forse – ad una nuova hit. Non parliamo di Kick Off o SWOS, titoli ai quali sicuramente il gioco si ispira, ma avere una sua identità ed essere apprezzato per un nuovo titolo arcade si.
Anche se proprio il gameplay votato all’arcade è già molto divertente ma deve avere un minimo di sfida che non c’è stato: in una trentina di partite abbiamo subito appena 3 reti segnandone abbondantemente più di un centinaio.
Non ci esprimiamo sui contenuti. È ovvio che gli autori ci stiano lavorando su e preparando il loro bouquet di offerta.
Aspettiamo fiduciosi i nuovi aggiornamenti sperando che la nuova strada intrapresa sia definitiva e che questo titolo, che comunque ci era piaciuto anche nelle altre due versioni, possa trovare la sua via del goal. Ne siamo sicuri.
Dopo essere sbarcato su Steam in accesso anticipato un paio di mesi fa, Re:Legend si appresta a offrire gratuitamente ai suoi giocatori dei nuovi contenuti dedicati ad Halloween, il prossimo 31 ottobre.
Il nuovo aggiornamento sarà disponibile in maniera gratuita per tutti i possessori presenti e futuri del titolo di 505 Games e Magnus Games, che saranno introdotti a una nuova isola a tema, brulicante di rari Shadow Magnus, le peculiari creature che popolano questa oscura e misteriosa isola. I giocatori che riusciranno a domare i potenti Shadow Magnus scopriranno delle potenti e preziose aggiunte per la loro collezione di creature.
Re:Legend è ambientato nel mondo di Ethia, dove i giocatori si risveglieranno, privi di ricordi, sulla spiaggia di Vokka Island, dalla quale dovranno partire per trovare un modo di ricordare il passato dimenticato. Impareranno a sopravvivere coltivando la terra, allevando bestiame, pescando, stringendo amicizie con gli altri abitanti, espandendo il villaggio, creando armi e allenandosi in combattimento. Così facendo aumenteranno le proprie capacità di addomesticare e allevare i Magnus, creature magiche che si riveleranno di fondamentale aiuto nelle loro avventure in questo mondo denso di pericoli.
Con un Magnus al proprio fianco, i giocatori potranno avventurarsi nelle varie ambientazioni, affrontando sfide minacciose, scoprendo Magnus ancora più potenti e, alla fine, riguadagnando finalmente i ricordi perduti.
Il titolo si pone come simulatore jrpg onnicomprensivo, che combina sapientemente meccaniche di gioco “monster-raising” e caratteristiche multiplayer. I giocatori potranno costruire ed espandere il proprio villaggio svolgendo una vasta gamma di attività che includono l’agricoltura, la pesca, la raccolta di risorse, la creazione di oggetti e di equipaggiamenti. Diversi celebri compositori di musiche per videogiochi sono al lavoro su Re:Legend, tra cui il famoso Shota Nakama (Final Fantasy XV).