L’annuncio ufficiale de La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra molti hanno pensato al debutto di Project Scorpio a fine agosto, in concomitanza con l’arrivo del gioco.
Microsoft ha però pubblicato un post dedicato al gioco, che esordirà il 25 agosto prossimo, spiegando meglio come funzionerà l’acquisto de La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra su Windows 10/Xbox Store. Comprando la versione Xbox One o quella Windows 10 (qui i requisiti) del gioco, si avrà diritto senza costi aggiuntivi alle altre versioni per le console di casa Microsoft, Project Scorpio compresa.
Tale console arriverà nel corso dell’anno ma in data da definire e comunque, molto probabilmente non per il periodo di fine agosto. Il post parla di “Holyday Season”, quindi dovremmo aspettarci qualche cosa da novembre in poi. Vedremo.
Pazzesco. Pokémon Go ha superato i 650 milioni di download in tutto il mondo. Praticamente, circa il 10% della popolazione mondiale ha provato almeno una volta la app targata Niantic.
L’annuncio è stato fatto nelle scorse ore nel corso della Game Developers Company in corso di svolgimento a San Francisco. Ne parla Polygon.
Gli ultimi dati diffusi risalivano a settembre 2016, quando The Pokémon Company aveva annunciato che con 500 milioni di download Pokémon GO era diventata l’app più scaricata su iTunes nel 2016.
Nondimeno, Niantic ha anche affermato che la gente ha percorso un totale di 5,4 miliardi di miglia alla ricerca dei Pokémon nel mondo reale, una distanza di tutto rilievo con cui si potrebbe arrivare agli estremi del sistema solare: dalla Terra a Plutone ci sono circa 4,7 miliardi di miglia (7,5 miliardi di chilometri). Ricordiamo che recentemente, la app free-to-play è stata aggiornata con l’arrivo di oltre 80 Pokémon nuovi di seconda generazione.
E’ ormai tutto pronto per la terza espansione di The Division intitolata “Fino alla Fine”. Assieme al nuovo contenuto a pagamento arriverà anche l’aggiornamento gratuito 1.6. Ma andiamo con ordine.
L’espansione sarà disponibile sia come parte del Season Pass o si potrà acquistare separatamente in contemporanea su PlayStation 4, Pc ed Xbox One. Ubisoft renderà disponibile una prova gratuita del titolo, per permettere ai nuovi giocatori di provare Tom Clancy’s The Division a partire da domani, su Xbox One e Pc mentre su PS4, tale demo sarà disponibile dal 9 marzo. Questa prova darà agli appassionati l’accesso completo al gioco fino al raggiungimento del livello 8 o fino a sei ore di gioco. Tutti i progressi raggiunti durante la prova gratuita saranno trasferiti nel gioco al momento dell’acquisto. Ecco, nel frattempo, la clip per la prova gratuita. Buona visione.
Quando la situazione nella Zona Nera si inasprisce, l’epidemia è fuori controllo e ogni parvenza di civiltà è ormai collassata, la Joint Task Force è costretta a ritirarsi dalla zona, abbandonando importanti terminali e informazioni riguardanti le operazioni. Ora, i traditori sono vicini a recuperarle. In Fino alla Fine un team di otto agenti della Divisione avranno il compito di fermare i traditori e riprendere il controllo della situazione.
Fino alla fine offre un nuovo modo di vivere la Zona Nera attraverso una modalità competitiva suddivisa in sessioni caratterizzate da obiettivi chiari e condizioni di vincita e incorporerà elementi chiave della Zona Nera come i nemici PvE e i luoghi di interesse. I giocatori faranno parte di un team composto da 8 agenti della Divisione che combatteranno contro un team di 8 traditori, che tenteranno di entrare in possesso dei terminali. Fino alla Fine includerà anche una nuova incursione, Segnale Dirottato.
Come già detto in precedenza, in concomitanza all’uscita di Fino alla Fine, sarà pubblicato anche l’aggiornamento 1.6 che espanderà la mappa di gioco della Zona Nera con tre nuove aree sbloccate, aggiungerà nuovi eventi speciali Contaminazione che si terranno in una località sotterranea della Zona Nera, nuove armi esotiche e luoghi di interesse e la nuova modalità Leggendaria che aumenterà il livello delle sfide per i giocatori migliori di Tom Clancy’s The Division.
Gli eSport targati Blizzard saranno al cento dell’evento dell’IEM Katowice, in Polonia, che si disputerà dal 3 al 5 marzo prossimi.
I migliori giocatori di Heroes of the Storm e StarCraft II di tutto il mondo si affronteranno in due tornei che promettono spettacolo.
Ecco il programma delle due competizioni:
Heroes of the Storm Global Championship – Western Clash
Alcune delle squadre migliori del mondo dell’Heroes Global Championship si affronteranno nel Western Clash. I tre team in cima alla classifica dell’HGC Nord America ed i 3 migliori team dell’HGC Europa si scontreranno con i vincitori delle qualifiche HGC di America Latina e Australia/Nuova Zelanda. Queste 8 squadre si affronteranno in un torneo con formato doppia eliminazione per cercare di accaparrarsi una fetta del montepremi da 100.000 dollari nel primo torneo HGC interregionale della stagione.
A rappresentare l’Europa a Katowice ci sono il Team Dignitas e i Fnatic, oltre ai Misfits, gli attuali leader dell’HGC Europa dopo aver vinto 7 partite senza mai perdere. Dai un’occhiata alle classifiche regionali e controlla le date del calendario su heroesofthestorm.com/esports.
Oltre alle partite competitive, ci sarà un membro del team di sviluppo di Heroes of the Storm che svelerà un nuovo eroe proprio durante lo show, venerdì 3 marzo.
Sarà possibile connettersi allo streaming in diretta di Twitch.tv per seguire lo spettacolo. Potete anche godervi l’azione eSport di Heroes in diretta su Facebook Live per tutta la durata del weekend.
StarCraft II World Championship – IEM: Stagione XI
Questo World Championship è il terzo e ultimo evento della Stagione XI dell’IEM di StarCraft II, oltre a rappresentare il primo evento globale delle WCS 2017. Con un montepremi di 250.000 dollari e molti Punti WCS in palio, la posta in gioco è alta. Il vincitore del torneo se ne andrà con in tasca il primo posto garantito ai WCS Global Playoffs 2017, che si svolgeranno più avanti nel corso dell’anno.
Ci saranno 76 sfidanti in totale, inclusi alcuni dei giocatori di StarCraft II migliori del mondo, 12 dei quali hanno già un posto nella fase a gruppi del torneo.
I restanti 64 dovranno guadagnarselo attraverso un girone di qualifiche aperte che si terrà dal vivo negli studi dell’ESL tra oggi e domani, 28 febbraio.
Ulteriori informazioni e il calendario completo sono disponibili su wcs.battle.net.
For Honor debutta in prima posizione su console, The Sims 4 continua a primeggiare su Pc. E’ questo il verdetto delle classifiche italiane stilate da AESVI relative alla settima settimana del 2017 che riguardano il periodo dal 13 al 19 febbraio scorsi.
L’action firmato Ubisoft debutta molto bene su PS4 ed Xbox One. In terza posizione Fifa 17. Quarto posto per Rainbow Siege. Sniper Elite 4 è quinto, Nioh, che era in vetta la settimana scorsa, è settimo.
The Sims 4 (la settimana scorsa era stato scavalcato da Call of Duty: Infinite Warfare, ndr) è primo su Pc e supera Overwatch, secondo, Call of Duty Black Ops II, sul gradino più basso del podio.
Ecco, quindi, tutte le classifiche, piattaforma per piattaforma, stilate da AESVI su dati GfK Retail e Technology Italia. Buona lettura.
Classifica settimanale dal 13/02/2017 a 19/02/2017
TOP 10 CONSOLE GAMES
Posizione
Titolo
Piattaforma
Publisher
1
FOR HONOR
PS4
UBISOFT
2
FOR HONOR
Xbox One
UBISOFT
3
FIFA 17
PS4
ELECTRONIC ARTS
4
TOM CLANCY’S RAINBOW SIX SIEGE
PS4
UBISOFT
5
SNIPER ELITE 4 LIMITED EDITION
PS4
SOLD OUT PUBLISHING
6
MINECRAFT
PS4
SONY
7
NIOH
PS4
SONY
8
GTA V GRAND THEFT AUTO
PS4
ROCKSTAR GAMES
9
RESIDENT EVIL 7 BIOHAZARD
PS4
CAPCOM
10
DRAGON BALL FUSIONS
3DS
NAMCO
TOP 10 PC GAMES
Posizione
Titolo
Piattaforma
Publisher
1
THE SIMS 4
PC
ELECTRONIC ARTS
2
OVERWATCH
PC
ACTIVISION BLIZZARD
3
CALL OF DUTY BLACK OPS II
PC
ACTIVISION BLIZZARD
4
FOOTBALL MANAGER 2017
PC
SEGA
5
CALL OF DUTY MODERN WARFARE 3
PC
ACTIVISION BLIZZARD
6
CALL OF DUTY INFINITE WARFARE LEGACY EDITION
PC
ACTIVISION BLIZZARD
7
CALL OF DUTY 4 MODERN WARFARE
PC
ACTIVISION BLIZZARD
8
CALL OF DUTY MODERN WARFARE 2
PC
ACTIVISION BLIZZARD
9
FARMING SIMULATOR 17
PC
FOCUS HOME
10
GTA V GRAND THEFT AUTO
PC
ROCKSTAR GAMES
Classifica per piattaforma
3DS
Posizione
Titolo
Publisher
1
DRAGON BALL FUSIONS
NAMCO
2
POOCHY & YOSHI’S WOOLY WORLD
NINTENDO
3
POKEMON SOLE
NINTENDO
4
SUPER MARIO MAKER
NINTENDO
5
YO-KAI WATCH
NINTENDO
6
POKEMON LUNA
NINTENDO
7
TOMODACHI LIFE
NINTENDO
8
MARIO PARTY ISLAND TOUR SELECTS
NINTENDO
9
NEW SUPER MARIO BROS 2
NINTENDO
10
MARIO KART 7
NINTENDO
DS
Posizione
Titolo
Publisher
1
RHYTHM PARADISE
NINTENDO
2
PROFESSOR LAYTON E IL RICHIAMO DELLO SPETTRO
NINTENDO
3
INAZUMA ELEVEN 2 BLIZZARD
NINTENDO
4
IMPARA CON POKEMON AVVENTURA TRA I TASTI BUNDLE
NINTENDO
5
L’APE MAIA
PLANET JUNIOR
6
DISNEY PLANES
DISNEY INTERACTIVE STUDIOS
7
POKEMON VERSIONE BIANCA 2
NINTENDO
8
FLOWER SUN AND RAIN
RISING STAR GAMES LIMITED
8
NARUTO SHIPPUDEN NINJA COUNCIL 3
NINTENDO
10
PHINELECTRONIC ARTSS AND FERB NELLA SECONDA DIMENSIONE
Paradox ha ufficializzato la data di arrivo di Utopia, la prima vera e propria espansione dell’eccellente Stellaris, strategico sci-fi uscito lo scorso anno.
Utopia sarà disponibile dal prossimo 6 aprile al prezzo di 19,99 euro. Tra le caratteristiche, l’introduzione degli Ascension Perks e man mano che i progressi della specie vanno avanti si guadagnano nuove tradizione si può scegliere come si vuole evolvere. Si può scegliere tra un percorso di biologia, un percorso psionico o un percorso sintetico con varie opzioni in queste grandi categorie. Corpo, Mente o Macchina, quale sarà il percorso per sfidare il futuro?
Ecco il nuovo trailer di Utopia.
L’espansione include anche:
Megastrutture: costruite strutture meravigliose per i vostri sistemi tra cui sfere Dyson e mondi ad anello portando prestigio e diversi grandi vantaggi per la vostra razza.
Stazioni Habitat: costruite in alto nelle stazioni spaziali che ospiteranno la maggior parte della popolazione
Diritti e privilegi: le politiche specifici stabilite per le quali molte delle specie sotto dominazione avranno i diritti ed i privilegi della piena cittadinanza. Costruite un paradiso egualitario o seguire un sistema di caste.
E ancora miglioramenti e aggiornamenti, tra cui (come da tradizione con tutte le uscite sui contenuti a pagamento) aggiornamenti gratuiti per Stellaris.
Le voci di corridoio erano vere. Warner Bros ha così annunciato ufficialmente La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra, il sequel de L’Ombra di Mordor.
Sviluppato da Monolith, il nuovo titolo darà seguito alla storia originale di Talion e Celebrimbor che adesso devono spingersi oltre le linee nemiche per creare un esercito e far ribellare tutto Mordor contro Sauron, il Signore Oscuro.
L’annuncio è stato accompagnato dal primo trailer, eccolo.
Ne La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra i giocatori possiedono un nuovo Anello del Potere e dovranno affrontare i nemici più letali, come Sauron e i suoi Nazgul, in un’epica battaglia per La Terra di Mezzo. L’avventura e l’azione frenetiche in questo mondo aperto sono portate in vita dall’espansione del pluripremiato sistema Nemesis. La personalizzazione del primo episodio è ora applicata all’intero mondo, quindi ora ambienti e personaggi sono tutti plasmati dalle azioni e dalle decisioni del giocatore, creando così un mondo personalizzato e unico.
La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra sarà disponibile per Xbox One, Project Scorpio, Pc Windows 10 (Windows Store e Steam), PlayStation 4 e PlayStation 4 Pro dal 25 agosto prossimo. E sarà disponibile come titolo Xbox Play Anywhere.
“Monolith Productions continua a innovare introducendo esperienze di gioco più profonde e personalizzate, accompagnate da storie autentiche – ha dichiarato David Haddad, presidente di Warner Bros. Interactive Entertainment – La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra rappresenta un’autentica innovazione per il gioco, portando il sistema Nemesis a nuovi livelli e consentendo ai giocatori di creare il loro viaggio personale all’interno della La Terra di Mezzo”.
Michael de Plater, vice presidente del settore creativo di Monolith, ha detto:
“Dopo lo straordinario esordio di La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor, abbiamo ampliato a dismisura ogni aspetto del gioco, compreso il mondo, la storia, i sistemi gdr, le basi del gioco e, naturalmente, le storie personali del giocatore del sistema Nemesis. Siamo appassionati della La Terra di Mezzo da sempre, siamo grati di avere il privilegio di portare in vita il mondo fantasy più incredibile mai creato in un modo nuovo, per una nuova generazione. Non vediamo l’ora di poter assistere alle fantastiche storie che i giocatori di La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra creeranno e condivideranno”.
L’innovativo sistema Nemesis ha creato storie uniche e personali attraverso nemici generati proceduralmente che ricordano ogni incontro e hanno personalità, qualità e punti deboli diversi. La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra espande questa innovazione introducendo seguaci che potranno creare nuove storie di lealtà, tradimento e vendetta. Il sistema Nemesis è stato inoltre espanso per creare un mondo unico e personale attraverso le fortezze Nemesis, che consentono ai giocatori di usare diverse strategie per conquistare roccaforti dinamiche e creare mondi personalizzati con le loro armate uniche di orchi.
Ambientato tra Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra continua la storia originale di La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor. I giocatori saranno coinvolti in un mondo più ricco, personale ed espansivo, pieno di eroi e malvagi epici, località memorabili, nemici originali e ancora più personaggi e personalità con storie tutte nuove da raccontare.
In qualità di titolo Xbox Play Anywhere, i giocatori possono acquistare una versione digitale di La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra e giocare sia su Xbox One che su Pc Windows 10, riprendendo a giocare dove la partita è stata interrotta su un’altra Xbox One o su un PC con Windows 10, conservando salvataggi, add-on e obiettivi del gioco.
SEGA potrebbe essere al lavoro sulle remaster in HD dei primi due capitoli di Shenmue. Lo dimostrerebbero i domini registrati recentemente dal publisher.
Su Rice Digital si parla di una possibile uscita nel corso del 2017 mentre lo sviluppo di Shenmue 3 in continua evoluzione dovrebbe sfociare con l’uscita del gioco probabilmente nel 2018.
I primi due Shenmue dovrebbero arrivare in un’unica soluzione e potrebbero avere importanza anche per spingere il terzo episodio della serie nata nel 2000 su Dreamcast.
Fin dal 2005, anno in cui Sniper Elite è arrivato per la prima volta sui nostri monitor, i videogiochi ambientati durante la seconda guerra mondiale potevano essere, sostanzialmente, divisi in due categorie: quella campione di vendite dei vari Call of Duty e Medal of Honor e l’altra categoria, quella in cui mettiamo “tutto il resto”, tipo Commandos: Behind Enemy Lines e, per l’appunto, Sniper Elite tra i tantissimi esponenti.
Da dodici anni a questa parte, Karl Fairburne, personaggio di fantasia, agente segreto e spietato cecchino, mette i bastoni tra le ruote ai nazisti a colpi di Springfield M1903 ed altro assortimento militare in un contesto storico reale come la seconda Guerra Mondiale. Sniper Elite 4 è l’ultima fatica di Rebellion Developments arriva il 14 febbraio scorso, durante la pubblicazione di For Honor e molto vicino alle uscite di Nioh, Kingdom Hearts 2.8 Final Chapter Prologue, Nier: Automata, Horizon: Zero Dawn e tanto altro ancora, non un periodo felicissimo, insomma. Ma ha qualcosa da dire e da mostrare, senza vergogna.
AH…L’ITALIA: PIZZA, MAFIA E CECCHINO
Sniper Elite 4 porta il giocatore e Karl Fairburne, suo alter-ego di sempre, in Italia ai tempi in cui le forze alleate organizzavano l’invasione dell’Europa dopo aver fermato definitivamente i nazisti in Nord Africa (corrispondente all’epilogo di Sniper Elite 3). Il giocatore è chiamato ad infiltrarsi dietro le linee nemiche senza destare troppi sospetti sulla sua presenza, per ostacolare e poi fermare i piani di sviluppo dell’ennesima super-arma in grado di respingere ogni tentativo alleato di riconquista europea.
Sniper Elite 4 si presenta con una veste grafica di tutto rispetto. Niente di rivoluzionario o incredibile, del tutto in linea con i fasti di Sniper Elite 2 ma opportunamente aggiornato alle odierne tecnologie. Musica, effetti sonori, animazioni, scelte cromatiche e grafiche concorrono tutte a regalare a chi gioca e a chi guarda uno spettacolo per gli occhi. Poco o nulla è lasciato fuori posto e anche quando si mette mano al joypad c’è poco di cui lamentarsi.
Sniper Elite non sarebbe tanto apprezzato e famoso nella nicchia di appassionati che rappresenta, se non fosse per il suo singolare modo di trattare il duro lavoro del cecchino. Solitario predatore che può tenere, da solo, un intero reggimento in scacco grazie alla sua capacità di trovare un punto sopra elevato da cui controllare un’intera zona. Sniper Elite 4 non fa eccezione e rilancia con un’impostazione – del tutto simile a quella del diretto predecessore – di mappe vaste e aperte, che permettono una varietà di esecuzione apprezzabile.
E poi c’è il fulcro di tutto il gioco: arrivati ad un punto a noi congeniale, prima setacciamo l’area con il fido binocolo per segnare la posizione di ogni minaccia che parla in tedesco e indossi una divisa scura, dopo di che si imbraccia il fucile, si calcola la forza del vento, si tara il mirino e si prevede la traiettoria di caduta. Infine si trattiene il respiro per non fare oscillare troppo l’arma e prima che l’istinto istighi a respirare affannosamente si spara.
Il più delle volte si spara contro la minaccia diretta. Un colpo particolarmente preciso, spettacolare oppure effettuato da notevole distanza può essere premiato da un cambio di scena repentino e a rallentatore, come solo il primo Matrix ci ha insegnato ad apprezzare. La telecamera segue la pallottola che traccia la tua traiettoria e poi termina la sua corsa nella testa, nei polponi, nelle viscere, nelle ossa del bersaglio. Una visuale a raggi-X aiuta, ancor di più, a comprendere quali effetti ha avuto quell’unico colpo sulla pelle della vittima. Spettacolo e raccapriccio accompagnano, così, tutti i passi di Karl Fairburne e del giocatore, scandendo un’impietosa marcia verso l’obbiettivo di missione.
LUNGO, VARIO, ESSENZIALE
Sniper Elite 4, per merito di missioni in mappe grandi ed un’intelligenza artificiale buona, ma non del tutto convincente, si difende piuttosto bene sul fronte della longevità, assicurando a giocatori poco smaliziati – come chi vi scrive – diverse ore di gioco per ogni missione offerta. Durante ogni missione è possibile adottare tattiche di infiltrazione oppure guerriglia. L’arsenale a disposizione del giocatore è vario e spazia da pistole a mitragliatori, senza dimenticare fucili di precisione, vari tipi di granate e mine.
La difficoltà di gioco, oltre che selezionabile, è anche personalizzabile, lasciando subito al giocatore la facoltà di smanettare con modificatori, aiuti e limitatori che rendono l’esperienza di gioco sempre fresca, stimolante ed intrigante. Chiude il cerchio dell’offerta la possibilità di giocare in multigiocatore, fino a quattro persone in squadra cooperativa, andando a formare un’autentica task-force di infiltratori pronti a combattere i fascisti. Peccato che questo discorso, almeno nel nostro caso, sia solo teorico, dal momento che ci è risultato difficile quando non impossibile provare ad organizzare una partita con altri giocatori.
Le azioni di gioco sono costellate da obbiettivi ed incarichi da compiere, che fanno sommare un certo punteggio, utile ad incrementare il proprio livello di gioco. Piccole ricompense e costanti premi, prevedibilmente, sono sempre dietro l’angolo, pronti ad encomiare i nostri sforzi, a premiare esplorazione ed iniziative, a migliorare la nostra esperienza complessiva.
Abbiamo accennato ad un’intelligenza artificiale buona ma non completamente convincente. Questo perché troviamo sempre piuttosto difficile credere che un intero reggimento cessi di stare in allarme dal momento che, sistematicamente, un commilitone dietro l’altro viene freddato da chissà dove e lasciato (quando va bene) con un buco di troppo sulla testa.
Tuttavia, questo insolito (ma anche ludicamente comprensibile) comportamento viene affiancato da piccole raffinatezze, quali la possibilità di andare ad uccidere subito gli ufficiali per lasciare i sottoposti disorganizzati o mandarli direttamente in fuga.
COMMENTO FINALE
Sniper Elite 4 è principalmente uno stealth game in terza persona, in cui siamo chiamati ad impersonare un cecchino che si addentra dietro le linee nemiche naziste nell’Italia degli anni ‘40, in piena seconda Guerra Mondiale.
Oltre all’inseparabile fucile di precisione, si può fare affidamento a pistole, mitragliatori, mine e granate d’ordinanza oppure prese alle vittime nemiche. Contrariamente al passato, in Sniper Elite 4, si può affrontare ogni missione con molta libertà d’azione e di esplorazione. Questo dilata e non poco i tempi di svolgimento di ogni singola missione e le rende piacevolmente rigiocabili.
Quello che distingue Sniper Elite dai concorrenti è la telecamera, estremamente cinematografica, che rallenta molto i colpi più spettacolari restituendo al giocatore/spettatore un’esaltazione dell’uccisione, passata anche ai raggi X per suggerire cosa si colpisce e quali effetti dovrebbe avere la pallottola (o il pugnale) sulla vittima di turno. Peccato che dopo poche “moviole” arrivi in fretta la sensazione di non volerne poi vedere più di un certo quantitativo, perché la ridondanza di teste, polponi, viscere e ossa colpiti dalle pallottole è un po’ troppo forte.
Tecnicamente è di tutto rispetto e mentre si gioca è tutto al posto giusto. L’intelligenza dei nemici a livello di difficoltà standard è decisamente sotto tono. Intrigante la presenza di una modalità cooperativa per fare squadra con gli amici più affiatati ma nell’insieme delle parti, Sniper Elite 4, risulta essere un titolo imperdibile solo per chi ne apprezza la serie ed il genere.
Chi apprezza gli stealth game in generale non resterà deluso, ma non deve aspettarsi le vette di eccellenza raggiunte dalla concorrenza, a cui Sniper Elite 4 si ispira senza, pare, desiderio di primeggiare.
Pregi
Visivamente molto gradevole. Ad alti livelli di difficoltà molto stimolante. Stealth game onesto e senza grosse pecche. La componente “open-world” garantisce una piacevole libertà di esecuzione delle missioni. La modalità cooperativa fatta con gli amici giusti potrebbe risultare molto divertente.
Difetti
Alla decima moviola da cecchino potrebbero iniziare gli sbadigli. A difficoltà standard, l’intelligenza artificiale è spiacevolmente poco acuta. Non porta in dote molte novità dopo quattro installazioni.
Crate Entertainment festeggia un anno di Grim Dawn. L’eccellente action gdr-hack and slash, (nostro miglior gdr del 2016, ndr) è stato pubblicato il 25 febbraio dello scorso anno. Da allora ha venduto oltre 900.000 copie e – a detta degli sviluppatori – il dato cresce quotidianamente.
Ma ci sono altri dettagli che gli sviluppatori hanno voluto ricordare: il primo è quello degli otto aggiornamenti di contenuti gratuiti e patch, nonché l’uscita del dlc Cruciable che era un obiettivo secondario raggiunto nel corso della raccolta fondi su Kickstarter. E non finisce qui visto che arriverà anche la prima espansione e non vi nascondiamo che siamo in trepida attesa. Ci sono tante novità in arrivo e l’espansione sarà la punta di diamante.
Questa includerà:
Un nuovo capitolo contro gli invasori Eterei e Chthonian
Due nuove Maestrie, inclusa la già annunciata Inquisitore
Un flash importante per Mass Effect Andromeda. L’atteso quarto capitolo della serie action gdr fantascientifico di BioWare è entrato in fase Gold. Questo significa che i lavori sono stati conclusi e che il titolo arriverà senza ritardi nei negozi e negli store digitali il prossimo 21 marzo su Pc, PlayStation 4 ed Xbox One.
Ecco il cinguettio degli sviluppatori che danno la notizia. Da ora il conto alla rovescia per uno dei giochi più attesi dell’anno può cominciare.
Wooga ed InnoGames annuncianol’accordo per Warlord. In sostanza il gioco mobile di strategia firmato da Wooga è stato venduto e trasferito alla sede di Amburgo di InnoGames.
In futuro, un team di InnoGames dedicato si occuperà di continuare lo sviluppo del gioco arricchendolo ulteriormente, grazie alla conoscenza della software house tedesca del genere strategico. Nessun dipendente cambierà azienda a seguito dell’acquisizione.
L’accordo riflette la decisione di Wooga del 2016 di raddoppiare e concentrarsi sul genere casual mobile, mentre per InnoGames l’acquisizione di Warlords rappresenta un elemento significativo che va ad arricchire un portafoglio già molto ricco di giochi di strategia e rappresenta altresì un importante focus su titoli unicamente mobile in futuro.
Jens Begemann, fondatore e CEO di Wooga ha dichiarato:
“Warlords è stato molto ben accolto dai giocatori e dalla stampa al momento del lancio e il team di Wooga è felice di sapere che il gioco continuerà sotto la guida di InnoGames. L’accordo riflette inoltre il forte impegno e il focus di Wooga nel produrre le migliori esperienze casual mobile”.
Armin Busen, CPO di InnoGames afferma:
“Warlords è un gioco fantastico, con una fan base di giocatori entusiasti e siamo felicissimi di avere la possibilità di acquisirlo. Il gioco è perfettamente in linea con il nostro portafoglio di giochi e rappresenta un altro passo importante nella nostra transizione verso il settore mobile. Il nostro team dedicato si impegnerà ad aggiungere nuove funzionalità e a migliorare l’esperienza generale di gioco… e i giocatori di Warlords non vedranno l’ora di assistere al rilancio del gioco!”.
Altra notizia importante ai fini pratici: gli account di Warlords già esistenti non verranno intaccati in alcun modo dal trasferimento, né si perderà qualunque progresso ottenuto all’interno del gioco.
Successone. Sotto tutti i punti di vista. La raccolta fondi di Pillars of Eternity II: Deadfire si è chiusa nelle scorse ore su Fig con un risultato eccezionale.
Il sequel del gdr vecchio stile firmato da Obsidian ha totalizzato la bellezza di 4.407.598 dollari, mentre il primo episodio ne raccolse (su Kickstarter) quasi 4 milioni. Il “marchio” Pillars of Eternity si conferma quindi di grande attrazione anche se all’epoca della prima raccolta ci furono quasi 74mila sostenitori mentre per Deadfire sono stati meno della metà: 33.614. Gli appassionati hanno quindi offerto in media circa 131 dollari contro i 53 del primo episodio.
Gli sviuppatori hanno ringraziato gli appassionati che hanno offerto il loro contributo con questo video che vi proponiamo.
Grazie a questo risultato, quindi, sono stati sbloccati tantissimo obiettivi secondari. Quindici per l’esattezza e tra questi troviamo anche la traduzione in italiano. Ne mancherebbero tre all’appello (la gestione della ciurma della nave, l’aggiunta della caccia ai mostri marini e l’ottavo compagno, Ydwin) ma non è detto che anche questi tre non possano aggiungersi in futuro tramite, magari, con qualche accordo successivo con publisher – aggiungiamo noi – o per volontà propria.
Con oltre 4,4 milioni di dollari raccolti, il gioco ha superato di 4 volte (400%) la proposta iniziale degli sviluppatori che chiedevano 1,1 milioni per realizzare il gioco.
L’uscita di Pillars of Eternity II è prevista nel primo trimestre del 2018, per ora solo su Pc. Ma non è detto che non ci siano novità. Del resto, il finale di campagna sulla piattaforma Fig è stato clamoroso: qualche giorno fa avevamo scritto che la raccolta aveva superato i 3 milioni di dollari e si è giunti a più di 4,4 milioni come risultato finale. Ecco la tabella (in lingua inglese) degli stretch goal.
L’universo narrativo – prima – e videoludico – poi – di Warhammer 40.000, celebre war game griffato Games Workshop, ha da sempre intrigato ed appassionato milioni di seguaci. Nel nostro passatempo preferito esistono decine di esempio di videogioco su licenza, ma pochi sono riusciti a far breccia nei cuori della gente.
Titoli quali Dawn of War (che sta per far arrivare il suo terzo capitolo ufficiale) e Space Marine si sono distinti soprattutto in mezzo a tanti tentativi – falliti – di lasciare un segno indelebile nella memoria dell’esigente platea che gioca su computer.
Forte della sua esperienza maturata con The Incredible Adventures of Van Helsing, Neocore Games prova a dire la sua con Warhammer 40.000: Inquisitor Martyr, che si presenta al mondo come un “Diablo III in salsa Warhammer 40.000” disponibile su Steam.
BRUCIA L’ERETICO
Nell’universo di Warhammer 40.000 l’Inquisizione è l’autorità di più alto grado esistente nel dominio degli uomini e le persone che non dipendono da essa possono, di fatto, essere contate sulle dita delle mani. La missione dell’Inquisizione è quella di eradicare ogni genere di minaccia al genere umano, specialmente quelle legale alle divinità del Caos. L’Inquisizione è composta da fanatici puritani oppure radicali che altro non perseguono che l’assoluta supremazia dell’Uomo sulle altre razze dell’universo. Alcuni degli Inquisitori osano di più: vogliono usare le forse del Caos contro il Caos stesso con risultati, spesso, tutt’altro che conclamati.
In Warhammer 40.000 Inquisitor Martyr, il giocatore è chiamato ad impersonare un Inquisitore. Come agente dell’Impero, l’Inquisitore guiderà la propria astronave per tutta la galassia per contribuire all’annichilimento totale di tutte le forze caotiche e xenomorfe che minacciano l’umanità. Nel codice alpha fornitoci abbiamo visto la presenza di tre classi, che potremmo fare rispondere alle canoniche tre classi che ogni gioco di ruolo d’azione offre: guerriero, mago, ladro, con opportune differenze e modifiche dettate dall’ambientazione da cui è tratto il gioco. Sebbene restano ben distinte la classe magica (qui si chiama psionica) da quella combattente, un paio di righe di spiegazione andrebbero spese per quella intermedia. Warhammer 40.000 offre una varietà di armi da fuoco imbarazzante che possiamo semplificare in pistole, fucili d’assalto, fucili pesanti d’assalto, lanciafiamme e armi pesanti (anti-fanteria oppure anti-carro).
Un assortimento di tutto rispetto che ci da l’imbarazzo della scelta quando dobbiamo scegliere con cosa partire. La scelta dell’arma di partenza influisce solo sulle prime abilità, quelle legate all’arma stessa, ma più avanti nel gioco, come di consueto, avremo la possibilità di cambiare tanto le armi quanto lo stile di combattimento, potendoci così adattare al tipo di minaccia che incombe. Immancabili sono i punti esperienza, le missioni da compiere e i passaggi di livello che garantiscono gettiti di punti abilità per affinare le capacità in nostro possesso e sbloccarne di nuove.
UCCIDI IL MUTANTE
Data la natura del titolo che abbiamo provato, essendo questo un codice del gioco al suo stato embrionale, non abbiamo potuto esplorare molto. Abbiano smanettato poco tra le opzioni grafiche (la scarsa ottimizzazione, comprensibilmente, è imperante) e ci siamo subito gettati nell’azione. Prima siamo partiti dal ponte della nostra astronave d’ordinanza, qui si trovano tanti punti di interazione non ancora sbloccati tra cui spiccano un comodo forziere per tenerci dentro le cose che non ci servono nell’immediato ed un tavolo da lavoro che suggerisce la possibilità di forgiare equipaggiamenti.
Andati ad interagire con la mappa galattica, da qui si ha il deja vu di curiosare nella mappa galattica di Mass Effect. E’ la modalità “sand-box” del gioco, in cui possiamo spaziare in lungo ed in largo nell’universo ordito da noi, senza soluzione di continuità, dando precedenza più ai nostri impulsi che alle esigenze di copione. Sand-box, d’altronde, significa proprio dare libertà di esecuzione al giocatore, dopo avergli presentato le possibilità offerte.
Dopo pochi click dell’interfaccia siamo approdati su una base da epurare. La presenza di creature demoniache era, eufemisticamente, massiccia e abbiamo dato fondo a tutti i nostri armamenti per avere la meglio sulle legioni di mostruosità che ci hanno aggredito fin dalle prime battute. Soprattutto in questi frangenti si evince lo stato assolutamente primordiale del gioco, che può solo suggerire la qualità del prodotto finale. Abbiamo notato un sistema di coperture del tutto simile a Dawn of War 2, secondo cui se ci avviciniamo ad un oggetto dello scenario, questo può proteggerci dagli spari nemici. Tuttavia tutte le coperture, presto o tardi, sono destinate a frantumarsi sotto i colpi di proiettile costringendoci a cambiare copertura o uscire allo scoperto.
La visuale dell’azione è isometrica, dall’alto. Possiamo gestire l’angolazione e l’ingrandimento, anche se allo stato attuale c’è poco da godere per gli occhi, poiché la scarsa ottimizzazione costringe a volare bassi con la grafica e comunque bisogna scendere a compromessi con inevitabili rallentamenti e caricamenti.
PURIFICA L’IMPURO
Warhammer 40.000: Inquisitor Martyr, per adesso, è tutto qui e ci dispiace dirlo. Essendo, quello da noi provato, uno stadio del progetto estremamente preventivo, non abbiamo potuto approfondire ulteriormente. La periodica inagibilità dei server, in aggiunta, ci ha spesso costretti a non poter giocare per provare eventuali forme di multigiocatore cooperativo, che sarà presente nel prodotto finale.
Le premesse per avere un gioco in pieno stile Diablo III, ambientato nell’universo di Warhammer 40.000, che possa approfondire la nostra conoscenza riguardo alla terribile Inquisizione imperiale ci sono tutte. Bisogna rimandare il verdetto finale ad un prodotto finito perché sarebbe sbagliato e oltremodo prematuro farlo adesso.
Il gioco di Neocore Games deve trovare la giusta dose di varietà e freneticità, perché il rischio di risultare tedioso e ripetitivo dopo poche ore è sempre dietro l’angolo. Diablo III è riuscito a convincere e a centrare il punto offrendo contenuti generati proceduralmente (pochi) con una vasta molte di cose da fare e da portare a termine. La nostra paura più grande sarebbe constatare che Warhammer 40.000: Inquisitor Martyr ha fallito nella sua missione più semplice: quella di divertire gli appassionati.
COMMENTO FINALE
Warhammer 40.000: Inquisitor Martyr è un gioco di ruolo d’azione con visuale isometrica ed in tempo reale, del tutto simile a Grim Dawn e a Diablo III, se ci passate i termini di paragone. E’ un cantiere aperto e palesemente grezzo, pieno di buchi che andranno ovviamente colmati, molte parti saranno raffinate. Già da adesso suggerisce un discreto comparto grafico ed una buona scelta dello stile, unito ad un gameplay di stampo molto classico, votato all’utilizzo di abilità attivate da alternare con quelle di base. Non mancheranno le cose da fare, merito anche di generazione procedurale dei contenuti, ma la paura più grande è che questo comporti un generale appiattimento dell’offerta.
Stando così le cose, essendo comunque appena arrivato in prova e dovendo superare praticamente tutte le tappe dello sviluppo, tipiche di un videogioco, si rimanda un’analisi più precisa e critica alla visione di un prodotto completo. Gli appassionati dell’universo di Warhammer 40.000 dovrebbero tenerlo d’occhio, così come faremo noi, perché un gioco di ruolo d’azione di questo stampo mancava e potrebbe riservare gradite sorprese.
Pregi: L’universo di Warhammer 40.000 è sempre affascinante. Segue il solco lasciato da Diablo III e Grim Dawn, genere che apprezziamo particolarmente. Tre classi di partenza e varietà di gestione del personaggio già avvertibile e quindi garantita.
Difetti: E’ in fase di Alpha chiusa, quindi un prodotto ancora grezzo. Cali di fluidità gravi. Poca o nulla varietà di nemici. Molti contenuti di gioco non ancora disponibili.
Vichinghi, Cavalieri e Samurai. Tre universi storici che danzano in contemporanea per la conquista della gloria, anzi dell’onore. E For Honor, titolo in terza persona, li riunisce in un turbinio d’azione ed in una lotta senza quartiere.
Fin da quando venne annunciato, il pubblico ha avuto una forte aspettativa da For Honor che ha avuto fasi Beta molto frequentate e che dallo scorso 14 febbraio è disponibile su Pc Windows, PlayStation 4 ed Xbox One.
Ambientato in un medievo di fantasia, il titolo mette il giocatore nei panni di un guerriero appartenente, appunto, ad una delle tre fazioni presenti: Vichinghi, Samurai oppure Cavalieri che si combattono, senza esclusione di colpi, per decretare quale sia la fazione più forte del mondo di gioco.
IL MILITE IGNOTO
Trattenuti da una tregua che non accontenta nessuno, cavalieri, vichinghi e samurai vengono spinti oltre ogni indugio ad impugnare le armi. La colpa di questo conflitto è di Apollion, comandante della Legione di Ossidiana, che non desidera altro che vedere il mondo bruciare e i guerrieri vivere per ciò che sanno fare meglio: combattere.
La storia di For Honor, tirando molto le somme, è tutta qui. Il giocatore viene chiamato ad impersonare i protagonisti della storia, spesso anonimi, che vengono identificati solo tramite la loro classe di appartenenza (l’Orochi e la Valchiria, per fare un paio di esempi). Si viene, così, a sapere perché questa “dea della guerra” abbia scatenato un così grande conflitto e quali motivazioni spingono i combattenti sui campi di battaglia.
La trama, per pochi tratti, risulta anche interessante e godibile, ma quello che non abbiamo apprezzato fino in fondo è l’assoluta assenza di carattere dei personaggi: semplici pedine nella scacchiera, quasi senz’anima e con un solo scopo, che è quello di uccidere tutto quello che si frappone tra loro e l’obbiettivo da raggiungere. E’ un peccato, perché le basi di un’ambientazione indimenticabile c’erano tutte, ma subito crollano quando si capisce che tutti parlano dietro i propri elmi, dei nostri alter-ego si vedono solo gli occhi oppure solo la bocca (quando siamo fortunati) e sono parecchio lontani dall’essere considerati “espressivi”. Il doppiaggio totalmente in italiano si difende bene, ma è davvero difficile dare un tono a delle armature vuote.
Nell’arco di un pomeriggio si arriva ai titoli di coda e la sensazione – per niente sorprendente – è quella di aver giocato un lungo e gustoso tutorial che ci prepara al vero punto forte dell’offerta: la competizione online. Niente di strano e nulla da eccepire: è almeno dai tempi del primo Modern Warfare che il giocatore solitario, in certi tipi di giochi, completa una sorta di lungo tutorial. Anche Battlefield non fa eccezione. Tuttavia, qui, diversamente da molte altre produzioni, si può giocare in cooperativa con un amici, purché si abbiano due console, due giochi e due abbonamenti Ps-Plus (nel caso si giocasse su PlayStation 4, come abbiamo fatto noi).
PER L’ONORE
For Honor offre il meglio di sé nel comparto multigiocatore online. Qui si trovano diverse modalità di gioco, tutte ben studiate e avvalorate da ambientazioni davvero spettacolari. La migliore delle modalità risulta essere quella del Duello, 1 contro 1, l’unica modalità in cui la qualità del proprio equipaggiamento vale poco e la bravura di chi gioca è molto più importante. In questa modalità si assapora tutta l’essenza di For Honor, il suo sistema di combattimento atipico. Con la levetta destra si sposta la guardia in direzione destra, sinistra oppure alto. Con la sinistra di muove il personaggio, con i grilletti di destra si effettuano colpi veloci e deboli o lenti e potenti. Si può parare, contrattaccare, schivare, prendere, proiettare e – alla fine – giustiziare il proprio avversario con una rapida e veloce “fatality” che oltre a garantire, talvolta, una minima dose di raccapriccio funge da fugace e povera rigenerazione da eventuali ferite. For Honor offre anche scontro 2 contro 2 e 4 contro 4. Non esiste il “tutti contro tutti”, ci si schiera sempre a squadre e l’alternativa alla modalità di gioco che prevede il controllo di tre territori è l’eliminazione, che non ammette rientro in partita in caso di morte prematura del nostro alter-ego.
Tecnicamente parlando assistiamo a qualcosa di portentoso. Sebbene siamo lontanissimi da concetti quali “miglior grafica in assoluto”, niente risulta fuori posto. Il livello di dettagli è molto elevato, ogni parte della mappa sembra studiata con cura, quasi possiamo sentire gli odori di quelle mappe in cui si corre e si menano fendenti. Anche il sonoro è convincente, soprattutto negli effetti sonori. Dimenticabile ed anonima ci è sembrata la colonna sonora, forse l’unica cosa poco ispirata e che non ci ha impressionato particolarmente. La risposta ai comandi, generalmente, è buona. Siamo certi che giocare in condizioni hardware migliori o senza fastidiosa latenza agli input che diamo possa far salire l’apprezzamento ad un’esperienza ottimale.
La Guerra tra Fazioni è la componente più intrigante che ci sia dato da segnalare, perché mette in pratica, in maniera trasversale e sulla mappa del mondo di gioco l’esito delle battaglie giocate su Pc, PlayStation 4 e Xbox One. Ogni partita portata a termine frutta delle risorse di guerra da impiegare in un territorio da attaccare o da difendere. Ogni giocatore concorre in questo impiego di risorse e definisce se la propria fazione difende e conquista, espandendo i propri possedimenti oppure perde e mostra il fianco agli invasori. Al termine del ciclo vitale di For Honor, ogni stagione di guerre viene passata agli atti e scriverà la storia del futuro del mondo fantasy che difendiamo e conquistiamo. Intrigante, coinvolgente e davvero ben studiato.
SENZA ONORE
Troviamo che For Honor sia un grandissimo gioco. Imperfetto come tanti, come tutti i giochi pubblicati, tuttavia studiato in una maniera che sorprende, se si pensa a tutte le polemiche che Ubisoft ha suscitato negli ultimi anni. Uno dei più grandi nei, a nostro parere, è la richiesta di connessione permanente ai server di gioco, che limita la fruizione ai soli giocatori che hanno accesso alla Rete. Mentre il secondo più grande limite è dato dalla natura multigiocatore di For Honor, che tiene lontani coloro che cercano più varietà. Nonostante la presenza di dodici personaggi, tutti opportunamente caratterizzati per stile di scherma e abilità, dopo lunghe sessioni e molte ore di gioco, “l’esplorazione” di For Honor si esaurisce. Affrontare il titolo Ubisoft come un’avventura o una scalata lascia con l’amaro in bocca chi cerca storia, collezionabili (che pure non mancano, ma sono meno che altrove) e continue novità.
E’ un discorso che vale per For Honor quanto per uno sparatutto online (Battlefield) o un picchiaduro (Mortal Kombat), perché a questi due generi il gioco di Ubisoft Montreal si affaccia pur volendo mantenere una propria identità definita. E’ per questo motivo che un utente che non sia affascinato né da uno stile ridondante come quello di un picchiaduro classico né da situazioni di battaglia online sotto pressione in mappe di numero finito come il più apprezzato degli sparatutto non sarà mai attratto dalla prospettiva di investire il suo tempo libero nel pur affascinante mondo di For Honor.
Tra le imperfezioni da segnalare, sicuramente, l’assoluta mancanza di sportività e di “onore” in molti giocatori. Basta poco, infatti, per rendere una bella battaglia un mischione caotico e congestionato, in cui si scambiano fendenti alla cieca colpendo nemici ed amici finché uno non resta in piedi. I più impreparati, poi, avranno molto da dire circa le continue proiezioni a proprio danno: avversari che li afferrano e li buttano giù dai dirupi senza concedere la minima possibilità di tirare due fendenti. In quest’ultimo caso, basta apprendere come rispondere e divincolarsi dalle prese, ma al pestaggio selvaggio che spesso si scatena quando una squadra resta in maggioranza numerica no. La presenza di una “modalità vendetta” che si attiva quando subiamo troppi colpi e ci rende forti ed invincibili per qualche secondo, certamente, non basta. Bisognerebbe tornare ad abusare di un trucco che in molti hanno dimenticato nel corso degli anni: usare il buonsenso, oltre che ad essere sportivi.
COMMENTO FINALE
For Honor è una delle nuove IP che promettono di costellare questo 2017. Fondamentalmente si tratta di un picchiaduro in terza persona, con telecamera vicino alle spalle del protagonista e offre quasi ogni modalità presente nei picchiaduro più classici – uno contro uno e due contro due, senza disdegnare le licenze in stile Moba – come le modalità Deathmatch o Dominio – e quando lo si affronta in solitaria sembra di giocare una moderna declinazione dei vecchi ed appassionanti picchiaduro a scorrimento che tanto andavano in voga negli anni ‘90.
La modalità storia, sebbene contempli la possibilità di essere giocata in cooperativa, è legata comunque a doppio filo alla connessione costante ai server di gioco, tagliando fuori tutti i curiosi/interessati che non hanno o non possono giocare For Honor se privi di connessione alla Rete. Si finisce in una manciata d’ore e non regala molti acuti, ma solo bellissimi scorci che anticipano lo sfondo delle battaglie online, vero nucleo dell’offerta del gioco.
Tecnicamente risulta molto curato, le animazioni sono molto convincenti e le ambientazioni semplicemente bellissime. Il gioco competitivo online è stimolante e divertente, ma a patto di armarsi di tanta pazienza e tanta voglia di apprendere “l’arte della guerra” o, come preciseremmo noi, l’arte della spada.
Già, perché ogni fazione ha la propria tecnica di scherma e padroneggiarle tutte richiede tempo, costanza, apertura mentale e, in ogni caso, tanta pazienza. For Honor è pensato per essere un gioco competitivo di squadra o di singolar tenzone, dove da semplicemente il meglio di sé e permette anche ai più bravi di aver la meglio su chi, relativamente, parte con il vantaggio di un equipaggiamento migliore.
For Honor non inventa un nuovo genere, forse, ma indubbiamente resta un faro nella notte in un settore, quello dei picchiaduro, che offre molto poco e sicuramente poco di originale da anni.
Pregi
Decisamente il titolo più singolare degli ultimi anni. Unisce tutti gli aspetti dei picchiaduro e dei competitivi online. Ambientazione medievale fantasy di tutto rispetto. Gameplay profondo e vario. Tecnicamente impressionante.
Difetti
Modalità storia trascurata. Scarso carisma dei personaggi della modalità storia. Senza un gruppo affiatato le mischie e le battaglie di gruppo rischiano di essere troppo caotiche e poco divertenti. Community sempre poco cortese e poco cavalleresca.